IL FARO DEI SOGNI

BIOGRAFIA DI -Oscar-Wilde-

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view post Posted on 26/2/2018, 16:28     Top   Dislike
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Oscar Fingal O'Flahertie[1] Wills Wilde, noto come Oscar Wilde (Dublino, 16 ottobre 1854 – Parigi, 30 novembre 1900), è stato uno scrittore, aforista, poeta, drammaturgo, giornalista e saggista irlandese.

Autore dalla scrittura apparentemente semplice e spontanea, ma sostanzialmente molto raffinata ed incline alla ricerca del bon mot, con uno stile talora sferzante e impertinente egli voleva risvegliare l'attenzione dei suoi lettori e invitarli alla riflessione.[2] È noto soprattutto per l'uso frequente di aforismi e paradossi, per i quali è tuttora spesso citato.[3]

L'episodio più notevole della sua vita, di cui si trova ampia traccia nelle cronache del tempo,[4] fu il processo e la condanna a due anni di prigione per «gross public indecency», come era definita l'omosessualità dalla legge penale che codificava le regole, anche morali, riguardanti la sessualità della sua stessa classe sociale.[5]

Molti i libri scritti sulle sue vicende e sulle sue opere,[6] tra le quali – in particolare – i suoi testi teatrali, sono considerati dai critici dei capolavori del teatro dell'Ottocento.[7]



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Origini e rapporto con i genitori
Il padre

Oscar era figlio di due personaggi notevoli: il padre, Sir William, era un celebre oftalmologo irlandese, fondatore di un ospedale a Dublino (il St Mark)[8] e autore di diversi trattati medici ritenuti validi per molto tempo.[9] Fra i suoi pazienti, a partire dal 1863, poté annoverare il re Oscar I di Svezia, e la regina Vittoria d'Inghilterra, di cui divenne oculista personale. Sir William scrisse anche libri di archeologia e di folclore.[10]

La passione per le donne sciupò la sua fama di medico e scienziato: fu infatti accusato di stupro ai danni di una ragazza diciannovenne, Mary Travers.[11] Il processo che ne seguì, quasi un preannuncio di quello che in seguito subirà il figlio Oscar, che all'epoca dei fatti aveva otto anni, si risolse con una condanna al risarcimento dei danni per una somma di 2000 sterline.[12]
La madre
Oscar Wilde in una foto di Napoleon Sarony (1882)

La madre, Jane Francesca Elgee, nata il 27 dicembre 1821, era una poetessa irlandese di remote origini inglesi e d'ispirazione byroniana conosciuta sotto il nome di "Speranza", pseudonimo che derivava dal suo motto "Fidanza, speranza, costanza". La poetessa affermava di discendere da una nobile famiglia toscana, affermazione chiaramente falsa[13]. Proprio come il figlio, la madre tendeva a nascondere la sua vera età, che venne però ricavata dalla sua richiesta di finanziamento alla "Royal Literary Fund" nel 1888.

La donna mise il suo carattere ribelle al servizio della causa dell'irredentismo irlandese, mentre la sua passione per il confronto e la critica letteraria la condusse alla fondazione di un salotto culturale a Dublino e in seguito anche di uno a Londra.[14] Era un'abile conversatrice e i suoi ricevimenti erano avvenimenti importanti per la società dublinese.

Oscar Wilde aveva poco in comune col padre, molto invece con la madre, cui somigliava nell'aspetto, nella voce, nelle eccentricità e nella passione per la letteratura. Dalla madre aveva ereditato anche piccoli vezzi, come l'abitudine a nascondere la sua vera età.[15]

In occasione dei compleanni Oscar era solito scherzare e vestirsi in gramaglie, affermando di sentirsi in lutto per la morte di un altro dei suoi anni.[16] Oscar aveva in comune col padre l'abilità oratoria[17] e la scarsa considerazione per l'opinione pubblica.

Quando il padre scrisse un libro, Lough Corrib, che narrava le spinose vicende del processo subito,[18] Oscar si vantò di aver ereditato dal padre un nome famoso.[19] Al momento della nascita di Wilde il padre aveva 39 anni e la madre 33. Questa, che aveva sperato nella nascita di una femmina,[20][21] in seguito espresse più volte il desiderio di vedere il figlio maschio inatteso percorrere una carriera da parlamentare.[22]



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Il nome

La coppia ebbe tre figli: il maggiore, William Robert Kingsbury Wills Wilde (nato il 26 settembre 1852), il secondogenito, Oscar, il cui nome completo era Oscar Fingal O'Flahertie Wills Wilde e la minore, Isola Francesca Emily Wilde (nata il 2 aprile 1857).

Nella scelta del nome per Oscar e i fratelli sua madre volle significare molti riferimenti:[23]

Oscar, secondo la mitologia irlandese, era il nome del figlio di Oisin (l'Ossian dei Poemi) nato nella terra dell'eterna giovinezza, da ciò l'augurio di rimanere sempre giovane;
Kingsbury, in omaggio alla famiglia della madre;
O'Flahertie, dall'antica parentela della nonna paterna.

Oscar cambiò spesso la sua firma e il modo con cui si faceva chiamare; all'università, ad esempio, scelse il nome di Wills Wilde.[24]

Uscito di prigione Oscar adotterà il nome Sebastian Melmoth, protagonista del romanzo Melmoth the Wanderer, scritto dallo zio materno Charles Robert Maturin.[25]

A chi sosteneva che il cognome irlandese preceduto da "Mac" fosse più importante di quello con "O'", Oscar affermava che tra le famiglie di nobili origini vi erano anche gli "O' Wilde".[26]

Nel corso della vita utilizzò anche altre firme:

O.FO.F.W.W., in occasione delle collaborazioni alla rivista Kottabos, (negli anni del College);
C.3.3., firma inventata durante la prigionia;[27]
Sant'Oscar di Oxford, elaborata poco prima della morte.[28]

Non gradiva che qualcuno gli facesse notare che il suo nome in realtà fosse solamente Oscar Wilde,[29] o, peggio ancora, solo Oscar.[30] In seguito venne chiamato anche "Grey Crow" (corvo grigio).[31]

La moglie Costanza amava chiamarlo Oscàr alla francese.
L'infanzia
Statua di Oscar Wilde a Dublino, Merrion Square (Archbishop Ryan Park)
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Aspetto fisico e carattere di Oscar Wilde.

Oscar nacque il 16 ottobre del 1854 a Dublino, in Irlanda (all'epoca nazione costitutiva del Regno Unito), in una casa di modeste condizioni al numero civico 21 di Westland Row[32], in un periodo di momentanea indigenza della famiglia che poco dopo ebbe modo di trasferirsi in una casa più ricca, nel quartiere dublinese di Merrion Square, dove dichiarò che lì era nato Oscar che fu battezzato il 1º aprile 1855: per l'occasione la madre chiese, ricevendone un rifiuto, a Sir William Rowan Hamilton, di fargli da padrino.

