IL FARO DEI SOGNI

Guyana francese

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La Guyana francese o Guiana francese (AFI: /ɡuˈjana franˈʧeze/[2]; in francese Guyane o Guyane française[3][4], pron. /ɡɥiˈjan fʁɑ̃ˈsɛ:z/[5]; in creolo guianese Lagwiyan) è una regione e un dipartimento d'oltremare della Francia nell'America meridionale, a codice INSEE 973.

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Confina a sud e ad est col Brasile, ad ovest col Suriname e si affaccia a nord sull'Oceano Atlantico. Con una superficie di circa 83846 km², la Guiana rappresenta il più grande dei dipartimenti francesi per estensione, nonché il meno densamente popolato e quello con maggiore copertura boschiva (più del 96%). Il dipartimento guianese costituisce una delle nove regioni ultraperiferiche dell'Unione europea, della quale costituisce l'unico territorio in Sud America. Il capoluogo della Guyana francese è la Caienna, sede della prefettura nonché della regione e del dipartimento, nell'ambito del quale rappresenta sia la città più popolosa che quella con minore estensione territoriale.

Blason_de_la_Guyane


Etimologia

Il nome deriva dal termine arawak Wayana, dal significato di "terra ricca d'acqua".

Sebbene il nome ufficiale del dipartimento sia "Guyana", senza altre specifiche, l'uso dell'aggettivo "francese" spesso è reso necessario per evitare confusione con altri stati come la Guyana, il Suriname (in passato conosciuto come Guyana olandese) o la regione storica della Guienna (Guiana in guascone ed occitano).


Storia

Le prime tracce di presenza umana in Guiana francese risalgono all'incirca al VI millennio a.C. e consistono in alcune pitture rupestri e vasellame, appartenute a popoli vicini alle attuali tribù dei Wajãpi e degli Emerillon: alle stesse genti è ascrivibile l'inizio del processo di creazione delle aree fertili cosiddette di Terra preta, tipiche del bacino amazzonico, al fine di aumentare la produttività del terreno e quindi la densità abitativa.
Verso il III secolo, per motivi ancora poco chiari, si assiste a una migrazione da sud e da ovest di genti di lingua arawak (antenati degli attuali Arawak e Palikur), che s'insediano lungo la fascia costiera scacciandone le popolazioni residenti, di lingua tupi-guaraní. Essi vengono a loro volta ricacciati verso l'interno dall'arrivo di popolazioni di lingua caribe (antenati degli attuali Caribe, Wayana e Galibi) verso la fine dell'VIII secolo: ultimamente, in base a ritrovamenti archeologici e resoconti storici, si è ipotizzato che il processo di migrazione delle genti di etnia Caribe in Guyana possa essere avvenuto molto più recentemente o almeno possa essere durato molto più a lungo di quanto si pensasse, in quanto ancora nel XVI e fino al 1720 i portoghesi attestano la presenza di tribù di etnia Wayana e Wayampi lungo il rio Xingu e nel nord dell'Amazzonia. Probabilmente, la migrazione di questi popoli verso nord è stata una scelta dettata dall'espansione coloniale verso l'interno dell'Amazzonia, col carico di malattie ed armi sconosciute agli indigeni che essa portava.

Carnaval_a_Kourou_Danseuse_en_fleur

Il primo contatto con gli europei avviene il 5 agosto 1498, quando le navi al comando di Cristoforo Colombo durante il terzo viaggio del navigatore genovese costeggiano la regione, che verrà denominata "la terra dei paria" e la cui popolazione litoranea verrà stimata in 25.000-30.000 indigeni.
Verso la fine dell'anno 1500, l'esploratore iberico Vicente Yáñez Pinzón reclama per il Portogallo l'intera fascia costiera della Guiana fino all'Orinoco: tuttavia, questa regione non viene menzionata dal Trattato di Tordesillas sulla spartizione del continente americano fra Spagna e Portogallo, sicché già nel 1503 la Francia v'invia un piccolo gruppo di coloni, insediatosi sull'isola della Caienna, ma che farà ritorno in patria dopo pochi anni.

Per circa un secolo l'area, piuttosto inospitale, resterà poco battuta, e bisognerà attendere il 1604 prima che la regione venga esplorata dal capitano Daniel de La Touche, che le darà il nome di France équinoxiale (Francia equinoziale).

Touloulous

Nel 1608, la costa guyanese venne visitata da una spedizione promossa dal granduca Ferdinando I di Toscana, nell'ambito di un ambizioso progetto di colonizzazione italiana delle Americhe[6]: per l'anno successivo era prevista la fondazione una colonia commerciale e di un insediamento di coloni toscani nella zona della Caienna, che tuttavia non avvenne a causa della prematura scomparsa del granduca, i cui discendenti trascurarono i progetti di espansione coloniale[7].

Nel 1616 e fino al 1626, gli olandesi fondano alcuni insediamenti permanenti alle foci dei fiumi della zona, come Essequibo, Berbice e Demerara.
Nel 1624, viene registrato il primo tentativo francese di creare avamposti commerciali nella zona, patrocinato da re Luigi XIII, che autorizza l'insediamento di coloni originari della Normandia, e dalla delibera alla colonizzazione francese della Guyana di due anni dopo da parte del cardinale Richelieu. Questo tentativo viene però presto smorzato dalle truppe lusitane, che impugnano il trattato di Tordesillas: la Francia tuttavia non perse le speranze e nuovi tentativi di colonizzazione si ebbero nel 1630 (quando viene fondata una colonia sul fiume Sinnamary presieduta da Constant d'Aubigné, futuro suocero di Luigi XIV) e nel 1643, quando Charles Poncet de Brétigny giunse in Guiana alla testa di 400 coloni, comprando dai Galibi una collina alla foce del fiume Caienna alla quale darà il nome di Mont Cépérou in onore del capotribù locale, e sulla quale verrà edificato un forte (per l'appunto denominato Fort Cépérou) ed un insediamento stabile, con alcune piccole piantagioni, dal quale avrà origine la Caienna, attuale capitale del dipartimento. Anche questi ultimi tentativi, tuttavia, si rivelarono poco fruttuosi, coi coloni costretti ad abbandonare la zona a causa dell'ostilità delle tribù locali (che si ribellarono a più riprese ai soprusi da parte dei coloni, la cui intenzione era di ridurle in schiavitù) e dell'insalubrità del clima, tant'è vero che già nel 1648 a Fort Cépérou non rimanevano che 25 coloni. Contemporaneamente, gli inglesi fondano Paramaribo, col nome di Fort Willoughby.



