IL FARO DEI SOGNI

El Salvador

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El Salvador è uno Stato dell'America centrale, confina con Guatemala e Honduras a nord, con Honduras a est, ed è bagnato dal l'oceano Pacifico a sud e a ovest. A sud est è separato dal Nicaragua dal golfo di Fonseca. È lo Stato meno esteso, ma anche il più densamente popolato, della regione.



Dal 1980 al 1992 fu teatro una guerra civile fra le forze armate governative e le forze insurrezionali del Fronte Farabundo Martí per la Liberazione Nazionale, dopo la quale è iniziato il processo di pacificazione e democratizzazione del paese. La struttura economica è basata in gran parte su una fiorente agricoltura di piantagione (caffè, cotone, canna da zucchero). La maggior parte delle terre è concentrata nelle mani di pochi latifondisti.



Storia
Le origini e la colonizzazione

In età precolombiana il paese fu abitato prima dai maya, poi dai Pipil, una popolazione tolteca. Questi ultimi si stabilirono nell'area all'incirca nell'anno 1000, scegliendo la città di Cuscatlàn come capitale.

La colonizzazione europea del territorio iniziò nel 1524 con una spedizione spagnola capeggiata da Pedro de Alvarado. Egli, venendo dal Guatemala, sbaragliò i Pipil e ne invase la capitale: il fratello Diego fondò San Salvador, l'attuale capitale dello Stato, intitolata all'episodio della trasfigurazione di Gesù.



Il XIX secolo e l'indipendenza

Posto sotto il dominio spagnolo e amministrativamente dipendente dalla capitaneria del Guatemala, nel 1811 cominciarono i moti patriottici, organizzati dalla popolazione creola. Il Guatemala divenne indipendente dieci anni dopo annettendo il Salvador, ma fu a sua volta annesso dal Messico l'anno dopo. Entrato nell'organizzazione regionale centroamericana delle Province Unite dell'America Centrale, il Salvador divenne una Repubblica indipendente nel 1841. La fine del XIX secolo vide diversi tentativi fallimentari di riunire l'America centrale sotto l'egida di un'organizzazione politica sovranazionale che racchiudesse tutti gli Stati della regione, ma frazionamenti e disaccordi resero inevitabile la divisione della zona.



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Il XX secolo e la guerra civile

La situazione politica interna cambiò radicalmente quando nel 1931 il potere fu preso dal generale Maximiliano Hernández Martínez, la cui dittatura si schierò con le potenze dell'Asse. Tuttavia l'attacco di Pearl Harbor modificò la rotta, ponendo il dittatore vicino agli Stati Uniti. È da ricordare che nel 1932 ebbe luogo il massacro di contadini salvadoregni, noto come La Matanza.

Il controllo del generale cominciò a vacillare nel 1939, quando fu avviato il processo di industrializzazione: gli squilibri e le agitazioni sociali che ne derivarono costrinsero Martínez all'abbandono della scena, nel 1944. Gli succedettero il generale Salvador Castaneda Castro l'anno dopo e Óscar Osorio nel 1948. Quest'ultimo fu eletto alla carica di Presidente della Repubblica nel 1950; nonostante la sua elezione democratica e il suo cauto programma di riforme, gestì in maniera dittatoriale il paese. Lasciò la guida nel 1956 a José María Lemus, rovesciato nel 1960 da un colpo di Stato che favorì la formazione di una giunta militare.

Le gravi questioni interne diventarono sempre più preoccupanti e complesse, tanto da provocare una reazione politica con la formazione di un partito di opposizione; il candidato sostenuto fu José Napoleón Duarte, democristiano. Questa situazione già instabile e pericolosa, si fece decisamente tragica dopo le elezioni tenutesi nel 1972, che portarono al governo il candidato governativo scelto dai militari, il colonnello Molina: la violenta contestazione dei risultati elettorali da parte dell'opposizione si espresse nel tentativo di un colpo di Stato, spezzato e represso dall'esercito. Cinque anni dopo fu eletto nuovamente il candidato governativo, stavolta il generale Romero, il quale con il suo frequente uso della forza e della repressione mosse verso la lotta armata gli oppositori, che lo destituirono nell'ottobre 1979 con un altro colpo di Stato, questa volta riuscito. La nuova giunta formatasi fu mista, poiché formata da militari e civili, tra i quali, mediante concessioni e garanzie, cominciò finalmente il dialogo.

