IL FARO DEI SOGNI

Guinea-Bissau

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1200px-Flag_of_Guinea-Bissau

La Guinea-Bissau (República da Guiné-Bissau in portoghese) è uno Stato dell'Africa occidentale, uno dei più piccoli stati dell'Africa continentale. Confina col Senegal a nord, con la Guinea a sud e a est e con l'Oceano Atlantico ad ovest. Al largo della capitale, Bissau, è situato l'arcipelago delle isole Bijagos, centinaia di isole di varie dimensioni, molte delle quali disabitate. Precedentemente colonia portoghese con il nome di Guinea portoghese, la Guinea-Bissau proclamò l'indipendenza dal Portogallo il 24 settembre 1973 e poi riconosciuta il 10 settembre 1974.

Al nome originario fu aggiunto quello della capitale Bissau, per impedire la confusione con il vicino stato della Guinea, ex colonia francese.

415px-Emblem_of_Guinea-Bissau

Storia

L'attuale territorio della Guinea-Bissau coincideva un tempo con il regno di Gabù, a sua volta parte dell'Impero del Mali; gli ultimi resti di questo regno sopravvissero fino al XVIII secolo. Sebbene le coste e le rive dei fiumi siano state tra le prime terre ad essere colonizzate dal Portogallo, che le sfruttò per procurarsi schiavi dai mercanti arabi sin dal XVII secolo, le zone più interne rimasero inesplorate sino al XIX secolo.

Bissau1

La Guinea-Bissau cominciò la lotta per l'indipendenza nel 1956, anno in cui il PAIGC (Partido Africano da Independência da Guiné e Cabo Verde) riuscì, in seguito ad una ribellione armata, a consolidare le proprie posizioni nel paese. Diversamente dai movimenti anticoloniali avutisi nelle altre colonie portoghesi, il PAIGC riuscì ad estendere rapidamente il suo controllo militare su ampie zone del paese: ciò fu possibile grazie alle caratteristiche del territorio, coperto perlopiù dalla giungla, e ai grandi quantitativi di armi forniti dalla Cina, dall'Unione Sovietica e dagli altri paesi africani. Il PAIGC riuscì persino a dotarsi di una forza contraerea. Entro il 1973, pressoché tutta la Guinea-Bissau era nelle mani del PAIGC. L'indipendenza fu dichiarata unilateralmente il 24 settembre del 1973 e riconosciuta nel novembre dello stesso anno dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.[4] Il Portogallo riconobbe l'indipendenza dell'ormai ex colonia in seguito al colpo militare con cui culminò la Rivoluzione dei garofani portoghese.

Villaggio_Guinea-Bissau

La Guinea-Bissau fu poi governata da un consiglio rivoluzionario sino al 1984. Nel 1994 si tennero le prime elezioni multi-partitiche. Nel 1998 una sollevazione dell'esercito portò alla caduta del presidente Vieira: la Guinea Bissau precipitò così nella guerra civile. Nel 2000 Kumba Ialá fu eletto presidente. Nel settembre 2003, tuttavia, un nuovo colpo di Stato portò all'arresto, da parte dei militari, di Ialá, definito "incapace di risolvere i problemi del paese". Dopo numerosi rinvii, le elezioni legislative furono finalmente tenute nel marzo del 2004. Un ammutinamento dell'esercito nell'ottobre del 2004 portò alla morte del capo delle forze armate stesse, contribuendo così ad accrescere lo stato di agitazione nella nazione.

Nel giugno 2005 si tennero nuove elezioni presidenziali, le prime dopo la caduta di Ialá, il quale si ripresentò come candidato del PRS, sostenendo di essere il legittimo presidente del paese. A vincere fu invece il candidato del PAIGC João Bernardo Vieira, il presidente deposto nel 1998. Vieira superò Malam Bacai Sanhá a seguito di un ballottaggio: inizialmente Sanha rifiutò di riconoscere la sconfitta, accusando brogli elettorali in due circoscrizioni (tra cui la capitale Bissau). Tuttavia, malgrado una certa influenza delle forze armate durante le settimane precedenti il voto e alcuni "disordini" (fra cui l'attacco al palazzo presidenziale e a quello del Ministero dell'Interno ad opera di alcuni armati non identificati), gli osservatori europei hanno definito le ultime elezioni in Guinea-Bissau "calme e ben organizzate".[5]

1000px-LocationGuineaBissau

Il 2 marzo 2009 il Presidente Vieira è stato ucciso in un attentato da militari vicini al capo di stato maggiore dell'esercito Tagme Na Waie, precedentemente morto in un attentato dinamitardo.[6] Il 1º aprile 2010 il premier Gomes Jr. viene arrestato dai militari. Il capo di Stato maggiore delle forze armate Indjai ha minacciato di ucciderlo se le proteste dei suoi sostenitori, scesi in piazza appena saputa la notizia, non fossero immediatamente cessate[7] Il nuovo presidente, Malam Bacai Sanhá, al potere dal luglio 2009, muore a Parigi il 9 gennaio 2012.[8] Il 13 aprile 2012 avviene un colpo di Stato da parte dei militari.

