IL FARO DEI SOGNI

Equador

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L'Ecuador (spagnolo [ekwaˈðɔɾ]; in italiano pronunciato /ekwaˈdɔr/ o /ˈɛkwador/[7]; nome completo: Repubblica dell'Ecuador[4]) è una repubblica presidenziale del Sudamerica con un'estensione territoriale di 283.561 km² e una popolazione di 16.866.664[2] abitanti.

Situato nella parte nord-occidentale del Sudamerica, l'Ecuador confina a nord con la Colombia, a est e a sud con il Perù, e a ovest si affaccia sull'Oceano Pacifico; è attraversato dall'equatore, da cui prende il nome.


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La capitale è Quito, che è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità nel 1970 perché ha il centro storico meglio conservato e meno alterato dell'America Latina[8]. La città più popolosa è Guayaquil, mentre Cuenca, la terza città più popolosa, è anch'essa Patrimonio dell'umanità, perché è un ottimo esempio di città pianificata in stile coloniale spagnolo[9]. Fa parte dell'Ecuador anche l'arcipelago delle Isole Galápagos, situato a circa 1.000 km dalla costa e particolarmente ricco di specie endemiche, che nel XIX secolo furono profondo oggetto di studio del naturalista britannico Charles Darwin, che stava elaborando la teoria dell'evoluzione, descritta poi nel celebre libro L'origine delle specie.

L'Ecuador, indipendente dal 1830, è una repubblica dal 1832[10], dopo essere stata colonia spagnola per lungo tempo e dopo aver fatto parte, per alcuni anni, della Grande Colombia, uno stato che comprendeva anche Colombia, Venezuela e Panama e fondato da Simón Bolívar, il liberatore delle Americhe (Libertador) dal dominio spagnolo.



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La lingua ufficiale e interculturale del Paese è lo spagnolo, anche se la costituzione del 2010 riconosce ufficialmente anche lingue amerinde come il quechua, lo shuar, lo tsafiki e altre, che vengono usate all'interno dei gruppi indigeni. Tra questi il più parlato è il quechua, più propriamente kichwa in Ecuador, diffuso soprattutto nell'area andina.

Basilica_del_voto_nacional

Etimologia

Il nome Ecuador è una semplificazione del suo nome ufficiale: Repubblica dell'Ecuador. Questo nome fu scelto qualche mese dopo la separazione dalla Grande Colombia, il 14 agosto 1830 a Riobamba, dove si riunì la prima assemblea costituente convocata dal venezuelano generale Juan José Flores, allora capo del territorio, e che divenne di fatto il primo presidente della Repubblica dell'Ecuador. Il nome si riferisce alla linea equatoriale che passa molto vicino alla città di Quito e attraversa il paese da est a ovest. Il primo riferimento del paese in relazione all'equatore terrestre è registrato in Noticias Secretas de América, un resoconto del viaggio in quelle terre di Antonio de Ulloa e Jorge Juan, dove vengono menzionate le terre dell'Ecuador di competenza della Real Audiencia de Quito. Nel XIX secolo il naturalista tedesco Alexander von Humboldt iniziò a citare anch'egli la parola Ecuador riferendosi a quei territori. Più tardi, dopo la famosa Battaglia di Pichincha, le pressioni regionaliste dei rappresentanti di Guayaquil e Cuenca alla Prima Costituente fecero sì che il nome República de Quito fosse scartato, nonostante durante tutto il periodo della colonizzazione spagnola la regione fosse conosciuta come Quito[11][12].

Ecuador_-_Same_-_Esmeraldas_-_007


Gentilizio

In spagnolo, il gentilizio relativo all'Ecuador è ecuatoriano, con la -t- etimologica colta e latineggiante (dal latino medievale aequātor, -ōris), al contrario del nome dello Stato, che prevede la normale sonorizzazione delle occlusive intervocaliche, tipica delle parole genuinamente spagnole. Nella lingua italiana esistono diverse varianti, la più usata delle quali è ecuadoriano, seguita da ecuatoriano, scritte talvolta con -q- anziché -c- (per meglio uniformarsi alla grafia italiana). Meno frequenti, ma attestate, le forme ecuadoregno e equadoregno, presunte trasposizioni di un inesistente *ecuadoreño, sul modello di salvadoregno e onduregno (questi sì derivanti dallo spagnolo salvadoreño e hondureño, rispettivamente).[4]

