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| E il petrolio sembra essere effettivamente la chiave per comprendere la più recente avanzata delle forze yemenite, supportate da Emirati e Stati Uniti, ad Al- Shabwa. Secondo la denuncia del governatore di Al-Shabwa, Mohamad Ahmad Abu Harba, all’agenzia SABA, la presenza della coalizione anti-houti avrebbe quale obiettivo primario la conquista delle riserve petrolifere della regione. In particolare, gli Emirati Arabi Uniti avrebbero raggiunto un accordo per il quale, in cambio di addestramento ai militari e supporto sul campo, il governo dello Yemen avrebbe facilitato l’acquisizione delle concessioni per lo sfruttamento petrolifero della provincia, una delle più ricche di giacimenti di oro nero. Un regione non solo ricca di petrolio rispetto al resto del Paese, ma anche vicino al Golfo di Aden e dunque con il mercato africano facilmente raggiungibile attraverso il terminale portuale di Bir Ali. Una denuncia che ha avuto eco anche negli Stati Uniti, tanto che lo stesso New York Times ha citato le concessioni petrolifere come una delle motivazioni principali delle recenti operazioni nella regione di Al-Shabwa. Una conferma, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di come troppo facilmente si parla di guerre al terrore o di conflitti religiosi quando in realtà è solo il controllo economico di una regione a fare la differenza. Tutto il resto è solo la base da cui partire e la cornice che si vuole dare.
fonte www.occhidellaguerra.it/anche-yemen-ce-guerra-petrolio/
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