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Popolazione
Etnie

La popolazione della Guinea-Bissau è alquanto eterogenea per lingue, etnie e costumi. La distribuzione delle etnie è la seguente: a nord e a nord-est vi sono genti parlanti fula (20%) e mandinka (13%), i balanta (30%) e i papel (7%) abitano invece le regioni costiere meridionali, mentre al centro e nelle zone costiere settentrionali vivono i manjaco (14%) e i mancanha. I mestiços, vale a dire i mulatti, sono circa l'1% (fra questi c'è anche una piccola minoranza di persone originarie di Capo Verde). Gli europei, soprattutto portoghesi, rappresentano invece solo lo 0,06% della popolazione: ciò è dovuto all'esodo dei coloni portoghesi in seguito all'indipendenza del paese.
Lingue

Oltre il 90% degli abitanti parla lingue native africane. La lingua più diffusa (44%) è la lingua kriol, una lingua creola basata sul portoghese, mentre il portoghese, lingua ufficiale della nazione, è parlato dal 14% della popolazione. Il francese è insegnato nelle scuole in quanto la Guinea Bissau è stato membro dell'Organizzazione Internazionale della Francofonia.
Religioni
Il 45% della popolazione è animista, mentre i musulmani ammontano al 40% degli abitanti (soprattutto fula e mandingo). Vi è poi una discreta minoranza cristiana (15%), formata perlopiù da cattolici. La religione cristiana risulta comunque fortemente influenzata dalle credenze tradizionali africane. Nell'arcipelago delle Bijagos (regione di Bolama), ancora oggi sopravvive un sistema sociale di tipo matriarcale, o quantomeno con forme di supremazia femminile nei rapporti interfamiliari. I processi di globalizzazione e l'influenza delle missioni cristiane stanno però pian piano erodendo questo sistema sociale, nel quale, ad esempio, sono le donne a scegliere il proprio marito, che è poi obbligato a sposarle, e le funzioni religiose sono esercitate da sacerdotesse.

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Città principali

Ecco una lista delle città principali della Guinea-Bissau ordinata per numero di abitanti.
Città in Guinea-Bissau
Ordine Città Popolazione Regione
Censimento: 1979 Stima: 2005
1 Bissau 109.214 388.028 Bissau
2 Bafatá 13.429 22.521 Bafatá
3 Gabú 7.803 14.430 Gabú
4 Bissorã 12.688 Oio
5 Bolama 9.100 10.769 Bolama
6 Cacheu 7.600 10.490 Cacheu
7 Bubaque 8.400 9.941 Bolama
8 Catió 5.170 9.898 Tombali
9 Mansôa 5.390 7.821 Oio
10 Buba 7.779 Quinara
11 Quebo 7.072 Quinara
12 Canchungo 4.965 6.853 Cacheu
13 Farim 4.468 6.792 Oio
14 Quinhamel 3.128 Biombo
15 Fulacunda 1.327 Quinara

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CULTURA


La musica
Le origini
La prima ricerca che può essere svolta è sul passaggio della musica della Guinea Bissau (e del Golfo di Guinea in generale) dalle coste africane, all´America del Nord, dove, unendosi con forme musicali importate dall´Europa, ha dato vita prima al worksongs, agli spirituals, al blues e poi al jazz.
La musica africana è prevalentemente ritmica, quella europea melodica. Può risultare affascinante svolgere una ricerca con l´ausilio di registrazioni musicali e analizzare la mescolanza ed il prevalere alternato di questi due elementi nelle prime forme musicali dei deportati nelle piantagioni americane.

Gli strumenti musicali della Guinea Bissau.
Il continente africano ha sviluppato strumenti assai diversi da quelli europei. Fondata soprattutto sulle percussioni, l´"orchestra" africana è comunque ricca di strumenti a corde pizzicate e, in alcuni casi, di strumenti a fiato.

