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| È l'antagonista del libro di Omero l'Odissea, che narra le avventure di Ulisse dalla guerra di Troia al suo ritorno in patria. Nel libro I dell'Odissea di Omero è descritto come il più bello e il più supponente dei Proci (ma è un personaggio molto violento, arrogante e volgare), che, durante l'assenza di Ulisse, avevano invaso il suo palazzo e cercavano di sposare Penelope. Si distingueva per violenza, brutalità, orgoglio e durezza. Durante l'assenza di Ulisse tentò di far perire Telemaco, cercando poi di guidare i suoi compagni alla corsa dei beni di Ulisse. Insultò Eumeo allorché il vecchio guardiano di porci introdusse Ulisse sotto forma di mendicante nel palazzo, incitò Iro contro Ulisse, che neanche allora riconobbe, e infine venne ucciso dalla prima freccia di quest'ultimo, durante la scena del riconoscimento, mentre portava una coppa alle labbra.
Sarebbe questa l'origine dell'espressione: «quanto è lontano dalla coppa alle labbra».
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