IL FARO DEI SOGNI

BIOGRAFIA DI Franz Liszt

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Franz Liszt (in ungherese Liszt Ferenc, in tedesco anche Franz von Liszt; Raiding, 22 ottobre 1811 – Bayreuth, 31 luglio 1886) è stato un compositore, pianista, direttore d'orchestra e organista ungherese del periodo romantico.

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Studiò e suonò a Vienna e Parigi, viaggiò in tutta l'Europa tenendo concerti un po' ovunque. Fu uno dei grandi virtuosi del pianoforte dell'Ottocento, rivoluzionò la tecnica pianistica e il rapporto tra pubblico ed esecutore. Fu legato a Fryderyk Chopin e a Robert Schumann da amicizia e stima. Nel 1865 divenne accolito della Chiesa cattolica. Fu anche terziario francescano. Era il suocero di Richard Wagner, avendo quest'ultimo sposato sua figlia Cosima. È stato inoltre canonico nella cattedrale di Albano Laziale (Roma).[1][2]

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Biografia

Come non pochi musicisti del suo tempo, mostrò già prima dei dieci anni notevoli capacità in ambito musicale. Liszt viene ricordato anche per le sue mani più grandi del normale che facevano invidia agli altri musicisti di quel tempo. Dopo aver iniziato precocissimo lo studio del pianoforte con il padre Adam, funzionario ungherese discendente di contadini tedeschi al servizio del principe Esterházy, a undici anni si trasferì con la famiglia a Vienna dove seguì lezioni di composizione con Salieri e di pianoforte con Czerny. Nel 1822, a Parigi, studiò teoria e composizione con Paer, ma non fu ammesso al Conservatorio della capitale da Cherubini. Però si pensò di sfruttare il suo talento come giovane prodigio facendogli comporre un'opera lirica, Don Sanche. Ma l'opera, anche a causa dell'inesperienza del giovane, non ebbe successo e, nonostante fosse molto interessante, finì dimenticata. Nel 1825, quando era già conosciuto come pianista, suonò a Londra al cospetto di re Giorgio IV. Nel 1826 fu in tournée in Francia e Svizzera, pur proseguendo gli studi con Reicha.

Dal 1828 si stabilì a Parigi, dove visse insegnando musica. Nel 1830 assistette alla prima esecuzione della Sinfonia Fantastica di Hector Berlioz; conobbe Felix Mendelssohn e Fryderyk Chopin. Nel 1833 incontrò la contessa Marie d'Agoult e l'anno seguente George Sand.

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Tra il 1835 e il 1839 Liszt intraprese un lungo viaggio-fuga con Marie d'Agoult, che abbandonò il marito e le due figlie. Inizialmente giunsero in Svizzera, che ispirerà al musicista l'Album d'un voyageur e il primo libro delle Années de pèlerinage. Nel dicembre 1835 nacque la loro prima figlia Blandine. Nel frattempo Liszt non trascurò la sua attività di pianista (andando a costruire per tentativi l'archetipo del recital moderno) e tornò a Parigi per difendere la sua notorietà, specie nei confronti di Thalberg, con il quale ingaggiò una sfida musicale organizzata dalla principessa di Belgiojoso.

Liszt

Nel 1837 Liszt e Marie d'Agoult giunsero in Italia, dove nasceranno Cosima e Daniel. Soggiornarono in particolare sul Lago di Como, a Venezia e a Milano (dove si avvierà una pesante polemica con il pubblico italiano, assolutamente digiuno di musica strumentale), Firenze, Roma e San Rossore. Gli incontri e le amicizie che si intrecciarono furono molti e fecondi (Rossini, Bartolini, Ingres, Sainte-Beuve). A questa esperienza si rifanno moltissime pagine musicali, tra le quali il secondo libro delle Années de pèlerinage. Molti sono anche gli scritti che Liszt pubblicò in relazione a questo viaggio e alla condizione musicale dell'epoca (soprattutto le Lettres d'un Bachelier ès Musique). Tuttavia è oggi chiaro che gli articoli, pur esprimendo il pensiero del musicista, erano frutto della penna di Marie d'Agoult.[3]



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Nel 1840 incontrò due persone che si riveleranno fondamentali per lui e per la storia della musica: Robert Schumann e Richard Wagner. Con quest'ultimo, il sodalizio, in nome del progetto di una musica per l'avvenire, fu immediato e trasformò il Liszt pianista, ormai idolo delle folle in senso pienamente moderno, in uno dei più accesi sostenitori dell'arte totale wagneriana. Il carteggio che ci è rimasto costituisce un documento di rara intensità e profondità poetica.

