| Lo stile
«L'estetica di Debussy si riallaccia, in molti suoi lavori, al simbolismo; ma vista nel suo insieme, è impressionista. Vogliate perdonarmi: non ne sono un po' io la causa? Così si dice.» (Erik Satie[7])
La musica di Debussy presenta influenze sia nazionali (Charles Gounod, César Franck, Jules Massenet, Gabriel Fauré), sia internazionali (Fryderyk Chopin per il pianoforte, Modest Petrovič Musorgskij per l'antiaccademismo e Giovanni Pierluigi da Palestrina per l'arabesco). Debussy, pur apprezzando la musica di Wagner, è stato, soprattutto per la sua avversione al titanismo, un antiwagneriano come la maggior parte dei suoi connazionali. Tuttavia è vicino alla sua musica per quanto riguarda la concezione del discorso musicale aperto e continuo che però in Wagner si traduce con la cosiddetta "melodia infinita", che è tuttavia vincolata all'armonia tonale. In Debussy invece il discorso musicale è costruito con piccole immagini balenanti in continuo rinnovamento ma indipendenti tra loro grazie all'appoggio a un linguaggio armonico non vincolante e fatto di espedienti extratonali volti all'ambiguità come la scala esatonale (per toni interi) in cui i rapporti tensiodistensionali dati dall'alternanza di tono e semitono vengono meno, essendo essa composta da intervalli identici.
Lo stile di Debussy oscilla tra il neoclassicismo (notevoli in questo senso le influenze da Rameau, Couperin, Frescobaldi, Scarlatti e Bach) e il romanticismo in maniera eclettica. La sua musica è stringata, non pomposa e colossale, puntando alla brevità aforistica alla maniera degli impressionisti e dei simbolisti: come loro inoltre Debussy ricerca l'innovazione nell'esotismo. Il neoclassicismo di Debussy compie quindi una sintesi tra estetica classica e modernismo, grazie a un contrappunto innovativo e a dinamiche molto curate. Privilegia il colore timbrico sulla linea melodica, sceglie preferibilmente sonorità lievi e luminose (acute), elabora una scrittura ritmica estremamente complessa, ma dall'andamento fluttuoso e sospeso che reinventa il modo di suonare il pianoforte.
Diverse opere di Debussy si basano sulle proporzioni della sezione aurea, ovvero sul rapporto a:b=(a+b):a, rintracciabili negli astratti principi di simmetria musicale ed aritmetica su cui il compositore usava basare le sue eteree e smaterializzate composizioni. L'esempio più tipico di questo rigore compositivo sono La Mer e Nuages.[8] Composizioni Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Composizioni di Claude Debussy e Composizioni di Claude Debussy per numero di catalogo. Composizioni per orchestra
Printemps (1887) Prélude à l'après-midi d'un faune (1894) Nocturnes (Nuages, Fêtes, Sirenes) (1899) La mer (1905) Images: Gigues, Ibéria, Rondes de printemps (1913) Marche écossaise sur un thème populaire Fantaisie pour piano et orchestre Deux danses pour harpe chromatique et orchestre d'instruments à cordes Première Rhapsodie pour clarinette et orchestre svariate trascrizioni di brani propri o altrui.
Composizioni per pianoforte Debussy al piano nel 1893.
Debussy scrisse molta musica per pianoforte e s’impegnò a sfruttare tutte le potenzialità timbriche ed espressive di tale strumento. I brani più importanti con cui cominciarne l'ascolto sono opere che, alla moda di Verlaine, guardano al decoro rococò con moderni cinismo e perplessità (Suite bergamasque, 1895; Pour le piano, 1901).
Il suo primo volume di Images pour piano 1904 - 1905 evoca tonalità che erano raramente state udite in lavori di suoi contemporanei come ad esempio frasi che ricordano lo sciabordio dell'acqua nel primo brano Reflets dans l'eau o come l'omaggio all'influenza di Jean-Philippe Rameau in una lenta e misteriosa danza di corte nel secondo brano Hommage à Rameau.
Debussy cominciò ad associare la sua musica con impressioni visuali dell'Oriente, Spagna, paesaggi, e altro, in una sequenza di messe in scena di brevi brani. Ciò può essere ascoltato nel volume di brani conosciuto come Estampes, composto nel 1903 e che raggruppa brani opportunamente intitolati, ad esempio Pagodes che evoca una sensazione d'Oriente e di magnifiche pagode con le loro solenni torrette. Il secondo brano in Estampes dal titolo La soirée dans Grenade rammenta vividamente un'atmosfera spagnola.
Pure nella sua famosa Children's Corner per pianoforte, che scrisse per la sua amata figlia che chiamava Chou-chou, si suggeriscono suggestioni dall'Oriente dovendosi infine notare anche una nuova ondata di influenza jazz nel suo pezzo Golliwogg's Cake-walk, mentre Debussy si diverte alle spalle di Richard Wagner.
L'ultimo volume degli Études (1915) similmente interpreta varietà di stili e trame, meramente come esercizi pianistici, e comprende brani che sviluppano all'estremo forme irregolari come anche altri influenzati dai lavori del giovane Igor' Fëdorovič Stravinskij (presenza anche nella suite En blanc et noir per due pianoforti, 1915). La rarefazione di questi lavori è presente anche nell'ultimo gruppo di musiche, i Trois poèmes de Mallarmé (1913), e nella Sonata per flauto, viola e arpa (1915), nonostante la sonata e i pezzi ad essa simili ricatturino anche il classicismo inquisitivo di Verlaine. Il progettato gruppo di sei sonate è bruscamente interrotto dalla morte del compositore, per un cancro rettale.
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