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Questo fu però interrotto pochi giorni dopo la destituzione di Romero, il 18 ottobre, in seguito ad una strage commessa dall'esercito nell'atto di disperdere una folta folla di manifestanti. I civili abbandonarono la giunta meno alcuni democristiani, con a capo José Napoleón Duarte, che tenne in piedi la giunta stessa con i militari. L'opposizione si riunì nel Fronte democratico rivoluzionario, mentre il 12 dicembre 1980 Duarte divenne presidente. Le questioni interne si fecero sempre più gravi e il presidente chiese aiuto agli Stati Uniti, ottenendo il sostegno dell'allora presidente Ronald Reagan, che incitò Guatemala e Honduras a lottare contro i gruppi comunisti.

L'opposizione chiese nel 1982 la pacificazione e la formazione di un'assemblea costituente, e sia la Chiesa sia l'ONU appoggiarono queste richieste, ma gli USA si opposero fermamente alla normalizzazione in questo senso sostenendo Duarte. La situazione peggiorò ulteriormente con la vittoria alle elezioni del 1982, boicottate dalla sinistra, del maggiore Roberto D'Aubuisson, di estrema destra. Il 13 marzo del 1983 la presidentessa della Commissione dei diritti umani, Marianella García Villas, venne catturata dalle forze armate, torturata e assassinata. La Villas si trovava in un'area di conflitto, dove si era recata per documentare l'uso di armi chimiche da parte dell'esercito. Il brutale assassinio sconvolse l'opinione pubblica internazionale, mettendo in luce la grave situazione del paese centro americano.

Le mediazioni della Chiesa fallirono e gli Stati Uniti entrarono in modo frequente e visibile nelle questioni interne del Salvador, favorendo il ritorno alla presidenza di Duarte nel 1984. Duarte comprese l'indispensabilità del dialogo con la guerriglia, e i colloqui ripresero con un importantissimo incontro a La Palma tra il premier e l'opposizione. La destra bloccò tutto in Parlamento. Quattro anni dopo la situazione precipitò quando vinse le elezioni amministrative D'Aubuisson, tra l'altro accusato dell'omicidio dell'arcivescovo Óscar Romero, e in più Duarte fu costretto a recarsi negli Stati Uniti per delle cure per le sue precarie condizioni di salute, lasciando così i poteri.

La Democrazia Cristiana andò in crisi e lasciò libero spazio al partito di D'Aubuisson, l'ARENA, che si aggiudicò la vittoria col suo nuovo candidato Alfredo Cristiani. Egli si dimostrò inaspettatamente conciliante, furono avviati per l'ennesima volta dei negoziati, che però vennero ancora una volta interrotti a causa dell'uccisione di alcuni sindacalisti, da parte di militanti della destra estrema. In seguito a ciò, la guerriglia scatenò una terribile offensiva.

Le trattative ricominciarono a Ginevra nel 1990 e l'anno dopo fu finalmente ammessa anche l'opposizione alle elezioni presidenziali. Vinse Cristiani, il quale continuò sulla strada del dialogo, anche perché il paese era stremato da un conflitto civile che era costato almeno 80.000 vite umane. Il 16 gennaio 1992 terminò ufficialmente la guerra civile ad El Salvador. L'anno dopo provocò aspre polemiche la completa amnistia data ai membri dell'ARENA che durante il conflitto interno avevano commesso atrocità e abusi.

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Il XXI secolo

Dopo la guerra civile il partito dell'ARENA è sempre uscito vincitore alle urne e così è stato anche alle elezioni tenutesi nel 2004 che hanno decretato la vittoria netta del candidato Elìas Antonio Saca. Nel 2001 il paese fu scosso da due devastanti terremoti, che provocarono oltre 1.200 morti e danni in tutto il paese. Le elezioni, tenutesi il 18 gennaio 2009, hanno visto vincitore il partito FMLN con il 47% dei voti. Il partito ARENA ha ricevuto il 43%. Il PDC, sicuro di un buon risultato, ha ricevuto il 6% dei voti.