Ecuador_ingapirca_inca_ruins

Storia
Civiltà precolombiane
L'epoca preincaica

Le prime tracce di presenza umana sul territorio risalgono a circa 11.000 anni fa[13] e si riferiscono a piccoli gruppi di cacciatori e raccoglitori, comuni a gran parte del Sudamerica, dei quali sono stati ritrovati manufatti in basalto, selce e ossidiana ricavati dai depositi lavici di Yanaurco-Quiscatola e Mullumica nell'attuale provincia di Pichincha. In epoche poco più recenti (tardo pleistocene e olocene) sono stati individuati insediamenti di gruppi di cacciatori e raccoglitori nelle piane costiere del Pacifico, la cosiddetta cultura di Las Vegas, di cui si sono ritrovati resti sulla costa e sulla penisola di Santa Elena e dalla quale più tardi (tra il 3500 a.C. e il 1800 a.C.) originò la cultura di Valdivia. In epoca ancora più tarda (tra il 1900 ed il 1500 a.C.) comparve la cultura Machalilla, forse derivata dalla cultura di Valdivia, ma che rispetto ad essa mostrava segni di avanzata lavorazione della ceramica.
Il sito archeologico Inca di Ingapirca, localizzato nel cantone di Cañar.

PanoCratere2

La cultura Manteña (da Manta) occupava invece le zone costiere tra l'800 e il 1500 ed era dedita in particolar modo alla pesca. Essi furono i primi indigeni a incontrare gli europei che furono stupiti dalla loro abilità di navigare con barche a vela adatte al trasporto di pesanti carichi. Scomparvero in silenzio, vittime del collasso del loro sistema organizzativo e delle epidemie portate dagli spagnoli[14].

Vicuna_-_Chimborazo_Ecuador

I Cañari invece vissero nella sierra dell'Ecuador centro-meridionale a partire dal 500. Quando l'Impero inca arrivò in Ecuador, attorno al 1460, rifiutarono la sottomissione, e dopo una cruenta battaglia furono massacrati dall'esercito di Túpac Yupanqui[13]. Emigrati verso il nord dell'impero, tornarono all'arrivo degli spagnoli per allearsi con loro contro gli Incas, che sconfissero nella Battaglia di Sacsayhuamán, nel 1536.



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Storia contemporanea

Nel 1941, durante la seconda guerra mondiale, il Perù invase la provincia di El Oro e si innescò la Guerra ecuadoriano-peruviana che durò più di un anno. Causa del conflitto fu la scoperta di giacimenti petroliferi nella zona di confine; i peruviani, militarmente più numerosi, conquistarono parte del territorio ecuadoriano e la pace apparente venne fatta solo con il Protocollo di Rio de Janerio del 1942. Tuttavia nessun politico ecuadoriano firmò mai il trattato ritenendolo illegittimo e l'Ecuador continuò a riportare due confini nelle proprie carte: uno precedente e uno posteriore al Trattato di Rio[21].

Negli anni sessanta inizia un periodo di caos e iniziarono i Colpi di Stato militari; nel 1963 il presidente Monroy fu deposto da una giunta militare; tornato Velasco Ibarra (più volte presidente dell'Ecuador in precedenza) al potere nel 1968 tramite regolari elezioni, nel 1972 questi fu deposto da un colpo di Stato del generale Guillermo Rodríguez Lara, che instaurò un regime di dittatura poi continuato fino al 1979, quando venne eletto presidente Jaime Roldós Aguilera, che riportò nel paese un sistema democratico[22].
Truppe ecuadoriane durante la guerra del Cenepa.

Nel 1981 Ecuador e Perù riaprirono una disputa ormai secolare per alcune zone di confine, che entrambi i paesi rivendicavano. Vi fu il rischio di una guerra aperta poi scongiurata dall'intervento della OEA. Il presidente ecuatoriano all'epoca era Jaime Roldós che, poco tempo dopo la crisi con il Perù, morì per una misteriosa esplosione dell'aereo sul quale viaggiava. Gli succedette, dopo un periodo di potere del vice presidente del governo Roldós, León Febres Cordero, che attuò una politica repressiva e austera creando malcontento nella popolazione; così che, nel 1988, le elezioni furono vinte dal socialdemocratico Rodrigo Borja Cevallos. Durante la sua presidenza il movimento indigeno ottenne la distribuzione di 1 milione e 700.000 ha di terreno alle popolazioni autoctone, e Borja incentivò anche l'alfabetizzazione e l'educazione bilingue.

Nel 1992, sotto la presidenza del conservatore Sixto Durán Ballén, l'Ecuador si distacca dall'OPEC, l'organizzazione che regola la produzione di petrolio tra i paesi membri, per decidere in modo autonomo la produzione, che è stata notevolmente aumentata.

