| Nel 1840 incontrò due persone che si riveleranno fondamentali per lui e per la storia della musica: Robert Schumann e Richard Wagner. Con quest'ultimo, il sodalizio, in nome del progetto di una musica per l'avvenire, fu immediato e trasformò il Liszt pianista, ormai idolo delle folle in senso pienamente moderno, in uno dei più accesi sostenitori dell'arte totale wagneriana. Il carteggio che ci è rimasto costituisce un documento di rara intensità e profondità poetica.
I concerti in giro per il mondo si susseguirono frenetici. Nel 1844 interruppe il rapporto con Marie d'Agoult e, nel 1847, conobbe a Kiev la principessa Carolyne zu Sayn-Wittgenstein, con la quale si trasferì in Polonia. Insediatosi a Weimar, nel 1848 iniziò la composizione del poema sinfonico Les préludes e del poema sinfonico Ce qu'on entend sur la montagne.
A Weimar fu molto attivo anche come insegnante di musica; fra i suoi allievi vi furono diversi celebri musicisti e compositori come Hans von Bülow, Emil von Sauer, Wendelin Weißheimer, Carl Tausig, Franz Bendel, Peter Cornelius, Hans von Bronsart, August Stradal, Karl Klindworth, Conrad Ansorge, Julius Reubke, Adele aus der Ohe, Rudolph Viole, Josef Weiß, Laura Rappoldi, Antal Siposs, Eduard Lassen, Joseph Joachim e molti altri.
Durante la rivolta di Dresda del 1849, Liszt aiutò il rivoluzionario Wagner a fuggire in Svizzera. Furono anni di febbrile creatività. Tra i moltissimi capolavori cui diede vita, figurano il poema sinfonico Mazeppa, la Sonata, i due concerti per pianoforte ed orchestra, il Totentanz e centinaia di pezzi pianistici. Nel 1861, durante un viaggio a Parigi, suonò per Napoleone III e conobbe Georges Bizet. Lo stesso anno a Roma non poté sposare la zu Sayn-Wittgenstein perché quest'ultima non era riuscita ad ottenere l'annullamento del precedente matrimonio. In questo periodo Liszt tuttavia iniziò a manifestare un forte impulso religioso.
Nel 1862 compose il Cantico del sol di san Francesco d'Assisi; nello stesso anno morì la primogenita Blandine. Decise di entrare nel monastero della Madonna del Rosario di Roma, certo che solo la fede avrebbe potuto essergli di vero conforto. La relazione tra la figlia Cosima e Wagner (nel 1865 ebbero una figlia, Isolde, cui seguirono Eva nel 1867, e Siegfried Wagner nel 1869) minarono i rapporti con quest'ultimo. Nel 1864, in memoria di Blandine, scrisse La Notte.
Nel 1865 ricevette in Vaticano la tonsura e gli ordini minori. Spesso viene indicato d'ora in poi come Abbé Liszt, ma ovviamente il titolo è meramente onorifico, data la personalità dell'uomo che vestiva quell'abito talare, poiché gli ordini minori non danno diritto di per sé al titolo di Abbé (che in francese trova un uso analogo all'italiano Padre o Don). La sua vena compositiva si volse sempre più verso la musica sacra: compose la Missa Choralis e il Christus (1867). Nell'ultimo periodo della sua vita, Franz Liszt lavorò incessantemente come compositore e organizzatore di eventi musicali a Weimar e Lipsia insieme al pianista russo Alexander Ilyich Siloti, il vero erede del pianismo lisztiano. Apprezzò moltissimo la musica russa, ammirò il Gruppo dei Cinque e conobbe personalmente Aleksandr Porfir'evič Borodin, che andò a trovarlo due volte a Weimar. In Germania, durante il festival di Bayreuth del 1886, chiamato anche "festival wagneriano" (festival creato da Wagner), Liszt si ammalò gravemente di polmonite e morì il 31 luglio dello stesso anno.
Il suo catalogo include numerosi lavori sinfonici a programma, tre concerti per pianoforte e orchestra, un numero elevato di pezzi per pianoforte, oltre a un repertorio di pezzi per organo che cambieranno il volto organistico tedesco per sempre.
Vari dei suoi pezzi sono entrati nel repertorio della musica classica e sono conosciuti da un vasto pubblico; tra essi la celeberrima Rapsodia ungherese n. 2 in Do Diesis Minore, il Sogno d'amore n. 3, il Mefisto valzer, la Ballata in Si minore, il Concerto in Mi Bemolle Maggiore e la Sonata in Si Minore.
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