Del suo battesimo, forse fonte di ispirazione dell'opera The Importance of Being Earnest, e dei suoi primi anni di incontro con la fede cattolica, lo stesso Oscar ammetterà in seguito di non avere alcun ricordo.[33] Poche sono le notizie certe dei suoi primi anni di vita: una volta giocando con suo fratello si ruppe un braccio[34] e un'altra volta fuggì di casa; è noto anche che gli piacesse pescare.[35]

Fra le amicizie di gioventù si annovera quella con Edward Carson, che Oscar conobbe d'estate sulle spiagge di Dungarvan, e che divenne in seguito famoso per essere colui a cui si attribuisce la divisione del regno dell'Irlanda.[36]

Un esempio del carattere di Wilde bambino si trova nel seguente aneddoto: insieme al fratello era stato affidato ad una bambinaia. Durante la momentanea assenza di quest'ultima, i vestiti dei bambini, che erano davanti al camino per asciugarsi, presero fuoco. Di fronte a tale episodio Oscar applaudiva divertito, mentre il fratello gridava spaventato. Dopo che la donna ebbe spento le fiamme, Oscar pianse perché l'interessante spettacolo era finito.[37]



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Studi

Oscar Wilde fu educato tra le mura domestiche fino all'età di nove anni; in seguito dal 1864 al 1871 studiò alla Portora Royal School a Enniskillen (contea di Fermanagh), seguendo le orme di suo fratello maggiore.[38]

Dal 1871 al 1874[39] frequentò il Trinity College di Dublino dove, per i suoi lodevoli studi sui lirici greci[40] (Oscar si vantò a lungo dell'esame sui "Frammenti dei poeti comici greci di Meineke" che sostenne[41]) vinse la Berkeley Gold Medal, il premio più prestigioso della scuola.

Nel 1873 per il profitto ottenuto conseguì una borsa di studio, riuscendo a vincerne un'altra nel 1874 per la frequenza alle lezioni in materie classiche che ebbe modo di seguire al Magdalen College di Oxford. Gli anni trascorsi all'università di Oxford dove studiò con passione i classici greci vennero in seguito paragonati da Wilde ad un fiore rispetto al resto della sua vita.[42]

Durante i suoi studi a Oxford fu iniziato in Massoneria nella Apollo University Lodge, nella quale divenne Maestro massone e dalla quale fu in seguito escluso per mancato pagamento delle quote annuali di appartenenza [43]
I viaggi
Wilde ai tempi del viaggio in Grecia, in costume del luogo

Durante il periodo degli studi universitari, nell'estate del 1875, Oscar ritenne importante che non mancasse alla sua formazione culturale la conoscenza dei luoghi dell'arte e della cultura classica italiana. Compì dunque un viaggio in Italia in compagnia di William Goulding e del reverendo John Pentland Mahaffy, suo tutore in anni passati, famoso per il suo pensiero conservatore[40] che non sempre condividerà le idee di Wilde.[44].

Per le sue spese eccessive, non poté visitare tutte le città che si era ripromesso e dovette tornare all'università dove fece infuriare con le sue parole sprezzanti durante l'esame di teologia il sacerdote William Archibald Spooner, già infastidito dal suo ritardo.[45]

Nel 1876 morì il padre[38]. In quegli stessi anni (1876-1879) Oscar riuscì a pubblicare sette liriche e tredici poesie. L'anno successivo, nelle vacanze primaverili, Oscar partì di nuovo per l'Italia in compagnia dei suoi vecchi amici, a cui si aggiunse George Macmillan.

Dopo un altro avventuroso viaggio in Grecia, giunse infine a Roma, dove fu ricevuto da Papa Pio IX a cui Wilde dedicò un sonetto. Per via della lunga vacanza arrivò ancora una volta in ritardo al college, per cui venne sospeso dagli studi; gli si vietò la residenza nel campus per il periodo del trimestre rimasto, e fu perfino privato di tutti i benefici.

Wilde a quei tempi si riteneva in condizioni di povertà che attribuiva all'impossibilità di un suo matrimonio con Florence Balcombe, la quale avrebbe risolto i suoi problemi economici. In realtà le sue difficoltà dipendevano dal tenore di vita eccessivamente dispendioso. Cercò quindi conforto e risorse presso sua madre che rifiutò di aiutarlo, sostenendo che per l'eredità ricevuta Oscar avrebbe potuto vivere in tranquillità per diversi anni.[46]

Per due volte Wilde dovette presentarsi al tribunale per pagare dei debiti.[47] Il 13 giugno 1877 morì Henry Wilson, suo fratellastro da cui Oscar si aspettava una cospicua eredità, ma rimase deluso: ebbe la somma di 100 sterline e la parte dell'abitazione di Illaunroe (i due erano comproprietari), ma solo a patto che per almeno 5 anni non si convertisse al cattolicesimo.[48]
L'amicizia con Walter Pater

In quel periodo Oscar scrisse per il Dublin University Magazine non senza avere alcuni piccoli screzi con il direttore, Keningale Cook.[49]

Inviò una copia dell'articolo pubblicato a Walter Pater che lo volle conoscere. In seguito, quando Wilde continuò lo scambio di lettere inserendovi dei sonetti, Pater gli chiese di cimentarsi nella prosa, che egli riteneva compito ben più arduo.[50]

Durante i primi incontri fra i due, il comportamento di Oscar fece preoccupare il suo amico Bodley che riferiva che Hardinge, suo conoscente, riceveva lettere da Pater che facevano così sospettare una possibile relazione amorosa fra i due.[51] Erano già noti i comportamenti di Pater, che amava circondarsi di giovani ragazzi di aspetto femmineo.[52]

Di lui Oscar penserà che avesse paura della cattiva fama e disse che[53] era solito parlare a voce tanto bassa che più che ascoltarlo bisognava origliarlo.[54] Oscar comunque gli mostrò sempre deferenza chiamandolo nelle lettere "grande maestro".[55]
La fine dell'università

Nel giugno del 1878 Oscar si presentò per il "Final Schools", dove consegnò il compito mezz'ora prima dello scadere del tempo assegnato.[56]

La commissione, composta dall'oratore ufficiale, dal docente di poesia e da altri tre membri della congregazione, l'11 giugno dichiarò vincitore Oscar Wilde che aveva ancora l'esame di teologia da superare, sostenuto poi con buon esito a novembre. Ad Oxford, vinse per la poesia Ravenna anche l'Oxford Newdigate Prize, prestigioso riconoscimento già assegnato a insigni letterati come Ruskin e Matthew Arnold.

A seguito di tale successo, nell'albo della scuola vennero scritte a caratteri d'oro le sue iniziali che furono cancellate dopo il processo e la condanna. Solo molto tempo dopo vennero nuovamente inserite.[57]



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Dopo gli studi
Alla ricerca di una borsa di studio

Ricevuto il diploma di Bachelor of Arts, Wilde tornò da Oxford a Londra dove si mise alla ricerca di ulteriori sostentamenti economici. Fece domanda al Trinity per ottenere una "fellowship" (borsa di studio) ma durante la prova scritta Oscar notò che le domande erano poste in maniera poco corretta. Forse anche per queste sue contestazioni venne bocciato.[58]

Wilde non voleva cercare un'ereditiera da sposare, come gli consigliava la madre, cosa che invece suo fratello cercò di fare invano. Willie infatti era troppo frettoloso: volle fidanzarsi con una facoltosa ereditiera solo poche ore dopo averla conosciuta e inoltre le chiese anche di mantenere il più stretto riserbo. La donna poco convinta del suo amore naturalmente lo rifiutò.[59] Wilde intanto si dedicava allo studio dell'archeologia e alla ricerca di una borsa di studio.[60]

Aiutato da Frank Benson riuscì a portare in scena la rappresentazione teatrale dell'Agamennone di Eschilo il 3 giugno 1880. Egli affermò di essere stato di grande aiuto per la rappresentazione, elargendo consigli e istruzioni. Tale versione non trova riscontro nei commenti di Benson.[61] Il 4 settembre 1879 Wilde come anonimo scrisse per l'Athenaeum una serie di articoli di recensioni di voci dell'Enciclopedia Britannica, con la collaborazione di Richard Claverhouse Jebb con cui Wilde non concordava su molti punti.[62]

Oscar continuava intanto a stupire la gente con le sue stravaganze: una volta l'attrice Louise Jopling lo incontrò con un serpente attorcigliato al collo.[63] Egli sapeva rispondere a tono ad ogni offesa a lui rivolta, come la volta in cui uno spettatore lo apostrofò in modo offensivo: a questi Wilde rispose sereno: «È incredibile come sia semplice farsi conoscere a Londra».[64] Certo Oscar si compiaceva di essere noto affermando, con falsa modestia, di quanto fosse stato facile diventarlo.[65]
La casa
Casa di Wilde a Dublino
Una delle prime case dove abitò Oscar Wilde a Dublino tra il 1855 e il 1878. In seguito cambierà molte volte residenza e città, finendo a Londra prima vicino al Tamigi[66], poi a Chelsea

Wilde decise di vendere le case di Bray ricavandone 2.800 sterline e, sperando nella stessa fortuna avuta da Shakespeare che abitando a Londra aveva acquistato quella fama che prima non aveva,[67] riuscì a trovare agli inizi del 1879 una casa al numero 13 di Salisbury Street, da abitare insieme al suo amico Frank Miles.