Nel 1995 ci fu l'ennesimo conflitto con il Perù, conosciuto come Guerra del Cenepa conclusosi con l'Atto di Brasilia, firmato dal presidente peruviano Alberto Fujimori e dal suo collega ecuadoriano Jamil Mahuad il 24 ottobre 1998[21], e nel quale l'Ecuador rinunciava alle zone di Tumbes, Jaén e Maynas, in cambio dell'accesso all'Amazzonia, al diritto di navigazione, a due zone franche e a due parchi naturali nella zona del conflitto[23].

All'inizio del 2000 la grave crisi che stava attanagliando il paese dovuta al fallimento del sistema finanziario ecuatoriano sotto la presidenza di Jamil Mahuad, complici la caduta del prezzo del petrolio e il vincolo che il governo stesso aveva con banche corrotte, portarono alla dollarizzazione, e alla scomparsa del Sucre ecuadoriano[24].

Nel 2007 l'Ecuador è stato il primo Paese della regione a formare un proprio programma spaziale senza l'aiuto delle potenze straniere (Agenzia Spaziale Civile Ecuadoriana)[25].
La rivolta dei poliziotti del 30 settembre 2010
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Crisi politica ecuadoriana del 2010.
Rafael Correa

Il 30 settembre 2010 migliaia di poliziotti occuparono caserme e luoghi pubblici, dando luogo ad una violenta protesta contro i tagli agli stipendi e ai benefit stabiliti dal presidente Rafael Correa nell'ambito di una riforma economica e fiscale. Il governo dichiarò lo stato d'emergenza per una settimana, l'aeroporto di Quito venne chiuso, e i trasporti pubblici bloccati[26]

Correa riferì di essere rimasto intossicato dai gas lacrimogeni lanciati da poliziotti in rivolta durante una riunione in cui arringava i propri sostenitori, e fu costretto al ricovero in ospedale.[26][27]

L'ospedale fu assediato dai poliziotti ribelli, ma il 1º ottobre 2010 Correa fu posto in salvo grazie a una incursione delle truppe speciali fedeli al presidente, che nel frattempo aveva ricevuto il sostegno del capo di stato maggiore dell'esercito, Ernesto González.[27] Un conteggio delle vittime fu di 8 morti e 274 feriti.[28] Correa accusò i suoi avversari politici di aver fomentato la rivolta, e di aver tentato di innescare un vero e proprio golpe[29]: Per diversi commentatori invece fu solo una rivolta grossolanamente organizzata, senza una vera e propria direzione politica[30]. La rivolta fu unanimemente condannata, anche all'estero, come fatto destabilizzante; alla fine il capo della polizia si dimise, e la protesta rientrò.[29]



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Clima

Nonostante il territorio ecuadoriano non sia particolarmente vasto, esiste una diversa varietà di climi. In generale, esistono quattro diverse regioni climatiche in Ecuador, con climi e stagioni contrastanti tra loro, condizionati dall'altitudine e dalle correnti oceaniche, in quanto trovandosi all'equatore l'insolazione rimane la stessa durante tutto l'anno, e non è ininfluente riguardo al clima dell'Ecuador. Le stagioni sono solamente due e vengono contraddistinte dall'abbondanza e dalla frequenza delle precipitazioni: la stagione umida è chiamata inverno e presenta generalmente temperature più elevate della stagione secca, chiamata estate[31].

La costa, che comprende oltre alla zona costiera anche la parte interna del paese a ovest della cordigliera andina, è caratterizzata da un clima tropicale e una temperatura media di 25 °C. La stagione umida, caratterizzata da copiose piogge, va da dicembre a maggio, mentre la stagione secca va da giugno a novembre, periodo nel quale le temperature scendono di qualche grado, quando spirano correnti più fredde e secche provenienti da sud, ossia la corrente di Humboldt, che proveniente dall'Antartide fa sì che la temperatura nella costa sia mediamente 5 gradi in meno che in inverno, quando invece le umide correnti equatoriali portatrici di intense piogge[32][33].

La sierra ha un clima più fresco dovuto all'altitudine; la temperatura oscilla mediamente tra gli 8 °C e 20 °C, con valori massimi compresi tra 22° a 30°. La stagione piovosa nella sierra va generalmente da ottobre ad aprile. Dal punto di vista di un europeo o di un qualsiasi altro abitante delle zone temperate, il clima della sierra appare simile a una primavera o un autunno, come nella stessa Quito, dove durante la giornata soffia un vento fresco e confortevole, seguito da una notte gelida che termina quando si alza il Sole; a quell'altitudine l'aria è rarefatta, e la differenza di temperatura tra i luoghi al Sole e quelli all'ombra è sensibile[34].

