| Territorio: geografia umana
Il 74,2% della popolazione è formata da cinesi; si annoverano inoltre malesi (13,3%), indiani (9,1%), mentre il rimanente è costituito soprattutto da europei, giapponesi, australiani e nordamericani. La città di Singapore occupa l'intera superficie dell'isola, che ha una densità di popolazione pari a 5.131 ab./km², la più alta del continente nonché la seconda al mondo (è preceduta solo dal principato di Monaco). Distrutta dai giavanesi dell'impero di Madjapahit nel sec. XIV, la città di Singapore rimase un povero villaggio di pescatori fino al 1819, anno in cui il sultano dello Johor la vendette al generale inglese T. S. Raffles, emissario della Compagnia delle Indie orientali, che voleva farne una base di appoggio e rifornimento per le navi britanniche. Grazie alla sua posizione strategica al centro delle vie di comunicazione tra Oriente e Occidente e allo statuto di porto libero, Singapore conobbe subito un fiorente sviluppo commerciale attirando un'imponente immigrazione di cinesi, che si assicurarono il controllo dell'economia locale e in pratica sommersero l'originaria popolazione. Contemporaneamente la Gran Bretagna volle farne una delle sue più munite basi militari navali (dal secondo dopoguerra anche aerea), anello fondamentale di quella catena di postazioni tra il mondo arabo e l'Estremo Oriente cui fu molto legato il colonialismo britannico. All'inizio del Novecento, Singapore era veramente lo specchio di tale colonialismo; attiva e cosmopolita, anche per l'importante cantiere navale connesso alla base militare, aveva già una popolazione di oltre 300.000 ab., costituiti da cinesi, malesi, indonesiani, indiani, europei ecc. Dopo la decolonizzazione, lo sviluppo demografico si è mantenuto costante, nonostante le complesse vicende politiche che si succedettero fino alla proclamazione della Repubblica, mentre l'immigrazione, responsabile del popolamento dell'anteguerra, attualmente viene frenata dalle severe misure adottate dallo stato in relazione all'eccessivo peso demografico, che costituisce uno dei problemi più preoccupanti del Paese. La popolazione si concentra soltanto nella parte meridionale dell'isola. Nel resto del Paese si hanno solo villaggi, basi militari, aeroporti, aree coltivate, foreste ecc. Tuttavia nella seconda metà del Novecento la pressione demografica ha causato una progressiva scomparsa delle zone rurali in favore dell'agglomerato urbano della città, per far fronte alla sempre maggiore richiesta di abitazioni. La città di Singapore, essendosi plasmata, come si è detto, sotto popolazioni di diverse culture, ha un aspetto alquanto eterogeneo e al tempo stesso affascinante: a un centro storico d'impronta coloniale, ai quartieri moderni occidentali, dove trovano sede i grattacieli delle grandi compagnie commerciali e industriali, i lussuosi alberghi del turismo internazionale, le scintillanti vetrine con i più svariati oggetti, qui in esenzione doganale, si contrappone il vasto, caratteristico aggregato, brulicante di varia umanità, che mescola le costruzioni più diverse (con prevalenza però naturalmente cinese) in un quadro talvolta ancora esotico, a cui si aggiunge l'immancabile cliché associato a una Singapore cinematografica e misteriosa, luogo deputato degli intrighi internazionali. Dal 1996 Singapore non fa più parte, secondo l'OCSE, dei paesi in via di sviluppo: riconoscimento forse tardivo per la maturità e la solidità conseguite dall'economia di questo “microstato”. Il tasso di accrescimento della popolazioneè diminuito nettamente, avvicinandosi ai valori propri di un Paese avanzato, in conseguenza delle misure di pianificazione familiare e contenimento della natalità attuate dal governo. Si è ridotta viceversa l'immigrazione che in precedenza incideva notevolmente sull'alto incremento demografico, limitata ai lavoratori qualificati impiegati in attività industriali ad alto contenuto tecnologico. Singapore offre, dunque, un tenore di vita elevato e buone condizioni socio-sanitarie. La mortalità infantile è a livello europeo, come pure la speranza di vita e il tasso di istruzione secondaria.
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