IL FARO DEI SOGNI

Capo Verde

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view post Posted on 12/12/2017, 16:12     Top   Dislike
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Capo Verde (in portoghese: Cabo Verde, in creolo capoverdiano: Cabu Verde , Cábu Vêrdi ,Kabu Verde o Kób' Vert) è uno stato dell'Africa. È una repubblica presidenziale con capo di stato Jorge Carlos Fonseca e capo di governo Ulisses Correia e Silva.

È costituita da un arcipelago di dieci isole di origine vulcanica, situato a circa 500 km dalle coste senegalesi nell'oceano Atlantico settentrionale, al largo dell'Africa occidentale. Il patrimonio naturale di questo arcipelago è stato solo di recente scoperto dagli operatori internazionali che hanno aperto le porte di Capo Verde al turismo.

"Capo Verde" prende il nome da Cap-Vert, nell'odierno Senegal, il punto più occidentale dell'Africa continentale.



Geo & Geo - Capo Verde -



Video



[CENTER]Storia



Nel 1456, Alvise Cadamosto scoprì alcune delle isole di Capo Verde. Nel 1456 Antonio, Bartolomeo da Noli, Vicente Dias e Diogo Gomes, navigatori nolesi e Portoghesi al servizio del Portogallo, sbarcarono nelle isole di Capo Verde e le descrissero ufficialmente come terre disabitate. Valutando i venti dominanti e le correnti oceaniche nella regione, si può supporre che le isole possano anche essere state visitate da pescatori wolof, sérèr o anche lebu, della costa della Guinea. La tradizione suggerisce inoltre la visita degli arabi o dei fenici secoli prima dell'arrivo degli europei.
stemma coloniale dal 1935 al 1951[/CENTER]

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L'esploratore portoghese Jaime Cortesão narrò la storia della visita degli arabi ad un'isola chiamata "Aulil" o "Ulil" (forse Sal), dove veniva estratto il sale da saline naturali.
ex-stemma coloniale di Capo Verde (1951-1975)

Nel 1462, sull'isola di São Tiago fu fondata Ribeira Grande (ora Cidade Velha).





Capo Verde era anche una base perfetta per lo scalo delle navi in viaggio tra l'Europa e l'America, diventando perciò un centro molto importante per il commercio degli schiavi africani. Nel corso del suo terzo viaggio transoceanico (1498), Cristoforo Colombo sbarcò nelle isole (più precisamente a Boa Vista) scrivendo nel suo giornale: "Hanno un nome ingannatore perché sono alquanto aride e io non vidi in esse alcunché di verde". Vi trovò soltanto capre selvatiche, grandi testuggini e lebbrosi.[5]





Nel 1747 l'arcipelago venne colpito dalla prima (storicamente registrata) delle ricorrenti siccità e dalla fame, alla presenza della quale il governo portoghese rimase impassibile e non inviò alcun aiuto. Il declino della tratta degli schiavi segnò inoltre un'altra battuta d'arresto per l'economia, portando nel XIX secolo ad una massiccia emigrazione degli abitanti di Capo Verde verso il New England (Stati Uniti).I primi capo-verdiani arrivati agli Stati Uniti erano uomini recrutati dalle baleniere sull'isola di Brava.

Negli anni '30, '40 e '50 si forma il primo movimento nazionalistico che usa come mezzo letteratura: Claridade.





Nel 1975 Capo Verde ottenne l'indipendenza dal Portogallo, con presidente Aristides Maria Pereira, PM Pedro Verona Rodrigues Pires e presidente dell'assemblea nazionale popolare Abílio Duarte, ed il 16 settembre dello stesso anno venne ammesso tra i membri delle ONU. Il Partito Africano per l'Indipendenza della Guinea e di Capo Verde (PAIGC) prese il potere sia nella Guinea-Bissau sia a Capo Verde. In entrambi i paesi si discusse sull'opportunità di un'unificazione sino al 1980, quando vi fu un colpo di Stato nella Guinea-Bissau. I Capoverdiani abbandonarono il PAIGC e con la separazione dalla Guinea-Bissau, all'inizio del novembre 1980, dovuto ad un colpo di stato nel Paese cui era federato, il Partido Africano da Independência de Guiné e Cabo Verde (PAIGC) cambia nome in PAICV (Partido Africano para a Independência de Cabo Verde). In questi anni vi fu una forte collaborazione con la Cina, l'URSS, Cuba e altri paesi del blocco sovietico. A causa del monopartitismo, cominciarono le proteste popolari e nel 1990 l'Assembleia Nacional Popular iniziò la revisione della costituzione a 28 settembre, revocando l'articolo 4 della costituzione nazionale che diceva:Il PAICV è il partito politico e forza dominante della Repubblica di Capo Verde, ciò a causa di manifestazioni, critiche dall'interno e dall'esterno dell'arcipelago sul monopartitismo.
stemma anteriore
Bandiera anteriore (1975-1996)

