IL FARO DEI SOGNI

Guinea

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 12/10/2018, 15:35     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


450px-Flag_of_Guinea

La Guinea (AFI: /ɡwiˈnɛa/[5]), ufficialmente Repubblica di Guinea (in francese République de Guinée), nota informalmente anche come Guinea Conakry[6], è uno Stato dell'Africa occidentale. Confina con Guinea-Bissau e Senegal a nord, Mali a nord e nord-est, Costa d'Avorio a sud-est, Liberia e Sierra Leone a sud, Oceano Atlantico a ovest. Il suo territorio racchiude la sorgente dei fiumi Niger, Senegal, e Gambia.

Dominato da vari regni africani, il paese divenne uno dei punti nevralgici della tratta degli schiavi, che lo spopolò. Divenuta colonia francese nel 1890, la Guinea ha raggiunto l'indipendenza per consultazione referendaria nel 1958; da allora fino al 1984 è stato retto dittatorialmente da Ahmed Sékou Touré. Dopo questi la situazione politica si è fatta fosca: dal 1984 il regime non-democratico è proseguito con la presidenza di Lansana Conté, terminata il 23 dicembre 2008 con la morte del capo di Stato dopo una grave malattia. La mattina del 23 dicembre l'esercito guineano attua un colpo di Stato militare sospendendo ogni attività politica e sindacale e sciogliendo l'Assemblea Nazionale. Dotata di notevoli risorse minerarie, la Guinea affida al loro sfruttamento lo sviluppo della propria economia, che conta non solo sull'attività mineraria ma anche su quella agricola.



550px-Guinea__orthographic_projection_

Etimologia

Il nome Guinea (geograficamente assegnato a gran parte della costa occidentale dell'Africa, a sud del Deserto del Sahara e a nord del Golfo di Guinea), deriva probabilmente dal termine Susu che indica "donna". La forma italiana deriva dal portoghese Guiné, nome indigeno dell'Africa. Potrebbe derivare anche dal berbero Akal n-Iguinawen, "terra dei neri".
Storia
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Guinea.
Epoca precoloniale

L'odierna Guinea, prima di essere colonizzata dalla Francia, fu parte di diversi imperi africani, il primo di questi fu l'Impero del Ghana, che conquistò questo territorio nel 900. Seguì il regno dei Soussou nei secoli dodicesimo e tredicesimo. Ancora dopo l'Impero del Mali prese il controllo della regione dopo la battaglia di Kirina nel 1235, ma aspri conflitti interni portarono alla sua dissoluzione nel 1610 circa. Subentrò l'Impero Songhai, uno stato molto più forte e solido dei precedenti, ma destinato anch'esso al declino a causa di scontri interni. Seguì un periodo di generale confusione, l'Impero Shongai aveva lasciato un grande vuoto.

Il XVIII secolo fu molto importante per la Guinea, perché segnò l'inizio della diffusione dell'Islam e l'arrivo, nella regione del Futa Gialòn, dei Fula, gruppo etnico che è attualmente il più diffuso del paese. Quando i portoghesi arrivarono, trovarono il territorio diviso in varie signorie vassalle dei regni sudanesi.
Epoca coloniale
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Guinea portoghese.

I portoghesi furono i primi a giungere in Guinea, avviando contatti con gli indigeni fin dal XV secolo. In seguito la Guinea fu al centro della tratta degli schiavi, che causò una drastica riduzione della sua popolazione. Per fermare il commercio di schiavi la Francia decise di stipulare patti con i capi locali. Nel 1890 la Guinea divenne una colonia francese e proprio i francesi fondarono la capitale, Conakry, sull'isola Tombo. In realtà i francesi erano penetrati nel territorio già in precedenza, ottenendo nel 1880 il protettorato sulla regione del Futa Gialòn. Nel 1895 la Guinea fu incorporata nell'Africa Occidentale Francese.

In seguito al referendum promosso da Charles De Gaulle, la Guinea votò per la sua piena indipendenza il 28 settembre 1958. Il paese divenne ufficialmente indipendente il 2 ottobre dello stesso anno: il periodo coloniale si era quindi concluso.

