IL FARO DEI SOGNI

L'ESSENZA DELLA MASSONERIA IALIANA: IL NATURALISMO - PARTE I

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L'ESSENZA DELLA MASSONERIA IALIANA: IL NATURALISMO



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Il Grand'Oriente d'Italia (con sede a Palazzo Giustiniani) è l'obbedienza massonica maggioritaria nel nostro Paese, ed è in comunione con la Gran Loggia Unita d'Inghilterra, riconosciuta dalla maggior parte dei massoni di tutto il mondo come la Gran Loggia Madre. Dalla comunione con essa è esclusa, perché accusata di ammettere nelle sue fila atei, l'obbedienze detta di Piazza del Gesù, perché in questa piazza romana la principale organizzazione di questa branca ha avuto sede per molti anni. La Massoneria non è una religione, ma piuttosto un metodo di tipo relativista, che esclude in maniera aprioristica l'accettazione di verità assolute e di dogmi, e consiste nell'affrontare i problemi con la discussione comune e nel risolverli secondo quanto sembra giusto alla maggioranza dei Fratelli. Il metodo massonico è relativista, e proprio per la sua dinamica relativizzante è incompatibile con la fede cattolica. L'Autore di quest'opera (Pucci Cipriani Editore, Firenze 1973), dopo aver messo a nudo tutte le contraddizioni della sètta (il dogmatismo antidogmatico, il deismo ateo, la religiosità materialista, il razionalismo occultista, ecc...), svela la matrice satanica di questa piovra anticattolica.




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Edited by Robi ro - 21/8/2019, 22:10
 
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Introduzione



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«La Massoneria è viva e operante, è una realtà storica, di cui comunque - perfino in Italia - bisogna prenderne atto» 1. Così affermava, a Savona, il 15 giugno 1969, il Prof. Giordano Gamberini († 2003), allora Gran Maestro del Grand'Oriente d’Italia (Palazzo Giustiniani) dal 15 luglio 1961. Ne avevamo preso atto da vario tempo e questo ci è stato autorevolmente confermato dalla presenza in Italia di 335 Logge Giustinianee (attualmente aumentate di almeno ventidue Logge massoniche) registrate dal volume List of Lodges Masonic 1973, pubblicato a Bloomington, nell'Illinois, nel quale, peraltro, non sono notate le molte Officine Superiori Giustinianee, né i quindici Circoli di Giovani Figli di Massoni e i cinque Capitoli della Stella d'Oriente, sempre dipendenti da Palazzo Giustiniani, né sono registrate, perché ritenute «irregolari», le altre Logge o Officine Superiori degli altri quattro Gruppi Massonici Italiani.
Cominciamo col pubblicare questa breve monografia sul «naturalismo massonico», cioè dall'elemento che qualifica questa Istituzione, prima che dall'elemento quantitativo che sarà dato dalla topografia massonica italiana, dal 1859 ad oggi.



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In questo lavoro ci riferiamo principalmente al Gruppo di Palazzo Giustiniani e poi a quelli cosiddetti «provenienti da Piazza del Gesù». Abbiamo aggiunto, molto parcamente, qualche richiamo alla dottrina cattolica, per non aumentare l'attuale confusione d'idee e per evitare ogni trasbordo ideologico inavvertito nei non pochi smaniosi di «dialogo» a qualunque costo, che trascurano così l'avvertimento pratico di Gesù Cristo: «I figli di questo secolo sono più accorti dei figli della luce, coi loro simili» (Lc 16, 8).
La lettura di questa monografia non sarà certamente molto... amena, perché ci siamo sforzati di essere spassionatamente obiettivi, facendo parlare non Padre Augustin Barruel (1741-1820) 2 e, tanto meno, Léo Taxil (1854-1907) 3, né solamente i documenti massonici ottocenteschi, ma soprattutto le fonti massoniche recenti, senza nessuna polemica, o apologetica, delle quali non c'è assolutamente bisogno di fronte all'evidenza dei testi e dei fatti citati. Ai nostri lettori il giudizio e le osservazioni che ci riusciranno sempre gradite e utili.