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Il 29 settembre 1652, i "dodici signori" della Compagnia della Francia Equinoziale sbarcano alla foce del fiume Mahury con 800 uomini, trovandovi i pochi superstiti dell'insediamento di Brétigny: il mese successivo viene catturato un barcone con a bordo quattordici neri lusofoni, che verranno insediati a Remire-Montjoly e rappresentano il primo caso di tratta degli schiavi africani in Guiana. Sempre nel 1652 viene organizzata una nuova spedizione comprendente 650 coloni e capeggiata da Balthazar de Royville, i quali, mal equipaggiati e falcidiati da malattie e indigeni, dopo appena un anno saranno costretti a fuggire in Suriname.

Nel 1654 un gruppo di profughi del Brasile olandese, in maggioranza ebrei, visitando la zona scoprì ciò che rimaneva dell'insediamento abbandonato di Fort Cépérou, scegliendo d'insediarvisi. Nell'insediamento, situato dove oggi sorge Remire-Montjoly, sorgono piantagioni di canna da zucchero e mulini per la produzione di zucchero di canna, e nel 1658 vi giunsero anche un certo numero di ebrei livornesi, mentre non è noto se oltre alla comunità ebraica vi fossero degli schiavi. Contemporaneamente, anche la Gran Bretagna cercherà di espandersi sul territorio, che verrà però rilevato il 12 settembre 1659 dalla Compagnia olandese delle Indie occidentali. Un missionario francese, padre Labat, descrisse la zona come un forte, una sinagoga, una piantagione di canna da zucchero, alcuni mulini molto buoni e fra i 300 ed i 400 ebrei. La maggior parte dei coloni, tuttavia, deciderà di spostarsi in Suriname (allora colonia inglese), mentre solo 60-80 di essi rimarranno nell'insediamento, al fine di continuare a far funzionare i mulini.

Nel 1662 si registra un nuovo arrivo in Guiana di circa 800 coloni francesi, ma solo un anno dopo gli olandesi non troveranno nessun abitante europeo e vi si insediarono nuovamente.
Nel 1664, i francesi fondarono un nuovo insediamento nei pressi di Sinnamary con ben 1200 coloni: la colonia parve prosperare grazie alla produzione di achiote, indaco, cotone, canna da zucchero, caffè, vaniglia e spezie, tuttavia essa subì l'attacco degli olandesi a circa un anno dalla fondazione. Nel 1667 l'area venne invasa dalla Gran Bretagna, con Remire-Montjoly completamente rasa al suolo per ordine del generale Willoughby: contemporaneamente, gli olandesi invadono Paramaribo, rinominandola Fort Zeelandia. Con il Trattato di Breda, firmato il 31 luglio dello stesso anno, gli inglesi annettono Nieuw Amsterdam ribattezzandola New York, mentre gli olandesi guadagnano il Suriname: l'ammiraglio Jean II d'Estrées, frattanto, riconquista la Guiana per conto della Francia. Gli olandesi occuperanno nuovamente la zona nel 1676, salvo poi ritirarsi e lasciarla alla Francia.

Nel 1713, con il Trattato di Utrecht, il fiume Maroni diviene ufficialmente la frontiera occidentale della colonia della Guiana francese: contemporaneamente, la Francia rinuncia ad ogni rivendicazione sul bacino amazzonico lasciandolo al Portogallo, tuttavia le dispute territoriali fra i due Paesi sulle zone di confine continueranno fino ai giorni nostri.
A partire dal 1750 numerose tribù amerindie amazzoniche si stabiliscono in Guiana, mentre nel 1762, avviene l'espulsione dei Gesuiti dalla colonia per decreto di re Luigi XV.
Mappa francese della colonia di Guyana, risalente al 1763.

Con la pace di Parigi dell'anno seguente, la Francia si vide privata della maggior parte delle proprie colonie americane, ad eccezione proprio della Guiana e di alcune isole minori: Luigi XV ed il primo ministro Choiseul cercarono di favorire l'insediamento massiccio di coloni nella zona soprattutto attraverso la propaganda, in cui questi luoghi venivano descritti come un paradiso ricco di risorse (soprattutto minerarie) e di opportunità. Tale martellante propaganda fece sì che nel 1764 partì da Rochefort un contingente di circa 15000 coloni, dei quali la maggior parte (12000) era costituita da persone originarie dell'Alsazia-Lorena, diretto a Kourou, dove i coloni giunsero nel pieno della stagione delle piogge. Delle migliaia di persone giunte in Guiana, la maggior parte perì in poco tempo a causa della durezza delle condizioni di vita, delle malattie tropicali (malaria, dissenteria, febbre gialla, sifilide) e degli attacchi dei nativi: le poche centinaia di superstiti (circa 60 famiglie), a un anno e mezzo dall'arrivo, si rifugiarono su un gruppo di isolette poco al largo, che vennero denominate Îles du Salut ("isole della salvezza" in lingua francese), salvo poi fare ritorno verso la madrepatria.
Dopo questo grave smacco per il governo francese, con la nomina a governatore della colonia di Pierre-Victor Malouet, coadiuvato dall'ingegnere di origini svizzere Jean Samuel Guisan (che aveva già lavorato in Suriname), la Guiana conobbe un periodo di prosperità e di sviluppo urbanistico, basato sulla riforma dell'agricoltura, che durò fino alla Rivoluzione francese.

A partire dal 1792, la Caienna diviene un luogo di confino per i nemici politico-religiosi e per i personaggi scomodi della Rivoluzione. Sebbene il ruolo ufficiale di colonia penale vera e propria verrà preso solo mezzo secolo più tardi, e la fondazione del primo bagno penale non avvenne prima del 1805, a Sinnamary, già nel 1794, 193 dei seguaci di Robespierre vennero deportati nella colonia dopo la decapitazione del proprio leader. Tre anni dopo, essi (o almeno i 54 rimasti a causa dell'alto tasso di mortalità e delle 11 evasioni) verranno raggiunti dal generale repubblicano Jean-Charles Pichegru e da numerosi ex-deputati e giornalisti. Anche Pichegru riuscì a fuggire, raggiungendo gli Stati Uniti e a facendo successivamente ritorno in Francia, dove però venne catturato nuovamente e giustiziato per alto tradimento verso Napoleone.
Di fatto, i deportati in Guiana sostituiranno gli schiavi neri (liberati dall'abolizione della schiavitù) durante la Prima Repubblica francese, la cui assenza rischiava di far collassare l'economia locale, che proprio sulla schiavitù si basava: già nel 1802, il console Jean-Jacques Régis de Cambacérès ristabilì la schiavitù (sotto forma di "coscrizione di quartiere") per coloro i quali nelle colonie non se n'erano affrancati precedentemente all'abolizione: buona parte della popolazione di colore non accettò questo stato di cose, decidendo di rifugiarsi nella foresta dell'entroterra, dove darà vita alle comunità di cimarroni, le prime delle quali sorsero sulle rive del fiume Maroni).