L'abitazione, che era trasandata, vecchia e buia, agli occhi di Oscar aveva un'atmosfera romantica e la chiamò la Casa del Tamigi, per il fiume che si poteva vedere affacciandosi alle sue finestre.[66]

L'edificio era composto da tre piani, ad Oscar toccò il secondo e sistemò i suoi libri al primo. Decorò la parte da lui abitata di gigli, porcellane cinesi e pannelli bianchi. Facevano bella mostra di sé nelle stanze anche statuette di Tanagra, tappeti greci, un dipinto di Edward Poynter che ritraeva Lillie Langtry e mobili costosi.[68] Wilde nel corso della sua vita cambiò spesso residenza abitando anche a Tite Street e a Chelsea.



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L'incontro con James McNeill Whistler
(EN)

« Oscar: "How I wish I had said that." Whistler: "You will, Oscar, you will." »
(IT)

« Oscar: "Come vorrei averlo detto io". Whistler: "Lo dirai, Oscar, lo dirai" »
(James McNeill Whistler risponde ad Oscar Wilde, in un ricevimento dell'1883 a casa di Louise Jopling[69])
James McNeill Whistler (10 luglio 1834 – 17 luglio 1903) Autoritratto del 1872, uno degli amici-nemici di Wilde

Il 5 maggio 1880, Wilde recensì una mostra di James McNeill Whistler, famoso pittore dell'epoca, complimentandosi con lui per il suo quadro intitolato La ragazza d'oro[70]”. Da questa occasione iniziò una conoscenza fra i due fatta di incontri e scontri.

A proposito di questo loro rapporto scriverà poi Ellen Terry, che li giudicava entrambi tra gli uomini più illustri della sua epoca per la loro spregiudicatezza.[71]

« Soltanto chi non ha immaginazione inventa[72] »

William Schwenck Gilbert con l'aiuto delle abilità pittoriche di George du Maurier pubblicò su Punch diverse caricature di Oscar, giocando sul termine "Wilde-wild" (in inglese wild significa selvaggio) prendendolo in giro per la sua passione per i gigli e per il modo di acconciarsi i capelli.

Un giorno mentre Oscar chiacchierava con Maurier si avvicinò Whistler, chiedendo chi dei due avesse inventato l'altro[73]. Wilde risponderà in seguito quando scrisse che erano stati loro due ad aver inventato Whistler.[74]

Celebre lo scambio di battute con Gilbert intercorso una sera al Haymarket Theatre:

« Gilbert: «Vorrei saper parlare come lei. Terrei la bocca chiusa e sosterrei che è una virtù». Oscar: «Quale egoismo! Potrei negare a me stesso il piacere di parlare, mai negherei agli altri quello di ascoltare[75] »

In seguito, il loro scambio di battute divenne sempre più aspro, ma mentre Whistler ironizzava per far male, Oscar usava la parola per sedurre. Punch in un articolo li descrisse tutti intenti a spettegolare nei riguardi di alcune attrici: Wilde scrisse alla rivista che non era così perché nei loro incontri essi amavano parlare solo di sé stessi: Whistler aggiunse che in realtà si parlava solo di Oscar. Wilde ribatté: «Parlavamo di te ma io pensavo a me stesso».[76]

Per i loro scambi di battute dissacranti i due finirono per separarsi sino a quando Wilde si riappacificò con il pittore il 29 novembre 1887 in occasione della mostra tenutasi alla Suffolk Gallery, dove Oscar ricevette i visitatori.[77]
Prime opere e viaggi
Scena tratta dal cartone di Keller da "the Wasp of San Francisco depicting Oscar Wilde", in occasione della sua visita nel 1882

Dopo aver passato un po' di tempo con la madre, Wilde trovò una nuova residenza al terzo piano di Charles Street, che si trovava vicino a Grosvenor Square. Dalla metà degli anni ottanta, divenne collaboratore fisso per il Pall Mall Gazette gestendo come autore anonimo una rubrica dal titolo The Poet's Corner, per le recensioni di nuovi libri di poesie appena pubblicati.[78]

Il 7 maggio del 1879 il fratello Willie e sua madre lo raggiunsero a Londra, andando ad abitare al 146 di Oakley Street (Chelsea). Lady Wilde aprì un salotto culturale che divenne tanto noto da attirare l'attenzione del principe del Galles che disse «Non conosco il signor Wilde, e non conoscere il signor Wilde significa non essere conosciuti».[79]

Nel 1881 in occasione della pubblicazione del volume intitolato Poems (Poesie) Wilde che ne aveva inviata una copia alla biblioteca dell'Oxford Union, fu amareggiato dalla recensione di Oliver Elton e Henry Newbolt che lo accusavano di immoralità, inconsistenza e plagio tanto che il suo libro fu respinto dalla biblioteca[80]

Le accuse di immoralità divennero più frequenti: il padre del suo amico Frank Miles che coabitava con Oscar ingiunse al figlio di rompere il loro rapporto.[81]

La fama di Oscar arrivò negli USA dove un impresario teatrale, Richard D'Oyly Carte, propose a Wilde un giro di conferenze negli USA, con l'intenzione di mostrare da vicino al pubblico quegli esteti che furoreggiavano in Europa.[82]

Il soggiorno fu segnato da inimicizie e inconvenienti sino al punto che Oscar rischiò di finire in prigione così che quando decise di tornare in Europa i giornali definirono la sua avventura statunitense un fallimento.[83]



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Il matrimonio


« Women are meant to be loved, not to be understood. »
(IT)

« Le donne sono fatte per essere amate, non per essere comprese. »
(Oscar Wilde in La sfinge senza enigma, trad. di Alberto Rossatti[84])
Il tradimento per Oscar Wilde

Il pensiero di Oscar Wilde sulle donne tradite in amore lo espresse in occasione di una sua passeggiata in compagnia di Sherard per le vie di Parigi. Egli aveva notato come in Francia avessero quella che lui considerava una brutta abitudine, quella, cioè, di amare troppo le donne: questo portava inevitabilmente al tradimento con altre donne che quelli amavano fortemente allo stesso modo. In Inghilterra questo invece non accadeva, perché gli inglesi non amavano eccessivamente le donne.[85]

Celebre a tal proposito fu il suo commento a un aneddoto che riguardava il suo amico Ernest La Jeunesse: per eliminare ogni dubbio sulla sua ipotetica impotenza egli aveva sedotto la moglie di colui che lo aveva offeso. «La più grande risposta della storia» disse Wilde[86]

Wilde decise di soggiornare in Francia, a Parigi, dove si sistemò con l'aiuto di Robert Harborough Sherard.[87] Lui e Wilde si incontrarono quasi ogni giorno salutandosi con baci sulle labbra, fatto che alimentò i pettegolezzi su di loro.[88]