Le ultime elezioni del 16 marzo 2009 hanno consacrato la vittoria con il 51,3% di Mauricio Funes del partito FMLN, contro il 48,7% andato al candidato Rodrigo Ávila, rappresentante del partito conservatore di governo ARENA. Si tratta di un risultato storico che riporta la sinistra al potere dopo 20 anni di opposizione. Mauricio Funes del partito Fmln, ha assunto la presidenza del paese il 1º giugno 2009.
Geografia

El Salvador si trova nell'emisfero boreale tra il tredicesimo e il quattordicesimo parallelo, la punta estrema del confine ovest con il Guatemala è attraversata dal novantesimo meridiano, che con l'ottantasettesimo comprende l'intero stato. È il paese più piccolo dell'America Centrale: la superficie totale è di 21.040 km quadrati. Inoltre, è uno dei più meridionali della regione centroamericana.
Morfologia
La spiaggia di Los Cóbanos, in El Salvador

I paesaggi montuosi occupano un ruolo importante della morfologia del territorio, che comprende un altopiano vulcanico e due catene vulcaniche, che si estendono da est verso ovest separate dal fiume Lempa. Questo corso d'acqua sbocca con una foce a delta nell'Oceano Pacifico. I laghi sono quattro, in ordine di grandezza: l'Ilopango, il Ghiaia, il Coatepeque e l'Olomega. Le pianure, di forma stretta, si trovano in prossimità dei litorali e sono coperte da foreste.
La zona degli altopiani è fertile, ed è molto ben coltivata; invece le coste presentano molte lagune.
Idrografia

Il fiume Lempa è il padre di El Salvador. Anche se nasce in Guatemala, dei suoi 422 km di lunghezza, 260 percorrono El Salvador. Il Lempa si inserisce in Salvador dal Dipartimento di Chalatenango, attraversa la Sierra nord e taglia in due la terra salvadoregna, separando le due catene montuose di tipo vulcanico. Costituisce la frontiera con l'Honduras, quindi si orienta a sud e sfocia nell'Oceano Pacifico, tra i dipartimenti di San Vicente e Usulutan. Il Lempa è navigabile per molte miglia ed è un fiume intensamente sfruttato; diverse dighe lungo il suo percorso consentono l'irrigazione e la produzione di rilevanti quantità di energia idroelettrica. A sud del suo bacino, si è sviluppata la coltivazione di agave sisalana, pianta utile alla fabbricazione di corde, spago, cappelli e tappeti ed altri manufatti. Le attività industriali e agricole nel bacino del Lempa ne hanno però fortemente inquinate le acque, ormai per gran parte non potabili, a causa dell'uso massiccio di prodotti chimici di sintesi.

Gli altri fiumi in El Salvador sono brevi, veloci e spettacolari, particolarmente quelli che scorrono direttamente verso il Pacifico. Altri fiumi importanti in El Salvador sono il Goascorán, sul confine con l'Honduras e il Rio Grande de San Miguel, che raccoglie l'acqua da est.

Il territorio salvadoregno contiene una quantità di piccoli laghi vulcanici, che occupano l'interno di antichi crateri. I più importanti sono:

Ilopango (72 km²), il più grande del Paese
Olomeca (24.2 km²)
Coatepeque (24 km²)
Güija (45 km²) in comune con il Guatemala[4]

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Politica
Politica interna

Politicamente instabile, El Salvador per lungo tempo ha dovuto attraversare dei periodi difficilissimi dal punto di vista istituzionale. La sua storia complessa e intricata è stata segnata molto dall'instabilità politica, condizione comune a tutta l'America Centrale, tormentata da problemi di questo tipo per decenni, e talvolta ancora alle prese con crisi interne. Il solito scenario di dittature e colpi di stato ha ovviamente reso aggressivo l'assetto politico del paese, che dopo la fine del regime militare nel 1979 è stato governato dalla Democrazia Cristiana di Duarte o dall'ARENA, l'Alleanza repubblicana nazionalista, fondata da Roberto D'Aubuisson.

La moderata e filostatunitense formazione di Duarte si è dimostrata fragile, debole, soggetta a scissioni dopo il ritiro dello stesso Duarte. L'ARENA è invece un partito di estrema destra, che durante la guerra civile salvadoregna ha attuato una completa chiusura verso l'opposizione, con metodi violenti e repressivi. Lo stesso D'Aubuisson è un personaggio oscuro, visto il numero imprecisato di crimini dei quali si è macchiato con gli anni. Con A. Cristiani l'ARENA ha finalmente aperto il dialogo con gli attivisti dell'opposizione, dialogo che ha portato alla fine del conflitto interno. Ancora oggi l'ARENA è al centro di alcuni gravissimi scandali, che spesso hanno coinvolto anche gli Stati Uniti. La Democrazia cristiana ha governato dal 1980 al 1982, dal 1984 al 1989. L'ARENA ha governato dal 1982 al 1984, e dal 1989 è sempre stata ininterrottamente alla guida del paese, nonostante molte accuse di brogli siano state avanzate dopo le elezioni che hanno confermato il partito fondato da D'Aubuisson. L'attuale premier Saca quindi appartiene all'ARENA. L'opposizione è stata rappresentata durante la guerra civile dal Fronte Farabundo Martí per la Liberazione Nazionale, FMLN, diventato un partito dopo la fine delle ostilità.