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Nel 1809, durante le guerre napoleoniche, dopo la sconfitta francese nella Battaglia di Trafalgar, la Guiana francese venne occupata da un contingente navale anglo-portoghese ed annessa al Brasile, salvo poi essere formalmente riconsegnata alla Francia col primo Trattato di Parigi, con le truppe lusitane che sgombereranno l'area solo tre anni più tardi, senza peraltro turbare nel frattempo la vita quotidiana della colonia, che in seguito conoscerà una grande prosperità grazie all'esportazione di prodotti pregiati ed al piano di sviluppo promosso dal governatore Joseph Guisan.

A partire dal 1828 comincia l'opera delle suore di San Giuseppe di Cluny, che sotto l'egida di Anne-Marie Javouhey cercano di riscattare gli schiavi neri e di trovare loro un lavoro da uomini liberi nella regione di Mana: l'opera delle religiose venne favorita dal deputato repubblicano Victor Schoelcher, che col decreto del 27 aprile 1848, approvato il 4 novembre dello stesso anno, sancirà l'abolizione definitiva della schiavitù da parte della Francia. L'editto, che dichiara liberi anche gli schiavi stranieri che mettano piede su suolo francese, provoca una massiccia immigrazione di schiavi provenienti dalle piantagioni del Brasile, che causerà tensioni fra i due Paesi, culminate nel 1851 con lo sconfinamento in territorio francese di alcuni proprietari terrieri brasiliani decisi a riprendere circa 200 schiavi in fuga.

La fine della schiavitù, pratica che riguardava in precedenza almeno 13000 persone a fronte dei circa 19000 abitanti totali della colonia, rischiò di provocare il collasso dell'economia della colonia a causa alla carenza di manodopera nelle piantagioni (che in quel periodò causò la rovina di numerosi proprietari terrieri): per questo motivo, venne incoraggiata a partire dal 1853 l'immigrazione di manodopera proveniente da India e sud-est asiatico (i cosiddetti coolie).
Quartiere Disciplinaire a Saint-Laurent-du-Maroni, nel 1954.

Nel 1852, per lo stesso motivo, la Guiana francese venne inoltre adibita da Napoleone III a colonia penale: a partire dal 1854, cominciò la costruzione dei bagni penali alla Caienna, sull'Isola del Diavolo ed a Saint-Laurent-du-Maroni, che divenne il centro amministrativo del sistema di deportazione, dove giungevano le navi cariche di detenuti e dove avveniva il loro smistamento verso i vari campi di lavoro forzato. Mentre l'entroterra veniva riservato ai criminali comuni, le isole du Salut divennero tristemente famose come destinazione dei prigionieri politici e degli internati in isolamento, e nel corso della loro storia (conclusasi solo nel 1951) ospitarono fra gli altri personaggi divenuti celebri come Alfred Dreyfus ed Henri Charrière.

Nel 1855, in un affluente del fiume Approuague, nell'entroterra, venne scoperto l'oro da Félix Couy: questo evento porterà ad un massiccio flusso migratorio proveniente principalmente dalle Antille francesi, che durerà fino alla Seconda Guerra Mondiale e che porterà all'estrazione di alcune tonnellate del prezioso metallo, ma anche alla decimazione della popolazione amerindia ed a dispute territoriali su vaste regioni di confine con il Brasile e la Guyana olandese. Tali dispute verranno quasi completamente risolte (sebbene permanga una disputa col Suriname su una piccola regione occidentale) con vari arbitrati nel 1891 (presieduto dallo zar di Russia e col quale la Guiana perse una regione aurifera di circa 25000 km quadrati), nel 1899, nel 1915 e nel 1935 (quando venne assegnato al dipartimento un bacino aurifero circa 6000 km quadrati dal Suriname). Sul finire del XIX secolo si ebbe la creazione della Repubblica della Guiana Indipendente (République de la Guyane indépendante, conosciuta anche col nome della capitale Counani), stato filo-francese dalla vita molto breve che confluirà in massima parte nel Brasile con un arbitrato definitivo nel 1900, presieduto dal governo svizzero, che fisserà la frontiera franco-brasiliana sul fiume Oyapock[8]. Nel 1938 una commissione mista francese, olandese e brasiliana stabilì il punto di confine fra i tre Stati.

Nel 1860, viene stabilita la libertà di navigazione sul fiume Maroni.
Nel 1885, al duplice scopo di alleggerire le carceri della madrepatria e di incrementare la popolazione nella colonia, il parlamento francese approvò una legge che dichiarava relégué ciascun cittadino, maschio o femmina, il quale aveva o avesse ricevuto più di tre condanne per furto di più di tre mesi cadauna: i relégués, dopo sei mesi di prigionia, erano liberi d'insediarsi sul territorio guianese. Questo espediente tuttavia si risolse in un fallimento quasi totale, in quanto i detenuti non erano generalmente in grado di guadagnarsi da vivere in un ambiente così ostile una volta liberi, e molti di essi venivano uccisi rapidamente dalle malattie. Si stima che nel corso dell'attività della colonia penale, siano giunti in Guiana francese circa 90000 uomini e 2000 donne, almeno un terzo dei quali deceduto prima del termine della pena.
Le condizioni dei deportati vengono denunciate dal giornalista Albert Londres e dal deputato Gaston Monnerville a partire dal 1923, colpendo l'opinione pubblica e portando all'emissione nel 1938 di una legge che proibisce la deportazione ed il lavoro forzato, attività che cesseranno tuttavia solo nel 1946, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, e con l'ultimo prigioniero rimpatriato in Francia il primo aprile 1953: la chiusura delle carceri causò una nuova stagnazione dell'economia locale ed un'ondata migratoria verso la madrepatria.