A Parigi, Wilde si dedicò al lavoro, anche se amava scherzarci sopra con Sherard: infatti una volta disse che per tutta una mattina era riuscito soltanto a levare una virgola da una sua poesia e che nel pomeriggio l'aveva rimessa.[89]

Oscar decise di cambiare il suo modo di presentarsi e adottò una nuova acconciatura che imitava quella degli imperatori romani: capelli molto corti con piccoli riccioli. Per il suo nuovo taglio di capelli, come modello portò dal barbiere un busto forse di Nerone, o forse di Antinoo.[90] Ma non mancarono malignità al riguardo. Alcuni insinuarono che i suoi capelli erano diventati ricci come i suoi denti.[91]

Tornato a Londra, Wilde fu molto compiaciuto che nessuno più lo riconoscesse e che tutti concordassero che ora dimostrava meno anni di quelli che aveva.[92] Oscar era tanto cambiato al punto che fu vittima di una nuova satira di Punch che finse di mettere in vendita girasoli, gigli, vecchie piume e parrucche, insomma tutte le vecchie caratteristiche di Wilde.[93] Wilde cominciò a progettare di sposarsi sia per sfuggire ai moralisti, sia per salvarsi dagli usurai.

Nel maggio del 1881 accompagnò sua madre a casa di loro amici e qui conobbe Constance Lloyd, una ragazza di tre anni più giovane di lui,[94] che sapeva leggere Dante in italiano.
Robert Harborough Sherard, uno dei più grandi amici di Oscar Wilde, che curò diverse biografie sullo scrittore[87]
Constance Lloyd, la moglie di Oscar Wilde

La ragazza impressionò talmente tanto Oscar che appena usciti di casa lui disse a sua madre che pensava di sposarla.[95]

Del loro primo incontro avvenuto il 6 giugno 1881, ne parlò sia con il nonno[96] che con il fratello, affermando che gli erano piaciuti la sua naturalezza e il fatto che, dialogandoci, dava l'impressione di essere di un livello culturale superiore alla media.[97]

Per risollevarsi economicamente, in attesa della prima statunitense di Vera, accettò un piccolo giro di conferenze che iniziò da Londra dove raccontò, fra le altre cose, il suo viaggio americano. Narrò di come all'inizio, nel Texas, lo chiamassero capitano e alla fine, nel Messico, generale,[98] e si sentì offeso solo quando fu chiamato professore.

Aspro fu un articolo a tre colonne di Labouchere, che annunciava il declino di Wilde;[99] che rispose osservando che se per annunciare il fallimento si scriveva un articolo a tre colonne non esisteva alcuna differenza fra la fama e l'oblio.[100]

Il 2 agosto del 1883, per assistere alla rappresentazione della sua tragedia, Wilde si recò per poco tempo negli USA compiendo un viaggio dove si rise di lui e con lui.[101] Tornato in Europa riprese il suo giro di conferenze. Durante i due incontri che tenne a Dublino incontrò nuovamente Constance, con la quale si fidanzò il 25 novembre.[102]

Dopo alcuni dissidi con i parenti di lei e lettere di auguri da parte dei suoi congiunti,[103] ebbe molte difficoltà a saldare i debiti non riuscendoci in tempo né per il matrimonio né per arredare la casa.[104]
La vita coniugale

Il matrimonio previsto per aprile, fu poi spostato al 29 maggio 1884 e celebrato nella chiesa di Saint James Paddington[105]. Dopo la luna di miele sembrava già pentito di essersi sposato.[106]

Spendeva senza risparmio al punto che le 50 sterline regalategli dalla zia per il matrimonio le spese per acquistare due cucchiai.[107]
La moda secondo Oscar Wilde

Per Oscar Wilde il nemico numero uno dell'abbigliamento era la moda, «una cosa talmente brutta che si doveva cambiare ogni 6 mesi»[108] Del suo abbigliamento che alcuni ritenevano assolutamente da folli,[109] Wilde invece apprezzava la praticità. Egli si prodigava a dare per la ricerca della comodità nelle cose da indossare ma non trovò nessuno che li seguisse.[110] Proprio sull'abbigliamento tenne poi un giro di conferenze senza successo, criticate anche dalla stampa.

Per quanto riguarda l'affinità di coppia, l'inizio fu promettente: Oscar si lamentava scherzosamente che anche se la moglie era così bella non poteva esserne geloso. Riconosciuti per strada venivano chiamati Amleto e Ofelia;[111] i due novelli sposi ebbero difficoltà di alloggio, in quanto la casa non fu pronta per tempo.

Wilde litigò con la prima società costruttrice (Green), alla quale non voleva pagare alcun compenso,[112] grazie poi all'aiuto di Godwin, le rendite della moglie non bastavano infatti a pagare tutte le grandi spese,[113] e dal costruttore Sharpe riuscì alla fine ad avere un alloggio fisso, al numero 16 di Tite Street nel 1º gennaio 1885.[114]

I coniugi Wilde però prima di poterci entrare dovettero pagare anche i vecchi costruttori, che nel frattempo avevano sporto denuncia. La casa era composta da 4 piani, senza contare il seminterrato dove si trovava la cucina.

Nell'atrio si potevano ammirare due incisioni: Diana e le sue ninfe al bagno e Apollo e le Muse; nella sala da pranzo un tappeto Morris di colore verde-azzurro ricopriva parte del pavimento, nella biblioteca c'erano una poltrona ed un tavolino orientale, ma mancavano le sedie. Al primo piano vi erano le due camere da letto, quella di Oscar divenne poi la camera dei bambini.[115] Wilde disse di aver scelto di abitare nell'East End in quanto, a sentir lui, in quel luogo la gente non portava la maschera, era sincera.[116]

La moglie assecondava ogni consiglio di Oscar anche nel modo di vestire, a volte con esito positivo.[117] Wilde era in cerca di lavoro, visto che le ultime conferenze non avevano sortito l'effetto sperato, ma si vide negato il posto di ispettore scolastico.

Nel frattempo la moglie, che era rimasta incinta, disgustava Oscar a causa delle frequenti nausee e del corpo gonfio.[118]

Il primo figlio Cyril nacque il 5 giugno 1885 e, dopo un anno e mezzo, il secondogenito Vyvyan, il 5 novembre 1886,[119] che per errore fu dichiarato nato il 3 novembre.[120]

Dopo la nascita dei figli, Constance e Oscar iniziarono a non essere più la coppia felice di un tempo. Lei lo riprendeva per ogni errore e smascherava le sue piccole bugie,[121] Wilde dal canto suo mostrava amore paterno per i figli, ma non cessava di frequentare uomini tra i quali Henry Marillier.



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L'incontro con Robert Ross


Nel 1886 Wilde conobbe Robert Ross, che aveva compiuto appena 17 anni e che per aver rivelato alla sua famiglia la sua omosessualità aveva dovuto abbandonare la propria casa.[122] Oscar chiamava il giovane San Roberto di Phillmore[123] per la sua capacità di affascinare le persone inducendole in tentazione[124] così come era accaduto per lui stesso.[125]

Robert, dopo aver recitato alcune poesie di Wilde, su incitamento dello stesso professore Arthur Tilley, l'8 marzo 1889, fu picchiato e gettato in una fontana da alcuni compagni di classe, che in seguito si pentirono per avergli così causato una polmonite[126] e una congestione cerebrale.[127]

Ross non era l'unico amante di Wilde: l'uomo frequentava anche André Raffalovich nello stesso periodo dello scandalo che aveva coinvolto Lord Arthur Somerset in diversi episodi a sfondo sessuale, i quali gli costarono l'esilio dall'Inghilterra.[128] L'intima amicizia fra i due ben presto finì sostituita da quella con altri ragazzi che Wilde invitava a casa sua come il diciassettenne Richard Le Gallienne e Bernard Berenson, che però rifiutò ogni rapporto con lo scrittore.
Il Woman's World magazine

Nel frattempo, sentendosi trascurata, Constance cercò di acquistare notorietà parlando a delle riunioni di femministe.[129] Thomas Wemyss Reid, direttore del "Leeds Mercury" nel febbraio 1887 ritenne che Wilde, grazie al suo talento nel recensire nuovi libri, gli sarebbe stato di grande aiuto per una nuova testata giornalistica.

