IL FARO DEI SOGNI

Isole Salomone

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Le Isole Salomone (in inglese Solomon Islands) sono una nazione insulare dell'oceano Pacifico meridionale, nell'Oceania vicina, situate ad est della Papua Nuova Guinea. Consistono in circa mille isole, che complessivamente coprono una superficie di 28.000 chilometri quadrati. La capitale che sorge sull'isola di Guadalcanal è Honiara e conta circa 80.000 abitanti.

LocationSolomonIslands

Origini del nome

Quando nel 1568 il navigatore spagnolo Álvaro de Mendaña de Neira scoprì l'arcipelago, pensò di aver trovato il biblico regno di Ofir (Libro delle Cronache), sede delle Miniere di re Salomone.[4]
Territorio
Posizione e confini


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Le isole Salomone sono un gruppo di isole di origine vulcanica situate ad est della Papua Nuova Guinea, tra le latitudini di 5°S e 13°S e le longitudini di 155°E e 169°E.

Lo stato sovrano delle isole Salomone è composto da due arcipelaghi distinti, l'Arcipelago delle isole Salomone propriamente dette a nord-ovest e il più piccolo arcipelago delle isole Santa Cruz a sud-est.

CuscusOrientalisWolf


L'isola di Bougainville (facente parte del gruppo già chiamato North Solomon Islands (Isole Salomone Settentrionali), ex-protettorato della Germania nel 1885, e che comprendeva anche le isole Choiseul, Santa Isabel, Isole Shortland e Ontong Java), geograficamente fa parte del gruppo delle Salomone ma politicamente costituisce ora la Regione autonoma di Bougainville in Papua Nuova Guinea.


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Superficie


Il territorio è costituito da sei isole maggiori e da circa altre 992 piccole isole in Oceania, ad est della Papua Nuova Guinea ed a nord-ovest di Vanuatu, per un'estensione di circa 28.400 chilometri quadrati.


Morfologia


L'isola principale è Guadalcanal sulla quale si trovano le cime più alte, il monte Popomanaseu (2335 m) e il monte Makarakomburu (2310 m); le altre isole maggiori sono Santa Isabel, Makira, Malaita, New Georgia e Choiseul.

Il gruppo comprende altre 992 isole e atolli minori. Le isole si estendono da est a ovest per circa 1500 km. L'isola di Santa Cruz, che dà nome al piccolo arcipelago sud-orientale, è situata a nord di Vanuatu a circa 200 km dall'isola più vicina.

Il territorio delle isole è montuoso o collinare e ricoperto di una ricca vegetazione perlopiù forestale.

I vulcani attivi e dormienti sono molto numerosi. Particolarmente famoso è il vulcano sottomarino Kavachi, che nell'eruzione del maggio 2000 lanciava lava a 70 m sopra il mare e nell'autunno del 2002 ha dato vita a una precaria isola vulcanica, alta 10–15 m e scomparsa quasi subito.


Clima


Le isole hanno un clima equatoriale estremamente umido tutto l'anno. La temperatura media è pari a 27 °C con variazioni minime nel corso dell'anno.

Il periodo più fresco è tra i mesi di giugno e agosto mentre i venti provenienti da nord-ovest nel periodo compreso fra novembre e aprile provocano un aumento delle precipitazioni e occasionali cicloni. Le precipitazioni annue sono pari a 3050 mm. Tali precipitazioni sono più intense nelle aree montuose.

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Lingue e dialetti

Nell'arcipelago si parlano ben 74 lingue diverse, quattro delle quali (il dororo, il guliguli, il kazukuru e il vano) risultano però estinte.[18]

Nelle isole centrali si parlano lingue melanesiane, mentre nelle isole più lontane (Rennell e Bellona a sud, Tikopia, Anuta e Fatutaka ad est, Sikaiana a nord-est, Luaniua a nord) sono diffuse lingue polinesiane. Gli immigrati provenienti da Kiribati e Tuvalu parlano invece le rispettive lingue polinesiane. Pur essendo l'unica lingua ufficiale, l'inglese è parlato solo dall'1-2% della popolazione, l'idioma più diffuso, infatti, è il pidgin salomoniano, vera e propria lingua franca del paese.
Religione

Il 96% della popolazione professa il cristianesimo (cattolici romani 48%, anglicani 45%, Chiesa Unita della Papua Nuova Guinea e di Salomone 12%, battisti 10%, avventisti 7%, altri 4%). Il restante 4% dei salomoniani pratica culti tradizionali.