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La religiosità massonica



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Nei discorsi e nelle pubblicazioni massoniche si parla, a volte, di «religiosità massonica», con un senso, a prima vista, abbastanza piano e in modo apparentemente plausibile. Ma chi voglia approfondire l'argomento troverà che le parole «religione» e «religiosità» sono usate dai massoni con un senso particolare e con significati talvolta diversi. È noto come nelle adunanze massoniche sia fatto divieto di discutere di religione e di politica. Evidentemente, in questo caso, la parola «religione» è usata nel senso di credo o specifica fede positiva. È frequente e dichiarato, d'altra parte, il proposito di emancipare gli spiriti da ogni forma di coercizione religiosa. E tuttavia, ecco la Massoneria proporsi tutta piena di spirito religioso e dichiarare che la religiosità è la sua essenza: «L'essenza della Massoneria è tutta nell'anelito dell'anima a sollevarsi verso la perfezione, ad ascendere verso la Luce, a mettersi in contatto con Dio. Ogni atto del massone - in quanto massone e vero massone - è impregnato di cotesta essenza» 4.




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Anzi, alla sua scuola, come scriveva il Gran Maestro Giordano Gamberini, «di un reale sacerdozio è investito il Libero Muratore, di un carattere indelebile che lo costituisce in eterno sacerdote secondo l'ordine della verità e della virtù. Un sacerdozio di spirito ben distinto e massonesuperiore a quello che riposa sulla legge» 5. Può parlarsi, dunque, di «religiosità massonica»? Nel consultare le fonti massoniche, la prima impressione che se ne riporta non è certamente quella della chiarezza d'idee. Non sono pochi gli scrittori recisamente decisi a considerare la Massoneria come una religione vera e propria: «Vien fatto di chiedersi se la Massoneria non sia una religione: rispondo nettamente che la Massoneria è la Religione» 6. «La Massoneria vera [...] è una Scuola, una Religione, un modo di vita [...] cui bisogna conformarsi in pensieri ed opere» 7. E ancora: La Massoneria è «una religione laica» 8, una «religione di pensiero» 9, «è un’istituzione profondamente religiosa» 10, «la più grande, la più bella, la più nobile, la più civile di tutte le religioni»! 11, anche perché chi «ha chiesto di entrare in questo Tempio, ha compreso che è uscito da un altro Tempio, dove si adoravano gli dèi falsi e bugiardi» 12, e dove non trovava, quindi, la propria soddisfazione del bisogno religioso. Fermiamo ora, brevemente, la nostra attenzione in materia su un'affermazione fatta dal Prof. Lino Salvini, Gran Maestro dal 1970 al 1979, a Roma, il 5 ottobre 1970, in una conferenza stampa «organizzata in tutta fretta».




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Alla domanda d'un giornalista, per quale ragione le donne non siano ammesse alla Massoneria Giustinianea, pur rendendosi conto dell’importante ruolo che la donna ha oggi nella società moderna, riteneva che l'esclusione è dovuta al fatto che la Massoneria è un «rito religioso di tipo solare», e quindi (?) «nessuna donna può partecipare» 13. Questa che, a prima vista, potrebbe particolare. «Il neofita (in qualunque Loggia sia ricevuto Apprendista) è nominato membro attivo della Rispettabile Loggia di San Giovanni» 14. Quindi «i massoni in molte circostanze e particolarmente in questa hanno usato la parola “Giovanni” per rappresentare allegoricamente il Sole» 15.