L'oriente (regione amazzonica) ha una clima caldo-umido e non è influenzata dalle correnti oceaniche, trovandosi a est delle Ande, ma dal clima proprio del bacino dell'Amazzonia. Le temperature medie sono di 25 °C e la stagione piovosa va da aprile a novembre, anche se, a differenza che nella costa, le precipitazioni sono presenti pressoché tutto l'anno[35].[36].

Le isole Galapagos hanno un clima più stabile delle regioni continentali dell'Ecuador, con temperature costantemente comprese tra 22 e 32 °C, anche se talvolta alcune correnti fredde provenienti dal Perù possono far calare la temperatura di qualche grado[31]
Popolazione
La popolazione dell'Ecuador è in continua crescita e gli abitanti, che nel 1961 erano poco più di 4,5 milioni, sono stimati essere nel 2014 attorno ai 15,5 milioni. Circa 2-3 milioni di ecuadoriani sono emigrati all'estero negli anni passati, tuttavia con la crisi dei paesi principali mete degli ecuadoriani, tra cui USA, Spagna e Italia, l'emigrazione si è arrestata e numerosi sono stati i rientri in patria. Presente anche un piccolo ma costante processo di immigrazione, in particolar modo di vicini colombiani in fuga da loro paese. L'aspettativa di vita alla nascita è mediamente di 76 anni (73 anni gli uomini, 79 le donne) e l'età media della popolazione circa 26 anni[37].



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Istituzioni

L'Ecuador è una repubblica presidenziale con un mandato quadriennale per il Presidente, il vice presidente, e i membri del Congresso. Il presidente, eletto direttamente dal popolo, è rieleggibile una sola volta; i membri del Congresso possono essere immediatamente rieletti. L'attuale presidente è Lenín Moreno.

Il potere esecutivo è demandato a 28 ministeri. Le Giunte e i Consigli provinciali sono eletti direttamente.

I giudici della Corte Suprema sono nominati a vita dal Congresso.

Il suffragio è universale e si diventa elettori a 18 anni. Per i cittadini alfabetizzati tra 18 e 65 anni il voto è obbligatorio, per tutti gli altri è un diritto ma non un dovere.
Ordinamento scolastico
Il Colegio Maldonado a Riobamba, edificato negli anni venti in stile neoclassico sotto l'influenza di architetti italiani arrivati durante la Grande Guerra.

Il tasso di alfabetizzazione in Ecuador al 2009 è del 93,2%, 2,2 punti in più rispetto al censimento del 2001[48]. Il numero di studenti universitari è di 464.787[49].

Il sistema scolastico è suddiviso in tre settori: la scuola materna, o preprimaria (non obbligatoria) per bambini dai 3 ai 5 anni; la scuola primaria, o basica (obbligatoria) dura 6 anni (dai 6 ai 12 anni) e la secondaria (obbligatoria) altri 6 anni, fino ai 18 anni di età. La frequenza della primaria è di 5 giorni alla settimana, con ore di lezione di 50 minuti. Gli studenti entrano a scuola alle 7.00/7.30 per uscirne alle 13.00/13.30, con una ricreazione dopo la 3ª ora. Alcune scuole primarie danno la possibilità di 3 orari giornalieri possibili: oltre la sessione mattutina, è possibile frequentare la sessione "vespertina" (pomeridiana) e quella notturna, dalle 19.00 alle 22.30. Chi frequenta il turno notturno normalmente va a scuola anche il sabato[50]. L'inglese, seconda lingua ufficiale, viene insegnata a partire dal primo anno di scuola obbligatoria (basica).

L'educazione superiore comprende scuole professionali (non universitarie) e le scuole universitarie e politecniche: le scuole non universitarie durano 2-3 anni ed offrono specializzazioni di livello intermedio preparando i giovani ad entrare nel mondo del lavoro, come ad esempio le scuole per infermiere e quelle per maestro di scuola preprimaria e primaria, della durata di 3 anni. Le università danno il titolo di laurea di pregado ed hanno una durata variabile a seconda della facoltà intrapresa; dai 4 anni come ad esempio per il titolo di docente di educazione secondaria, ai 6 anni per i titoli di avvocato, farmacista, medico, dentista e altri. Dopo l'università per l'ulteriore specializzazione ci sono corsi di dottorato e maestria della durata di 2-3 anni[50]

I calendari scolastici sono diversificati a seconda delle regioni di residenza: nella sierra e in Amazzonia la scuola inizia ai primi di settembre e termina nel giugno dell'anno seguente, mentre nella costa e alle Galapagos inizia in aprile e termina in gennaio dell'anno seguente.