Cristiani: 96%
Cattolici romani: 48%
Anglicani: 45%
Chiesa Unita della Papua Nuova Guinea e di Salomone: 12%
Battisti: 10%
Avventisti: 7%
Altri cristiani: 4%
Culti tradizionali: 4%

Economia

Le Isole Salomone sono uno degli stati più poveri dell'Oceania e in genere del mondo.

L'economia si basa essenzialmente sul settore primario: prevale l'agricoltura di sussistenza di prodotti come taro, riso, manioca, ortaggi e frutta tropicale. Sono anche presenti piantagioni di cacao e di cocco da cui si ottiene la copra, prodotto in maggioranza esportato. Importante è anche la pesca, i mari delle Salomone presentano una varia fauna ittica, compresi squali e crostacei. Il sottosuolo contiene riserve di rame, baussite, oro, piombo e nichel che non sono tuttavia sfruttate. Inoltre sono importanti anche i prodotti forestali, in particolare il legname: l'eccessiva deforestazione creò problemi a Guadalcanal ma il governo si è impegnato in un processo di recupero che ha dato i suoi frutti e contribuito a riforestare l'isola.

Il settore secondario è quasi del tutto assente, mentre il terziario si limita ad attività turistiche, legate alla cultura e alla natura incontaminata delle isole (18.000 ingressi turistici nel 2008) e un limitato sistema di trasporti e servizi.

Rimangono fondamentali gli aiuti dall'estero (soprattutto dall'Australia), che rappresentano quasi il 47% del PIL delle isole.


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Storia


Le Isole Salomone, insieme a tutta la Melanesia insulare, furono colonizzate dall'uomo durante il II e I millennio a.C.

I primi abitatori dell'arcipelago furono dei gruppi di navigatori-mercanti provenienti dalle Isole Figi, che vi introdussero piante ed animali addomesticati. Nella regione i commercianti diffusero un tipo di ceramiche di tradizione "lapita" forse originaria delle Isole Molucche; questa cultura tramontò solo nel 300 d.C.

L'arcipelago fu scoperto nel 1567 dagli Spagnoli, che nell'isola Santa Isabella stabilirono un presidio (Puerto de la Estrella y de Cabo Brulè) a difesa della rotta pacifica dei galeoni tra le Filippine e il Messico.

Le popolazioni locali vissero nell'ambito di società tribali simili in tutto il Pacifico fino all'arrivo dei conquistatori inglesi durante le ultime esplorazioni avvenute alla fine del XIX secolo. Nel 1893 l'arcipelago divenne Protettorato britannico, status che mantenne fino al 7 luglio 1978 quando fu proclamata l'indipendenza e fu adottato il nuovo stendardo nazionale in accordo con la regina Elisabetta II.

Dal 1997 le Isole sono state teatro di violenti scontri etnici, tanto che nel giugno 2003 vi è stata dispiegata una forza multinazionale a guida australiana (Regional Assistance Mission to the Solomon Islands (RAMSI) con lo scopo di disarmare le milizie etniche e ristabilire l'ordine.

Nell'aprile 2006 l'elezione a primo ministro di Snyder Rini ha scatenato una sommossa nella capitale. Bersaglio dell'attacco è stata la comunità commerciale cinese accusata di avere comprato l'elezione. Il ministro è stato messo al sicuro dal pronto intervento di 220 soldati australiani e si è dimesso.

Il parlamento lo ha sostituito con Manasseh Sogavare, del Partito Popolare Progressista, che ha subito dimostrato di non gradire la presenza di truppe straniere. Questo nonostante gli Australiani abbiano opportunamente sostenuto l'attività del ministero delle finanze, della banca centrale e delle forze di polizia.

Il 6 febbraio 2013, un violento terremoto di magnitudo 8, seguito da uno tsunami, ha colpito le isole Santa Cruz con epicentro nella provincia di Temotu.

