IL FARO DEI SOGNI

Papua Nuova Guinea

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La Papua Nuova Guinea (in hiri motu: Papua Niu Gini), ufficialmente Independent State of Papua New Guinea (anticamente identificato anche come Papuasia) è uno stato indipendente dell'Oceania nell'ambito del Commonwealth dal 16 settembre 1975. Il Capo di Stato della Papua Nuova Guinea è la regina Elisabetta II.

Costituita dalla parte orientale dell'isola della Nuova Guinea e da una serie di isole come l'arcipelago di Bismarck (tra cui la Nuova Britannia e la Nuova Irlanda) e Bougainville, fa parte della cosiddetta Oceania vicina, una regione del sud-ovest dell'Oceano Pacifico a nord dell'Australia, e confina solo a ovest con l'Indonesia. È bagnata dall'oceano Pacifico.

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La sua capitale, che si trova lungo la costa sud-orientale, è Port Moresby. La metà occidentale della Nuova Guinea forma le province indonesiane di Papua e Papua occidentale. Fino al 1919 la parte settentrionale dell'attuale stato era conosciuta col nome di Kaiser-Wilhelms-Land (Terra dell'imperatore Guglielmo), colonia dell'Impero tedesco.

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Nome

Il nome riassume i territori presenti nel Paese, che infatti comprende la Papuasia e la Nuova Guinea Orientale, prima sotto gestione coloniale. Come già detto, questa nazione occupa la parte orientale dell'isola della Nuova Guinea, così chiamata dall'esploratore spagnolo Íñigo Ortiz de Retes, che scambiò gli autoctoni Papua per neri identici a quelli della Guinea africana. I Papua comprendono innumerevoli popoli, e il nome deriva dal termine malese papuah che indica la loro caratteristica capigliatura cespugliosa.

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Storia


La Nuova Guinea tra il 1884 e il 1919, divisa tra Paesi Bassi (arancione), Germania (grigio) e Regno Unito (rosso)

Questo stato comprende l'ex possedimento tedesco della Nuova Guinea – successivamente affidato in amministrazione all'Australia dalla Società delle Nazioni (nel 1921) e quindi dall'ONU – e dal territorio di Papua (o Papuasia), ex possedimento britannico, governato dall'Australia già dal 1906.

Già unificati dal punto di vista amministrativo nel 1949 sotto il nome di Territorio di Papua e Nuova Guinea, i due territori avevano ottenuto una propria autonomia interna nel 1973. A causa delle gravi problematiche interne la piena indipendenza fu raggiunta solo il 16 settembre 1975. Alcuni giorni prima dell'indipendenza, l'isola di Bougainville decise di separarsi dal resto del territorio, proclamando la Repubblica delle Salomone Settentrionali; e un anno dopo fu accordato un compromesso, che concedeva notevole autonomia all'isola. In seguito Bougainville tornò ad avanzare le sue pretese di secessione, e periodicamente continua a tentare di raggiungere l'indipendenza, ma - anche se la vicenda è talvolta sfociata in ribellioni sanguinose - senza successo. Michael Somare, capo del partito Pangu Pati, che aveva guidato il processo indipendentistico, fu confermato nel 1977, ma tre anni dopo un'ondata di scandali sconvolse la scena politica e decretò la fine del governo, il cui potere fu ceduto al Partito Progressista del Popolo di Julius Chan.

New_Guinea__1884-1919_

Il ritorno di Somare del 1982 durò solo tre anni, dopo che il Parlamento votò nel 1985 la sua sfiducia, vista la mancata soluzione delle problematiche di natura economica. Da allora in poi si sono succeduti premier, partiti e governi, senza che nessuno riuscisse concretamente a risolvere i problemi del paese. La via diplomatica non ha funzionato, intrecciando la scena politica in fragili accordi tra partiti e coalizioni, spesso non rispettati. La condizione di instabilità che ne è derivata ha gettato Papua Nuova Guinea in un clima generale di insicurezza. Nel 2001 è stato sottoscritto ad Arawa un accordo di pace, che prevede lo svolgimento di un referendum entro il 2016 in cui Bougainville dovrà scegliere se continuare a far parte dello Stato di Papua Nuova Guinea o rendersi indipendente. In occasione delle elezioni del 2002, il premierato è stato nuovamente affidato a Somare.