Coat_of_arms_of_Guinea

Clima

La Guinea, poco a nord dell'equatore, ha ovviamente un clima tropicale nelle zone costiere e anche in buona parte di quelle interne. La stagione delle piogge dura da aprile a novembre, e presenta temperature abbastanza alte ed elevata umidità. Al contrario, da novembre a marzo si ha una stagione secca, dannosa per lo sviluppo della vegetazione. Nonostante questo, piove in media 11 mesi su 12; all'estremo nord-est la stagione secca ha però una durata superiore: le zone settentrionali, essendo vicine alla fascia del Sahel, sono minacciate dalla siccità. Ma oltre questa, diversi sono i problemi ambientali: soprattutto nelle vicinanze della regione del Sahel avanza la desertificazione, e anche la deforestazione grava sul territorio. Infine, il suolo è danneggiato da inquinamento ed erosione.

Notevoli le risorse del sottosuolo: anzitutto bauxite, ma anche ferro e diamanti.
Popolazione
Demografia
Conakry.

La popolazione guineana conta al 2009 poco più di 10 milioni di abitanti[15]. Il tasso annuo di crescita demografica è stato del 2.62% nel 2007, con un tasso di natalità del 41% e di mortalità del 15%. La mortalità infantile è altissima, miete 90 vittime ogni 1.000 nati vivi. Questo dato è in lento miglioramento, ma riflette una situazione sanitaria veramente critica. Breve l'aspettativa di vita: 50 anni per le donne e 48 per gli uomini.

La popolazione è in continua crescita ed è in gran parte rurale: a parte Conakry le città non sono molto abitate. La densità è di 38 abitanti per chilometro quadrato, bassa ma irregolare: gli abitanti del paese si concentrano specialmente nella regione delle foreste, dove sono affluiti molti rifugiati dalla Sierra Leone, dalla Costa d'Avorio e dalla Liberia durante le guerre civili in questi paesi. E sono proprio i rifugiati a variare ulteriormente la composizione etnica, linguistica e religiosa della Guinea. L'istruzione deve fare molti passi avanti: al 2005 l'analfabetismo tocca il 59% dei guineani. La situazione sanitaria sembra però migliorata dall'Iniziativa di Bamako, nel 1987, che ha portato un miglioramento dei principali indicatori sanitari[16]. Ma un grave problema è rappresentato dall'Aids, alla cui diffusione concorre anche la poligamia[17].
Etnie

Nella Guinea la popolazione comprende 24 gruppi etnici. I più diffusi sono i Fula, che formano il 40% della popolazione e abitano soprattutto nella regione montuosa del Futa Gialòn. Il secondo gruppo è quello dei Mandinka, noto anche come Mandinko: costituiscono il 30% degli abitanti del territorio.
Donne di etnia Fula.

Abitano soprattutto nella parte centro-orientale, nelle regioni di Kankan e Faranah. I terzi per numero di individui sono i Soussou, la cui lingua è il Susu, formano il 20% della popolazione. Sono concentrati quasi tutti a Conakry e nella regione di Kindia. Altri gruppi si spartiscono il restante GUERZE della regione de Nzerekore 10%.
Religione

La composizione religiosa della popolazione guineana è la seguente:

Musulmani 85%
Cristiani 10%
Credenze tradizionali 5%

In seguito alla colonizzazione e alla diffusione dell'Islam, i culti tradizionali africani hanno subito un ridimensionamento molto deciso, ma sono comunque ancora praticati da una percentuale consistente degli abitanti. La componente cristiana è divisa tra varie confessioni, ma in maggioranza si tratta di cattolici romani.
Lingue
La lingua ufficiale è il francese, ma sono largamente diffuse le lingue locali, appartenenti alle diverse etnie che abitano il territorio: Fula, Maninka Susu guerze sono gli idiomi locali tra i più parlati. Modesta la diffusione dell'arabo, però favorita dal forte seguito che l'Islam ha in Guinea. Il Susu, parlato a Conakry e nelle zone costiere, non è una lingua franca ma la sua diffusione è comunque notevole tra la popolazione.

DF-SC-83-08641

Arte

Come molti paesi dell'Africa occidentale, la Guinea ha tradizioni molto ricche in molti ambiti culturali, come letteratura.
Letteratura

Le notevoli influenze arabe non hanno impedito all'etnia Fula, la maggiore del paese, di sviluppare una propria tradizione poetica, che si può dire molto ricca: temi principali, la morale e la religione; l'etnia Mandingo si distingue per i suoi cantastorie, che raccontano le vicende guineane in forma leggendaria. Il primo scrittore guineano è stato uno schiavo vissuto in Spagna, Juan Latino, che nel XVI secolo compose opere in latino. Varia anche la tradizione narrativa, che ha potuto contare, prima dell'indipendenza, sull'autore Keita Fodeba. Fodeba, attore noto nel paese, ha rappresentato con opere teatrali le leggende della sua terra.

