| Cultura Arte
Tra gli artisti più celebri si ricordano: Charles Frederick Goldie, Gottfried Lindauer e Dick Frizzell, oltre che a Rita Angus. Letteratura
Nei confini della Nuova Zelanda e fuori, è aperto il dibattito sull'esistenza di una letteratura neozelandese autoctona e autonoma. Se gli studiosi si trovano concordi sull'esistenza di quest'ultima, non lo sono altrettanto sulla questione di un periodo di primario sviluppo, quindi la discussione è completamente aperta. Gli stessi scrittori, nati e cresciuti in Nuova Zelanda, dato il forte legame con la terra d'origine, tendono a ricondurre la loro opera all'interno di più vasti filoni: paradigmatico l'esempio di Katherine Mansfield e Dan Davin. Altri, invece, sono convinti dell'esistenza di una salda e forte tradizione letteraria nella Nuova Zelanda, e si ritengono orgogliosamente protagonisti di questo fenomeno: la più importante di tutti è Janet Frame, autrice di famose novelle e romanzi; altri autori di rilievo sono Frank Sargeson, Witi Ihimaera, Patricia Grace, Rowley Habib e Keri Hulme. Da segnalare anche Ngaio Marsh, importante esponente del filone classico del romanzo poliziesco. Altrettanto importante è la tradizione poetica, ampiamente rappresentata da figure come James K. Baxter (1926-1972), A.R.D. Fairburn (1904-1957), Sam Hunt (1946-). Musica
La Nuova Zelanda, in quanto colonia britannica, subì fortemente l'influenza della musica inglese: nei primi anni sessanta, in seguito alla cosiddetta British Invasion, nacquero moltissimi gruppi che ne imitavano lo stile e il look. Pochissimi di questi conobbero un successo che andasse oltre i confini nazionali, ma contribuirono enormemente a far emergere il neonato panorama musicale neozelandese. Con la diffusione a livello mondiale della musica hard rock, si moltiplicarono gruppi e band che si rifacevano a quel sound; tra questi sicuramenti i più importanti sono gli Human Instinct, il supergruppo blues costituito dal virtuoso della chitarra Billy Te Kahika, formalmente conosciuto come Billy T.K., di origine māori; oppure i Dragon, o gli Hello Sailor. Questi gruppi furono gli aprifila di quella che sarebbe poi diventata una vera e propria esplosione musicale intorno alla metà degli anni settanta, quando incontrarono successo e fama gruppi come gli Split Enz, bandiera del rock nazionale, capitanati dall'eclettico Tim Finn, oppure quella che venne in seguito denominata la scena del Dunedin Sound.
Il Dunedin Sound prende diretta ispirazione dalla musica punk giunta in Nuova Zelanda sul finire degli anni settanta, ma è caratterizzato dalla mescolanza con suoni più dolci e meno grezzi (notevole l'influenza di gruppi come Velvet Underground o The Stooges); furono molti i gruppi rappresentativi di questo genere, ma i più significativi furono The Enemy (diventati in seguito Toy Love), The Same (poi The Chills), Tall Dwarfs, The Verlaines, The Jean-Paul Sartre Experience, The Kind of Punishment.
Nei primi anni ottanta incomincia a nascere anche una scena hip hop neozelandese, i cui esponenti sono in gran parte di origini māori. In particolare, l'hip hop indigeno māori, assieme a quello polinesiano, ha dato vita a un genere musicale specifico, noto col nome di Urban Pasifika. Sempre nei primi anni ottanta si afferma anche il compositore new age David Parsons. Importante è anche la scena post-rock, noise-rock e psichedelica neozelandese degli anni novanta che ha dato i natali a gruppi e artisti commercialmente di nicchia ma molto famosi fra gli appassionati[19] come The Dead C e Roy Montgomery.
Per quanto riguarda il panorama rock neozelandese di inizio millennio, hanno raggiunto una buona notorietà internazionale i gruppi garage rock The Datsuns, e indie pop The Veils e The Brunettes, ma soprattutto la giovanissima cantante pop Lorde che grazie al successo del singolo Royals nel 2013 si afferma fra le artiste di maggior successo a livello mondiale. Lorde detiene anche il record di vendite a livello internazionale fra gli artisti neozelandesi, con oltre 15 milioni di singoli e più di 2 milioni di album venduti.[20] Teatro, cinema e televisione Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Weta Workshop.
Una peculiarità della Nuova Zelanda sono i magnifici paesaggi, quasi surreali. Infatti, questi paesaggi sono diventati scenari di grandi film fantasy, come ad esempio Il Signore degli Anelli, Le cronache di Narnia e serie tv come La spada della verità e The Shannara Chronicles. Nata a Mount Albert (Auckland), Lucy Lawless è un'attrice e cantante neozelandese, celebre per Xena - Principessa guerriera, serie televisiva andata in onda dal 1995 al 2001 e girata in Nuova Zelanda. Sempre neozelandese è anche la fantasmagorica serie HBO Flight of the Conchords. Grazie alla trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson lo stato ha visto incrementare fortemente il proprio settore turistico: per questo, a pochi mesi di distanza dall'uscita in sala de Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato, la zecca ha annunciato il conio di nuove monete raffiguranti i personaggi di Tolkien, corredate di scritte in rune elfiche, per un valore compreso tra l'1 e i 10 dollari neozelandesi. Jane Campion importante regista neozelandese, vince il Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia. Inoltre Nika Caro, la regista diventata conosciuta per il film maori La ragazza delle balene.
James Cameron si è trasferito in Nuova Zelanda per girare i sequel di Avatar.[21]
segue
|