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| Thonburi e Rattanakosin
Il paese, non occupato capillarmente dai birmani impegnati a respingere le invasioni cinesi a nord, cadde nel caos e si spaccò in sei territori in mano a locali signori della guerra. Il generale Taksin dell'esercito di Ayutthaya, fuggito miracolosamente all'assedio della capitale, prese il controllo della zona a est di Bangkok. Nel giro di pochi mesi riorganizzò i siamesi e riuscì a cacciare gli invasori birmani nel novembre del 1767.
Date le difficoltà di ricostruire la disastrata Ayutthaya, spostò la capitale 70 km più a sud, a Thonburi, riunificò il Siam e fu incoronato sovrano del Regno di Thonburi nel 1768. Questo regno, di cui fu l'unico monarca, durò solo quindici anni. Nel periodo in cui fu re, lo Stato espanse sensibilmente i territori conquistando il Regno Lanna, i regni laotiani di Champasak, Vientiane e Luang Prabang e assoggettando la Cambogia. Fu con la vittoria sul Regno di Vientiane che venne annesso l'Isan, l'odierna Thailandia del Nordest.
Nel 1782, Taksin fu rovesciato da una ribellione interna e Chao Phraya Chakri prese il suo posto. Fondò il Regno di Rattanakosin, detto anche Regno del Siam, e la dinastia Chakri che ancora oggi guida la Thailandia con re Rama X. Chao Phraya Chakri dopo la morte ricevette il nome postumo di Rama I. Spostò la capitale sulla sponda opposta del fiume, nell'allora piccolo villaggio di Bangkok, che ribattezzò Rattanakosin e trasformò in una sontuosa città, promosse la riorganizzazione dello Stato e la rinascita della cultura siamese. Sia Taksin che Rama I dovettero respingere ripetute invasioni dei birmani, la più pericolosa delle quali fu la guerra dei nove eserciti (1785-1786), tante furono le armate impiegate dai birmani. L'ultima invasione birmana si ebbe con la guerra del 1809-1812, vinta dai siamesi al tempo di re Rama II.
Tutti gli stati confinanti, la Birmania (Myanmar), il Laos, la Cambogia e la Malaysia, furono in seguito oggetto della colonizzazione europea a differenza del Siam. Solamente nel 1826, grazie a un accordo commerciale, la corona britannica ottenne considerevoli privilegi, stabilendo una certa influenza sul paese, che nonostante ciò non venne mai colonizzato. Per preservare l'indipendenza i siamesi dovettero concedere diversi territori alla Francia e al Regno Unito. Laos e Cambogia, che erano stati vassalli del Siam, divennero parte dell'Indocina francese, mentre lo Stato Shan a nord entrò a far parte della Birmania colonizzata dai britannici; anche diversi sultanati tributari del Siam situati nel nord dell'odierna Malesia furono ceduti ai britannici.
Rama IV, che regnò dal 1851 al 1868, avviò la modernizzazione del Paese con l'aiuto di alcuni consiglieri europei e il figlio Rama V (Chulalongkorn), suo successore, ne continuò l'opera rinforzando lo Stato e creando solide élite. Fu grazie alla politica di questi due sovrani che il Siam mantenne l'indipendenza.
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