Nel 1930 venne creato il territorio dell'Inini, corrispondente alla stragrande maggioranza della regione, ad eccezione della fascia costiera: esso verrà tuttavia abolito nel 1946.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, sebbene vasti strati della popolazione parteggiassero per Charles de Gaulle, il governo guyanese rimase formalmente fedele al Governo di Vichy fino al marzo del 1943[9].
Il 19 marzo 1946 la Guiana francese divenne un dipartimento della Francia, e vengono varate importanti riforme sanitarie per far fronte all'elevatissimo tasso di mortalità. L'economia della regione rimane largamente deficitaria, il flusso migratorio verso la Francia metropolitana è imponente e nel 1961 si contano in Guiana 33000 abitanti in tutto.

Nel 1963 prende piede l'idea di costruire in Guiana un centro spaziale in sostituzione di quello algerino di Colomb-Béchar: la decisione definitiva venne presa da Charles de Gaulle nel 1964 considerando numerosi fattori (posizione a cavallo dell'Equatore, assenza di cicloni e di attività sismica rilevante, prossimità al mare, scarsa densità di popolazione), e un anno dopo venne posta nei pressi di Kourou la prima pietra del Centre spatial guyanais (CSG), che divenne operativo nel 1968 e che ancora oggi rappresenta il più importante centro spaziale europeo ed una fonte primaria d'introiti per la Guiana francese.

Nel 1976 venne varato il Plan Vert ("piano verde"), con l'obiettivo di incrementare la produzione e creare posti di lavoro, obiettivo centrato solo parzialmente. A partire dal 1982, nell'ambito di un progetto di decentralizzazione delle competenze statali, la Guiana ottiene maggiore autonomia e diviene dipartimento d'oltremare.
Nello stesso periodo si è assistito all'ascesa del Parti Socialiste Guyanais di stampo prettamente socialista, parallelamente allo sviluppo di un movimento autonomista (ma in genere non indipendentista) sempre più radicato, che ha portato a numerose manifestazioni, alcune delle quali anche violente (1996, 1997 e 2000).
Durante gli anni novanta e con l'entrata nell'Unione europea, la Guiana ha raggiunto una certa prosperità, attraendo flussi migratori dai Paesi circostanti ed incrementando la propria popolazione fino a circa 230000 unità.



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Religione

La religione più diffusa è il cattolicesimo romano, che in seguito al concordato del 1801 viene retribuito direttamente dal Consiglio Generale del dipartimento, per un ammontare annuo di circa €800.000 distribuite fra le 27 parrocchie[23]. Il cattolicesimo è diffuso soprattutto fra la popolazione creola, fra gli immigrati dell'America Latina e fra gli hmong[24].

A Kourou è inoltre presente fin dal 1970 una chiesa protestante, mentre nella capitale vi è una moschea con imam, oltre ad una sinagoga: vi è presente anche una comunità induista piuttosto nutrita, tuttavia il cattolicesimo resta largamente maggioritario[25]. I cimarroni e parte degli amerindi conservano i loro culti tradizionali. Sono presenti anche 2200 testimoni di Geova[26].
Lingue e dialetti

Trattandosi di un dipartimento francese, la Guiana adotta come unica lingua ufficiale il francese, che è la lingua predominante nella comunicazione, nei media ed è conosciuto dalla stragrande maggioranza della popolazione.

Oltre al francese, nel territorio viene parlata anche una lingua creola, il creolo della Guiana francese, piuttosto simile al creolo antillano ed utilizzato soprattutto dai creoli.
Si contano inoltre sei lingue native americane, parlate dagli amerindi in base al proprio gruppo di appartenenza (arawak, palikur, caribe, wayana, wayampi e emerillon), oltre a quattro dialetti cimarroni (saramaccano, paramaccano, aluku, ndyuka)[27]. Le varie comunità d'immigrati tendono a parlare in ambiente familiare la propria lingua di appartenenza.
Ordinamento
Amministrazione

Come parte integrante della Francia, la Guiana francese è parte anche dell'Unione europea, della quale rappresenta la porzione esterna all'Europa dall'estensione maggiore dal 1984 (quando la Groenlandia optò per l'uscita dalla UE) ed uno dei tre territori speciali non insulari, assieme a Ceuta e Melilla.
Per lo stesso motivo, il capo di Stato ed il capo del governo del territorio sono rispettivamente il Presidente della Repubblica francese ed il Primo Ministro francese, i quali vengono rappresentati da un prefetto con sede alla Caienna.
A livello nazionale, la Guyana francese è rappresentata nell'Assemblea Nazionale da due deputati e due senatori, dei quali uno rappresenta i comuni di Caienna e Makuria e l'altro i rimanenti.
A livello di regione, la Guyana francese è presieduta da un consiglio regionale di 34 membri, mentre a livello di dipartimento essa conta 19 consiglieri provinciali (uno per cantone), che si riuniscono nel consiglio generale: ambedue i consigli sono elettivi ed hanno una durata di mandato di sei anni. In virtù della particolare condizione amministrativa della Guyana francese (regione e dipartimento allo stesso tempo), il 24 gennaio 2010 si è tenuto un referendum volto a fondere i due consigli in un'unica assemblea, denominata collectivité unique ("collettività unica"), referendum approvato col 57,49% dei voti (tasso di partecipazione del 27,44%)[28].
Ciascuno dei 22 comuni è diretto da un sindaco; nel caso di comuni particolarmente estesi (come Maripasoula e Camopi) esiste un'ulteriore suddivisione in villaggi, retti da un capitano (capitaine de village).
Politica

La scena politica guianese è dominata dal PSG (Partito Socialista Guianese): altri partiti rappresentati sono l'UMP (Union pour un Mouvement Populaire, Walwari, l'FDG (Forze Democratiche di Guiana), i Verdi ed il MDES (Movimento di decolonizzazione ed emancipazione sociale) a base indipendentista.

A partire dal primo gennaio del 2012, è stata inoltre rimessa in funzione la Corte d'appello della Caienna, soppressa nel 1947: durante il periodo 1947-2012, per le questioni concernenti questa istituzione era necessario rivolgersi alla corte di Fort-de-France a Martinica. Anche il tribunale amministrativo guianese è attualmente del tutto autonomo, con la presenza di due (in passato uno) magistrati.



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Simboli
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma della Guyana francese.
Forze armate e pubblica sicurezza

Attualmente, in Guiana francese sono presenti circa 1900 militari, con un aumento previsto degli effettivi a 2800 entro l'ottobre del 2014.