Dopo l'indipendenza il panorama letterario mutò, poiché molti autori preferirono alla dittatura di Ahmed Sékou Touré l'esilio. Lo stesso Touré fu un autore di saggi, e molte delle opere composte in Guinea sotto di lui furono caratterizzate da una propaganda ideologica sempre presente; gli esuli mostrarono nei loro scritti un certo impegno politico, denunciando apertamente le feroci dittature che opprimevano l'Africa. Tra questi si sono distinti Alioune Fantouré e William Sassine: il primo ha denunciato con Il cerchio dei tropici, del 1972, la lotta interna per il potere, il secondo con San signor Baly del 1973 mette in risalto gli affanni degli uomini che vivono in società che li annientano. Numerosi i saggisti, come l'etnologo I. A. Sow e lo storico I. Kaké. Forme di letteratura più moderne e vivaci hanno sostituito, solo in parte e gradualmente, quella tradizionale. Attualmente, gli autori più popolari sono quelli tornati dall'esilio dopo la fine di Ahmed Touré.
Sport
Lo sport più popolare è il calcio: benché la nazionale non sia mai riuscita ad accedere alle fasi finali dei Mondiali, ha partecipato a ben otto finali della Coppa d'Africa ed è arrivata ai quarti di finale alle edizioni del 2004 e del 2006. L'attuale allenatore della nazionale è Quique Setien, ex giocatore spagnolo, proveniente dalla Cantabria, che ha giocato in vari club del suo paese come Casablanca, Atlético Madrid e Racing Santander. Il calciatore più famoso è Kévin Constant che ha giocato per Chievo, Genoa, Milan e Bologna. Da segnalare anche il talento emergente Amadou Diawara, centrocampista classe '97 attualmente in forza al Napoli. Ma non è diffuso solo il calcio: presso Conakry è molto popolare il nuoto, e nel Futa Gialòn è praticabile l'escursionismo, per via della natura montagnosa della regione.

 
Web  Top
view post Posted on 7/7/2019, 18:36     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


Generalità

Inserito nel territorio che veniva detto dell'Africa Occidentale Francese, ha confini, in massima parte convenzionali, che furono fissati definitivamente in seguito all'accordo franco-inglese del 1882. Il grande potenziale agricolo e le notevoli risorse economiche potrebbero fare della Guinea uno dei Paesi più ricchi dell'Africa Occidentale, ma la lunga instabilità interna si presenta come il principale ostacolo sulla via della crescita. Dopo il regime totalitario instaurato da Sékou Touré, il Paese ha continuato a essere contraddistinto dall'autoritarismo. I contrasti politici interni si alimentano di profonde divisioni geografiche, su base tribale. Pur entro una dimensione territoriale non amplissima, infatti, la Guinea include insiemi regionali ed etnici ben distinti. In questo quadro, destano però speranze di sviluppo la stabilizzazione del bilancio statale e le opere infrastrutturali realizzate a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, che hanno dotato il Paese di nuove reti viarie e ferroviarie.

segue

 
Web  Top
view post Posted on 9/7/2019, 20:44     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


Geografia umana

Le popolazioni insediatesi per prime nell'area della Guinea attuale sono quelle paleonegritiche dei Tenda, classificabili come semibantu; a esse appartengono i sussu (11%) e i baga, che vivono nella fascia costiera, e i kissi (6%), i koniaghi, i bassari e i kpelle (4,6%), che abitano nelle regioni dell'interno. A questi gruppi etnici, che hanno conservato i loro patrimoni culturali in gran parte arcaici, si sono successivamente sovrapposte popolazioni sudanesi, quali i fulbe (38,6% dell'intera popolazione) e i malinke (23,2%). Altri gruppi etnici sono il 16,6% della popolazione totale. La colonizzazione europea, che ebbe profonde ripercussioni sulle condizioni economiche e sociali del Paese, ebbe inizio nel 1634 ma si intensificò solo nella seconda metà del sec. XIX, ma non fu mai numericamente rilevante. La densità (35 ab./km²) è di poco superiore a quella media del continente; l'area più salubre del Fouta-Djalon ospita circa un terzo degli abitanti, così come la fascia costiera, anche se in parte paludosa e a lungo soggetta alla malaria. A circa un terzo ammonta anche la popolazione delle aree urbane. Il villaggio, racchiuso sovente entro alte palizzate o mura di fango, è la più diffusa forma d'insediamento; lungo i corsi d'acqua vivono i pescatori. L'unica vera città è la capitale Conakry. Le altre città di un certo rilievo sono: Kankan, attivo mercato di prodotti agricoli sul fiume Milo, capolinea della maggior linea di penetrazione e dotata di aeroporto; Kindia e Labé sulle pendici del Fouta-Djalon, la prima sulla ferrovia Conakry-Kankan; Siguiri su un dosso collinare a dominio del Niger, che qui è già navigabile; Nzérékoré, nell'estremo settore sudorientale del territorio.