In rapporto alle dimensioni di molte altre isole-stato del Pacifico, Papua Nuova Guinea è molto vasta e i suoi problemi hanno una risonanza maggiore. È sottosviluppata e soggetta a colpi di Stato, è devastata dal flagello dell'HIV e dalla corruzione. Al 2007 l'Australia ha intensificato il programma già avviato di cooperazione per la politica, gli indirizzi economici, il controllo delle frontiere e l'amministrazione della giustizia. La politica estera papuana si è occupata di stringere buoni rapporti con gli altri Paesi dell'Oceania durante la gestione di Chan, mentre Somare ha sempre guardato all'area asiatica, è infatti per opera sua che il paese è un osservatore dell'ASEAN, l'associazione delle nazioni del sud est asiatico. Oltre a essere osservatore di tale organismo, Papua Nuova Guinea appartiene al Commonwealth, all'ONU, all'APEC e alla Comunità del Pacifico.



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Geografia

Papua Nuova Guinea è composta dalla parte orientale della quasi omonima isola, oltre che da altre isole ed arcipelaghi ad est di quella principale.

È il secondo Stato dell'Oceania per estensione dopo l'Australia, da cui dista un centinaio di chilometri. La morfologia dell'isola principale ha fatto sì che la popolazione sia divisa in un gran numero di tribù, alcune delle quali vivono tuttora molto isolate dal mondo esterno.
Morfologia

Papua Nuova Guinea occupa la porzione orientale dell'isola della Nuova Guinea, la cui parte occidentale appartiene all'Indonesia.

La linea costiera è frastagliatissima e presenta un gran numero di golfi, stretti e insenature: simili formazioni sono ancora più frequenti in isole e arcipelaghi che costellano la parte orientale dello Stato. Proprio presso le coste si concentrano le principali pianure. Nei territori settentrionali e meridionali sono diffuse le zone paludose, che occupano gran parte delle aree pianeggianti.

Il paese è principalmente montano,con una estesa catena montuosa che occupa quasi l'intera parte centrale; la vetta più alta è il Monte Wilhelm che arriva a 4.509 metri s.l.m.. La foresta pluviale occupa circa i tre quarti del territorio e costituisce un enorme patrimonio.

Situato in una zona attiva sismicamente, il paese è spesso soggetto a terremoti, maremoti e conseguenti tsunami.
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Terremoto della Papua Nuova Guinea del 2018.
Idrografia

I fiumi più importanti sono il Sepik e il Fly.
Clima

Il clima è di tipo tropicale monsonico, con precipitazioni abbondanti, che superano quasi ovunque i 1500 mm annui.

Vista la vastità del territorio e l'incredibile varietà morfologica, il clima è molto vario, sia per quanto riguarda le precipitazioni che per le temperature. Andando più a nord si troverà un clima tropicale con piovosità abbondanti durante tutto l'anno anno,l'estate sarà calda e umida, mentre l'inverno sarà mite e umido. Scendendo più a sud di sarà un clima subtropicale, con piovosità meno abbondanti e un clima relativamente più fresco rispetto a quello tropicale. La Papua Nuova Guinea è una delle regioni più vicine all'equatore in cui si osservano precipitazioni nevose, che si verificano ovviamente nelle zone montagnose.



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Economia

La Papua Nuova Guinea è il territorio più povero dell'Oceania. L'agricoltura si basa sulle esportazioni come caffè, cacao e olio di palma, altra fonte di reddito è l'esportazione di legname.