Fra le forze presenti sul territorio, si segnalano:

III reggimento straniero di fanteria (3eme REI) della Legione straniera, di stanza a Kourou;
IX reggimento di fanteria marina (9eme RIMa) a La Madeleine, Caienna;
Il reggimento RSMAG del service militaire adapté, di stanza a Saint-Jean-du-Maroni, con un distaccamento anche alla Caienna;
Le forze di polizia e di gendarmerie nationale, che contano sedici brigate, di stanza alla Caienna, Remire-Montjoly, Cacao, Régina, Saint-Georges-de-l'Oyapock, Camopi, Macouria, Kourou, Sinnamary, Iracoubo, Mana, Saint-Laurent-du-Maroni, Apatou, Grand-Santi, Papaïchton, Maripasoula e Matoury.

Sono inoltre presenti distaccamenti di altri corpi d'armata:

Un plotone dell'Armée de l'air di stanza nella base aerea 367 (Caienna-Rochambeau);
Un plotone della Marine nationale di stanza a Dégrad des Cannes (Remire-Montjoly);
Un distaccamento della brigata dei pompieri di Parigi di stanza a Kourou, a protezione del Centre spatial guyanais.

Sanità

In virtù della posizione equatoriale della Guiana francese, nel dipartimento sono frequenti malattie tipiche di climi umidi e tropicali, come la malaria, la dengue, la febbre gialla (per la quale è necessario il vaccino da parte di aspiranti visitatori) e la tubercolosi.

Le difficoltà d'accesso a fonti d'acqua potabile trattata da parte di numerose comunità, con il conseguente rifornimento da acque fluviali, sono inoltre alla base di aumenti periodici dell'incidenza di malattie enteriche[29].

Gli indici di mortalità perinatale, materna ed infantile rimangono ancora molto alti, paragonabili a quelli osservabili in alcuni Paesi in via di sviluppo.

La Guiana francese vanta inoltre il triste primato di dipartimento con maggiore incidenza dell'AIDS, che qui è quasi decuplo rispetto alla media nazionale francese[30][31].
Criminalità

Nel 2013, è emerso da alcuni rapporti che il tasso di delinquenza comune (violenza, teppismo) in Guyana francese è il più alto dell'intera Francia, con un tasso di omicidi paragonabile a quello di altri paesi come Brasile e Guyana ed un numero di reati di tipo economico/finanziario secondo solo alla Corsica[32].
Media e comunicazioni

In ambito radio-televisivo, molto forte è la presenza di Guyane 1ère, branca locale di France Télévisions: sono inoltre presenti i canali televisivi tipici della Francia metropolitana (France 2, France 3 Toutes Régions, France 4, France 5, France 24, France Ô, arte), anche adattati al fuso orario locale (Canal+ Guyane), oltre ad altri canali indipendenti locali (KTV Guyane, CanalSat Caraïbes, fino al 2010 anche Antenne Créole Guyane) ed alcuni canali stranieri (come i programmi della rete brasiliana Globo).

Per quanto riguarda la radio, oltre alla già citata Guyane 1ère sono presenti anche NRJ Guyane e Trace.FM[33]

Per quanto riguarda la stampa, il principale quotidiano locale è France-Guyane, mentre molto venduto è anche La semaine guyanaise, settimanale che concede molto spazio anche alla programmazione TV e agli annunci. È presente anche un bimestrale d'informazione sulle istanze della comunità amerindia, denominato OKRA.MAG.

L'area litorale ha accesso a internet tramite linea ADSL: attualmente, è in progetto l'accesso a internet per tutti i comuni del dipartimento, grazie all'utilizzo di satelliti e di punti wi-fi. Il dominio di primo livello nazionale locale è .gf, tuttavia la maggior parte dei siti locali tende ad utilizzare il dominio .fr.

La rete telefonica è presente e ben diffusa anche a livello domestico nell'area litorale, mentre nelle zone interne ci si affida a cabine telefoniche (assenti a Montsinéry-Tonnegrande e Saül, oltre che nelle comunità amerindie e di cimarroni) e alla telefonia satellitare, la cui presenza è obbligatoria negli istituti scolastici.



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Economia

L'economia guianese è giudicata in via di sviluppo, in quanto ampiamente dipendente dagli aiuti economici della madrepatria e dal Centre Spatial Guyanais di Kourou, che produce da solo quasi un quarto del PIL del dipartimento ed impiega oltre l'1% della sua forza lavoro: il settore più sviluppato rimane il primario.

Il PIL della Guiana francese è stimato in 3,145 miliardi di euro (14.100 € pro capite, ventisettesima regione francese per PIL e undicesima in America meridionale[34]), in crescita del 3,2%[35].

La manodopera conta 70.701 persone. Dal 2004, la Guyana è oggetto di una certa crescita dell'occupazione, specialmente nel settore estrattivo e delle costruzioni: ciononostante, il tasso di disoccupazione rimane estremamente alto (oltre il 21%, in calo però rispetto ai primi anni 2000 quando sfiorava il 30%).
Settore primario
Agricoltura e allevamento

Il suolo della Guyana francese è molto acido ed estremamente povero di sostanze organiche e di nutrienti, fattori questi che limitano fortemente l'agricoltura su larga scala ed hanno portato gli abitanti a praticare tradizionalmente l'addebbiatura per fertilizzare almeno parzialmente le aree da adibire alla piantumazione. Soprattutto nella zona di confine col Brasile, sono stati scoperti siti di terra preta in cui la fertilità è assai maggiore per motivi antropogenici, e sono in corso studi per verificare il motivo di tale accresciuta fertilità e di replicabilità del sistema di arricchimento del suolo.

La superficie agricola utilizzata è stimata in 24.570 ettari[36]: circa un terzo di essa viene coltivata in maniera tradizionale, mentre il restante viene coltivato in maniera meccanizzata, soprattutto da parte della minoranza hmong, per la produzione di frutta e legumi, principalmente nelle regioni costiere. A Saint-Laurent-du-Maroni sussiste una piantagione di canna da zucchero per la locale distilleria.
La risicoltura si concentra nei polder situati nella zona di Mana, per un totale di circa 4000 ettari ed una resa di 4-5 tonnellate per ettaro: il riso viene anche esportato nell'area caraibica ed in Suriname, tuttavia la produzione di questo cereale appare in neta flessione a causa di problemi fitosanitari[36].

