| Territorio: geografia umana
La popolazione india del Guatemala è formata dai discendenti dei maya che, in diverse ondate, occuparono il Paese a partire dal sec. III d. C., sovrapponendosi ai preesistenti caribi. Uno dei principali gruppi maya fu quello dei quiché, che occuparono il Petén; gli altri gruppi preferirono le tierras templadas. All'arrivo degli spagnoli le alteterre erano ben popolate; lo divennero ancor più dopo che i conquistadores ne fecero la loro area d'insediamento, attratti dal clima mite e salubre, dai terreni fertilissimi, dall'abbondante disponibilità di manodopera india. Antigua divenne la capitale di tutta l'area istmica e il perno dell'intera organizzazione territoriale imposta dal dominio coloniale tra il Messico e la Colombia. Tuttavia non si ebbe, nel Guatemala, una grande immigrazione di spagnoli, e ciò sia perché le risorse minerarie non sembravano abbondanti, sia perché la popolazione india era già numerosa. Ciò spiega perché la percentuale di indios puri sia in Guatemala più elevata che nel resto dell'America istmica (39,5% del totale nel 2013). Esigua è invece la frazione creola – discendente dei conquistadores e di quegli encomenderos che imposero un regime aristocratico e latifondista nel Paese – così come quella europea. I ladinos, cioè i meticci, che detengono in larga misura le leve della vita pubblica, sono ca. il 60,4%. Minoranze di zambos (incroci di neri e indios), neri e mulatti si hanno sulle coste, specie caribiche. Queste percentuali non sembrano mutare molto nel tempo: tuttavia i ladinos risultano il gruppo demograficamente più vivace, mentre gli indios, che pure registrano un'elevata natalità, sono soggetti a maggiori tassi di mortalità. Le comunità indigene, già provate dagli anni della guerra civile, non hanno mai ottenuto un pieno e reale riconoscimento dei loro diritti e continuano a rimanere oggetto di discriminazione sociale e politica. Nonostante la risonanza internazionale della questione indigena guatemalteca, passata attraverso l'opera di sensibilizzazione del premio Nobel per la pace R. Menchú, a livello nazionale gli indios incontrano ostacoli nell'espressione della loro religione, sono esclusi dal sistema giudiziario e le loro terre vengono regolarmente espropriate in favore delle industrie minerarie. Il 75% dei bambini e degli adolescenti di queste comunità vive in situazione di povertà e i valori relativi alla malnutrizione (che è cronica per quanto riguarda l'infanzia) sono più alti rispetto alla media nazionale. Nel XIX sec. il Paese non contava più di 400.000 ab.; nel 1921, anno del primo censimento, si registrarono meno di 2 milioni di ab., divenuti 2,8 milioni al censimento del 1950. Nel 1960 però gli abitanti erano aumentati di quasi la metà, per poi salire a 5,4 milioni nel 1975. Secondo stime del 2006, il Paese, che supera di poco i 12 milioni di ab., presenta un tasso di natalità molto elevato e una forte mortalità infantile. Il Guatemala è uno dei Paesi americani con la popolazione più giovane (il 41% circa degli abitanti ha meno di 15 anni) ma una vera e propria legislazione sull'infanzia non è presente; tra i dati più preoccupanti vi sono quelli relativi al lavoro minorile e alla mortalità in età giovanile: si calcola che oltre 500.000 bambini tra i 7 e i 14 anni lavorino mentre la maggiore causa di morte tra gli adolescenti sono le armi da fuoco. Retto per quarant'anni da governi militari, il Guatemala è stato interessato dagli inizi degli anni Sessanta da una guerriglia che ha trovato largo seguito e consenso soprattutto fra la popolazione india. La durissima repressione da parte dei militari ha provocato oltre 200.000 morti e 1 milione di profughi. Nei lunghi anni di guerra civile migliaia di guatemaltechi hanno trovato rifugio in altri Paesi, in particolare Messico, Stati Uniti e Canada. Alla fine degli anni Novanta del Novecento alcuni di loro, insieme a molti dei profughi dislocati in altre aree del Paese, hanno fatto ritorno nei propri luoghi d'origine. Tuttavia il saldo migratorio resta negativo (-2,26‰, stima 2008) nonostante il Guatemala abbia accolto in passato gruppi di rifugiati provenienti da El Salvador e Nicaragua. La popolazione urbana non raggiunge il 50% ed è costituita per lo più da ladinos. Sulle alteterre i contadini sono quasi tutti indios, che vivono su piccole o piccolissime proprietà. La densità media della popolazione è di 142 ab./km², però le differenze tra zona e zona sono notevoli. Assai popolati sono i bacini delle alteterre vulcaniche, dove sorgono anche i centri maggiori: Guatemala, il dipartimento della capitale, quello di Sacatepéquez, quello di Quetzaltenango. La fascia costiera del Pacifico, un tempo poco popolata, è ora soggetta a una valorizzazione più estesa e negli ultimi decenni del XX sec. ha visto crescere notevolmente i suoi abitanti; tuttora poco popolato resta tutto il versante che digrada verso il golfo dell'Honduras; ciò vale ancor più per il Petén. Centro nettamente coordinatore della geografia e dell'economia guatemalteche è la capitale, (città di ampie proporzioni considerando l'agglomerato urbano), ricca di edifici storici, soprattutto religiosi; essa è sorta nel 1776 non lontano dall'antica capitale spagnola, Antigua, distrutta dal vulcano Agua, in favorevole posizione in un bacino assai fertile, ben collegata sia con il golfo dell'Honduras sia con la costa pacifica. I suoi sobborghi hanno inglobato altre municipalità popolose come Mixco e Villa Nueva. Fulcro della sezione nordoccidentale dell'altopiano è Quetzaltenango, allacciata alla Carretera Panamericana che unisce il Guatemala al Messico. Città in continua crescita, per le sue vivaci attività industriali e commerciali, è Escuintla, che fa da centro mediatore tra la capitale e la costa del Pacifico. Su questa si affacciano diversi porti; il maggiore è Puerto San José, collegato con ferrovia a Guatemala. Sulla costa caribica lo sbocco principale è Puerto Barrios anch'esso unito con ferrovia alla capitale. In questa maglia di città maggiori, gerarchizzate da Guatemala, si trovano cittadine e grossi centri con funzioni più o meno ampie, spesso capoluoghi distrettuali, in genere con 10-20.000 abitanti. Ancora al di sotto vi sono centri rurali con poche migliaia di ab., perni di territori agricoli disseminati di pueblos, villaggi indios.
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