Il rapporto fra la musica della Guinea Bissau e la danza.
I ritmi di danza tipici della Guinea Bissau hanno subito molteplici e diversi influssi nel corso dei secoli. Accanto ai ritmi più tradizionali, come la morna (che è divenuta la danza nazionale) o il goumbè, si notano contaminazioni con il reggae della Giamaica, con ritmi afrocubani e delle Antille.
Queste danze sono utilizzate nei momenti importanti dell´anno (raccolto) o nelle ricorrenze solenni (matrimoni, funerali, riti di iniziazione). Vale la pena di approfondire questo aspetto del patrimonio musicale della Guinea.

Si possono leggere alcuni passi del bellissimo libro di Marius Schneider "La musica primitiva" (ed. Adelphi), dove viene messo in luce, in modo suggestivo e chiaro, il rapporto che nelle culture tribali intercorre tra musica, magia, religione e natura.

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Arte sacra dei Bijagós

I Bijagós sono abili intagliatori di legno. Gli uomini posseggono un´attitudine innata per l´attività artistica, che richiede una lunga e paziente formazione alla scuola di un maestro, che può essere il padre o un parente.

La scultura delle statuette sacre però è un´attività segreta, che solo pochi sono autorizzati a praticare.

Sono considerati oggetti sacri le statuette e le maschere rituali. Un oggetto sacro può essere scolpito solo su commissione del capo-villaggio o da una persona autorizzata dalla comunità.

Le tecniche apprese e i rituali legati a questa attività devono essere eseguiti con fedeltà. L´artista deve purificarsi; compiere riti in onore dello spirito di colui che gli ha ordinato di intagliare la statua e pregare l´"Ira", lo spirito protettore, affinché lo aiuti a rappresentarlo degnamente; infine l´artista invoca gli spiriti "minori", per ottenere il permesso di tagliare l´albero da scolpire.

Terminati i riti preliminari, l´artista, solo o con altri collaboratori, si avvia verso la foresta alla ricerca dell´albero da intagliare. Resterà isolato fino ad opera compiuta. Gli strumenti di lavoro sono: il machete e l´accetta per sgrossare il tronco, uno scalpello e un martello di legno per rifinirlo.

Statuette_byBijagos

Lo scultore, quando si ritira per realizzare la sua opera, porta con sé alcuni oggetti sacri: statuette e campanelli; ha anche una bevanda alcolica, a base di canna da zucchero, e il tabacco per le cerimonie che compie ogni tanto, per propiziarsi gli spiriti.

Le tecniche, nella preparazione delle statuette, variano da artista ad artista. C´è chi lavora da solo, scolpisce senza previo disegno e inizia a modellare la statua partendo dalla parte superiore, cioè, intaglia per primo il cappello. C´è chi lavora in equipe con il figlio e, prima di iniziare un lavoro, tratteggia sul legno le linee principali da dare alla sua statua, con un pezzo di carbone.

Al termine di ogni giornata gli artisti avvolgono l´opera in lavorazione nelle foglie di banano, per evitare screpolature e... per occultarla; infatti nessuno, eccetto gli scultori, può vederla durante la lavorazione.

Le statue variano per la forma e per il materiale usato, perché ciascun spirito viene scolpito e rappresentato in maniera diversa e con un legno differente. Per esempio, la statuetta dell´"Ira", invocata nella malattia, l´Unikan Orebok, viene rappresentato in piccole statuette di un pezzo unico. Invece, l´effigie del grande "Ira", l´Orebock Ocotò, protettore del villaggio e venerato nei santuarietti pubblici o familiari, è composta da varie parti, staccate una dall´altra, che poi, in seguito, verranno assemblate. Ogni parte di questa statua deve provenire da alberi tagliati in isole diverse.

Per la lavorazione dell´Orebok Ocotò ci vogliono più specialisti. Prima di essere consegnata, la statua viene dipinta, rivestita di un tessuto bianco, rosso e nero e fissata sul piedistallo sacro. Tutti gli artisti, come ricompensa per il lavoro eseguito, ricevono denaro e beni in natura.

Tra gli allegati di questo articolo è possibile scaricare un volantino che illustra una dozzina di sculture in legno che gli Amici della Guinea Bissau hanno chiesto di realizzare allo scultore locale Augusto Fernando Bandiera. Le sculture sono in legno di palissandro e rappresentano le figure tipiche della società guineense.

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Proverbi in Creolo

Tataruga Cuma i misti badja ma i ca ten rabada.
(La tartaruga vuol ballare ma non ha i fianchi)
Uno vuol fare tante cose ma non ne ha le capacità.

