| Geografia umana: il popolamento
Prima della penetrazione europea il territorio del Kenya era diviso in due distinte aree di popolamento. Sulla costa vi erano popolazioni che avevano conosciuto il contatto con il mondo arabo, il quale già alla fine del sec. X aveva posto alcune sue basi commerciali, come Lamu, Malindi, Mombasa, arricchitesi con il drenaggio di oro e schiavi provenienti dal favoloso regno di Monomotapa. Nelle zone interne, negli Highlands in particolare, alle più antiche genti khoisanidi (i cui discendenti attuali sembrano essere i dorobo) si erano progressivamente sovrapposti i popoli bantu, i quali nel sec. XVI conobbero la penetrazione di gruppi nilo-camitici, come i masai. Questi, ancora rappresentati nella parte più meridionale del Paese (sono il 2,2%) e soprattutto nella vicina Tanzania, sono stati protagonisti principali, con il gruppo bantu dei kikuyu, della storia più recente degli altopiani. Popoli pastorali i primi, agricoltori i secondi, essi furono sempre tra loro divisi, e si contesero le fertili alteterre. Ma tra i due gruppi conobbe maggiore espansione, soprattutto in epoca recente, quello dei kikuyu, che via via ricacciarono i masai nelle zone steppiche, imponendosi e prosperando nelle terre agricole e produttive: vi contribuì la colonizzazione britannica, che dei kikuyu, si servì per rinsaldare la propria conquista sugli altopiani, detti ben presto White Highlands, gli “altopiani dei bianchi”, disseminati di belle fattorie. La costruzione della ferrovia attivò ulteriormente l'economia della regione ed emarginò in modo definitivo i masai, un popolo che ancora è rimasto ancorato ai suoi modi di vita originari, e insensibile a ogni richiamo di vita moderna. I kikuyu per contro si fecero gli interpreti della modernizzazione del Paese e della stessa indipendenza. Essi costituiscono ancora il gruppo più numeroso e più rappresentativo (con il 17,2%) del Kenya, che però ospita nel territorio un gran numero di gruppi tribali diversi. Dopo i kikuyu, un altro gruppo consistente è quello dei luo (10,5%), popolo di radice nilotica che vive sulle sponde del lago Vittoria (golfo Kavirondo) praticando l'agricoltura e l'allevamento. Di ceppo bantu sono i luhya (13,8%), i kamba (10,1%), i mijikenda (5,1%) e i kisii (5,7%), stanziati intorno al lago Vittoria, i meru (4,3%). Gruppi minori bantu vivono nel bacino inferiore del fiume Tana e presso la costa (pokomo, ghiryama, nyika ecc.), mentre di origine nilo-camitica sono i gruppi che vivono nelle zone settentrionali, come i turkana (2,6%), i nandi, i suk, i kalenjin (12,9%) e i samburu . Numerose tribù camitiche (somali ecc.) abitano infine l'arido Kenya nordorientale. In totale le altre etnie costituiscono l'15,6% della popolazione. Esistono anche minoranze non africane: la più numerosa è quella degli indo-pakistani cui seguono europei e arabi.
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