Ipazia
Ipàzia (in greco antico: Ὑπατία, Hypatía, in latino Hypatia; Alessandria d'Egitto, 350/370 – Alessandria d'Egitto, marzo 415) è stata una matematica, astronoma e filosofa greca antica.
Rappresentante della filosofia neo-platonica, la sua uccisione da parte di una folla di cristiani in tumulto, per alcuni autori composta di monaci detti parabolani, l'ha resa secondo il teosofo Augusto Agabiti una «martire della libertà di pensiero».
(EL)
«ὅταν βλέπω σε, προσκυνῶ, καὶ τους λόγους.
τῆς παρθένου τὸν οἶκον ἀστρῷον βλέπων
εἰς οὐρανὸν γάρ ἐστι σοῦ τὰ πράγματα,
Ὑπατία σεμνή, τῶν λόγων εὐμορφία,
ἄχραντον ἄστρον τῆς σοφῆς παιδεύσεως.»
(IT)
«Quando ti vedo mi prostro davanti a te e alle tue parole,
vedendo la casa astrale della Vergine,
infatti verso il cielo è rivolto ogni tuo atto
Ipazia sacra, bellezza delle parole,
astro incontaminato della sapiente cultura.»
(Pallada, Antologia Palatina, IX, 400)
Ipazia nacque ad Alessandria, alcuni decenni prima che questa città diventasse parte del nuovo Impero romano d'Oriente, nella seconda metà del IV secolo. Non è possibile stabilire con maggiore precisione l'anno della sua nascita: il lessico della Suda sostiene che ella «fiorì durante il regno d'Arcadio», ossia dal 395 al 408, il che comporterebbe una data di nascita oscillante dal 355 al 368, anche se la maggior parte degli studiosi crede di poter indicare la sua nascita intorno al 370.
Tuttavia, è anche stato proposto un modello probabilistico di datazione per la nascita della matematica, fornendo come anno più probabile il 355 (con circa il 14.5% di probabilità) e - più in generale - come intervallo di anni più probabile quello compreso fra il 350 e il 360 (con circa il 90% di probabilità).
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