Ca ta nguli pis pa rabu.
(Non si mette in bocca il pesce dalla coda)
Non accetto colpe che non ho.

Sanchu i ca ta djuguta pa i fica si rabu.
(La scimmia quando salta si tira dietro la sua coda.)
Un genitore che vive male tira dietro anche i figli; dà cattivo esempio.

Baga-baga i ca ta cata iagu, ma i ta massa lama.
(Le termiti non vanno a prendere l´acqua, ma producono fango.)
Anche se uno non ha molti mezzi, con un po´ di inventiva si arrangia ugualmente.

Forca di pis i iagu.
(La forza del pesce è l´acqua.)
Se uno non ha niente, non può far niente. Se uno non ha denaro, non può comprar nulla.

Lifanti ca ta sinti si toada.
(L´elefante non sente il rumore delle sue zampate.)
La gente importuna non sente se qualcuno è malcontento.

Cobra cuma riba tras ca ta quebra costa.
(Il serpente dice che quando si volta indietro non si rompe la schiena.)
Se uno si accorge di uno sbaglio e torna sui suoi passi non si fa del male, anzi…

Galinha cargadu ca sibi si caminhu i lundju.
(La gallina trasportata non sa la lunghezza del cammino.)
Chi è mantenuto non sa quanto costa la vita.

Baca cu ca ten rabu Deus cu ta banal.
(È Dio che allontana le mosche dalla vacca e non ha coda.)
Dio non dimentica chi non riesce a farcela da solo.

Praga di buru i ca ta subi na sèu.
(Le imprecazioni dell´asino non salgono al cielo.)
Dio non presta attenzione agli improperi degli sciocchi.


fonte www.solidarieta-guineabissau.com/gb/?q=node/563
 
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Generalità

Oltre alla sezione continentale lo Stato comprende l'arcipelago delle Bijagós e l'isola di Bolama; il suo territorio non ha una precisa unità geografica e solo in parte coincide con i bacini dei fiumi Corubal e Gebu. Presa dai portoghesi fin dal sec. XV, la Guinea-Bissau è divenuta indipendente nel 1973. Ancora all'inizio del nuovo millennio nel Paese permangono molti caratteri tipici del sottosviluppo, nonostante il tentativo avviato dopo l'indipendenza di costruire un nuovo volto della società attraverso politiche di orientamento socialista volte al riequilibrio territoriale, all'alfabetizzazione degli adulti e all'organizzazione di comunità di base nei quartieri e nei villaggi. Le vicende poltiche, con il conflitto armato interno esploso nel 1998 e culminato nel colpo di stato del 2003, non hanno facilitato il miglioramento delle condizioni sociali.

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Lo Stato



La Guinea-Bissau è una Repubblica. La Costituzione del 1984, poi emendata più volte, stabilisce che il presidente della Repubblica, eletto a suffragio diretto con un mandato di 5 anni, detiene il potere esecutivo; l'Assemblea Nazionale è composta da membri eletti a suffragio universale per 4 anni. Il sistema giudiziario si basa sul diritto portoghese e sulle consuetudini locali. La difesa del Paese è affidata alle forze armate divise nelle tre armi tradizionali e alla gendarmeria. L'istituzione di un ciclo scolastico di 11 anni, formato da una scuola primaria (obbligatoria e gratuita e della durata di 6 anni) e da una scuola secondaria (della durata di 5 anni divisi in due cicli, di 3 e 2 anni), ha contribuito ad abbassare il tasso di analfabetismo, che rimane tuttavia a un livello elevato (circa il 55,2% nel 2005). Nel Paese non esistono università.

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Territorio: geografia fisica



Il territorio, che si estende tra le ultime pendici del Fouta-Djalon e l'oceano Atlantico, su cui prospetta con un fronte costiero di 160 km estremamente articolato, è totalmente piatto, di origine alluvionale, ed è attraversato da numerosi corsi d'acqua, tra cui il Cacheu, il Mansoa, il Gebu e il Corubal, questi ultimi confluenti in un unico estuario che rappresenta la più vasta delle numerose rientranze che movimentano la costa. La morfologia litoranea è derivata da recenti ingressioni marine che hanno sommerso vecchie pianure e hanno dato origine appunto alla costa frammentata e alle Bijagós, una trentina di isole piatte e sabbiose, di difficile accesso. Il clima è caldo-umido, notevolmente piovoso (2000 mm annui) e con temperature medie di 30 °C; ciò consente la presenza di ancora estese formazioni forestali, nonostante le secolari degradazioni.

