| Territorio: geografia umana
Fino all'occupazione spagnola il territorio panamense, inizialmente abitato da gruppi etnici di origine caribica, ha rappresentato l'area di contatto e di trapasso tra popolazioni di stirpe maya, provenienti dal Messico e dalla sezione settentrionale dell'istmo, e gruppi chibcha, affluiti dalla Colombia. L'arrivo degli spagnoli man mano respinse verso le aree meno favorevoli all'insediamento umano gli indios, oggi pressoché interamente assimilati attraverso un ampio e complesso meticciamento, cui contribuì in larga misura l'afflusso di neri delle Antille. Gli amerindi sono essenzialmente rappresentati da sparuti gruppi sparsi nelle foreste del Darién o sulle alture occidentali e costituiscono il 6,7% della popolazione. Per il resto la composizione etnica del Paese è piuttosto variegata includendo meticci (58,1%), l'elemento dominante, neri e mulatti (14%), bianchi (8,6%) e asiatici (5,5%). L'aumento della popolazione è stato rapidissimo, favorito dalla forte immigrazione e dal miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie, grazie soprattutto alle misure adottate contro la malaria e altre malattie tropicali. Se le ondate migratorie del Novecento, legate alla costruzione del canale, provenivano dagli Stati Uniti e dall'Asia, nel nuovo millennio il Paese si è trovato a dover fronteggiare l'ingresso di alcune migliaia di colombiani, molti dei quali appartenenti a comunità indigene, che vivono in condizioni di estrema povertà. All'inizio del Novecento la popolazione del Panamá era stimata intorno alle 300.000 unità, salite a 468.000 nel 1930, a 805.000 nel 1950 fino agli oltre 2,8 milioni del 2000. Il tasso di crescita annuo della popolazione è costante dagli anni Novanta (1,7% nel 1994-1999 e 1,8% nel 2002-2007) e si stima che nel 2006 la popolazione abbia oltrepassato i 3,2 milioni di unità. Nonostante gli sforzi del governo e delle organizzazioni internazionali, che hanno portato a un calo dell'elevata mortalità infantile (dal 21,3‰ nel 1998 al 14,7‰ nel 2007), la situazione è ancora drammatica: si calcola che oltre la metà dei bambini sotto i 5 anni, molti dei quali appartenenti alle comunità indigene, vivano in condizioni di povertà. Destano preoccupazione anche i dati relativi alla diffusione dell'HIV, secondo i quali la percentuale tra gli adulti (0,9% nel 2005) è una delle più alte dell'America Centrale. La divisione amministrativa di Panamá tiene conto delle esigenze delle comunità indigene che sono raccolte in tre distretti (comarcas): Emberá (9352 ab. stima 2006), che comprende due aree distaccate nel sud del Paese; Kuna Yala (36.848 ab. stima 2006), una lunga fascia di terra affacciata sul Mar delle Antille con le isole antistanti e confinante con la Colombia, e Ngöbe-Buglé, la più grande e più popolosa (135.890 ab. stima 2006), sulla costa nordorientale. Il più antico dei tre è il distretto di Kuna Yala, costituito negli anni Trenta del Novecento ma formalmente accettato dal governo nel 1953; gli altri due, Emberá e Ngöbe-Buglé sono stati creati rispettivamente nel 1983 e nel 1997. Si hanno forti concentrazioni nelle aree centrali gravitanti sul canale, mentre quelle periferiche si vanno progressivamente spopolando: nel distretto indigeno di Emberá e nella provincia attigua del Darién, ricoperti di foreste in parte ancora inviolate, l'indice di densità scende a 2-4 ab./km² a fronte di una densità media nazionale di 45 ab./km². La sezione panamense a W del canale ospita poco meno dei 2/3 dell'intera popolazione, ripartiti piuttosto omogeneamente in vari centri agricoli (David, La Chorrera, Santiago de Veraguas ecc.); oltre la metà della popolazione è stanziata essenzialmente nei distretti di Colón e di Panamá, situati rispettivamente sui versanti atlantico e pacifico del canale. La capitale, fondata nel XVI secolo ma divenuta importante solo dopo il taglio dell'istmo (1914, anche se la sua inaugurazione avvenne nel 1920) è un vivacissimo centro commerciale; città tipicamente cosmopolita, è sede di varie industrie e conta 469.307 ab. (2000), anche se come agglomerato urbano supera il milione di abitanti. Nel medesimo distretto è localizzata la seconda città del Paese, San Miguelito (293.745 ab. nel 2000). Colón (53.218 ab. nel 2000) è anch'essa un animato centro commerciale, favorito dal fatto che una parte della città è zona franca.
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