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L'autore massonico Salvatore Farina, prescindendo del tutto dal significato ebraico del nome «Giovanni» (Ieocanan, ossia «il Signore è propizio», «il Signore ha fatto grazia»), si sforza di ritrovare l'etimologia del nome Giovanni e pensa di averla trovata in «Giano», nome sotto il quale i romani adoravano il Sole 16. Quindi, si permette di «concludere che in un'epoca in cui il cattolicesimo era ad un tempo fede dominante e dominatrice, gli adoratori del Sole abbiano nascosto il nome del loro dio sotto quello di un santo, per celebrarne più liberamente le sue feste. Infatti, le feste di Janus e del Sole corrispondono esattamente alle due feste di San Giovanni» 17, cioè nel Solstizio d'Estate, 24 giugno, e in quello d'Inverno, 27 dicembre, particolarmente solennizzate dai massoni. «L'esaltazione e la rinascita dell'astro del giorno non potevano necessariamente non essere le principali feste dei Figli della Vera Luce» 18.




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La posizione stessa dei Dignitari di Loggia si richiama al Sole. Il 2° Sorvegliante siede al Sud «per meglio osservare il Sole al suo meridiano» 19; il 1° Sorvegliante siede all'Occidente «per osservare il Sole quando perviene al suo tramonto» 20; il Venerabile invece siede all'Oriente perché «come il Sole appare in Oriente per dar principio al giorno e illuminare la Terra, così il Venerabile siede all'Oriente per dirigere i lavori e illustrare la Loggia istruendo i Fratelli con il lume della sua scienza» 21. Lo stesso Gran Maestro Salvini, del resto, comincia così una sua recente Balaustra (nel gergo massonico una Lettera): «Il Solstizio d'Estate ci trova soddisfatti del lavoro compiuto» 22.

Come vedremo meglio in seguito, secondo il celebre autore massonico Albert Gallatin Mackey (1807-1881), citato dal cattolico Arthur Preuss (1871-1934) 23, «al Sole, come rigeneratore e vivificatore di tutte le cose, si deve attribuire il culto fallico che formava una parte principale dei misteri». Forse è questa la ragione per cui il Grand'Oriente d'Italia (Palazzo Giustiniani) «inizia solamente uomini» 24. Ci rimane solo una curiosità: vorremmo sapere di che «tipo» sia il «rito religioso» praticato dal Capitolo Mediterraneo nº 1 dell'Ordine della Stella d'Oriente di Napoli 25, dal Tirrenia Chapter nº 2 di Livorno 26, dal Capitolo Minerva di Roma 27, dal Capitolo Sirio di Pesaro 28, e dal Capitolo Beatrice di Firenze 29, associazioni paramassoniche composte di sole donne e dipendenti da Palazzo Giustiniani.




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Ma continuiamo l'argomento del quale stavamo trattando e vediamo che non meno recise sono le affermazioni di autorevoli massoni, perfettamente contrarie a quelle sopra riportate. «La Massoneria in quanto è istituzione umanitaria non risale fino a Dio, non è una religione; è un'istituzione puramente umana» 30; «La Massoneria non è una religione [...]. Essa ammette nel suo seno uomini professanti tutti i culti e tutte le religioni educandoli alla tolleranza e allontanandoli dal fanatismo e dalla superstizione» 31; «Agli uomini per i quali la religione è la consolazione suprema, la Massoneria dice: “Coltivate la vostra religione senza ostacolo, seguite le aspirazioni della vostra coscienza”. La Massoneria non è una religione, non è un culto; [...] la sua religione riposa tutta intera in questa bella massima: “Ama il tuo prossimo”» 32.

Interviene, con piglio chiarificatore, il Prof. Lucio Lupi: «Se per “religione” deve intendersi soltanto confessione positiva, dogmatica e fideistica in senso stretto [...] noi non siamo certamente in questo caso una religione e non siamo dotati di spirito religioso. Ma dovrebbe esserealtare massonico dei giuramenti noto [...] come [...] esiste altresì un libero teismo o teismo naturale che si incentra e risolve in un non meno fervoroso spirito di religiosità [...]. Non si può misconoscere come la religione naturale, il libero teismo, il teismo stesso, se si voglia, si elevino alla più alta spiritualità, alla più alta soggettivazione dell'esperienza del divino» 33.