La produzione di carne suina è stimata in 441 tonnellate (pari al 24% della richiesta totale), mentre quella vaccina si attesta attorno alle 303 tonnellate (20% del totale)[36]: gli allevamenti si concentrano a Macouria, mentre l'unico mattatoio della Guyana francese si trova a Rémire-Montjoly, con un secondo in fase di costruzione a Mana ed un terzo (dedicato essenzialmente al pollame) in fase di progettazione.
Risorse boschive

Lo sfruttamento delle risorse boschive è una delle principali risorse della Guyana francese. Oltre il 95% del dipartimento (oltre 8 milioni di ettari), infatti, è coperto dalla foresta pluviale e la quasi totalità del patrimonio boschivo è di proprietà del demanio, che si riserva la gestione del Parco amazzonico della Guyana francese e dà in gestione il rimanente (2,4 milioni di ettari) all'ONF che ne gestisce e ne regolamenta lo sfruttamento[36].
La filiera conta 210 imprese censite, dando impiego a un migliaio di persone, e dimostra di essere in crescita costante[36][37].
Pesca
Pescherecci ormeggiati al porto di Larivot.

La pesca produce da sola i tre quarti delle esportazioni della Guiana francese, è essenzialmente di tipo marittimo e riguarda soprattutto lutiani e gamberi (quest'ultima in flessione a causa dell'abbandono da parte di alcune grandi compagnie del settore): le flotte di pescherecci salpano dal porto di Larivot, che rappresenta il nono porto dell'intera Francia per tonnellaggio di pescato.



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Risorse minerarie

L'estrazione aurifera rappresenta la seconda voce per importanza nell'economia guianese, con un volume di oltre 50 milioni di euro di prodotto esportati annualmente. L'estrazione mineraria viene gestita da una trentina di società riconosciute: esiste inoltre una vasta comunità (stimata in 5000-8000 persone) di garimpeiros, cercatori d'oro clandestini provenienti perlopiù dal Brasile o dal Suriname che operano illegalmente nelle aree interne del territorio, spesso utilizzando metodi di sfruttamento estremamenti dannosi per l'ecosistema e sottraendo fra le 5 e le 10 tonnellate annue del prezioso metallo all'estrazione legale, per un totale di 120-220 milioni di dollari[38]. Per contrastare i cercatori d'oro illegali, il governo francese ha dato il via a una serie di operazioni di sorveglianza e repressione (Operation Harpie, Operation Anaconda), a volte anche in sinergia con forze di altri Paesi.

Nel settembre 2011, inoltre, a circa 150 km al largo della Caienna, in direzione nord-est, è stato individuato un pozzo di petrolio[39][40]: il pozzo, situato a circa 8 km di profondità (2000 m d'acqua e 5711 m di roccia), è stato battezzato Zaedyus[41] e contiene attorno ai 300 milioni di barili di petrolio del tipo "non convenzionale"[42]. Le prime trivellazioni effettuate dalla Royal Dutch Shell nel dicembre 2012 e nell'aprile 2013, tuttavia, non hanno ancora dato modo di confermare questi dati[43], ed anzi sono emersi presunti brogli nei procedimenti per l'ottenimento dei visti necessari da parte della compagnia petrolifera, che sono costati le dimissioni al ministro dell'ecologia Nicole Bricq[44]
Elettricità

La diga di Petit-Saut ospita una centrale idroelettrica che alimenta molti comuni del litorale: Kourou, Sinnamary, Iracoubo, Saint-Laurent-du-Maroni e la Caienna, la quale riceve energia anche dalla centrale termoelettrica di Dégrad-Des-Cannes. Il comune di Saint-Georges-de-l'Oyapock riceve energia dalla vicina centrale idroelettrica di Saut-Maripa, mentre i comuni dell'interno raggiungono l'autosufficienza energetica attraverso l'utilizzo di gruppi elettrogeni e pannelli fotovoltaici: alcuni villaggi periferici, infine non sono affatto serviti da rete elettrica.
Settore secondario
Costruzioni

Il settore delle costruzioni è in rapida ascesa in Guyana francese, grazie alla continua richiesta di nuovi alloggi dovuta alla forte crescita demografica del dipartimento negli ultimi anni ed all'espansione dell'attività spaziale.
Attività spaziale

Il Centre spatial guyanais, ubicato a Kourou, fin dalla sua costruzione (avvenuta nel 1979) è stato utilizzato per l'assemblaggio ed il lancio dei razzi Ariane e Vega:. Nonostante il settore sia in crescita (complice anche il progetto di costruzione di una nuova rampa di lancio del Sojuz a Sinnamary), il suo peso sull'economia del dipartimento è in diminuzione, grazie alla diversificazione in atto delle attività economiche: se infatti nel 1994 il CSG copriva da solo il 26% del PIL, nel 2003 esso ne rappresentava il 16%[45].
Settore terziario
Amministrazione e servizi pubblici

La maggior parte dei guianesi trova impiego nell'amministrazione pubblica: il solo centro ospedaliero Andrée Rosemon impiega 1.467 persone.

Sul territorio guianese sono presenti 18 discariche, delle quali solo due autorizzate dal governo francese: questa situazione è costata al governo francese richiami e sanzioni da parte della Corte di giustizia dell'Unione europea.

I servizi postali sono presenti in tutte le città della zona costiera, mentre in alcuni comuni dell'interno (Ouanary, Saint-Élie, Apatou, Grand-Santi, Papaïchton) non è presente un ufficio postale ed in altri, sempre nell'entroterra (Awala-Yalimapo, Mana, Montsinéry-Tonnegrande, Régina), manca anche l'Automated Teller Machine.
Commercio

Il settore commerciale è dominato dalla ristorazione e dalla distribuzione alimentare ed è in mano alla comunità asiatica, tant'è vero che nel gergo locale i piccoli negozi di alimentari vengono chiamati familiarmente chinois ("cinesi")[46]. Negli ultimi anni, a questi piccoli esercizi commerciali si sono sommati alcuni centri commerciali: il primo aperto nel 2005 alla Caienna, il secondo a Remire-Montjoly nel 2008, un ipermercato Carrefour nel 2011 in zona Collery, ed un polo commerciale denominato Family Plaza nel 2013, munito di un cinema multisala (6 sale, delle quali due munite di tecnologia 3D), numerosi negozi in franchising e di una zona palestra di circa 1000 metri quadrati[46].
Entro il 2015 è prevista la costruzione a Kourou di un secondo ipermercato Carrefour, con annesso un centro medico ed un hotel Ibis[46].

