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Questo forzatamente breve excursus storico sul concetto del Grande Architetto dell’Universo non ha certamente dato risposta alla domanda iniziale “che cosa è il Grande Architetto dell’Universo”, ma forse ha definito che cosa non è e cosa non fa: non è un dio, nel senso classico e universalmente accettato del termine, non è la sintesi di nessun sistema filosofico o religioso, non respinge a priori nessuna opinione, nessuna “fede”, non è il giudice supremo, non commina pene e non da ricompense, non è l’essere supremo creatore dell’universo che costituisce perlopiù il fondamento della morale umana, come definisce “dio” il Grande Dizionario Italiano dell’Uso di Tullio De Mauro. Da questo punto di vista anche la distinzione tra Massonerie “regolari” e “irregolari”, centrata sull’atteggiamento di quest’ultime indifferente alla questione della trascendenza e sul lasciare le Logge libere di operare senza riferimento al Grande Architetto dell’Universo appare un inconsistente e capzioso artifìcio, basato sul nulla, che avrebbe senso la distinzione se le “Massonerie irregolari” avessero rifiutato, cosa che non è, il vero dio, lato sensu, della Massoneria: la Ragione. Dobbiamo ad un nostro “nemico”, il papa Leone XIII, certamente suo malgrado, la migliore ed inequivocabile definizione indiretta del Grande Architetto dell’Universo dei Massoni: nell’Enciclica “Humanum Genus” il più esplicito documento di condanna della Massoneria da parte della Chiesa Cattolica, egli dice: “…I Framassoni tendono – e tutti i loro sforzi hanno questo unico fine – a distruggere dalle fondamenta qualsiasi disciplina religiosa e sociale, che sia nata dalle istituzioni cristiane, per sostituirla con una nuova conforme alle loro idee, ed i cui principi fondamentali e le leggi sono improntati al Naturalismo… Ora, il primo principio del naturalismo è che in tutte le cose la natura e la ragione umana debbono essere padrone e sovrane. Posto questo principio, quando si tratta dei doveri verso Dio, o non ci annettono nessuna importanza, o ne alterano la essenza con opinioni vaghe o con sentimenti erronei. Essi negano che Dio sia autore di una qualsiasi rivelazione… Per essi, al di fuori di quello che la ragione umana è in grado di comprendere, non esiste alcun dogma religioso, ne alcun maestro, nella parola del quale si debba avere fede in nome del suo mandante ufficiale.” Leone XIII aveva ben compreso cos’è la Massoneria e difatti la combattè strenuamente, senza tregua e senza cercare nessun possibile accordo, come lui ed i suoi successori e antecedenti fecero e fanno con le religioni diverse da quella cattolica, perché nella Massoneria vedeva l’unica forza capace di minare alla base il formidabile strumento di potere che, facendo leva sulle assurde credenze e sulle superstizioni, permetteva a lui e ai suoi omologhi di asservire l’uomo. Il Massone sa per certa una sola cosa: che percorrere la via senza fine della Conoscenza con la sola Ragione a suo sostegno è un’impresa ardua, ma tuttavia la sola che valga la pena di compiere. Sa che trovare alle proprie idee giustificazioni ultime ed inoppugnabili è impossibile, che soltanto i dogmi riescono apparentemente a fornirle, sa che i valori veri non devono essere mai sostenuti dal mistero o da miti circondati da false aureole. Il Massone che crede con lucida sobrietà alle proprie idee di libertà di coscienza, di giustizia, di umana solidarietà, di strenua difesa di tutte le libertà, di militante intelligenza critica, di affermazione dei diritti di tutti gli uomini, senza alcuna distinzione, di tenace sforzo di comprensione critica del mondo, sa che, per affermarle, non può contare sull’aiuto di nessun dio o di nessun Grande Architetto dell’Universo, ma soltanto sulla sua Ragione di Uomo.
fonte http://www.ritosimbolico.it/rsi/2012/08/il...o-delluniverso/
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