Scendo da quel treno, con il cuore in gola, in mezzo a tutte quelle persone che vanno e vengono, prese dai loro pensieri, che non si accorgono certamente di me che cammino verso l'uscita dell stazione, intenta come sono a cercarti in mezzo a tutti quei visi sconosciuti.
La mia mano trema e faccio fatica quasi a tenere il cellulare in mano mentre mi indichi la direzione giusta per arrivare fino a te..."Non ti vedo!" ..mi dici, con quella voce che conosco bene ormai, dopo tutte quelle notti, quelle ore passate al telefono a raccontarci...
Di giorno in giorno, di messaggio in messaggio, ci siamo raccontati il nostro mondo, i nostri ricordi, le emozioni che ci hanno fatto crescere. Parole entrate nell’anima. Tutto virtuale, solo virtuale. Ancora troppi km separavano i nostri corpi…
"Non importa, ti ho visto io!" dico, e, in quel momento, continuando a muovermi verso di te, sembra che il mio passo si faccia in qualche modo più lento, ma so che non è così...semplicemente mi sembra tutto strano, essere lì adesso, dopo tutto quel tempo e spazio che ci divideva.
Eccoti lì: alto, magro, stretto nel giubbotto per ripararti dal freddo di un tardo pomeriggio. Da lontano ho riconosciuto la tua postura, quel tuo modo timido e burbero di guardare il mondo…
Uno di fronte all'altro, due anime che si ritrovano, finalmente, e tutto intorno sembra fermarsi per un attimo, quando sento la tua mano che si appoggia sul mio fianco e la tua bocca che mi sfiora il viso in un saluto leggero, come se qualcosa di più forte e profondo, fosse poi ingestibile in quell'attimo e in un certo senso, troppo improvviso e inaspettato per essere vissuto lì, in mezzo a tutta quella gente che si muove indifferente intorno a noi.
Io che ti sorrido, inondandoti di chiacchiere e della necessità di un caffé se volevamo arrivare a casa sani e salvi.
Cosa avrai pensato di me? Che ero matta, che parlavo di continuo, che con quegli occhiali da sole non volevo mostrarmi al mondo? Ti sarai chiesto se fossi emozionata... non hai sentito il mio cuore, altrimenti non ti saresti posto questa domanda.
Ci dirigiamo verso casa tua, nel tuo mondo, tra le tue cose. Non c'è tensione tra di noi adesso, non c'è imbarazzo, nè paura...vorrei toccarti, ma non oso farlo, sono stanca, ma non ho voglia di dormire per non perdere nemmeno un attimo... prendere sonno vorrebbe dire non toccarti, non annusarti, non assaporarti.
Ora sono qui, davanti a te e sento il tuo sguardo scivolare sul mio corpo, sulla mia pelle. Ti avvicini e sento il tuo profumo e un calore sempre più avvolgente che piano scende. Posso finalmente gustarti con le mani mentre vedo i tuoi occhi che si socchiudono e desiderano la mia bocca su di te. Sai che voglio sentire su di me ciò che avevo sognato tanto tempo fa.
Ti dico che voglio sentirti, che voglio riempirmi di te. Le mani tremano mentre sganciano il laccetto del reggiseno. Ti spogli e t'infili sotto le coperte.
Ti seguo..