I concerti in giro per il mondo si susseguirono frenetici. Nel 1844 interruppe il rapporto con Marie d'Agoult e, nel 1847, conobbe a Kiev la principessa Carolyne zu Sayn-Wittgenstein, con la quale si trasferì in Polonia. Insediatosi a Weimar, nel 1848 iniziò la composizione del poema sinfonico Les préludes e del poema sinfonico Ce qu'on entend sur la montagne.

A Weimar fu molto attivo anche come insegnante di musica; fra i suoi allievi vi furono diversi celebri musicisti e compositori come Hans von Bülow, Emil von Sauer, Wendelin Weißheimer, Carl Tausig, Franz Bendel, Peter Cornelius, Hans von Bronsart, August Stradal, Karl Klindworth, Conrad Ansorge, Julius Reubke, Adele aus der Ohe, Rudolph Viole, Josef Weiß, Laura Rappoldi, Antal Siposs, Eduard Lassen, Joseph Joachim e molti altri.

Durante la rivolta di Dresda del 1849, Liszt aiutò il rivoluzionario Wagner a fuggire in Svizzera. Furono anni di febbrile creatività. Tra i moltissimi capolavori cui diede vita, figurano il poema sinfonico Mazeppa, la Sonata, i due concerti per pianoforte ed orchestra, il Totentanz e centinaia di pezzi pianistici. Nel 1861, durante un viaggio a Parigi, suonò per Napoleone III e conobbe Georges Bizet. Lo stesso anno a Roma non poté sposare la zu Sayn-Wittgenstein perché quest'ultima non era riuscita ad ottenere l'annullamento del precedente matrimonio. In questo periodo Liszt tuttavia iniziò a manifestare un forte impulso religioso.

Nel 1862 compose il Cantico del sol di san Francesco d'Assisi; nello stesso anno morì la primogenita Blandine. Decise di entrare nel monastero della Madonna del Rosario di Roma, certo che solo la fede avrebbe potuto essergli di vero conforto. La relazione tra la figlia Cosima e Wagner (nel 1865 ebbero una figlia, Isolde, cui seguirono Eva nel 1867, e Siegfried Wagner nel 1869) minarono i rapporti con quest'ultimo. Nel 1864, in memoria di Blandine, scrisse La Notte.

Nel 1865 ricevette in Vaticano la tonsura e gli ordini minori. Spesso viene indicato d'ora in poi come Abbé Liszt, ma ovviamente il titolo è meramente onorifico, data la personalità dell'uomo che vestiva quell'abito talare, poiché gli ordini minori non danno diritto di per sé al titolo di Abbé (che in francese trova un uso analogo all'italiano Padre o Don). La sua vena compositiva si volse sempre più verso la musica sacra: compose la Missa Choralis e il Christus (1867). Nell'ultimo periodo della sua vita, Franz Liszt lavorò incessantemente come compositore e organizzatore di eventi musicali a Weimar e Lipsia insieme al pianista russo Alexander Ilyich Siloti, il vero erede del pianismo lisztiano. Apprezzò moltissimo la musica russa, ammirò il Gruppo dei Cinque e conobbe personalmente Aleksandr Porfir'evič Borodin, che andò a trovarlo due volte a Weimar. In Germania, durante il festival di Bayreuth del 1886, chiamato anche "festival wagneriano" (festival creato da Wagner), Liszt si ammalò gravemente di polmonite e morì il 31 luglio dello stesso anno.

Il suo catalogo include numerosi lavori sinfonici a programma, tre concerti per pianoforte e orchestra, un numero elevato di pezzi per pianoforte, oltre a un repertorio di pezzi per organo che cambieranno il volto organistico tedesco per sempre.