Dopo la riforma costituzionale, le spese, l'alimentazione e la sanità scolastica vengono pagate dallo Stato. Le scuole statali (fiscales) coprono la fascia di età dai 4 a 18 anni; esistono inoltre scuole particular e fiscomissional cioè private o a carattere religioso o militare, e comunque a pagamento. Con la riforma costituzionale tutte le scuole statali diventeranno gratuite.

Le scuole sono numerosissime nei grandi centri, ma sono per lo più a carattere privato, mentre l'insegnamento è impartito non sempre da personale specializzato. Le Università sono statali, private o per corrispondenza e si trovano nei grandi centri cittadini, a Guayaquil e a Quito e nelle maggiori città del paese. Il 93% dei professori universitari è a sua volta laureato.
Università

Tra le università più rinomate e antiche dell'Ecuador ricordiamo l'Universidad Central del Ecuador, fondata da re Filippo IV di Spagna il 19 maggio 1651, come Real y Pontificia Universidad de San Gregorio Magno.
Sistema sanitario

L'attuale struttura del sistema di assistenza sanitaria pubblica ecuadoriana risale al 1967[51]. Il Ministero della salute pubblica (Ministerio de Salud Publica del Ecuador) è l'ente responsabile della regolamentazione della sanità pubblica ed è nominato direttamente dal Presidente della Repubblica. Il ministro attuale è Carina Vance.

La filosofia del Ministero della Salute Pubblica è sostenere le popolazioni più vulnerabili e il suo piano d'azione principale riguarda la salute comunitaria e medicina preventiva, e permette ai pazienti di essere ricevuti quotidianamente nelle strutture pubbliche anche senza appuntamenti, senza passare da visite ambulatoriali e senza costi. Questo per quattro specialità in particolare, ossia pediatria, ginecologia, medicina clinica e chirurgia[51].

Esistono anche gli ospedali pubblici specializzati per il trattamento di malattie croniche, o a disposizione verso un particolare gruppo di popolazione, o che forniscono maggior attenzione in alcune specialità mediche, come ad esempio gli ospedali ginecologici o di maternità, quelli per bambini, gli ospedali geriatrici e oncologici. Anche se gli ospedali più attrezzati si trovano nelle grandi città o nei capoluoghi di provincia, esistono ospedali di base anche nelle città più piccole, adatti per la consultazione familiare e per i trattamenti di base più semplici[51].




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Gli ecuadoriani hanno un'aspettativa di vita di 76 anni, 73,2 anni per gli uomini e 79,3 per le donne[52]. Il tasso di mortalità infantile è di 13 bimbi ogni 1.000 nati vivi[53], notevolmente più basso rispetto ai 76 su mille dei primi anni 1980 e 140 per mille del 1950[54]. Il 23% dei bambini sotto i cinque anni sono cronicamente malnutriti[53]. Le popolazioni di aree rurali non hanno accesso all'acqua potabile il cui rifornimento è assicurato per mezzo di autobotti o con il prelievo diretto dai fiumi. Ci sono 686 casi di malaria ogni 100.000 persone[55]. L'assistenza sanitaria di base, tra cui le visite mediche, gli interventi chirurgici e i farmaci di base, sono forniti gratuitamente dal 2008[53]. Tuttavia, alcuni ospedali pubblici sono in cattive condizioni e spesso non hanno le necessarie forniture per soddisfare la forte domanda dei pazienti. Ospedali e cliniche private sono ben attrezzate ma ancora costose per la maggior parte della popolazione[56].
Forze armate

La difesa del paese è a carico delle Forze armate dell'Ecuador, responsabile dell'integrità della sovranità del territorio nazionale. Gli effettivi nel 2010 erano circa 37.000, di cui 23.500 nell'esercito, 7500 nella forza navale e 6000 nella forza aerea[57]. L'età minima per il servizio militare (obbligatorio o volontario) è di 18 anni, mentre l'obbligo del servizio per gli uomini è del periodo di un anno[37]. I suoi compiti comprendono la lotta contro la criminalità organizzata, il traffico di droga (proveniente spesso da Colombia e Perù), e le operazioni di lotta contro l'immigrazione clandestina.

Nel 2009, la nuova amministrazione presso il ministero della Difesa ha avviato una profonda ristrutturazione all'interno delle forze armate, aumentando la spesa di bilancio a 1.691.776.803 dollari, con un incremento del 25%, tanto che, rispetto al proprio PIL, l'Ecuador è il paese che spende maggiormente in Sudamerica per la difesa: il 2,74% del PIL è difatti destinato alle forze armate[58].