Nella rivista di Reid, "The Lady's World: A Magazine of Fashion and Society", si discuteva di femminismo e richiesto di un parere Wilde, lo espresse colpendo positivamente l'editore che lo assunse.[130] Il 18 maggio 1887 Oscar iniziò la collaborazione, con uno stipendio di 6 sterline alla settimana.[131] Wilde non esitò nel chiedere alla regina Vittoria una collaborazione alla rivista con la pubblicazione di una delle sue poesie, ma la sovrana rifiutò affermando di non averne mai scritte.

Esortato dalla signora Dinah Craik[132] Wilde, potendo contare sull'aiuto di Arthur Fish, propose ed ottenne dopo qualche discussione che il nome della rivista cambiasse in "The Woman's World" nel novembre 1887.[133]

All'inizio Wilde fu puntuale nello svolgere il suo lavoro che iniziava alle 11 del mattino, ma aveva preso l'abitudine di andarsene sempre prima del tempo fissato fino al punto di recarsi al lavoro due sole volte alla settimana per un'unica ora,[134] probabilmente perché, essendovi il divieto di fumare negli uffici, non riusciva ad astenersi per molto tempo. Nel 1889, ormai annoiato del suo lavoro, lasciò l'incarico.
Gli incontri
"A conversation with Oscar Wilde" - Statua di Maggi Hambling - Adelaide Street, vicino a Trafalgar Square, Londra

Wilde ebbe numerosi incontri con uomini che destavano il suo interesse:

a casa di Edward Burne-Jones conobbe l'allora diciassettenne Aubrey Beardsley (il 2 luglio 1891).[135] In seguito Wilde affermò di aver inventato di averlo conosciuto;
John Gray, un giovane, come lo definì Bernard Shaw, fra i più "abietti" fra quelli di cui Wilde si circondò.[136]

Di umili origini, il padre era un falegname, Gray lasciò la scuola a 13 anni.

Non è sicura la data in cui conobbe Wilde in quanto entrambi poi mentirono sul loro incontro, avvenuto almeno nel 1889. Le prove che si hanno dei loro primi rapporti sono una cena di cui fu testimone Frank Liebich.[137]

Lionel Johnson, che conobbe in occasione di un suo ritorno ad Oxford nel febbraio 1890, per la messa in scena dello Strafford di Browing.

Oscar in seguito descrisse ad un suo amico quell'incontro, raccontandogli che Johnson gli aveva fumato tutte le sue sigarette e confessandogli che si era innamorato di lui.[138]

John Barlas, che in passato aveva minacciato di far saltare in aria il Parlamento e che arrestato era stato liberato grazie a Wilde.

Barlas credeva di essere un personaggio della Bibbia. Wilde ne aveva compassione, poiché diceva che la Bibbia era stata causa di mali per l'umanità.[139]

Max Beerbohm, che apostrofava Wilde come "divino", e Oscar che da parte sua lo definiva come la persona che possedeva «l'eterna vecchiezza». Beerbohm scrisse in quegli anni l'opera Happy Hypocrite che trattava di un uomo e della sua maschera.[140] Wilde fu molto felice di questo «delizioso regalo», come lo definì in una lettera allo stesso Beerbohm dove scrisse: «L'implicito e accettato omaggio a Dorian Gray nel tuo racconto mi fa felice.» Wilde commentò positivamente questo omaggio anche in una lettera a Reginald Turner.[141] Beerbohm scrisse anche un'altra opera, Zuleika Dobson, che ricordava quelle di Wilde.

Altre opere

Nel 1888 Wilde pubblicò Il principe felice e altri racconti, una raccolta di fiabe scritte per i suoi due figli Cyril e Vyvyan.

Erano i tempi della pubblicazione nel 1890 de Il ritratto di Dorian Gray, l'opera che piacque tanto a sua madre,[142] ma poco al pubblico dei lettori, tanto che Constance sosteneva che per quel libro ormai nessuno più li voleva frequentare.[143]

Lionel Johnson scrisse una poesia in latino per celebrare Il ritratto di Dorian Gray che un suo amico, suo cugino, aveva letto almeno 9 volte (forse 14) e che insisté per incontrare Wilde. Lionel acconsentì ad accompagnarlo: fu il primo incontro fra Oscar e Lord Alfred Douglas.
Il ritorno in Francia
Wilde nel 1899

Oscar Wilde tornò a Parigi, costituendo «il grande evento dei salotti letterari parigini» come scrisse l'Echo di Paris. Incontrò Émile Zola, l'11 marzo 1891 a Parigi, di cui apprezzò la ricerca quasi ossessiva della documentazione necessaria per scrivere una buona opera,[144] mentre egli, asseriva che era una fatica che lui non avrebbe mai fatto.[145] Durante questi soggiorni consolidò rapporti con molti intellettuali del luogo, i quali era solito intrattenere con aneddoti, racconti e paradossi esprimendosi direttamente in lingua francese. Wilde sapeva parlare solo per apologhi come egli stesso aveva più volte confessato allo stesso André Gide e probabilmente la sua più bella produzione è rimasta solo nella memoria di chi ebbe la fortuna di ascoltarlo. Diversi filoni di studio concordano nel ritenere Wilde molto più brillante come conversatore che non come scrittore.[146].[147]

Volle conoscere anche Marcel Proust, ma riuscì solo a vederlo di sfuggita, e alla fine il suo unico commento sul grande autore riguardò la bruttezza della sua casa.[148] In un incontro a cena con Jean Moréas e con i suoi discepoli Wilde chiese più volte al poeta di recitare qualche verso, ma quello, lodato in continuazione dai suoi ammiratori, rifiutò ogni volta. Questo comportamento stizzì Wilde che se ne andò infuriato.

Quando Wilde ebbe occasione di invitare Moréas e i suoi compagni, fu lui a parlare per tutto il tempo, tanto che Moréas lo definì un rompiscatole, mentre Wilde a sua volta si chiedeva ironicamente se il poeta fosse mai esistito o se fosse solo un mito.[149] Wilde conobbe anche il 24 febbraio 1891 Stéphane Mallarmé, che non appariva mai al pubblico. Mallarmé era amico di Whistler che gli scriveva parlando male di Wilde.[150]

Secondo Wilde, quando Mallarmé riusciva ad essere incomprensibile era perfetto, per questo doveva scrivere solo in francese e non in inglese, una lingua che capiva bene.[151] Oscar non sempre fu accolto amichevolmente come per esempio avvenne con il traduttore delle opere di Wilde Marcel Schwob, che lo descrisse come un accanito consumatore di sigarette egiziane oppiate[152] e d'assenzio.[153]

Oscar lo paragonò metaforicamente a un assassino e molestatore di donne innocenti.[154]

 
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L'incontro con André Gide



Il ventiduenne André Gide incontrò Wilde il 26 novembre 1891, e da quel giorno i due iniziarono a frequentarsi quotidianamente.

In occasione di una cena dalla principessa Olga Ouroussoff Gide disse che Wilde emanava una luce.[155] Fra i due non vi fu alcun rapporto amoroso, anche se da alcuni sospettato.