Il paese è una democrazia, ma che presenta limiti ben definiti, visti gli scandali che hanno coinvolto la destra degli ultimi anni. L'ex governo della repressione ha dimenticato in modo straordinariamente veloce il suo passato, emanando nel 1993, un anno dopo la fine del conflitto, un'amnistia generale per tutti i membri del partito che avevano commesso gravi reati durante la guerra civile: questo suscitò un profondo sdegno presso la comunità internazionale. Sulle ultime elezioni, quelle del 2004, ci sono sospetti più che consistenti di irregolarità. Numerose le segnalazioni di persone pagate per votare ARENA, mentre i dipendenti di alcune imprese private non hanno potuto votare perché i loro datori di lavoro hanno ritirato i loro documenti di identità, senza i quali è impossibile accedere alle urne. Molti salvadoregni residenti nei paesi vicini sono stati fatti affluire con l'istruzione di votare il partito di estrema destra, dopo che erano stati ricompensati con denaro e avevano ricevuto documenti di identità falsi, con i quali sono riusciti a votare benché non potessero farlo. Questo spiegherebbe l'affluenza alle urne insolitamente alta, nonché nettamente superiore rispetto alle consultazioni degli anni precedenti. Il candidato del governo era Elìas Saca, che ne uscì vincitore. Il suo mandato è scaduto nel 2009.

Polemiche sono state suscitate da un probabile coinvolgimento degli Stati Uniti, che dal 1992 hanno sempre appoggiato l'ARENA e influenzato gli elettori salvadoregni, dichiarando più volte che non avrebbero mai permesso l'ascesa al potere di una formazione di sinistra. Gli Stati Uniti hanno impedito in tutti i modi la vittoria di un altro partito, visto il supporto dato da Saca e dal suo partito in ambito militare: gli USA hanno una base a Ilopango, importante strategicamente; per conservarla è indispensabile che ci sia un governo consenziente, rappresentato appunto dall'ARENA e da Saca, che segue la consueta linea del partito.

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Politica estera

El Salvador è una delle 23 nazioni del mondo che riconosce l'indipendenza della Repubblica di Cina, nota come Taiwan, intrattenendo rapporti diplomatici ufficiali. Quindi El Salvador reputa Taiwan come l'unico governo legittimo e valido per l'intera Cina.
Economia


Fino alla fine degli anni trenta del XX secolo, l'apparato economico si basava quasi solamente sulla monocoltura del caffè, le cui piantagioni erano controllate da poche famiglie; nel 1939 il dittatore Maximiliano Hernández Martínez incominciò l'industrializzazione del paese, per diversificarne l'economia e aprire una nuova fase che facesse poggiare la ricchezza del paese anche sul settore secondario. Tuttavia, questo processo fallì, perché la creazione delle industrie aprì nuovi problemi e squilibri di carattere sociale, agitando il popolo. Le conseguenze furono di portata talmente vasta che portarono addirittura alle dimissioni Martínez.

La guerra civile compromise ulteriormente l'economia, mettendola praticamente in ginocchio: attualmente essa si basa sull'agricoltura e sul commercio. La struttura dell'agricoltura si basa su fiorenti piantagioni di caffè, cotone, canna da zucchero, che rappresentano le principali produzioni. La maggior parte delle terre è concentrata nelle mani di pochi latifondisti, caratteristica presente da molto tempo in agricoltura: questo settore per molti anni ha rivestito e riveste ancora oggi un ruolo fondamentale per lo sviluppo. L'industria, che è sempre stata di strette dimensioni, ha subito dai conflitti interni danni notevoli, e tutt'oggi non è molto diffusa. Gli stabilimenti presenti si occupano della trasformazione dei prodotti agricoli, salvo i complessi farmaceutici e calzaturieri, la raffinazione del petrolio e la petrolchimica. Il sottosuolo è alquanto povero, petrolio e gas naturale mancano completamente e si estraggono solo limitate quantità di oro e di argento. Il commercio estero è vivace ma deficitario, quindi la bilancia commerciale è in passivo. Dunque le importazioni superano le esportazioni; le prime riguardano petrolio, macchinari e prodotti chimici, le vendite consistono in prodotti agricoli e ittici, specie crostacei, e prodotti farmaceutici. Le maggiori relazioni commerciali vengono intrattenute con gli Stati Uniti e il Guatemala.