Le icone delle forze militari ecuadoriani sono il generale Antonio José de Sucre, Gran Mariscal de Ayacucho, e Eloy Alfaro.

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Agricoltura

L'Ecuador è il maggior esportatore di banane al mondo, anche se rispetto ad altri paesi latinoamericani le sue esportazioni sono in leggero calo; in particolare le esportazioni sono calate dell'11% nel 2012 verso gli Stati Uniti e del 3% verso l'Europa, per via del prezzo più elevato rispetto, ad esempio, alla frutta colombiana, honduregna o costaricana[75]. Altri prodotti esportati sono i fiori tropicali, il cacao (ottavo produttore al mondo), il caffè e il palmito. Significativa anche la produzione di riso, canna da zucchero, mais.
Pesca

L'Ecuador è un grosso esportatore di gamberi, che rappresentano il 13,2% delle vendite ad altri paesi di prodotti non petroliferi; questo mercato è in crescita, con un aumento delle esportazioni del 9% dal 2011 al 2012[76].
Industria

Le attività industriali sono prevalentemente concentrate a Quito e Guayaquil, ed ha i punti di forza nel settore petrolchimico, tessile, farmaceutico e del cemento[77].
Esportazioni

USA 37,8%, Panamá 9,9%, Perù 6,2%, Venezuela 5,2%, Cile 4,9%, Russia 4,6% (2011)[72].
Importazioni

USA 27,6%, Cina 10,1%, Colombia 9%, Panamá 4,6%, Perù 4,5%, Brasile 4,3%, Corea del Sud 4% (2011)[72].
Trasporti
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti in Ecuador.
Strade

La rete viaria dell'Ecuador è di circa 44.000 km[78]; il 20% delle strade sono statali, il 24% provinciali e il 51% cantonali. Dei 155 progetti che negli ultimi anni il governo ha finanziato, il 58% riguarda il rifacimento e il miglioramento di strutture esistenti precedentemente costruite con materiale di bassa qualità. Il governo non impone pedaggi e finanzia di tasca propria il mantenimento delle vie di comunicazione[79]. Tra le vie di comunicazione primarie la più importante che passa per l'Ecuador è la panamericana, che taglia il paese da nord a sud collegando Colombia e Perù, passando per importanti città ecuadoriane, tra le quali Quito, Ibarra, Latacunga, Ambato, Riobamba, Cuenca e Loja. La qualità delle strade è piuttosto variabile; quelle di nuova costruzione, come ad esempio quella che collega Guayaquil a Salinas, sono moderne, ampie e con fondo stradale in buono stato, mentre altre più trascurate necessitano di grossa manutenzione per l'alto numero di buche presenti[80]. Il servizio principale di spostamento rimane l'autobus, che collega le città ecuadoriane tramite servizi offerti da diverse compagnie diariamente e a diversi orari del giorno e della notte.
Aeroporti

L'Ecuador dispone di cinque aeroporti internazionali: il Mariscal Sucre di Quito, l'Aeroporto Internazionale José Joaquín de Olmedo di Guayaquil, l'Eloy Alfaro di Manta e l'Aeropuerto Internacional Cotopaxi di Latacunga, Aeropuerto Coronel Carlos Concha Torres di Esmeraldas. Nel febbraio 2013 è stato inaugurato il nuovo Aeroporto Internazionale di Quito, a 18 km dal centro della città in località Tababela[81], mentre il vecchio Mariscal Sucre sarà trasformato in parco pubblico e spazi culturali e sociali. Altri importanti aeroporti ecuadoriani sono il Mariscal Lamar di Cuenca e il Seymour situato nelle isole Galapagos[82].
Ferrovia
La ferrovia, nonostante di antica costruzione e praticamente abbandonata negli ultimi decenni, sta ora subendo una ristrutturazione per poter consentire un servizio moderno nei prossimi anni, almeno nella tratta principale (Ferrocaril Trasandino)[83] che da Durán, alle porte di Guayaquil, arriva a Quito. Attualmente serve più per tratte verso luoghi di interesse turistico che per reali necessità della popolazione comune[84].



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Cultura
Letteratura

La prima letteratura nell'Ecuador colonizzato, così come in tutta l'America Latina, è stata influenzato dal Siglo de Oro spagnolo. Uno dei primi scrittori fu Jacinto Collahuazo, capo indigeno di Otavalo, che nonostante la repressione e la discriminazione dei popoli nativi da parte degli spagnoli, imparò a leggere e a scrivere in castigliano, anche se le sue opere furono scritte in lingua quechua. Gli spagnoli, ignorando il valore letterario dei suoi scritti, gli ordinarono di bruciarle nella piazza pubblica, dopodiché lo imprigionarono. Alcune parti dei suoi lavori furono ritrovate solo dopo molti secoli, come una poesia che descriveva l'impotenza e la tristezza del popolo Inca che aveva perso il loro re Atahualpa[94][95].