Nel complesso, gli esercizi commerciali in Guyana francese sono così ripartiti:

Circa 300 superette di piccole dimensioni (meno di 300 metri quadri);
12 superette di grandi dimensioni (fra i 300 e i 400 metri quadri);
9 supermercati;
2 ipermercati;
2 centri commerciali;
4 grossisti aperti al pubblico;

Nonostante in Guiana francese non vi sia IVA, i prodotti risultano comunque mediamente più cari rispetto alla Francia metropolitana in virtù del fatto che la stragrande maggioranza di essi è d'importazione.



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Turismo

La Guyana francese è fuori dal circuito del turismo di massa: negli ultimi anni si è cercato d'investire sul potenziale turistico del dipartimento, valorizzando le Isole du Salut e la creazione di aree protette (Parco amazzonico della Guyana francese, Riserva naturale delle paludi di Kaw-Roura) per attrarre l'ecoturismo.
Infrastrutture e trasporti

Il sistema dei trasporti guianese appare piuttosto arretrato e poco efficiente, concentrandosi nella zona costiera del territorio, mentre i comuni dell'entroterra appaiono mal collegati e sono spesso difficilmente raggiungibili.
Sistema stradale
La RN1 alla Caienna, fra le rotonde di Maringouins e Balata.

In Guyana francese sono presenti circa 2200 km di strade[47], che si suddividono in:

Strade nazionali (440 km), suddivise in RN1, RN2, RN3 ed RN4 (le ultime due declassate a strade dipartimentali durante il mandato Raffarin), che collegano fra loro le principali città costiere, formando un corridoio che attraversa la fascia costiera dal confine col Suriname a quello col Brasile: la RN1, terminata negli anni novanta, collega la Caienna a Saint-Laurent-du-Maroni, attraversando i comuni di Macouria, Kourou, Sinnamary (il tratto di strada fra Kourou e Sinnamary viene denominato familiarmente Route de l'espace, "strada dello spazio") ed Iracoubo, mentre la RN2 va dalla Caienna a Saint-Georges-de-l'Oyapock, dove si continua nella BR-156 tramite il ponte sull'Oyapock di recentissima inaugurazione. Attualmente tutti i fiumi sono attraversati dalle strade per mezzo di ponti anche piuttosto lunghi (ad esempio il ponte sul fiume Caienna misura in tutto 1225 m di lunghezza), mentre fino al 2004 (anno di completamento e dell'inaugurazione del ponte sull'Approuague) per oltrepassare molti fiumi si rendeva necessario l'utilizzo di piroghe e chiatte. Il trasporto sulle strade nazionali subisce restrizioni durante la stagione delle piogge (da 48 a un massimo di 32 tonnellate), mentre la velocità massima (monitorata da postazioni della Gendarmerie nationale a Régina ed Iracoubo, preposte inoltre al controllo dell'eventuale flusso di traffici clandestini e di immigrati irregolari) è di 90 km/h;
Strade dipartimentali (408 km), a loro volta suddivise in strade dipartimentali in ambiente urbano ed in ambiente rurale (strade di campagna), atte a servire i villaggi del litorale e per il 90% della loro lunghezza sprovviste d'illuminazione pubblica;

Strade comunali o piste forestali (1311 km), nella maggior parte dei casi interdette alla circolazione comune e riservate al passaggio del personale autorizzato (dipendenti di società estrattive o per il taglio del legname autorizzate, guardie forestali): fra le piste maggiormente estese si ricordano la piste Bélizon nel comune di Saül (Guyana Francese) (150 km di lunghezza), la pista Saint-Élie-diga di Petit-Saut (26 km), la piste Coralie (la più antica del dipartimento, nata per raggiungere la miniera Boulanger) e la pista Maripasoula-Papaïchton. Le strade comunali non sono generalmente asfaltate e spesso si sviluppano a partire dalle strade dipartimentali, inoltrandosi nella foresta;

Nonostante esistano numerosi progetti di riqualificazione ed asfaltamento di alcune strade (come la già citata piste Bélizon o l'asse Apatou-Maripasoula-Saül), spesso osteggiati dai movimenti ecologisti per la frammentazione ambientale ed i problemi alle comunità amerindie e di cimarroni ad essi collegati, a tutt'oggi numerosi comuni guianesi (Ouanary, Camopi, Saül, Saint-Élie, Grand-Santi, Papaïchton, Maripasoula, Apatou) sono di fatto sprovvisti di accesso stradale.



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Sistema ferroviario

Attualmente la Guyana francese è sprovvista di un sistema di strade ferrate, fatta eccezione per un piccolo tratto nel Centre Spatial Guyanais adibito al trasporto dei componenti: quando il territorio era una colonia penale, esistevano alcuni tratti di ferrovia fatti costruire ai detenuti stessi per collegare i vari bagni fra loro, i cui resti (attualmente in disuso ed in massima parte inghiottiti dalla foresta) sono ancora visibili in alcune aree. Fra le linee, si ricorda il tratto che da Montsinéry-Tonnegrande raggiungeva il cosiddetto bagne des Annamites, il tratto che da Saint-Élie raggiungeva il campo di lavoro di Saut du Tigre (attualmente sommerso dal lago artificiale creato dalla diga di Petit-Saut) ed il tratto Saint-Laurent-du-Maroni-Mana-Saint-Jean-du-Maroni.
Porti

Il trasporto su barca è piuttosto diffuso in Guyana francese: fra i porti più importanti si annoverano Dégrad-Des-Cannes, situato alla foce del fiume Mahury sul comune di Rémire-Montjoly, attraverso il quale transita la maggior parte delle merci che vengono importate o esportate dal territorio e nel quale è ospitato il distaccamento locale della Marine nationale, ed il porto di Larivot, situato a Matoury, nel quale si concentra la flotta peschereccia guyanese. Il porto di Dégrad-Des-Cannes, ultimato nel 1969 per far fronte all'impossibilità del vecchio porto della Caienna di decongestionare il crescente traffico marittimo, ha tuttavia un pescaggio piuttosto limitato, e spesso le imbarcazioni a maggiore tonnellaggio preferiscono approdare presso le isole du Salut per sbarcare persone e merci (che vengono poi trasportate sulla terraferma da imbarcazioni di minori dimensioni) per evitare di arenarsi. Il porto di Pariacabo, a Kourou, ospita le imbarcazioni Colibri e Toucan, addette al trasporto dei componenti dei missili Ariane.
I fiumi dell'interno vengono intensamente percorsi tramite piroghe ed altre piccole imbarcazioni, che collegano fra loro i villaggi sui fiumi Maroni, Oyapock ed Approuague, spesso non raggiungibili in altro modo; anche il lago creato dalla diga di Petit-Saut viene frequentemente attraversato, sebbene l'attraversamento del corpo d'acqua sia ufficialmente interdetto.