Vari dei suoi pezzi sono entrati nel repertorio della musica classica e sono conosciuti da un vasto pubblico; tra essi la celeberrima Rapsodia ungherese n. 2 in Do Diesis Minore, il Sogno d'amore n. 3, il Mefisto valzer, la Ballata in Si minore, il Concerto in Mi Bemolle Maggiore e la Sonata in Si Minore.



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Liszt come pianista
Stile interpretativo

Esistono poche fonti affidabili che danno un'idea di come realmente Liszt suonasse negli anni '20 del 1800. Carl Czerny affermava che Liszt fosse una persona particolarmente dotata che suonava con molto sentimento e nelle recensioni dei suoi concerti elogiava la brillantezza, la forza e la precisione del suo modo di suonare.[4] Il suo repertorio consisteva principalmente in pezzi della scuola Viennese brillante, come i concerti di Johann Nepomuk Hummel e le opere del suo ex insegnante Carl Czerny. Nei suoi concerti mostrava spesso le sue abilità tramite l'improvvisazione.

Franz Liszt è considerato uno dei più grandi virtuosi dell'800, se non di tutti i tempi. Liszt è inoltre l'inventore di un nuovo modo di suonare: in molte delle sue opere, la melodia viene affidata ai pollici delle due mani, lasciando così libere le altre dita di destreggiarsi con arpeggi e ottave.

Una volta che Liszt iniziò nuovamente la sua carriera come pianista dopo che era stata interrotta dalla morte del padre nel 1827, il suo modo di suonare raramente era limitato alla sola musica. Le sue espressioni facciali e la sua gestualità riflettevano ciò che stava suonando, tanto da essere preso spesso in giro dalla stampa del tempo.[5] Spesso si concedeva delle stravaganti libertà nelle interpretazioni delle partiture. Si suppone che Hector Berlioz raccontò di come Liszt aggiunse cadenze, tremoli e trilli quando interpretò la Sonata per pianoforte n. 14 (Beethoven), creando una scena drammatica, cambiando il tempo da Largo in Presto; ciò non si può constatare con certezza, poiché questa affermazione non è riportata in nessun documento scritto fino a noi pervenuto.
Repertorio
Franz Liszt nel 1839. Ritratto da Henri Lehmann.

Durante i suoi anni come un virtuoso itinerante, Liszt tenne una serie di concerti in tutta Europa, il suo repertorio era centrato sulle sue composizioni, parafrasi e trascrizioni. Analizzando i concerti che tenne tra il 1840 e il 1845, si osserva che i cinque brani più eseguiti furono il Grand Galop Chromatique, Der Erlkönig da Franz Schubert (trascrizione a cura di Liszt stesso), Réminiscences de Don Juan, Réminiscences de Robert le Diable e Réminiscences de Lucia de Lammermoor. Tra le opere di altri compositori, si incontrano composizioni come Invito alla danza di Carl Maria von Weber, le Mazurche di Frédéric Chopin, studi di compositori come Ignaz Moscheles, Chopin e Ferdinand Hiller, oltre alle opere maggiori di compositori come Beethoven, Weber, Hummel e, di tanto in tanto, includeva opere di Bach, Händel e Domenico Scarlatti.

La maggior parte dei concerti a quell'epoca erano condivisi tra vari artisti, perciò Liszt suonò spesso accompagnando cantanti o come solista insieme ad un'orchestra. Le opere che interpretò con maggior frequenza furono il Konzertstück di Weber, il Concerto "Imperatore", la Fantasia corale di Beethoven e la revisione del suo Hexaméron, per piano e orchestra. Il suo repertorio di musica da camera includeva il Septeto di Hummel, il Trio Arciduca e la "Sonata a Kreutzer" di Beethoven, oltre a una grande selezione di brani di compositori come Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti, Beethoven e, in special modo, Schubert. In alcuni concerti Liszt non riusciva a trovare musicisti con cui condividere il programma ed è stato pertanto il primo musicista ad eseguire un recital per pianoforte solista. Il termine fu coniato dalla casa editrice Frederick Beale, che lo suggerì per il concerto di Liszt all'Hanover Square Rooms di Londra il 9 giugno 1840, anche se Liszt aveva dato i primi concerti solistici nel marzo 1839.



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