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Arte


L'arte di questa zona si può suddividere tra varie aree, a seconda della etnia presa in esame.[21] Se la produzione delle maschere e delle statue non è proprio imponente, importante è quella degli scudi dipinti, utilizzati sia per le cerimonie sia per le parate. Molto diffusi e belli gli oggetti di uso comune, come ad esempio i barava, ossia dischi-moneta.
Nell'area settentrionale si producono statue femminili nere con attributi ben in vista, grandi occhi rotondi e un copricapo a canestro colorato. Nelle zone meridionali prevale la produzione di intarsi impreziositi da conchiglie e madreperla.
Dovunque appare importante la realizzazione di piroghe e di vasi sacrificali che raggiungono anche i due metri, caratterizzati dalla raffigurazione di animali. La tendenza comune a tutte le isole Salomone è quella di sovrapporre il profilo dell'uomo a quello del cane, essere che secondo la leggenda locale insegnò le scienze alla popolazione.[21]
Sport

Nelle Isole Salomone lo sport più diffuso è il calcio, ma sono presenti anche la pallacanestro e la pallavolo. La nazione ha anche ospitato la Coppa delle nazioni oceaniane 2012, venendo eliminata in semifinale da Tahiti.

Ma il risultato più prestigioso che le Isole Salomone hanno ottenuto è nel calcio a 5 (futsal), con la vittoria dell'OFC Oceanian Futsal Championship nel 2008 e la conseguente partecipazione ai mondiali di calcio a 5 del 2008. Le Isole Salomone hanno bissato il successo nella rassegna continentale anche nel 2009, l'entusiasmo ha fatto dichiarare al primo ministro Derek Sikua che presto inizieranno i lavori di costruzione di un impianto per il calcio a 5 sull'arcipelago.
Ordinamento

Le Isole Salomone sono una monarchia costituzionale con un sistema parlamentare. La costituzione approvata nel 1978 stabilisce che formalmente il capo dello stato è il sovrano britannico, rappresentato localmente da un governatore generale nominato dal Parlamento che rimane in carica 5 anni.

Il Parlamento è unicamerale e composto da 50 membri eletti per quattro anni tramite suffragio diretto da tutti i cittadini maggiori di 18 anni. Il Primo ministro è eletto dal Parlamento.
Bandiera
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Bandiera delle Isole Salomone.
Stemma

Lo stemma delle Isole Salomone è uno scudo contornato da un coccodrillo e da uno squalo. Nella parte superiore dello stemma è presente un elmetto con decorazioni, sormontato da un sole stilizzato. Nella parte inferiore è mostrato il motto ufficiale che recita: "Comandare è servire".
Politica interna

L'attuale governatore generale delle isole Salomone è Frank Kabui, in carica dal 7 luglio 2009.

La politica interna delle isole Salomone è caratterizzata da coalizioni piuttosto instabili, i voti di sfiducia sono frequenti così come i rimpasti fra i ministri. L'attuale primo ministro è Rick Houenipwela, in carica dal 15 novembre 2017.
Politica estera

Le Isole Salomone fanno parte delle Nazioni Unite, del Commonwealth, del Secretariat of the Pacific Community (SPC) del Pacific Islands Forum, del Melanesian Spearhead Group (MSG), del Fondo Monetario Internazionale e dei paesi APC[22]
Geografia antropica
Suddivisioni amministrative
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Province delle Isole Salomone.

Da un punto di vista amministrativo le Isole Salomone sono divise in 9 province, amministrate da un'assemblea provinciale eletta a suffragio diretto; ad esse è equiordinata la città di Honiara, amministrata dal rispettivo consiglio cittadino. Le province sono:

Centrale
Choiseul
Guadalcanal
Isabel
Makira-Ulawa
Malaita
Occidentale
Rennell e Bellona
Temotu

Città importanti

Honiara, la capitale e la città principale, è situata sull'isola di Guadalcanal. All'ultimo censimento, nel 1999, contava 49.107 abitanti; nel 2010, secondo stime recenti, aveva raggiunto 63.343 ab.[23]



fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Isole_Salomone

 
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Generalità

Arcipelago dell'Oceano Pacifico, nella Melanesia, che si estende su due festoni quasi paralleli separati da un braccio di mare, lo Slot. Quello esterno allinea, tra le altre isole, Buka, Bougainville (la più estesa), Choiseul, Santa Isabel, Malaita; quello interno, Shortland, Vella Lavella, Kolombangara, Nuova Georgia, Rendova, Guadalcanal, San Cristóbal. Sorgono isolati, rispettivamente a S e a N dell'arcipelago, gli atolli di Rennell e di Ontong Java. Il clima è di tipo equatoriale, con minime escursioni termiche stagionali, elevata umidità e rigoglioso sviluppo della foresta tropicale. Risorse economiche sono l'agricoltura (palme da cocco, banane, patata dolce), l'allevamento, la pesca e lo sfruttamento del sottosuolo (rame su Bougainville). Attualmente le Salomone settentrionali (comprendenti Buka, Bougainville e gli isolotti adiacenti di Kilinailau, Tauu e Nukumanu) fanno parte dello Stato di Papua Nuova Guinea; le restanti costituiscono lo Stato indipendente delle Salomone. In inglese, Solomon Islands.
Storia