Negli ultimi anni sono state però privilegiate le esportazioni di prodotti minerari, che oggi hanno assunto importanza maggiore di quelli provenienti dal settore primario. Le risorse minerarie presenti sono soprattutto oro, di cui è l'ottavo produttore mondiale, e rame, la cui estrazione fornisce un introito minore di quella aurea, ma occupa comunque un buon posto a livello mondiale. Le risorse generate da questi minerali coprono più della metà delle esportazioni, e visti i notevoli ritmi di produzione riescono a superare abbondantemente le importazioni, consentendo quindi l'attivo della bilancia commerciale.

Questa medaglia ha un rovescio: visto il valore preponderante che oro e rame rappresentano nelle vendite all'estero, il paese subisce le fluttuazioni dei loro prezzi sul mercato mondiale; questo rende assolutamente necessaria una diversificazione delle attività economiche. Per raggiungere quest'obiettivo si punta anche sul turismo, i tentativi però hanno dato esiti contrastanti, infatti l'industrializzazione, in un tessuto sociale fragile, di alcuni territori urbani ha prodotto vistosi squilibri economici, che hanno incrementato disordini sociali e la criminalità, rendendo così poco sicura l'attività turistica.

Caratteristica comune a molti paesi in via di sviluppo, il paese è ad un punto di passaggio, in condizioni di carente capacità gestionale propria, da una condizione di instabilità a una di maggiore stabilità, governata però da grandi imprese ed ampi flussi di capitali multinazionali, che hanno scarso interesse, o non ne hanno del tutto, nel reinvestimento e nella diversificazione economica del paese. Quindi, nonostante i progressi economici degli imprenditori, spesso stranieri, il Paese continua a cercare di migliorare una economia troppo vulnerabile, immatura e scarsamente diversificata. In Oceania la Papua Nuova Guinea detiene molti primati negativi: il PIL e l'Indice di Sviluppo Umano che sono i più bassi del continente. Questa difficile situazione trova riscontro anche nella sanità e nell'istruzione. La Papua Nuova Guinea, come già accennato, ha la maggiore incidenza dell'HIV, virus che genera la Sindrome di immuno-deficienza acquisita - AIDS - nell'area del Pacifico.[10], inoltre la mortalità infantile è al 63‰, la più elevata dell'area oceanica. Riguardo l'istruzione, l'analfabetismo ha raggiunto il 43,7%, il maggiore del continente. La moneta nazionale è la kina papuana.



fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Papua_Nuova_Guinea

 
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Generalità

Questo Stato insulare della Melanesia include la sezione orientale della Nuova Guinea e un insieme di isole adiacenti, tra cui le isole dell'Ammiragliato, l'arcipelago di Bismarck, le isole Salomone settentrionali, le isole d'Entrecasteaux e Louisiade. La popolazione si compone di due gruppi autoctoni principali: quello melanesiano, presente nella fascia costiera settentrionale dell'isola maggiore, e quello papuasico, maggioritario, nelle montagne centrali e nella regione costiera meridionale. Questa suddivisione sottende d'altra parte una grande varietà etnolinguistica, in quanto il Paese include quasi un migliaio di tribù, spesso con scarsi contatti con quelle vicine: nel 1993 fu scoperta in una regione forestale una tribù di cira 80 membri, i liawep, mai venuita a contatto con gli altri abitanti.