Il 13 gennaio 1991 si tengono le prime elezioni, dove concorrono il PAICV e il nuovo partito MpD, con le quali il MpD resterá al potere fino al 2001. Alcuni storici definiscono questo periodo un periodo di Privatizzazione selvaggia, in cui si privatizzarono numerose imprese nazionali come l'ENACOL e la ELECTRA.





Clima

Il clima a Capo Verde è di tipo tropicale secco, con una temperatura media che oscilla tutto l'anno intorno ai 26 °C; l'escursione termica, tra massime e minime, non supera mai i 10 °C, mentre in mare la temperatura dell'acqua oscilla fra i 22° e i 29 °C a seconda delle stagioni.

Nelle isole montuose come Santiago, Santo Antão, São Nicolau e Fogo il sole domina quasi tutto l'anno, mentre il breve periodo delle piogge va da settembre ad ottobre. Boa Vista, Sal e Maio, offrono invece un clima nettamente più secco, dovuto ai venti caldi provenienti dal Sahara.

Essendo l'arcipelago sottoposto ciclicamente ad anni di siccità ad effetto della deriva sulle isole dei venti sahariani, il problema dell'acqua è sempre stato il problema principale, che ricorre periodicamente. Il periodo delle piogge è breve, ma è più che sufficiente a sostenere una natura da clima semiarido. Purtroppo la concomitanza di fattori avversi può recare episodicamente la contrazione drammatica del periodo delle piogge, o in alcuni anni la scomparsa totale. L'adozione di tecniche moderne nell'irrigazione ad elevata efficienza e nel ricupero idrico (condensazione, dissalazione, riciclo) hanno ottenuto un netto miglioramento della situazione, la necessità d'altro lato di sostenere una popolazione numerosa rende non facile il mantenimento accettabile nei periodi sia pur rari di crisi. La situazione non è uniforme e sono maggiormente travagliate le isole che si affacciano verso il Sahara.





Demografia

Secondo il CIA Factbook il paese nel 2009 aveva una natalità del 23,5 per mille ed una mortalità del 6,2 per mille. L'incremento annuo della popolazione è però solo intorno allo 0,5-0,6% a causa della forte emigrazione. Una buona aspettativa di vita (68 anni per gli uomini e 75 per le donne) accompagna però un tasso di mortalità infantile piuttosto elevato del 41,4 per mille. All'anno 2010 la popolazione residente nelle isole era di 510.000 abitanti; a questi si devono aggiungere i circa 700.000 abitanti emigrati all'estero.

Etnie

La popolazione attuale di Capo Verde è costituita da varie etnie, sia africane (come Fula, Balanta, Mandinga, ecc...) sia europee (come Genovesi, Portoghesi, Veneziani, Spagnoli, Inglesi), che si sono nei secoli completamente mescolate, creando una popolazione denominata la creola di Capo Verde.[7]





Religioni

La maggior parte della popolazione si professa cristiana cattolica (circa il 90%). In molte aree il cristianesimo ha inglobato elementi della religione animista africana. Sono presenti anche comunità cristiane protestanti, come anche buddiste e musulmane.[8]





Lingue

La lingua ufficiale dello Stato è il portoghese, ma molto diffuso è il creolo capoverdiano, una lingua creola derivata dal portoghese.

In ognuna delle dieci isole di Capo Verde, si parla un Creolo differente, ma negli ultimi anni si sta cercando di attuare un processo di normatizzazione, si vuole cioè creare una norma.

Il francese è insegnato nelle scuole dal settimo anno al decimo secondo anno come lingua straniera in quanto Capo Verde è stato membro dell'Organizzazione Internazionale della Francofonia.

Uguale all'inglese, che è insegnato solo nei licei (dal settimo al decimo secondo).

Oltre al portoghese, francese e/o inglese è discusso il fatto di voler insegnare nelle scuole anche il creolo in quanto non si saprebbe quale creolo di quale isola insegnare, in quanto da isola a isola vi è differenza nel parlare, in particolare tra isole di Barlavento e quelle di Sotavento.