Altri scrittori ecuadoriani furono i gesuiti Juan Bautista Aguirre e Juan de Velasco, e soprattutto Eugenio Espejo, patriota che si potrebbe definire come il primo giornalista dell'epoca coloniale. Le sue idee ispirarono dopo la sua morte la rivoluzione del 1809, anche se all'epoca gli costarono il carcere, dove morì nel 1795[96]. Un altro scrittore ricordato è José Joaquín de Olmedo, che fu anche presidente dell'Ecuador nel 1945 ma che, in precedenza, scrisse numerosi poemi, tra i quali il famoso La victoria de Junin: Canto a Bolivar, un'ode al liberatore delle americhe Simón Bolívar[97]. Altri scrittori importanti del passato furono Juan Montalvo e Juan León Mera, famoso per il suo Cumandá e dell'inno nazionale dell'Ecuador, Salve, oh Patria, scritto per la prima volta nel 1866.

Scrittori contemporanei noti sono i poeti Jorge Carrera Andrade e Luis Costales, i novellisti Jorge Enrique Adoum, Jorge Icaza, Jorge Queirolo Bravo, Gabriela Alemán, Rosalía Arteaga e Alicia Yanez, il saggista Benjamín Carrión.
Pittura

Alcuni dei più noti pittori ecuadoriani del passato sono Oswaldo Guayasamín, Eduardo Kingman, Camilo Egas, Ricardo Dávila, Rodrigo Viera, Oswaldo Viteri (anche scultore) e altri. Il più noto di essi è senza dubbi Guayasamín, pittore quiteño di origine indigena, le cui opere descrivevano l'origine, il dramma e la tenerezza dei popoli latinoamericani e le cui opere sono state esposte in vari luoghi del mondo[98].
Musica

La musica ecuadoriana ha una lunga storia. Il Pasillo è un genere di musica latina indigena considerata musica nazionale in tutto il paese. Ci sono diversi tipi di musica tradizionale in Ecuador, come l'albazo, il pasacalle, la tonada, la capishca, la bomba (suonata particolarmente tra gli afro-ecuadoriani di Esmeraldas), ed altri. La tecnocumbia e la rockola sono invece esempio di generi musicali con influenza straniera. Una delle forme più tradizionali di danze ecuadoriane è il sanjuanito, originario del nord dell'Ecuador (Otavalo) e ballata nelle feste indigene[99]. Secondo il musicologo ecuadoriano Segundo Luis Moreno, il sanjuanito era ballato dagli indigeni durante il compleanno di san Giovanni Battista. La data del culto del santo, il 24 giugno, fu introdotta dagli spagnoli, e casualmente coincide con la festa Inca del Inti Raimi, che in quechua significa "Festa del Sole"[100].

Una delle più note cantanti ecuadoriane del XX secolo fu sicuramente Carlota Jaramillo (1904-1987), soprannominata spesso nel suo paese Regina della canzone nazionale o la regina del pasillo. E ancora, tra gli altri, spicca la figura di Julio Jaramillo[101].
Patrimoni dell'umanità

Sono ben cinque i siti ecuadoriani inseriti nella Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO:

Città di Quito (1978)
Isole Galápagos (1978-2001)
Parco nazionale di Sangay (1983)
Centro storico di Santa Ana de los Ríos de Cuenca (1999)
Qhapaq Ñan, sistema stradale andino (2014)

Scienza e tecnologia
Medicina

In campo medico ricordiamo la figura di Matilde Hidalgo (1889-1974), che non è ricordata solo per essere stata la prima donna medico in Ecuador, ma anche per essere stata la prima donna a votare in America Latina [102].
L'Ecuador nello spazio
25 aprile 2013: viene lanciato NEE-01 Pegaso, il primo satellite ecuadoriano



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view post Posted on 17/2/2020, 10:44     Top   Dislike
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Sport

Calcio

Il calcio è lo sport più popolare del paese. Le squadre calcistiche più importanti e maggiormente seguite sono il Barcelona Sporting Club di Guayaquil, che detiene il maggior numero di titoli nazionali vinti insieme al Nacional con 13 campionati nazionali vinti, il Deportivo Quito (4 titoli) e la LDU Quito, che oltre a 10 campionati nazionali vinti vanta essere il club ecuadoriano che ha avuto maggiormente successo in campo internazionale, vincendo la Coppa Libertadores 2008 (prima volta di una squadra ecuadoriana), la Recopa Sudamericana nel 2009 e 2010, la Copa Sudamericana 2009.

