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| Economia
L'economia di Guam dipende principalmente dal turismo, specie giapponese (90%), e dalla presenza di installazioni militari statunitensi. Inoltre Guam riceve ampi trasferimenti dall'erario del Tesoro degli USA, al quale Guam non versa tasse.
I maggiori settori industriali sono: la raffinazione del petrolio, la riparazione delle navi e altre industrie connesse alle installazioni militari. Anche l'agricoltura (specie nelle fertili alture vulcaniche del sud) e la pesca sono relativamente sviluppate. Vengono prodotte buone quantità di materiali tessili, cemento e plastica.
Sebbene l'economia di Guam sia in rapida ascesa, esiste un tasso di disoccupazione del 14%, e l'amministrazione è in passivo di 314 milioni di dollari (dati del 2003). Infrastrutture e trasporti
Guam è servita dall'Antonio B. Won Pat International Airport.
Sull'isola sono presenti varie basi militari di importanza strategica. Le basi ospitano, talvolta, bombardieri strategici quali B-52 e B-1 e molti aerei militari provenienti dalle portaerei che spesso stazionano nell'area. Si segnala in particolare la presenza, nella base navale Apra, di tre sottomarini della classe Los Angeles: il City Of Corpus Christi, lo Houston e il Buffalo. Terminati i lavori di ristrutturazione della base Andersen, è atteso il posizionamento permanente di droni Global Hawk, di KC-135 e aerei da caccia. Alla luce della nuova dottrina Usa, espressa nel documento Sustaining U.S. Global Leadership: Priorities for 21st century defense,[8] la base di Guam è destinata ad avere un ruolo crescente, come già affermato nel 2003 dall'Ammiraglio T.B. Fargo, allora alla testa dello U.S. Pacific Command. Guam permette di collegare l'asse Giappone-Taiwan-Filippine per via aerea in tre ore e in due o tre giorni via mare.[9]
Nell'estate 2017 il dittatore nordcoreano Kim Jong-un ha minacciato a parole di attaccare l'isola con missili nucleari.[10]
fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Guam
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