Arte
Musica

La musica di Capo Verde incorpora influenze africane, portoghesi, caraibiche e brasiliane. Il genere musicale capoverdiano per eccellenza è la morna, una forma di canzone malinconica e lirica in genere cantata in creolo capoverdiano. Altri generi musicali molto popolari nel paese sono la coladeira, la Kizomba, la funaná e il batuque.

Tra gli artisti più conosciuti all'estero figurano Cesária Évora, interprete tradizionale di morna e Ildo Lobo. Ci sono anche diversi artisti nati all'estero, ma di origine capoverdiana, molto noti nella scena internazionale; tra questi Lura, che interpreta sonorità tipiche dell'arcipelago contaminate con il jazz e la musica brasiliana, il pianista jazz Horace Silver, i musicisti Paul Gonsalves e Paul Pena nonché i fratelli Tavares, gruppo musicale r&b-soul.
Letteratura

La lingua capoverdiana (nelle due varianti) ha una propria letteratura relativamente sviluppata.

Fra i più noti scrittori e poeti capoverdiani si possono citareAntónio Aurélio Gonçalves (São Nicolau), Eugénio Tavares (isola Brava), Elsie Clews Parsons (Fogo), Carlos Barbosa, Tomé Varela da Silva e Daniel Spínola (Santiago), Sérgio Frusoni e Ovidio Martins (São Vicente) e Luís Romano Madeira de Melo (Santo Antão). Oppure come il poeta capoverdiano Corsino Fortes.





Tradizioni

Sono numerose le tradizioni capoverdiane. Elenco di alcune:
Carnevale

Festeggiato in tutte le isole prevalentemente a São Vicente e São Nicolau, di stile Luso-brasiliano dove tutti partecipano. Si comincia (a SV) un mese (solitamente Gennaio-Febbraio o Febbraio-Marzo) prima tutte le Domeniche con i Mandinga, persone vestite e dipinte di nero che gridano per strada "U u u aaaa, oli mendinga teb panhób" (u u u aaa, ecco i mandinga che ti vengono ad acchiappare!), e con varie sfilate di scuole, insegnanti e bambini, e l'evento più importante con i quattro gruppi ufficiali: Vindos de Oriente, Monte Sossêgo (abbreviato in Montsû),Flores do Mindelo e Cruzeiros do Norte, inoltre un gruppo notturno come la Samba Tropical.Infine il giorno delle Ceneri sono consegnati vari premi come miglior carro, regina del Carnevale, miglior musica, miglior gruppo, ecc...
Caça-Bruxas (Caccia-streghe)

È il settimo giorno dalla nascita di un bambino in cui tutti i familiari si riuniscono a casa dei genitori e gli stanno attorno cantando musiche per scacciare le streghe dall'anima del bambino.
Kuxi Midju/Cxi midj

Festeggiato a Santiago, è la festa del raccolto del mais in cui si pestano le pannocchie per ottenere i semi di mais per fare la cachupa. È tipico di Santiago e Santo Antão.
Batucu

Musica caratterizzata da un singolo ritmo. Si fa battendo le mani con dei cuscinetti ripieni di sabbia. È accompagnato da un ballo dove specialmente si muove l'anca.
Capodanno

Fim de ano in portoghese o Fimdón in creolo è una festa grande festeggiata soprattutto a SV con fuochi d'artificio e diverse feste.I bambini escono nelle strade per cantare Sr. San Silvestre e augurare buon anno alle persone.
San Jon
Festa santa/pagana dove si onora San Giovanni Battista il 24 giugno. Nel giorno prima si organizzano grandi fuochi perché ci si salti sopra. Il 24 giugno si festeggia con bevande come il Grog, e danze come Colá San Jon che consistono nell'appoggio dei genitali lato a lato. È caratteristica di São Vicente, São Nicolau e Santo Antão.[12



 
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L'architettura di Boavista, Capo Verde

Il principale patrimonio architettonico di Capo Verde è costituito dalla Cidade Velha, città di Ribeira Grande di Santiago e prima città portoghese edificata in Africa.

Recentemente classificata dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, la Cidade Velha racchiude diversi monumenti di grande significato storico, per quanto ben pochi di essi siano ancora intatti. La chiesa di Ns. Sig.ra del Rosario, edificata ai piedi del pendio a Ovest della Ribeira, in stile manuelino, è, al pari del Pelouirinho (1520), in pieno centro del paese, vicino alla spiaggia, la testimonianza meglio conservata del XV secolo (1495). Della chiesa della Misericordia, dell’ospedale omonimo, della Casa della Camera e della Catena, non rimangono resti, anche se si sa che la parrocchia di Ns. Sig.ra della Concezione fu costruita a partire dal 1562, e lascia supporre la costruzione di una prima chiesa a quest’epoca. Del secolo XVI, ci restano il convento di S. Francesco, in rovine stabilizzate, a Nord della chiesa di Ns. Sig.ra del Rosario, nel sito in cui le navi facevano provvista.