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Territorio: geografia umana


Con una densità di 39 ab./km², la popolazione della Guinea-Bissau risulta fortemente dispersa sul territorio. Inoltre si compone di diverse etnie, dal momento che nel corso del tempo si sono riversate nella regione successive ondate di invasioni ed esiste ancora un ricordo vivo delle grandi mescolanze dovute alla spinta degli islamizzati verso la costa. La composizione etnica della popolazione è dunque caratterizzata nell'interno dalla presenza di tribù mandingo o malinke (13%) e fulbe (opeul, 20%) dedite all'agricoltura e all'allevamento, mentre nelle regioni costiere vivono di pesca e coltivando riso numerose altri gruppi, fra cui i balante che rappresentano il gruppo più numeroso (30%). Lungo la costa vivono anche i manjaco (14%), specializzati nella coltivazione della palma. Il coefficiente medio di accrescimento annuo è pari al 2,2%. Tra gli altri gruppi, che costituiscono il 16%, sono una buona percentuale i papeis (7%). Del tutto prevalente è l'insediamento rurale. La città più importante è la capitale, Bissau; altri centri sono Bolama, sull'isola omonima, che fu sede del primo insediamento stabile portoghese ed è oggi porto d'imbarco per l'esportazione dei prodotti di piantagione verso Lisbona, Bafatá e Madina do Boé.



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Cultura: generalità

Sono numerosi coloro che sono ancora legati alle religioni indigene; i gruppi della costa credono che gli spiriti degli antenati esercitino potere sui loro discendenti vivi; a questi spiriti, venerati nei santuari domestici, si fanno periodicamente offerte. In ogni villaggio si trovano decine di santuari di numi tutelari o spiriti guardiani: vengono festeggiati in cerimonie pubbliche nel corso delle quali si fanno offerte di cibo e alcolici e si sacrificano animali. Si pensa infatti che questi spiriti proteggano la comunità dalla cattiva sorte; le persone, poi, visitano i tempietti per chiedere favori personali; certi luoghi oltrepassano i confini della zona e divengono popolari anche in regioni lontane. I guineani all'estero continuano a tornare ai santuari e addirittura inviano denaro perché vi vengano fatti sacrifici e cerimonie per loro conto. Presso le popolazioni della costa il riso è l'alimento principale, tanto che viene anche importato per nutrire gli abitanti delle città. Il miglio invece è la base dell'alimentazione nell'interno; riso e miglio sono accompagnati da numerosi tipi di salse che combinano olio di palma o di arachide, pomodoro, cipolla e pesce. Molto diffusi il vino di palma e un particolare rum di anacardi (caña de cajeu).

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Cultura: letteratura

Il primo autore noto è Marcelino Marques de Barros (1844-1928) che, in numerosi saggi sulle popolazioni della sua terra, i loro costumi, il folclore e il linguaggio creolo, ha tentato di delineare i tratti caratteristici di un'identità guineana, rivelandosi un precursore della négritude. Fra i poeti che lasciano intravedere un buon inizio letterario, il più noto è Baticã Ferreira (n. 1939), nostalgico cantore dell'infanzia e dell'africanità. Citiamo ancora Pascoal D'Artagnan, Atanásio Miranda, Tavares Moreira. Interessanti gli scritti politici di Amilcar Cabral (1921-1973). Alcuni scrittori come F. Duarte, T. Anahory e J. Alves da Neves hanno iniziato a scrivere in creolo. Notevole, infine, la ricca e varia letteratura orale, oggetto di saggi e raccolte.


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Cultura: arte

L'unica segnalazione di reperti preistorici e archeologici in questa zona riguarda un laboratorio di lavorazione della pietra secondo la tecnica paleolitica nella regione di Boé. Degli odierni abitanti del Paese, la migliore produzione artistica si rinviene fra i bidiogo, insulari delle isole Bijagós, la cui produzione di sculture paliformi (rappresentanti schematicamente feticci) e di figurine antropomorfe, per lo più femminili, riconoscibili dal colore bianco del legno o dalla posizione divaricata delle gambe, è ormai in declino dal punto di vista del valore artistico a causa della pressante domanda del mercato turistico. I bidiogo si distinguono anche nella fabbricazione di maschere zoomorfe, nella decorazione degli oggetti d'uso, delle piroghe, delle zucche e nella pittura che adorna le pareti delle abitazioni.


fonte www.sapere.it/enciclopedia/Guinea-Bissau.html

 
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