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Territorio: geografia umana

L'84% della popolazione è papuana mentre la seconda componente è quella dei melanesiani (15%) ma di fatto ciascuno di questi raggruppamenti comprende centinaia di piccole comunità; la popolazione non autoctona include gruppi di cinesi, australiani e filippini. La crescita annua è piuttosto sostenuta (2,3% nel periodo 2002-2007) grazie agli alti tassi di natalità e ai tassi di mortalità relativamente bassi, che rendono la popolazione papuana particolarmente giovane: il 38% degli abitanti ha, infatti, meno di 15 anni. Il Paese è interessato da fenomeni migratori in entrata: migliaia di rifugiati sono stati accolti negli scorsi decenni (70.000 tra il 1996 e il 2006) provenienti soprattutto dall'Indonesia. Nel 2004 si è chiuso il capitolo riguardante gli immigrati provenienti dal Medio Oriente che nel 2001 l'Australia, attraverso un protocollo definito Soluzione Pacifica, aveva dirottato verso l'isola di Manus, in Papua Nuova Guinea, e Nauru. La popolazione si concentra nelle fasce montane dove si registrano le più elevate densità, ma nelle terre basse e lungo le coste si sono sviluppate le città che per lo più svolgono funzioni portuali. La densità media è di 14 ab./km². In ogni caso l'urbanizzazione è ancora molto modesta (12% nel 2008). Infatti, non esiste una vera e propria rete urbana, cioè un insieme di città con interdipendenze funzionali, collegate da un buon sistema di vie di comunicazione: si tratta per lo più di centri isolati di poche migliaia di abitanti. Le uniche eccezioni sono: Port Moresby (289.000 ab. nel 2005), la capitale, sulla costa meridionale, Lae (78.038 ab.), ubicata sulle coste più interne dell'ampio golfo che si affaccia sul Mar delle Salomone, Madang, che svolge funzioni di mercato per le popolazioni montane dei retrostanti highlands e per le isole dell'arcipelago, e Rabaul, centro di traffici importante soprattutto per le esportazioni dei prodotti delle piantagioni. Un fenomeno di questi ultimi decenni è rappresentato dalla nascita di new towns nelle aree di recente sviluppo: in genere, sono centri programmati in rapporto all'estensione dello sfruttamento minerario. I primi sono sorti nell'isola di Bougainville, ricca di rame, nella provincia di Milne Bay e in altre aree, come Arawa e Alotau.




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Cultura: generalità

La Papua Nuova Guinea rappresenta, non solo all'interno della realtà oceanica, una delle società etnicamente e linguisticamente più eterogenee. I moltissimi gruppi che la abitano, di alcuni dei quali l'esistenza è stata accertata solo nel XX secolo, hanno credenze e abitudini diverse, a cominciare dalle circa 800 lingue parlate, fino alle decine di culti praticati, di stampo naturalistico e panteistico e spesso intrecciatisi alle pratiche cristiane. In generale, tuttavia, nei villaggi, dove ogni momento sociale o privato (nascita, morte, matrimonio, raccolto, commercio ecc.) è segnato da precisi rituali, la gerarchia sociale si fonda sui clan, ma i processi decisionali avvengono su base democratica senza imposizioni dall'alto. Anche i prodotti artigianali si differenziano da regione a regione, spaziando dalle maschere malagan alle sculture in legno costruite dalle tribù che vivono lungo il fiume Sepik, dalle armi e decorazioni corporee elaborate nelle highlands alle canoe delle isole Trobriand. La collezione del National Museum and Art Gallery della capitale ne illustra molti esempi di valore, così come testimonianza della vita di Papua nel passato è il Sito agricolo preistorico di Kuk, entrato a far parte del patrimonio dell'umanità UNESCO nel 2008. Tra le celebrazioni folcloristiche più belle va segnalato l'Hiri Moale di Port Moresby; sempre nella capitale, la sede del Parlamento riveste un discreto interesse anche dal punto di vista architettonico, con la sua sintesi tra motivi tradizionali e moderna tecnologia. In controtendenza con il frazionamento etno-culturale descritto, va detto che Port Moresby e alcuni altri centri urbani svolgono un ruolo di uniformazione, soprattutto da quando hanno preso a diffondersi modelli e stili di vita occidentali. Il Novecento ha visto anche lo sviluppo di una letteratura nazionale (e spesso nazionalistica) e dell'arte figurativa in senso moderno, con scrittori quali Allan Natachee, Albert Maori Kiki, Vincent Eri e pittori o disegnatori come Timothy Akis, Mathias Kauage, Larry Santana, Martin Morububuna.




fonte https://www.sapere.it/enciclopedia/P%C3%A0...uin%C3%A8a.html

 
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