SEGUE

 
Web  Top
view post Posted on 11/7/2019, 20:57     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


Cultura: generalità

La religione animista e le pratiche magiche sono ancora in parte seguite, e la medicina tradizionale è piuttosto diffusa. La musica e la danza sono molto vivi: gli strumenti più tipici sono quelli a percussione e a corda; nella capitale Conakry si tengono numerosi spettacoli al Centre Culturel Franco-Guinéen e al Palais du Peuple. Les Ballets Africains è una compagnia di danza, nata negli anni Sessanta del Novecento, che si esibisce in patria ma effettua anche diversi tour internazionali. Le feste sono legate alle attività tradizionali: in occasione della Festa della caccia gli uomini mostrano la loro abilità nella mira; a maggio, nel villaggio di Baro, durante la Festa del pesce si catturano i pesce considerati sacri e si rilasciano in segno di buon auspicio. La Festa delle patate, a settembre, presso la città di Mali-ville, è il pretesto per i contadini della zona per riunirsi e fare festa insieme. La cucina non ha specialità particolari: a colazione e a pranzo si consuma riso, mentre il piatto principale della cena è la carne grigliata. Le salse più comuni sono a base di arachidi e foglie di manioca. La birra, piuttosto diffusa, viene fabbricata nel Paese; il caffè, bevanda tradizionale, è simile all'espresso italiano ed è servito già zuccherato.

segue

 
Web  Top
view post Posted on 13/7/2019, 21:52     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


Cultura: letteratura

La letteratura orale è ancora viva, specialmente attraverso le canzoni e i canti epici dei griots (menestrelli ambulanti, che tramandano la memoria storica del Paese). I fulbe si distinguono per la loro poesia originale, malgrado l'influenza araba; gli autori mostrano una marcata personalità e creano poemi celebrativi o moraleggianti, religiosi o rituali, dalle strutture arcaiche. Molte opere sono scritte in lettere arabe: i manoscritti più antichi risalgono al sec. XVIII. Il primo scrittore guineano è stato forse Juan Latino, schiavo vissuto in Spagna nel sec. XVI e autore di opere in latino, fra cui un poema sulla battaglia di Lepanto. La colonizzazione francese esercitò un'influenza occidentalizzante sulle élite e ne incanalò gli interessi verso la ricerca etnologica. Prima dell'indipendenza, la produzione letteraria in francese era dominata da un romanziere di fama internazionale, considerato ormai un classico della letteratura africana, Camara Laye (1928-1980), e dall'autore drammatico Keita Fodeba (1921-1969), fondatore dei famosi balletti guineani e del Théâtre Africain. Fra i narratori si segnalavano Èmile Cissé (1930-1974) e Prince Modupe (n. 1932). Dopo l'indipendenza la scena letteraria era sconvolta da Sékou Touré (1922-1984), divenuto ben presto un tiranno feroce, che perseguitava gli intellettuali e imponeva l'autarchia culturale. Autore prolifico, al momento della morte la sua bibliografia ammontava a più di trenta volumi, forse opera collettiva di un gruppo di autori anonimi. Tema fondamentale dei suoi discorsi e saggi di ispirazione marxista è la definizione della cultura e del ruolo del leader politico. Dal rigore logico iniziale, i suoi scritti vanno poi rivelando i segni di un delirio paranoico. Sotto il suo governo la letteratura si fa militante, politica: dalla poesia, rappresentata da Camara Sikhé, Condetto Néné-Khali Camara, Saidou Conte e Traoré Mamadou, al teatro, per lo più storico, che dopo la morte di È. Cissé si riduce a rappresentazioni folcloristiche. Ma i migliori rappresentanti della letteratura si vedono costretti all'esilio per non sottostare alle imposizioni ideologiche del partito unico. Oltre al già noto Camara Laye e a D. Tamsir Niane, che si occupa di ricerche storiche, si rivelano tre romanzieri di fama internazionale: Alioune Fantouré, che tratta il tema della lotta tra una tradizione oppressiva e un modernismo alienante; Williams Sassine, con romanzi di grande tensione drammatica che affrontano i conflitti dell'Africa; Tierno Monenembo, vincitore del Gran Premio Letterario d'Africa Nera nel 1986. Tutti e tre esprimono rabbia, dolore e profonda frustrazione per la situazione sociale e politica dell'Africa contemporanea. Scarsi i poeti, fra cui emergono A. Tylé Sara, A. T. Cissé, S. Adama, M. Gaye. Numerosi invece i saggisti, soprattutto politici, che conducono dall'esilio una violenta opposizione al regime. Con la caduta di Sékou Touré la letteratura stenta a decollare. Si rivelano però buone promesse, come C. O. Kanté, Ansoumane Doré, Nadine Bari, Mamadou Cissé, K. Diarre, e la scrittrice Kesso Barry. Segnaliamo ancora, per la drammatica autenticità, le testimonianze di Alpha A. Diallo, Ardo O. Bâ e Amadou Oury Diallo, che hanno descritto le atrocità dei campi di concentramento politici. Anche il poeta del dolore e della speranza, Camara Kaba “41”, dopo dieci anni di prigionia, canta in versi deliranti la libertà ritrovata. Meno rilevante il resto della produzione lirica, mentre il teatro, libero da ogni ideologia repressiva, riprende quota con Cissé Ahmed-Tidjani e A. Fanyé Touré.