Toccate per la prima volta nella seconda metà del sec. XVI dallo spagnolo Alvaro de Mendaña, furono riscoperte nel 1768 da Bougainville. Le isole settentrionali divennero protettorato della Germania nel 1885 e quelle meridionali dell'Inghilterra nel 1893. Nel 1898 l'Inghilterra estese il suo protettorato alle restanti isole che le vennero cedute dalla Germania in compenso del riconoscimento dato alle pretese tedesche sulle Samoa Occidentali (1899). Durante la I guerra mondiale le Salomone settentrionali furono occupate dall'Australia e nel 1920 divennero parte del Territorio della Nuova Guinea posto sotto mandato australiano per conto della Società delle Nazioni. Durante la II guerra mondiale le isole furono occupate per alcuni mesi dai Giapponesi. Le popolazioni rimasero fedeli all'Inghilterra, ma la dominazione giapponese non fu senza conseguenze e suscitò tendenze antieuropee e indipendentistiche.
Arte

Nella produzione artistica delle Isole Salomone si distinguono solitamente due diverse aree stilistiche, corrispondenti rispettivamente alle isole nordoccidentali (da Nissau a Bougainville) e alle isole meridionali, a sud della Nuova Georgia. Tipiche della prima zona sono le pitture su intaglio e la decorazione di armi, pettini, utensili vari, con un intreccio di corteccia rossa e gialla. Nella scultura lignea sono rare le figure maschili, molto più diffuse quelle femminili; caratteristiche quelle provenienti dalle isole Buka e Bougainville, piuttosto rigide e simmetriche, con alte acconciature coniche. Figure umane appaiono anche su pagaie e scudi di danza, in rilievo o solo dipinte, con grande copricapo sferico (upi). Lo stile meridionale si basa più sulla ricerca formale che sul cromatismo. Tipica delle isole meridionali è la tecnica dell'intarsio, che si esplica su oggetti vari, dalle scodelle alle armi, dalle imbarcazioni ai crani rimodellati e intarsiati con madreperla e conchiglie. Caratteristici infine i vasi sacrificali, lunghi fino a 2 metri, in cui sono combinate figure di pesci e di uccelli.


fonte www.sapere.it/enciclopedia/Salom%C3%B3ne%2C+%C3%ACsole-.html

 
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Territorio: geografia umana

La popolazione è formata in grandissima parte da melanesiani. La densità della popolazione è di 18 ab./km². Ca. il 42% degli abitanti si concentra nelle due isole di Guadalcanal e di Malaita; le migrazioni tra le due isole sono diminuite dopo i gravi scontri occorsi alla fine degli anni Novanta del XX sec. e ricomposti solo nel 2003 grazie all'intervento delle forze australiane. La rimanente popolazione vive in genere in villaggi situati sulla costa o lungo il corso dei fiumi, che spesso rappresentano le uniche vie di penetrazione verso l'interno. Un certo sviluppo ha registrato la capitale Honiara, affacciata sulla costa settentrionale dell'isola di Guadalcanal. La notevole diffusione della malaria ha portato il governo a introdurre politiche specifiche con l'obiettivo di riportare al di sotto degli 80 casi ogni 1000 abitanti l'incidenza del fenomeno entro il 2010.


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Territorio: ambiente

La copertura vegetale più tipica è data dalla foresta pluviale che riveste oltre tre quarti del territorio delle isole ed è messa a rischio dalle opere di deforestazione incontrollata. La foresta e la barriera corallina, che circonda quasi tutte le isole e risulta fortemente danneggiata, ospitano una grande varietà di specie, alcune delle quali endemiche. Nel 1998 l'UNESCO ha dichiarato patrimonio dell'umanità il sito di East Rennel, il più grande atollo corallino emerso al mondo. Le aree protette sono lo 0,1% del territorio nazionale.


fonte www.sapere.it/enciclopedia/Salom%C3%B3ne+%28Stato%29.html

 
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