| Territorio: geografia umana
Si ritiene che i primi abitatori della Liberia , paleonegritici dediti essenzialmente alla caccia e alla pesca, si stabilissero nell'altopiano verso la fine del Neolitico; furono poi sospinti nelle più insalubri zone costiere dai sopraggiunti popoli sudanesi, coltivatori, scesi dalle savane settentrionali. La Liberia fu tra le terre africane più colpite dalla tratta degli schiavi trasportati in America, e proprio dagli Stati Uniti ritornò un primo nucleo di ex schiavi che pose le basi di quella che sarebbe diventata, venticinque anni dopo, la prima repubblica africana. Tuttavia assai debole fu la corrente migratoria dall'America alla Liberia (ca. 20.000 persone in un secolo); non di meno sono i discendenti della comunità afro-americana a costituire tuttora l'élite culturale e politica del Paese. Essi formano, quindi, una vera e propria casta, per molti aspetti analoga a quella rappresentata dai bianchi che hanno governato per secoli con spirito coloniale le regioni a loro soggette. Numerosissime sono le altre etnie: kpelle (19%), bassa (13%), grebo (10%), gio (7%), kru (7%), mano (6%), loma (5%), kissi (4%) e altre (29%); complessivamente formano la larghissima maggioranza della popolazione, ma a lungo non riconobbero l'autorità del governo di Monrovia, creando così una decisa e pericolosa frattura nel tessuto sociale dello Stato, e precludendosi, peraltro, la possibilità di opporsi efficacemente all'egemonia dei più evoluti africani nati o cresciuti in America. La stessa lingua adottata, l'inglese, non rispecchia la realtà culturale di uno Stato in cui i gruppi etnici si distinguono tra loro per l'idioma usato. Fondamentale è in particolare la ripartizione tra popolazioni di lingua kwa, stanziate sulla fascia costiera e comprendenti i Bassa, i Kru, i Grebo, i Gola, e di lingua mande, nell'interno, tra cui prevalgono i Kpelle, i Vai, i Dan. La Liberia non è molto popolata, benché abbia registrato un discreto incremento demografico negli ultimi anni, passando da 1.016.443 ab. al censimento del 1962 ai 2.101.628 del 1984 e ai 3.154.000 del 2000; la densità è di 31 ab./km². La popolazione vive per lo più distribuita in villaggi o addensata intorno alle piantagioni di Hevea, in particolare nella striscia di territorio che va da Monrovia ai monti Nimba. Le città accolgono ormai quasi il 60% della popolazione (2005), e la capitale ne accoglie quasi un quarto. La città, sorta sulla penisola di Mesurado, si è sviluppata secondo una pianta squadrata. Nel centro si affiancano gli edifici che ospitano le sedi del governo, dell'amministrazione e dei corpi diplomatici, nonché le residenze della classe dominante; nei sobborghi, invece, si sono insediate le classi sociali meno abbienti, in dimore di fortuna, costruite spesso con materiali di recupero. Dal 1948 porto franco, la capitale è il principale sbocco marittimo del Paese. Altri centri di rilievo sono: Buchanan, per il porto attraverso il quale passano minerali di ferro e caucciù in esportazione; Greenville e Harper, in qualità di scali riservati al traffico del legname.
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