|
|
| La necessità di dover osservare scrupolosamente un preciso rituale o «regola» per manipolare correttamente il potere dell'erba del diavolo, tuttavia, espose Carlos Castaneda al rischio di errori fatali che avrebbero potuto farlo impazzire. Don Juan gli prospettò allora la possibilità di un altro alleato, meno possessivo e imprevedibile, invitandolo ancora una volta ad avere chiarezza di intenti sulla strada da seguire, avvisandolo:
«La decisione di proseguire su quella strada o di abbandonarla deve essere presa indipendentemente dalla paura o dall'ambizione. Ti avverto: osserva la strada da vicino e senza fretta, provala tutte le volte che lo ritieni necessario e poi rivolgi a te stesso, e a nessun altro, questa domanda: Questa strada ha un cuore? Le strade sono tutte uguali: non portano da nessuna parte. Alcune attraversano la boscaglia e vi si addentrano. Posso dire di aver percorso strade molto lunghe nella mia vita, ma non sono mai arrivato da nessuna parte. Questa strada ha un cuore? Se ce l'ha, è la strada giusta; se non ce l'ha, è inutile. Nessuna delle due porterà da qualche parte, ma una ha un cuore, l'altra non ce l'ha. Una rende il viaggio felice, e finché la seguirai sarete una cosa sola. L'altra ti farà maledire la vita. Una ti fa sentire forte, l'altra ti indebolisce.» (Gli insegnamenti di Don Juan, cap. 5)
Il secondo alleato che Carlos Castaneda sperimentò fu il «fumino» (humito), ossia una miscela di erbe da fumare con una pipa speciale, il cui composto principale erano dei funghi appartenenti presumibilmente alla specie psilocybe mexicana, per controllare il quale era però necessario condurre una vita forte e disciplinata. Sotto il suo influsso egli acquisì la facoltà di penetrare all'interno degli oggetti, assumendo uno stato di incorporeità capace di conferire l'estasi. In altre occasioni, Don Juan insegnò a Carlos Castaneda a usare il suo effetto per tramutarsi in un corvo, ordinandogli di volare. Nell'ultima di queste esperienze col fumino, Carlos Castaneda ricordò di aver volato con altri tre corvi, di colore argenteo, che il suo maestro gli rivelò essere emissari del suo destino. Seconda parte: un'analisi strutturale
Nella seconda parte Carlos Castaneda realizza un'analisi molto schematica degli insegnamenti appresi, per rivelare la loro coerenza e coesione interna. Egli li scompone in quattro concetti o unità principali:
Uomo di conoscenza Un uomo di conoscenza ha un alleato Un alleato ha una regola La regola è confermata da un consenso speciale
Queste quattro unità vengono suddivise in altre idee sussidiarie, ulteriormente analizzate, così che la struttura complessiva comprende tutti i concetti significativi imparati dall'autore fino al momento in cui ha abbandonato il suo apprendistato nel settembre 1965.
fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Gli_insegnamenti_di_Don_Juan
|
| |