Nel dipartimento vengono considerati navigabili 460 km di ambiente acquatico.
Aeroporti

La Guyana francese è servita dall'Aeroporto di Caienna-Rochambeau, situato a Matoury: sono presenti inoltre numerose piste d'atterraggio nel dipartimento, situate a Camopi, Maripasoula, Ouanary, Saint-Georges-de-l'Oyapock, Saint-Laurent-du-Maroni e Saül, per un totale di 11 centri (4 asfaltati e 7 sterrati).
Dall'aeroporto principale partono due voli giornalieri diretti a Parigi (Aeroporto di Parigi Orly, per una durata media dei voli di circa 8 ore e 25 minuti dalla Guyana alla capitale e di 9 ore e 10 minuti per il percorso inverso), offerti da Air France ed Air Caraïbes, oltre ad altri voli per Fort-de-France, Pointe-à-Pitre, Port-au-Prince, Miami e Belém: la compagnia regionale Air Guyane Express offre inoltre voli giornalieri per Maripasoula e Saül, oltre a voli più sporadici (legati essenzialmente alle consegne postali) per Saint-Georges-de-l'Oyapock e Camopi.
Trasporti pubblici

Esiste un servizio di trasporto pubblico su autobus che copre attualmente esclusivamente il comune della Caienna, è gestito dal SMTC (Syndicat Mixte de Transport en Commun, attualmente cambiato in Régie Communautaire des Transports - RCT) e consta di sette linee.

Per i collegamenti fra le città del litorale (tranne Montsinéry-Tonnegrande), è piuttosto diffuso il metodo dei "taxi collettivi" (Taxis Co), minibus della capienza di una decina di persone che partono non appena raggiunto un certo numero di utenti a bordo. Nel 2010, il consiglio generale ha trovato un accordo con alcuni gestori di questo servizio per renderlo almeno parzialmente pubblico sotto il nome di TIG (Transport Interurbain de la Guyane), con orari di partenza fissi e fermate predefinite.

Sui fiumi maggiori (Maroni ed Oyapock) sono presenti dei servizi di trasporto su piroga (denominati pirogues taxi), diretti sia verso i centri dell'interno che oltre frontiera (come Albina in Suriname o Oiapoque in Brasile).



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Ambiente

La Guyana francese ospita al proprio interno una delle più importanti ed estese porzioni di foresta amazzonica primaria, che specialmente nelle zone interne del territorio presenta un livello di frammentazione bassissimo e costituisce un importante hotspot di biodiversità[48]. Oltre alla foresta pluviale tropicale, nel dipartimento sono rappresentati anche numerosi altri habitat tropicali: mangroveti costieri, savana, zone umide e monadnock.

Nel dipartimento sono state finora contate 5500 specie vegetali (fra cui almeno un migliaio di forme arboree), 684 specie di uccelli, oltre 500 specie di pesci (di cui circa il 45% endemiche), 177 specie di mammiferi, 109 specie di anfibi: in totale, nella sola Guiana si concentrano oltre il 98% delle specie di Vertebrati ed il 96% delle specie di piante dell'intera Francia. Le spiagge della porzione nord-occidentale del dipartimento rappresentano uno dei più importanti siti di nidificazione della tartaruga liuto, mentre le isole du Connétable rappresentano un'importantissima zona di nidificazione di numerose specie di uccelli marini.

La protezione dell'ambiente è affidata a un parco nazionale (il Parco amazzonico della Guyana francese, istituito nel 2007) e a sei riserve naturali: tuttavia, la costruzione di strade e dighe, la scarsità di controlli efficienti del bracconaggio e dello sfruttamento delle risorse minerarie e lignee e la pressione demografica sono potenziali minacce per gli ecosistemi guyanesi. Nel 2009 è stata proposta la creazione di un'unica entità preposta al controllo delle politiche di sviluppo e alla conservazione ambientale[49].
Cultura

La Guyana francese rappresenta un mosaico culturale fra i coloni francesi, le comunità amerindie e di cimarroni ed il bagaglio di culture e tradizioni portate dalle numerose etnie giunte sul territorio.
Cucina

La cucina guyanese è influenzata da quelle amerindie, orientali, brasiliana e caraibiche: essa è caratterizzata dal largo utilizzo di manioca (sotto forma di couac o cassava), spezie (come il pepe di Cayenna), pesce e carne di pollo e maiale, spesso affumicati.

Il piatto creolo per eccellenza è il bouillon d'awara, uno stufato di carne, verdure e frutti di Astrocaryum vulgare cotto anche per 36 ore ed accompagnato generalmente con riso bianco: tradizionalmente servito durante la domenica di Pasqua, secondo la leggenda esso venne preparato per la prima volta da una principessa amerindia il cui amore per un giovane colono veniva osteggiato dai genitori, coi quali essa concordò che, qualora l'amato avesse gradito un piatto nel quale si fossero trovati tutti gli ingredienti tipici della sua terra, allora avrebbe potuto sposarlo. Un proverbio locale recita: si tu manges du Bouillon d'Awara, En Guyane tu reviendras ("se mangi il bouillon d'awara, tornerai in Guiana").
Durante il periodo del carnevale, invece, viene consumata la galette des rois.

Altri piatti tipici della cucina creola sono:

accras de morue (frittelle di merluzzo);
boudin créole (sanguinaccio);
colombo (ragù di carne, legumi e curry);
foufou (purea di taro);
giraumonade (purea di zucche della qualità "turbante turco");
kalawang (insalata di mango ancora verde);
pimentade (salsa di pomodoro, spezie e pesce);

Fra le bevande spicca il rhum, in particolare quello della marca locale Saint-Maurice, anche aromatizzato con vari tipi di frutta e spezie (in questo caso viene definito rum arrangé) o sotto forma di Ti'punch.
Musica
In Guyana francese è molto popolare l'aléké, simile a salsa e merengue; l'aléké è di origine cimarrona, come anche altri generi minori (awasa, songhé). Altri generi locali sono il bigi pokoe, kasékò, grajé, béliya, débot, kanmougwé, léròl: molto diffuse localmente sono la musica brasiliana ed il kaseko surinamense.



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