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Come si vede, il Lupi non chiarisce nulla: espressioni come «religione naturale», «teismo naturale» e «libero teismo» sono solo espressioni fumose. Più che cercare lumi in dichiarazioni di comodo, è opportuno esaminare di quali contenuti venga riempita questa pretesa religiosità. L'esame, anche superficiale, delle fonti massoniche, chiarisce il perché di tanta incertezza e genericità in tema di religione e di religiosità. Innanzi tutto, la religiosità massonica non è ancorata a canoni e principî fondamentali che consentano salde convinzioni; poi, motivo ancor più valido, è che tale genericità è voluta per permettere una comodità di manovra e un'elasticità di convinzioni che torna a vantaggio solamente di chi la propugna. Per religione, diceva Ugo Lenzi († 1953), deve intendersi «non solamente l'atto di fede in un corpo di dottrine e di credenza ben definite e rivelate, ma anche l'anelito che rilega insieme le anime desiderose di penetrare, con libera indagine, quest'immenso mistero dell'universo, e conoscere la ragione delle cose [...]; quest'interno affanno (che) chiede al raziocinio della mente e alle scoperte delle scienze naturali gli elementi atti a squarciare il velo che copre i grandi misteri dell'Universo» 34




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Dunque, il fulcro della religiosità massonica starebbe nel «raziocinio della mente» che «con libera indagine» penetra il mistero dell'Universo e che con le «scoperte delle scienze naturali» squarcia «il velo che copre i grandi misteri dell'Universo». Con il Lenzi è d'accordo, sostanzialmente, l'oratore della Loggia Ausonia di Torino che, il 25 novembre 1963, teneva una conferenza sul Carattere religioso della Massoneria. L'oratore passava «più che a definire a considerare che cosa debba intendersi per “religione”; egli si è dichiarato propenso ad accedere alle seguenti concezioni: “la coscienza del mistero dell'Universo; questo mistero che avvolge l'esistenza di tutta l'umanità, che né la scienza né la filosofia né la ragione hanno spiegato, rappresenta nello stesso tempo l'aspirazione ad una elevata contemplazione dell'infinito e dell'assoluto”» 35.
Così la religione «é manifestazione squisitamente soggettiva», per cui l'uomo solo mediante la ragione «e non già attraverso la fede e l'immaginazione» apprende la verità e la volontà di Dio 36. Si intendono ora meglio certe dichiarazioni massoniche per le quali la religione ha da essere «Religione umana» 37, «religione radicata nella natura, e quindi razionale e universale» 38, o, come si esprimono le Costituzioni di James Anderson (1680-1739) del 1717, quella «sulla quale tutti gli Uomini sono d'accordo» 39.




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La Massoneria, infatti, «quantunque non prescriva dogmi, suppone talvolta certe verità fondamentali che sono nell'umana natura, riconosciute dalla ragione, senza che sia perciò obbligata a sottomettersi ad una autorità fuori di lei» 40. I passi riportati fanno già chiaramente intendere come, dai massoni, la ragione e il razionale siano considerati l'unico criterio di verità, persuasi, come dicono di essere, che «la Massoneria ha in sé tutti gli elementi più puri ed elevati per la soddisfazione delle brame spirituali» 41. Tale persuasione scaturisce agevolmente dalle dichiarazioni degli scopi che la Massoneria si propone: «Fine ultimo della Massoneria è che le frontiere si abbassino davanti alla ragione umana» 42; «Il Libero Muratore ritiene perciò fondatamente che il dovere dell'uomo e della donna di pensiero sia di porsi al di fuori e al di sopra della posizione asofa e preconcetta, e di raccogliersi con tutte le sue forze, spirituali e mentali, sul terreno della ricerca, che è per lui la sola, vera prassi di religione» 43.