Gide paragonò Wilde al personaggio di Ménalque con il quale descriveva un rapporto che andava oltre l'amicizia ma che non era amore. Wilde dal canto suo disse che amava Gide non per la sua bellezza ma perché, come nel mito del dio Fiume e Narciso, ogni volta poteva vedersi rispecchiato nei suoi occhi.[156]
Il ritorno a Londra
Marzo 1892, fotografia scattata nello studio Alfred Ellis & Walery

Il 22 dicembre 1891 Wilde tornò a Londra per incontrare il fratello che nel frattempo aveva contratto un matrimonio a New York con una ricca cinquantacinquenne (lui aveva quasi 20 anni di meno) solo per il denaro.[157] Willie poi si riconciliò con la moglie e tornò in America dove riprese a parlare male del fratello: i due non si parlarono mai più.

Alla prima della Lady Windermere Oscar ebbe l'idea che lui e alcuni dei suoi amici dovessero adornare il loro abito con un garofano verde, quasi ad evocare l'appartenenza ad una setta segreta, anche se in realtà quel fiore non significava nulla ma l'importante era farlo credere.[158]

Fu poi la volta del dramma Salomè,[159] che fu però difficile far rappresentare nei teatri. Il dispiacere provato causò a Wilde un peggioramento delle condizioni di salute. I medici lo obbligarono a rinunciare al fumo, consigliandogli una dieta ferrea.

Wilde a casa di Blanche Roosevelt si fece leggere le mani da un noto chiromante dell'epoca, (tal Cheiro), che, senza sapere di chi fossero, disse che le mani di Wilde erano come quelle di un re e che la sua mano destra rivelava che a quarant'anni gli sarebbe crollato il mondo addosso e che sarebbe stato esiliato. Egli, da sempre superstizioso, appena ascoltate queste parole abbandonò la casa senza dire una parola.[160]
La relazione con Alfred Douglas
(EN)

« I can resist everything except temptation. »
(IT)

« Posso resistere a tutto tranne che alla tentazione. »
(Oscar Wilde ne Il ventaglio di Lady Windermere, traduzione di Alberto Rossatti[161])

La storia del rapporto di Wilde con Alfred Douglas differisce a seconda di chi la racconta: questi affermò di essere stato assillato dalla corte da parte di Wilde che disse che l'iniziativa era stata tutta di Alfred.

Douglas nel 1892 si presentò a casa di Oscar per chiedere aiuto poiché era oggetto di un ricatto. Oscar, grazie al suo avvocato George Lewis, risolse il tutto.[162] I due cominciarono a frequentarsi ed amarsi, Oscar conobbe la madre di Alfred, Lady Bracknell, e ne fece un personaggio di The Importance of Being Earnest.

Nel novembre 1892 Wilde si accorse che Alfred, il giovane Domiziano come lo chiamava,[163] spendeva senza remore molto denaro che continuava a pretendere quasi per umiliarlo.[164] Douglas fece conoscere a Wilde il mondo della prostituzione giovanile. Nell'autunno del 1892 fra i due ci fu quasi una gara nell'incontrare questi ragazzi.

Wilde ebbe così modo di avere rapporti con Alfred Taylor (figlio di un industriale), Sidney Mavor (futuro sacerdote), Maurice Schwabe e Freddy Atkins con i quali era come «banchettare con le pantere»[165], Edward Shelley per un breve periodo,[166] e Alfred Wood, di diciassette anni, che lo ricattò ricavandone 30 sterline.
Decadenza e gli amici in pena

Dal 1893 Wilde preferiva alloggiare in albergo per incontrare liberamente e segretamente i giovani dei quali più che i favori, che talora non riceveva, ricercava il clima di ambiguità e di sregolatezza. Dal canto suo a Douglas non interessava nascondersi, entrava dall'entrata principale, voleva far sapere a tutti che era lui il ragazzo preferito da Oscar.[167]

A maggio 1893 Wilde andò ad Oxford per incontrare Alfred e nell'estate dello stesso anno i due soggiornarono in una casa a Goring-on-Thames, dove Oscar conobbe Theodore Wratislaw e il biondo Cyril.[168]

Molti si erano dispiaciuti della situazione in cui si era cacciato Wilde che violava apertamente il "Criminal Law Amendment Act" del 1885 (sezione 1, 1), un emendamento che puniva fino ad un massimo di due anni di reclusione gli uomini che praticavano atti sessuali fra loro.[169]

Max Beerbohm scriveva a Ross di come vedeva l'anima di Oscar ormai persa.[170] Anche John Gray, preferito da Oscar prima di Douglas, ora si sentiva abbandonato.[171]

L'amico Pierre Louys andò a trovare Wilde in albergo assieme a Costance che in lacrime pregò il marito di tornare a casa.[172] Wilde rispose alle domande di Pierre dicendo che egli in effetti si era sposato tre volte nella vita, una con una donna e le altre due con degli uomini.[173]
I litigi, l'allontanamento e l'aiuto verso il prossimo
Oscar Wilde e Lord Alfred Douglas al tempo della loro relazione. Immagine tratta dal libro "Wilde" Jonathan Fryer, p. 85
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Oscar Wilde esteta socialista.

In questo periodo ci fu il caso di Philip Danney, un sedicenne figlio di un colonnello che si trovava a casa di Robert Ross, il quale scrisse a Douglas della disponibilità del ragazzo che il sabato andò a letto con Douglas, la domenica con Wilde e il lunedì con una ragazza a spese di Douglas. Quando il giovanetto poi tornò a scuola ingiustificato venne scoperta tutta la faccenda.[174]

Subito il padre si rivolse alla polizia, ma sotto consiglio dell'avvocato e vista la reticenza del ragazzo a fare il nome di Wilde si convinse che era meglio lasciar perdere, poiché anche il figlio rischiava la prigione.[175] Ross scelse allora di andare a Davos per fuggire allo scandalo che la famiglia non gli perdonava.[176]

Dopo un furioso litigio con Oscar, Douglas, come suggerito da sua madre, partì alla volta del Cairo,[177] mentre Wilde si nascose a Parigi (aveva anche dato un indirizzo falso per sicurezza), riacquistando una certa serenità ed andando ad applaudire Paul Verlaine uscito da poco dalla prigione.[178]

Nel 1894 Wilde si recò in visita a sua madre, ormai anziana, che avrebbe voluto che Oscar si riappacificasse con il fratello.[179] In questo periodo Wilde scrisse Florentine Tragedy e La Saint courtisane opere rimaste incompiute, e "The Cardinal of Avignon"; riuscì a finire Un marito ideale.

Un'altra importante opera da citare è The Canterville Ghost (Il fantasma di Canterville), pubblicato nel febbraio 1887, che ha per protagonista una famiglia americana trasferitasi in Inghilterra, dove fa i conti con lo spirito di un uomo malvagio che si aggira per la loro nuova casa; il fantasma vorrebbe a tutti i costi spaventarli, ma non ci riesce. Il ritorno di Douglas pose poi fine alla sua voglia di scrivere.

In questi tempi aveva ritrovato anche la disponibilità verso il prossimo dei tempi passati: aiutò la madre di Nelly Sickert, vedova di un uomo che aveva rifiutato più volte di incontrarlo, alla quale egli fece riacquistare il sorriso.[180]

Sono rimaste prove di una lettera in cui un anonimo ringraziava Wilde per avergli salvato la casa;[181] Edgar Saltus racconta che fu avvicinato da un uomo mezzo nudo al quale Wilde donò il suo cappotto.[182]

Gertrude Pearce, l'istruttrice del figlio di Wilde, Vyvyan[183] racconta dei mille modi con cui Wilde le fu d'aiuto.