El Salvador è più ricco e sviluppato dei vicini Guatemala, Honduras e Nicaragua, ma la strada da percorrere per raggiungere un buon livello di sviluppo è ancora lunga, ancora oggi ci sono dei dubbi sul futuro, che resta in parte ancora incerto. Nel 2006 il PIL ha fatto registrare un'ottima crescita, attestandosi a 5.515 dollari contro i 4.518 del precedente anno, anche l'indice di sviluppo umano, misuratore della qualità della vita, è in aumento. La crescita economica, che prima soffriva di un'eccessiva lentezza, è salita progressivamente nell'ultimo triennio, passando dall'1,9% del 2003 al 4,2% del 2006, in continua ascesa se si eccettua una lieve flessione negativa nel 2004. Ma il sistema economico rimane mediocre e sia il PIL che l'Indice di Sviluppo Umano, nonostante questi progressi, restano comunque a livelli di certo non ottimi. A contrastare tale crescita vi sono i numerosi problemi che lo Stato deve affrontare: il tasso di criminalità più alto dell'America Centrale, l'analfabetismo al 21,3%, la mortalità infantile al 23% e la speranza di vita poco superiore ai settant'anni. Anche questi dati, soprattutto la mortalità infantile, stanno migliorando, ma riflettono un contesto sanitario ancora oggi problematico. L'enorme debito estero ha raggiunto e superato nel 2006 gli otto miliardi, segnando un preoccupante aumento rispetto all'anno precedente, quando ammontava a poco meno di cinque miliardi. Si può migliorare ulteriormente l'economia anzitutto potenziando il sistema industriale, poi aumentando le esportazioni, migliorando le condizioni di vita degli agricoltori, magari ridimensionando il latifondo per rendere più equo l'apparato agricolo. La disoccupazione, al 6%, è una delle più basse dell'America Centrale e la tendenza degli ultimi anni sembra essere orientata ad un'ulteriore diminuzione, oltre quella già vista.

La valuta nazionale è il dollaro statunitense.

 
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Generalità

Stato dell'America centrale istmica, è delimitato da confini per lo più artificiali tracciati quando si formarono le a ttuali repubbliche istmiche. Tra il 1979 e il 1992 il Paese fu scosso da una violenta guerra civile; all'inizio del Duemila le sue condizioni sociopolitiche restano ancora problematiche. Le strutture economiche, infatti, continuano a essere molto deboli, anche a causa della violenza politica che ha segnato la storia recente e meno recente e che ha costretto la popolazione a fare i conti con una disponibilità di risorse estremamente limitata. Si assiste comunque a una lenta normalizzazione dei rapporti politici e sociali all'interno dello Stato e di un modesto e progressivo miglioramento delle condizioni economiche medie, anche se il cammino verso una situazione stabile è ancora lungo.

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Cultura: generalità

Situato in un'area in cui già in epoca precolombiana si sono alternate presenze diverse (olmechi, maya, aztechi), El Salvador ha saputo accogliere e mantenere tracce di ogni cultura con cui è venuto in contatto, fino alla recente influenza statunitense. I siti archeologici (di cui molti reperti sono in esposizione presso il Museo Nacional della capitale) testimoniano remote antropizzazioni: fra tutti vanno segnalati il sito di Tazumal, in cui molti reperti devono ancora essere portati alla luce, e Joya de Cerén, non lontano da San Salvador, inserito dal 1993 nella lista del patrimonio dell'umanità stilata dall'UNESCO. Tra le montagne e gli altopiani, nei numerosi villaggi che si sono conservati nei secoli, gli indios riescono ancora a vivere secondo costumi originari, salvo aver fatto propri alcuni aspetti dei popoli venuti da lontano. Così, non è infrequente assistere a espressioni religiose frutto di un vero sincretismo tra credenze e culti remoti e pratiche cristiane importate. Diversamente, le espressioni artistiche e letterarie di El Salvador sono debitrici soprattutto dell'influenza spagnola, mentre solo dopo la fine della guerra civile il Paese ha iniziato ad aprirsi al mondo anche dal punto di vista culturale. Le istituzioni più importanti in questo senso sono l'Università centroamericana, fondata dai gesuiti, che è solo uno degli atenei presenti nella capitale e che è stato un punto di riferimento durante la guerra civile, il Concultura (Consejo Nacional para la Cultura y el Arte), vera anima e volano per le iniziative e gli artisti salvadoregni, oltre alle numerose casas de la cultura, dislocate nei centri urbani.