La Nazionale di calcio dell'Ecuador ha disputato le fasi finali in un mondiale di calcio nelle edizioni di Giappone-Corea 2002 e di Germania 2006, dove arrivò agli ottavi di finale venendo poi eliminata dall'Inghilterra. Uno dei calciatori più famosi della storia ecuadoriana è Alberto Spencer, che militava nel Peñarol ed è il maggior marcatore di sempre della Coppa Libertadores[103]. Iván Hurtado è invece il recordman di presenze in nazionale, mentre Agustín Delgado è il maggior goleador in nazionale con 31 reti.
Atletica leggera

Uno dei più importanti sportivi ecuadoriani della storia è il marciatore Jefferson Pérez, unico ad aver vinto una medaglia d'oro ai giochi olimpici per il suo paese, nel 1996 ad Atlanta. Conquistò anche un argento correndo la sua ultima gara a Pechino 2008 ed è l'unico marciatore al mondo ad aver vinto 3 mondiali consecutivi (2003-2005-2007).
Ciclismo

Il 2 Giugno 2019 Richard Carapaz diventa il primo ciclista ecuadoriano a vincere un Grande Giro, trionfando nel Giro d'Italia 2019 davanti ai favoritissimi Vincenzo Nibali e Primož Roglič. Per la tappa finale il presidente Lenín Moreno ha proclamato la trasmissione dell'evento in chiaro sulle TV nazionali.[104]
Altri sport

Tra gli altri sport diffusi sono anche la pallacanestro, il tennis, la pallavolo e negli ultimi anni anche il surf. Tra gli sportivi del passato da ricordare i tennisti Pancho Segura e Andrés Gómez, che vinse tornei importanti fra i quali, nel 1990, il Roland Garros, battendo in finale Andre Agassi.
Tradizioni
Gastronomia
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina ecuadoriana.
La fanesca è una tipica zuppa ecuadoriana servita durante la Settimana Santa.

Nonostante non sia un paese vasto, la cucina ecuadoriana è piuttosto varia per via dei diversi climi del paese (costa, sierra, oriente e isole). Il pesce è consumato maggiormente nella costa, Picudo, Dorado, Trota, Corvina sono tra i più diffusi. I piatti più tipici e conosciuti di pesce sono: il ceviche, la zuppa di mare, l'encocado (stufato di pesce con cocco), l'encebollado, i bollos, lo stufato di pesce con arachidi. Il platano è quasi onnipresente nei piatti "costegni", il "platano verde" viene consumato fritto, bollito o alla griglia, così come il "maduro", più dolce e di color giallo simile alla banana, quest'ultima consumata cruda come frutta. Il verde è spesso mescolato con pesce o carne in alcune ricette tipiche[105].

La carne è consumata in tutto il paese, soprattutto quella di manzo, di maiale e di pollo, mentre agnello e capra sono maggiormente cucinati sulla sierra. Viene cotta alla griglia, al forno o, come un piatto tipico con carne di maiale, la fritada, fritta in padella[106].

Vegetali e legumi sono molto diffusi nella cucina ecuadoriana; oltre al largo consumo di platano, il riso viene servito quasi sempre con piatti di carne o pesce, la yuca è un'alternativa molto usata alle patate e al platano, esiste anche il pan de yuca. Anche il mais viene cucinato in forme diverse, dalla pannocchia bollita ai tortini di mais, così come notevole uso in cucina trovano i legumi in genere: fagioli, lenticchie e fave accompagnano spesso (insieme al riso) molti piatti unici di carne o pesce[105]. Molto popolari sono anche le zuppe di vario tipo, dove pollo, carne e pesce sono abbinati a verdure diverse e talvolta a formaggio[107].
Festività

Di seguito i giorni di festività in Ecuador a livello nazionale; da considerare che in certi casi alcune festività sono posticipate per convenienza di alcuni giorni per farle seguire da un fine settimana[108]

1º gennaio - Anno Nuovo
marzo - lunedì di Carnevale
marzo - martedì di Carnevale
marzo o aprile - venerdì Santo
1º maggio - Festa del lavoro
24 maggio - Battaglia di Pichincha
10 agosto - Día del Primer Grito de Independencia de Quito: Proclamazione di indipendenza dalla Spagna, nel 1809
9 ottobre - Indipendenza di Guayaquil
2 novembre - Giorno dei Morti
3 novembre - Indipendenza di Cuenca
25 dicembre - Natale



fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Ecuador

 
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