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I processi



Gli eclatanti avvenimenti che segnarono la sua vita e che lo videro come scandaloso protagonista, per l'opinione pubblica dei benpensanti connazionali, riguardarono i processi che Wilde dovette subire, a causa della sua omosessualità. Egli venne processato e condannato a due anni di carcere e lavori forzati.
La prigionia
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: De profundis (Oscar Wilde).

Condannato molto severamente al massimo della pena prevista, Wilde, in divisa da carcerato, fu trasferito alla prigione di Holloway e da lì a Pentonville dove doveva scontare almeno 3 mesi della condanna prima che gli fosse concesso un qualunque contatto con l'esterno.

Lavorava 6 ore al giorno ad un mulino a ruota. Dormiva senza materasso, conobbe fame, insonnia e malattia (diarrea). Gli stessi secondini, pur sostenendo che il prigioniero fosse in perfetta salute, provavano pena nel vedere le condizioni del detenuto che era dimagrito di 10 chili.[184]

È rimasta famosa nella letteratura inglese De Profundis, una lunga lettera che Oscar Wilde scrisse in carcere il 29 aprile 1895, dopo essere stato processato, al suo amante Alfred Douglas.
Le visite

Richard Burdon Haldane era un membro della commissione di indagine delle carceri che visitò Wilde il 12 giugno 1895.[185] In quell'occasione Oscar chiese ed ottenne da Haldane 15 libri da leggere.[186]

Il 4 luglio Oscar venne trasferito a Wandsworth, dove venne a fargli visita il fratello di Constance, Otho Holland, avvertendolo che Costance stava pensando di procedere alla causa di divorzio contro di lui[187] e che se non voleva perdere la famiglia doveva far qualcosa. Wilde si convinse a concedere il divorzio a patto che la moglie andasse a vivere in America.[188]

Il 26 agosto Oscar fu visitato da Robert Sherard, che sebbene avesse il permesso di portare una persona con sé non trovò nessuno che volesse accompagnarlo. Stavano per essere rese pubbliche, da Douglas, altre lettere compromettenti. Sherard fu incaricato da Oscar di impedirglielo ma Douglas minacciò d'ucciderlo.[189]

Il 21 settembre 1895 Wilde incontra Constance che, anche se aveva cambiato il suo cognome in Holland, gli promise che lo avrebbe aspettato dopo l'uscita di prigione.[190] Sia a Londra (da More Adey) che a Parigi, si firmavano con scarso successo petizioni che chiedevano una diminuzione della pena per Wilde. Émile Zola, Victorien Sardou e Jules Renard rifiutarono di aderire.[191]

Durante i primi tempi di prigionia Wilde cadde ferendosi all'orecchio destro, per questo fu ricoverato due mesi nell'ospedale della prigione dove veniva deriso dai secondini.[192] Il 21 novembre venne trasferito al Reading Gaol,[193] dove tra le consuete sofferenze ebbe modo d'incontrare la vera amicizia.
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Oscar Wilde al Reading Gaol.
Di nuovo libero

Uscì il 19 maggio 1897, riuscendo ad evitare i giornalisti, accompagnato da Adey e Stewart Headlam, si recò a casa loro su una carrozza. Decise di chiedere asilo per mesi a dei gesuiti di Farm Street che rifiutarono di accoglierlo.[194] S'imbarcò per Dieppe dove Reggie Turner e Ross lo attendevano.

Wilde, pur in contatto epistolare con Douglas, scrisse alla moglie, ancora legalmente sposata con lui, per riconciliarsi ma Costance non cedette.[195]

Altri invece, come Fritz von Thaulow, furono felici di passare del tempo con lui. Il marchese Queensberry non si sentiva tranquillo e faceva pedinare Wilde che scoperto di essere osservato lasciò la città per Berneval dove molti gli fecero visita: Lugné-Poe, Ernest Dowson, Charles Conder, Dalthousie Young, André Gide, Charles Wyndham, Fernand Xau e Leonard Smithers.



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A Napoli

Incontrato di nuovo "Bosie" (Alfred Douglas) andò con lui a Napoli soggiornando a Villa del Giudice (Via Posillipo 37)[196]. Vide Eleonora Duse e le inviò una copia della Salomè che l'attrice ricevette con piacere[197]. L'arrivo a Napoli di Wilde fece molto scalpore, al punto che Matilde Serao ne scrisse su Il Mattino[198].

Constance venne a sapere del rinnovato rapporto di Wilde con Douglas e gli scrisse per convincerlo a lasciare definitivamente il suo amante, ma Oscar le rispose che era a causa sua se aveva ripreso il passato tenore di vita.[199] Constance e Lady Douglas allora usarono il ricatto del denaro poiché sia Douglas che Wilde non avevano alcun reddito se non quello che ricevevano dalle due donne. I due furono così costretti prima a vivere in due case separate, poi a lasciarsi definitivamente.[200]

Wilde così poté ricevere 200 sterline dalla moglie che continuava a volergli bene.[201]

La povertà

Incapace di continuare a scrivere e sempre a corto di denaro, Wilde avvicinava chiunque parlasse inglese per scroccare da mangiare.[202]

Chiese del denaro al suo traduttore Henry Davray e per ottenerlo gli offrì una copia con dedica di The Duchess of Malfi di Webster.[203] Frédéric Boutet lo vide nel luglio del 1899 sotto la pioggia in un bar che stava per chiudere ma Oscar non se ne andava perché non aveva denaro per saldare il conto.[204]

Anche quando tornò a frequentare Douglas i soldi gli mancarono: una volta prese un mezzo pubblico chiedendo se qualcuno gli potesse pagare il biglietto. I presenti rifiutarono di aiutarlo e fu obbligato a scendere e a prendere una carrozza, sicuro che Alfred avrebbe pagato la corsa.[205]

Arrivò quasi a derubare una cantante lirica, Nellie Melba. Avvicinatosi a lei barcollante, le disse «Sono Oscar Wilde e sto per fare una cosa terribile. Sto per chiederle dei soldi», la donna in preda al panico gli diede tutto quello che aveva.[206]

Un'altra volta Ellen Terry lo vide affamato davanti a una pasticceria, osservando come per la fame che provava si mordesse le mani.[207] Ridotto senza denti anteriori e senza dentiera, venne riconosciuto da pochi suoi vecchi amici, fra cui Bodley ed Emma Calvé,[208] ai quali raccontò di essersi ridotto in quel modo per il rifiuto di un monastero a cui tempo prima aveva chiesto asilo.
La fine
Wilde a Roma, fotografato in Piazza San Pietro (1898)
Particolare dei "baci" impressi sulla tomba di Oscar Wilde.

Trasferitosi a Parigi, completò The Ballad of Reading Gaol. L'opera appena pubblicata si rivelò un successo, Wilde inviò numerose copie con dediche ai suoi conoscenti: ne ricevette una anche la moglie, ma senza dedica; la donna trovò lo scritto meraviglioso.[209] Constance morì a Genova, a 40 anni, il 7 aprile del 1898, dopo una doppia operazione chirurgica, prima alla schiena e poi per un fibroma uterino. Il chirurgo Luigi Maria Bossi attribuì il decesso a complicazioni operatorie che avevano causato un'occlusione intestinale. Secondo studi recenti, condotti anche dal pronipote di Wilde e Constance, Merlin Holland, la donna soffriva di sclerosi multipla, vera causa della complicanza che la portò alla morte prematura.[210] Sul monumento funebre al cimitero monumentale di Staglieno venne apposto come epitaffio "moglie di Oscar Wilde", in inglese.