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Cultura: tradizioni

Alla maggioranza costituita da meticci si affiancano gli indios puri e l'esigua ma dominante minoranza di creoli, che discendono dagli spagnoli conquistatori e compongono la casta dirigente della nazione. Nel Paese, che risente alquanto dei modelli nordamericani, sopravvivono presso gli integri nuclei degli indios (a Panchimalco, Izalco, Nahuizalco, ecc., nelle zone impervie e remote dell'interno) tradizioni passate intatte anche attraverso la più antica cristianizzazione. Esse si esprimono più compiutamente in cerimonie e feste religiose, ravvivate da danze e da musiche eseguite con strumenti (pito de cana, chirimía, flautilla de los sacrificios) di origine precolombiana; sovente, nelle case, amuleti e mazzi di erbe secche affiancano le immagini della Madonna o di santi; grandi feste cristiane come il Día de la Cruz, il Día de las Indias o come quella del Salvador do Mundo, celebrata nella capitale fra il 24 luglio e il 6 agosto, costituiscono una sintesi di antichi e nuovi riti. Elementi di ascendenza precolombiana permangono presso le popolazioni più conservatrici nei riti che accompagnano la nascita o nelle credenze che regolano la vita femminile, faticosa e difficile perché molti lavori sono tuttora affidati alla donna. Presso le minoranze indie, dove il taxtulero (figura a metà fra il menestrello e lo stregone) assomma per l'occasione le funzioni del sindaco e del prete, particolarmente vivace e complessa è la celebrazione del rito matrimoniale, cui partecipa con feste travolgenti di due o tre giorni l'intero villaggio. L'edilizia popolare è caratterizzata da materiali e forme assai povere, con arredi e utensili essenziali, fra cui il metate, pietra da macina di foggia antichissima. Tra i cibi originali si citano numerosi piatti a base di granoturco, altri con fagioli, la mazahuata (serpente affettato e fritto). Dal granoturco macinato e fermentato derivano anche la chicha, la bevanda più popolare, e il chilate (una birra tratta dal granoturco verde); altre bevande: il guaro (acquavite di canna), il tiste di cioccolato e i refrescos di limone e di tamarindo. L'abbigliamento ha per colore base il bianco: una blusa con collo e maniche ricamate, una gonna (enagua) lunga fino alle caviglie e con balze arricciate, sandali, uno scialle (rebozo) e collane colorate per le donne; nell'abbigliamento maschile tipico è il cappello, di paglia o di foglie di palma, a bassa cupola. L'attività artigianale si incentra sulle produzioni di cesti di vimini, di stuoie e di cappelli, di terraglie e di recipienti formati da zucche, spesso decorate a vivaci colori.