segue

 
Web  Top
view post Posted on 15/7/2019, 21:34     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


Cultura: arte

I gruppi etnici della Guinea più degni di nota dal punto di vista artistico sono diversi; i baga hanno uno stile artistico in cui si rinvengono elementi tipicamente sudanesi misti ad altri di influenza guineana; la forma espressiva più rappresentativa è costituita dalle maschere usate in danze e strettamente connesse un tempo a società segrete (la potente società Simo usava nei suoi rituali maschere speciali quali le banda e le monumentali nimba). La produzione artistica dei nalu e dei landuman può venire considerata come parte di quella dei vicini baga, in quanto questi gruppi hanno in comune numerosi elementi culturali. Il gruppo toma, che vive nelle aree di confine fra Guinea, Liberia e Sierra Leone, merita invece un discorso particolare, in quanto costituisce un avamposto dello stile sudanese; testimonianza di ciò sono le suggestive maschere landa, che riproducono elementi antropomorfi uniti a tratti zoomorfi e personificano il potente spirito delle foreste della società segreta Poro. Contrapposto femminile della maschera landa è la maschera nyangbay, che rappresenta una gatta selvatica ed è vestita di un costume di pelliccia e ornata di strisce di metallo.

segue

 
Web  Top
view post Posted on 17/7/2019, 21:03     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


Cultura: cinema

La Guinea è stato il primo Paese dell'Africa nera francofona a costruire un cinema indipendente, limitando i privilegi delle compagnie francesi di distribuzione, nazionalizzando la produzione, edificando stabilimenti a ciclo completo a Conakry. Tra i primi risultati si sono avuti lungometraggi realizzati da cineasti formatisi all'estero, come Mohamed Lamine Akin, autore del primo film a soggetto, Le sergent Bakary Woolen (1968), Barry Sekoumar con il documentario Et vint la libertè (1969) e Mamadou Alpha Bada con un altro documentario, Guinèe-Guinè (1969). Con il mediometraggio Hier, aujourd'hui, demain (1968), Costa Diange ha vinto il premio Ivens al Festival di Lipsia. Anche negli anni Settanta la produzione nazionale si è limitata a documentari e cortometraggi. Del 1982 è il bel film Naïtou, di Moussa Kemoko Diakité, adattamento di un'opera del teatro tradizionale, cantata e danzata dal Corpo di Ballo della Repubblica di Guinea. Di Daouda Ketta invece il cortometraggio Quelques pages de la vie de Toussaint-Louverà toure (1983). Peraltro la produzione ha continuato a mantenersi limitata anche negli anni Ottanta con pochi titoli in grado di superare i confini nazionali. Nel 1990, solo due film sono stati esportati, limitatamente al mercato africano. Agli anni Novanta appartengono le pellicoleAllah Tantou (1991), del regista D. Achkar, e Dakan (1997), di Mohamed Camara.

fonte www.sapere.it/enciclopedia/Guin%C3%A8a+%28Stato%29.html

 
Web  Top
6 replies since 12/10/2018, 15:35   49 views
  Share