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È naturale che, con un simile orientamento e, soprattutto, con un'accezione del concetto di «religione» così poco ortodosso, l'atteggiamento della Massoneria verso le religioni positive in genere, e verso il cattolicesimo in particolare, non sia precisamente quello d'una benevola tommaso palamidessicomprensione. Tale atteggiamento, che, in pratica, è di stizzoso e ottuso disprezzo, viene, in teoria, giustificato con amene argomentazioni: «Qual'è il carattere universale di ogni religione»?, si chiede il Farina, che risponde: «È di rispondere allo stato intellettuale dell'epoca. Ogni religione rimpiazza un culto più grossolano ed essa è rimpiazzata a sua volta [...]. Tutte sono state concepite per rispondere allo stato sociale di un'epoca: tutte sono state passeggere: una sola forza è costante: il lavoro dell'intelligenza. È per questo lavoro che i governi e le religioni e ogni altra istituzione sono stati adoperati e poi scacciati» 44.




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Così, apocalitticamente, afferma un non meglio identificato «Joannes» nell'editoriale della rivista del Gruppo Gnostico di Firenze: «Stiamo vivendo la drammatica fine dell'era cristiana, ed è urgente per tutti noi affrontare la responsabilità della nostra evoluzione» 45. Anche il Prof. Tommaso Palamidessi (1915-1983), fondatore e direttore di Archeosofica - Scuola esoterica di alta iniziazione - scrive da Roma, il 12 novembre 1970: «L'Archeosofo e l'Archeosofa sono autentici apostoli del terzo millennio, l'Era del Cristianesimo esoterico, del Cristianesimo totale, e questo è il momento giusto per iniziare il nostro incarico che viene a noi dal Graal». Ci tornano in mente, e ci sia permesso ripeterle, le parole del monatto a Renzo: «Và, và, povero untorello [...], non sarai tu quello che spianti Milano» 46.




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Ma è molto più importante il fatto che i suddetti signori hanno dimenticato quanto disse, ai Suoi Apostoli, Uno più grande di tutti noi, Gesù Cristo: «Ecco io sono con voi sino alla fine del mondo» (Mt 28, 20). Per tornare al Farina, e alle sue concezioni già citate, si notano quegli appellativi e quelle definizioni di cui, spesso, vengono gratificati il cattolicesimo e le altre religioni: «pregiudizi», «fanatismi», «superstizioni» e «idolatrie intorno all'idea di un Dio unico». La Massoneria «non può restare indifferente agli innumerevoli mali provocati dal fanatismo religioso». Perciò, «in materia religiosa, considera come migliore la religione che realizza di più i suoi principi, unendo gli uomini a Dio con dei sentimenti di amore e di venerazione e le creature tra loro con dei sentimenti di fratellanza, di stima e di amicizia» 47.



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Tuttavia, il neofita, sottoposto all'iniziazione, viene subito avvertito: «Nel campo religioso ognuno che professi una confessione dogmaticamente definita non può fare a meno di non sentire la inibizione di entrare in comunione spirituale con chi esercita la propria libertà di pensiero e di coscienza nella libera ricerca del Vero senza apriorismi, senza fabulazioni mitologiche, ma con la sola guida del buon senso, della ragione, delle scoperte delle scienze naturali» 48. La religione, qualsiasi religione, è, per la Massoneria, l'oppio delle coscienze. Viene pur detto che la Massoneria «prescrive ai suoi adepti di rispettate la religione nella quale sono nati» 49, ma senza che ciò debba implicare l'asservimento e la persecuzione del libero pensiero: «Porre al di sopra del libero arbitrio le imposizioni della Chiesa non è dichiararsi pronto ai peggiori tradimenti, quando Roma comandasse lo spergiuro»? 50.




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