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Cultura: letteratura

Della cultura precolombiana del Paese rimangono poche tracce nel folclore e scarse sembrano essere state anche le manifestazioni culturali del periodo coloniale. Del primo Ottocento si ricordano Miguel Álvarez Castro (1775-1856), più noto come uomo politico, e José Batres Montúfar (1809-1844), che però visse e scrisse nel Guatemala. Il romanticismo, introdotto da Isaac Ruiz Araujo (1850-1881) e dallo spagnolo Fernando Velarde, diede vari poeti, fra cui eccelle Juan J. Cañas (1826-1918), mentre Román Mayorga Rivas (1864-1925) fu pubblicista e prosatore di fama. La prima personalità letteraria veramente importante fu quella di Francisco Gavidia (1863-1955), poeta modernista, maestro e amico del nicaraguense Rubén Darío, narratore, storico, critico e fondatore del teatro salvadoregno, con drammi storico-romantici (Ursino, Velázquez), leggende sceneggiate (Cuento de marinos, 1947) e drammi moderni (Júpiter, Ramona). Modernista fu anche il poeta e prosatore Alberto Masferrer (1868-1932), che fondò e diresse il quotidiano Patria. Narratore di un certo vigore fu Arturo Ambrogi (1875-1936), di cui resta specialmente El libro del trópico (1907-18), mentre in J. M. Peralta Lagos (1873-1944) e in H. Alvarado (1845-1928) culmina una corrente di narratori di costume, folcloristici e vernacolari. Salvador J. Carazo e Luis Lagos (1870-1914) si distinsero come umoristi e commentatori satirici dell'attualità. Fra i lirici del Novecento vanno menzionati anche J. E. Ávila e R. Contreras; fra i prosatori emergono M. Andino, Alberto Rivas Bonilla, il vigoroso “indianista” Salarrué (Salvador Salazar Arrué, 1899-1975), autore di Cuentos de barro (1933; Racconti di fango), Hugo Lindo (1917-1985) e A. Menéndez Leal (1931-2000); e fra i drammaturghi J. Emilio Aragón (1887-1938) e José Llerena (1895-1943). Le generazioni post-moderniste e avanguardiste in poesia sono rappresentate, tra gli altri, da A. Guerra Trigueros e Claudia Lars (1899-1974), autrice di numerose raccolte in versi e a lungo alla guida della rivista Cultura, Vicente Rosales, A. Espino, C. Lovato, P. Geoffroy, Claribel Alegría, W. Chávez. Una menzione va riservata a Roque Dalton (1935-75), poeta impegnato politicamente, più volte esiliato, e oggi fra i capisaldi della letteratura nazionale novecentesca. Il teatro, in complesso, langue; ma sono da segnalare notevoli tentativi, specialmente a opera di Walter Bénecke (n. 1928), autore di formazione europea. Fra i più giovani appaiono particolarmente dotati David Escobar (n. 1943), autore di versi significativi (Extrano mundo del amanecer, 1970; Sonetos penitenciales, 1979) e di suggestivi libri di racconti (Vos sobrevivientes, 1980); Alonso Quijada Urías (n. 1940), poeta di tensioni mistiche (Sagradas escrituras); e il drammaturgo Roberto A. Menéndez, segnalatosi col dramma biblico La ira del cordero.. Le voci più importanti della narrativa più recente, rinata negli ultimi anni del Novecento, annoverano Ferman Cienfuegos, anche sociologo e impegnato in prima linea nella guerra civile, Horacio Moya (n. 1960), noto per le sensibili introspezioni psicologiche dei suoi personaggi, Manlio Argueta (n. 1935), poeta oltre che narratore, più legato, anche per motivi anagrafici, a tematiche come l'esilio, il viaggio, la nostalgia per la patria, Carlos Castro (n. 1950), per lo più autore di romanzi storici (Los desvarìos del general, 1997).

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Cultura: arte

In epoca precolombiana l'arte di questo Paese presenta caratteri comuni con quelli del Messico, del Guatemala, dell'Honduras e del Nicaragua. Le forme della scultura vanno dalla tecnica a tutto tondo, all'alto e al bassorilievo. Caratteristiche le teste di giaguaro con i canini sporgenti intagliati su massi di pietra; la stele con la Vergine di Tazumal (una figura umana in vesti cerimoniali) è l'unico esempio di scultura monumentale da noi conosciuto. Il gusto artistico di queste zone si esprime però soprattutto nella ceramica, dove l'ispirazione locale è evidente soprattutto nei colori smaglianti e nei disegni del vasellame, specie in quelli lineari ottenuti raschiando parte dell'ingobbio bianco con le dita o con un pennello. Dal sec. XVI al XVIII il Paese risentì dello stile coloniale d'influsso spagnolo, specie nell'architettura religiosa, aprendosi successivamente alle forme della cultura internazionale. Nel Museo de Arte de El Salvador, nella capitale, sono presenti le opere di alcuni fra i più importanti artisti del Novecento e contemporanei, quali Rosa Mena Valenzuela (1913-2004), José M. Vides (1903-1993), Carlos Cañas (n. 1924). La figura principale della pittura contemporanea salvadoregna è però Fernando Llort (n. 1949), creatore di un'arte essenzialmente paesaggistica e naïf, che ha fatto della piccola cittadina di La Palma il proprio quartier generale prima di essere chiamato a esporre in tutto il mondo.

fonte www.sapere.it/enciclopedia/El+Salvador.html

 
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view post Posted on 12/11/2019, 10:45     Top   Dislike
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