|
|
| La situazione di Israele, già densa d'incertezze sotto il governo di Benyamin Netanyahu (1996-1999), fautore di un rilancio degli insediamenti ebraici a Gaza e in Cisgiordania, si è venuta deteriorando nella seconda metà del 2000 in seguito al fallimento dei colloqui di pace arabo-israeliani caldeggiati dal successore di Netanyahu, Ehud Barak, e a una ripresa massiccia della resistenza palestinese, accompagnata da attacchi suicidi. La tensione tra le due comunità s'è ulteriormente inasprita dopo la formazione, nel febbraio 2001, del governo presieduto dall'ex generale Ariel Sharon, che, in risposta alle azioni kamikaze di gruppi terroristici arabi (Hezbollah, Jihad Islamica, Hamas, Martiri di al-Aqsa), ha proceduto all'occupazione militare dei Territori palestinesi, avviato la costruzione di un "muro di difesa" sulla frontiera con la Cisgiordania e subordinato la ripresa dei negoziati con l'Autorità Nazionale Palestinese all'emarginazione della leadership politica di Arafat. Con la morte di quest’ultimo (2004), sostituito dal moderato Abu Mazen alla guida dell’Autorità Palestinese, e con la contemporanea elaborazione della Road map – il piano voluto da George W. Bush, Unione Europea, Russia e Nazioni Unite per attuare il principio “due popoli, due stati” – si è avuta una parziale riapertura dello spirito negoziale. Il premier israeliano Sharon, prima di essere colpito da un ictus (gennaio 2006), è riuscito a completare, nel settembre 2005, il piano di ritiro dalla Striscia di Gaza, con l’evacuazione forzata di migliaia di coloni e la distruzione di 21 villaggi ebraici e a fondare un nuovo partito (Kadima) che intende portare avanti il progetto di separazione di Israele dai territori palestinesi. La tensione si è però riacutizzata prima nel gennaio 2006 con la vittoria elettorale nei territori palestinesi del partito estremista islamico di Hamas che, assunta la guida del governo palestinese, continua a negare il diritto all’esistenza di Israele. E successivamente nel giugno 2007, quando una guerra civile tra fazioni palestinesi ha portato a un colpo di stato a Gaza organizzato da Hamas a danno del partito di Abu Mazen e della legittima autorità palestinese.
segue
|
| |