Si narra che Wilde l'avesse sognata il giorno prima della morte dicendole "vattene, lasciami in pace".[211] Nel maggio 1898, per cause sconosciute, Wilde venne operato alla gola.

Nel giro di due anni morirono anche Beardsley il 16 marzo 1898 (aveva venticinque anni), Dowson il 23 febbraio 1900 e suo fratello Willie, il 13 marzo 1899. Dopo la morte di Beardsley, raggiunse il suo amico Frank e nel dicembre 1898 risiedeva all'Hotel des Bains di La Napoule vicino a Cannes. In quell'occasione, parlando con il suo amico, disse che mentre lui soleva vantarsi di aver conosciuto Balfour, Balfour stesso si vantava di aver conosciuto Wilde.[212]

Viaggiando fece sosta a Genova nel cimitero di Staglieno dove si trovavano seppellite ai piedi di una collina le spoglie di Constance,[213] solo in seguito fu aggiunta una scritta che ricordava di chi fosse stata la moglie. Per poco tempo andò a vivere da Mellor Gland in Svizzera, ma stanco di vedersi rifiutata ogni richiesta di prestito decise di ripartire quasi subito: si recò prima a Santa Margherita dove Ross lo salvò dai debiti che aveva contratto, poi a Parigi all'hotel Marsollier, dove venne obbligato a non consumare alcool per 6 mesi.

Fra i tanti viaggi che ancora fece incontrò a Fontainebleau lo scienziato Peter Chalmers Mitchell che gli fece un invito a cena, che Wilde rifiutò per non fargli fare una brutta figura, poiché sapeva di non essere ben accetto.[214] Viaggiò di nuovo in Italia dove ebbe la benedizione di Papa Leone XIII sei volte nel giro di poco tempo e disse che grazie a ciò era guarito il suo esantema.

Negli ultimi anni di vita Wilde mostrò un rilevante ripensamento sulle sue scelte di vita sessuale e già nel celebre “De profundis”, una lunga lettera all'ex amante Alfred Douglas, scrisse: «Solo nel fango ci incontravamo», gli rinfacciò, e in una confessione autocritica: «ma soprattutto mi rimprovero per la completa depravazione etica a cui ti permisi di trascinarmi»[215]. Tre settimane prima di morire, dichiarò a un corrispondente del "Daily Chronicle": «Buona parte della mia perversione morale è dovuta al fatto che mio padre non mi permise di diventare cattolico. L'aspetto artistico della Chiesa e la fragranza dei suoi insegnamenti mi avrebbero guarito dalle mie degenerazioni. Ho intenzione di esservi accolto al più presto»[216].

In quei giorni incontrò anche John Gray. Harris scrisse al posto di Wilde la sua opera Mr. and Mrs. Daventry, i cui proventi pagarono i debiti di Oscar.

Il 31 gennaio 1900 Queensberry morì lasciando 20.000 sterline ad Alfred, il quale non diede neanche un penny a Wilde.[217] In quei giorni Wilde frequentava vari caffè letterari, ove incontrò Anna de Brémont alla quale disse:
(EN)

« I wrote when I did not know life; now that I do know the meaning of life, I have no more to write. Life cannot be written; life can only be lived »
(IT)

« Ho scritto quando non conoscevo la vita. Ora che so il senso della vita, non ho più niente da scrivere. La vita non può essere scritta: la vita può essere soltanto vissuta »
(Oscar Wilde in risposta alla domanda di Anna de Brémont[218]. trad.: Alberto Rossatti[219])

Malato di nevrastenia o di avvelenamento da cozze, come sosteneva lo stesso Wilde, soffriva di un forte prurito e si doveva continuamente grattare le varie chiazze sul corpo. Il medico, che secondo Ross tardò nella corretta diagnosi, lo visitò 68 volte.[220]

Rimase confinato a letto dal settembre del 1900 e venne operato per una paracentesi del timpano (o forse per asportazioni di polipi)[221] A mezzogiorno del 29 ottobre si alzò dal letto, dopo pranzo passeggiò con Ross e al bar bevve dell'assenzio.[222]

Il giorno dopo peggiorò per un'otite media probabilmente dovuta alla sifilide terziaria, una malattia che si era manifestata molti anni prima.[223] Morfina, oppio e cloralio gli venivano somministrati per alleviare il dolore, ma beveva champagne ogni giorno. La vecchia suppurazione dell'orecchio destro peggiorò; a novembre l'infiammazione arrivò al cervello causando una meningoencefalite. Secondo alcuni studi, la vera causa della malattia di Wilde non fu la sifilide, ma una semplice otite, degenerata in un'infezione più seria a causa di cure inappropriate.[224]
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Oscar Wilde e la religione.

Wilde, che non riusciva più a parlare, alzando due volte la mano in risposta fece capire a Ross che voleva vedere un prete per convertirsi[225]. Robert Ross condusse presso di lui il reverendo cattolico irlandese Cuthbert Dunne. Non essendo Wilde in grado di parlare, Ross gli chiese se voleva vedere il sacerdote dicendogli di sollevare la mano per rispondere affermativamente. Wilde la sollevò. Il sacerdote gli domandò, con la stessa modalità, se voleva convertirsi, e Wilde sollevò nuovamente la mano. Quindi padre Dunne gli somministrò il battesimo condizionale, lo assolse dai suoi peccati e gli diede l'estrema unzione[226]. Così teneva fede a una sua solita allocuzione in cui affermava: «Il cattolicesimo è la sola religione in cui valga la pena di morire»[216].

Il giorno dopo, il 30 novembre, in Rue des Beaux-Arts 13, all'età di 46 anni, dopo aver vomitato sangue, Oscar Wilde morì alle 14.00.[227] "Nel mentre della morte uscì del siero da ogni orificio".[228]



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view post Posted on 3/3/2018, 19:02     Top   Dislike
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Il funerale


« And alien tears will fill for him
Pity's long-broken urn,
For his mourners will be outcast men,
And outcasts always mourn »
(IT)

« Lacrime sconosciute riempiranno
l'urna della Pietà per lui. Avrà
i lamenti degli uomini esiliati,
per gli esiliati esiste solo il pianto. »
(Epitaffio della tomba di Oscar Wilde, tratto da La ballata del carcere di Reading trad.: Ettore Capriolo[229])
Tomba di Oscar Wilde e Robert Ross

Dupoirier accudì il cadavere, Dunne riempì la bara con icone cattoliche e da Gilbert venne fatta una foto con il flash. Quattro carrozze seguirono il carro funebre. Wilde disse una volta ad André Gide:

« Volete sapere qual è stato il grande dramma della mia vita? È che ho messo il mio genio nella mia vita; tutto quello che ho messo nelle mie opere è il mio talento. »

Ciò che rimase di Wilde fu prima seppellito nel cimitero di Bagneaux. Nel cimitero di Bagneaux, sulla sua tomba, gli amici, che nonostante tutto gli erano rimasti fedeli anche negli ultimi difficilissimi anni, avevano fatto costruire un modesto monumento su cui avevano fatto incidere la frase (tratta dal libro di Giobbe): "Nulla osavano aggiungere alle mie parole, e su di loro stillava goccia a goccia il mio discorso".

Dal 1909 le sue spoglie riposano al cimitero di Père Lachaise, sotto un imponente monumento costruitogli da Jacob Epstein, raffigurante una sfinge, e con l'epitaffio dalla Ballata del carcere di Reading. Il trasporto avvenne a cura della signora Carew, madre di Sir Coleridge Kennard.

Morto Ross, le sue ceneri vennero sepolte nella stessa tomba di Wilde. Negli anni, numerose estimatrici di Oscar Wilde si sono succedute dinnanzi a questo monumento lasciandovi, come traccia del loro passaggio, impronte di baci.

 
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