Della piattaforma di S. Bràs, dove i gesuiti andarono a insediarsi all’inizio del XVII secolo, non è pure rimasto nulla. Dal lato opposto, il quartiere di Bairro de San Sebastião mostra le rovine della Sede Cattedrale, in cantiere di restauro, la cui costruzione si prolungò per oltre un secolo, tra il 1555 e il 1693, e non rimangono più resti del Palazzo Episcopale, a lato, con la sua biblioteca e archivio (il Tombo Velho, che fu incendiato “senza che restasse un solo breviario per dir messa”, come scrisse nel 1712 il Vescovo Francisco de Santo Agostinho), e neppure del presidio. In effetti, essendo diventata città nel 1533, Ribeira Grande pagherà caro il suo successo folgorante, soffrendo tremende scorrerie e saccheggi di pirati inglesi, francesi e olandesi, in un periodo in cui erano gli stessi paesi di origine ad appoggiarli nella loro opera di latrocinio e distruzione.


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Nel tentativo di fermare la decadenza accelerata della città che, dopo un attacco devastante del celebre Francis Drake (1585), fu costruita dal 1593 la Fortezza Reale di S. Filipe, nella spianata che domina dall’alto la sede. La sorta della città era però segnata.

Distrutta regolarmente, spopolata, Ribeira Grande non avrebbe resistito ad altri attacchi pirati, che culminarono con quello che il francese Jacques Cassard perpetrò nel 1712, incendiandola dopo aver predato tutto il possibile, un tesoro valutato all’epoca di 3 milioni di sterline.


Alla fine del 1769 la capitale diventa Praia de Santa Maria e Ribeira Grande declinò alla condizione di villaggio in rovina. Praia, diventata città nel 1858, sarà l’erede di R. Grande, ma non della sua monumentalità, traumatizzata dalla distruzione sofferta dalla sua progenitrice. Qui si sviluppa sul platô – il primo dei piccoli altopiani in cui oggi la città si sdoppia – la Praça Alfonso de Albuquerque, in cui si trovano gli edifici istituzionali della capitale: il Palazzo del Governo (Presidenza della Repubblica), la Camera Municipale, la Cattedrale, la caserma.

Oggi tutto il platô è considerato un complesso architettonico da preservare, nel quale vanno a concentrarsi tutte le istituzioni: il Palazzo di Giustizia, i ministeri, la Imprensa Nacional, il liceo Adriano Moreira (Domingos Ramos), l’ospedale, il mercato, la chiesa del Nazareno, il cinema, la scuola centrale, la Banca di Capo Verde, il museo etnografico, e altri edifici nobili, molti dei quali occupati attualmente da banche, attività commerciali e piccoli alberghi. I monumenti allo scopritore Diogo Gomez, di fronte al Palazzo Presidenziale, e ad Amìlcar Cabral, padre di Capo Verde indipendente, sono due monumenti emblematici della storia sociale e politica di Capo Verde.


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A Fogo i palazzi a più piani hanno valore storico e predominano i lunghi balconi al piano alto. S. Filipe è una testimonianza secolare, in cui spiccano la C. Municipale, la chiesa e il palco della Piazza.
Restano a S. Nicolau l’edificio che ospitò il seminario-liceo (1866-1931) a Ribeira Brava, la chiesa e il busto del Dr. Jùlio Josè Dias. Dominano il porto di Preguiça, il forte del Principe, il Padrão das Descobertas e la capp. di Ns. Sig.ra dei Naviganti. A Calejão, l’antico Orfanato das Irmãs do Amor de Deus in rovina, attende di essere restaurato per accogliere il museo di Arte Sacra.

A Santo Antão, Ribeira Grande (erede del nome della prima capitale di Capo Verde) e Ponta do Sol, più che Porto Novo conservano il fascino dell’architettura coloniale del tempo in cui furono edificate. La via centrale della prima, a ridosso della montagna, è orlata di edifici antichi e relativamente alti, con la Casa Marçal sullo sfondo, in un complesso architettonico bello e accogliente. Mentre a Ponta do Sol la Camera Municipale, l’ospedale e la Chiesa, nonchè la spaziosa piazza, inquadrano un insieme armonioso su cui la voce della Morna canta che “non può esserci un luogo più bello!”.
A Santo Antònio das Pombas fu eretta una maestosa statua del santo sulla cima della collina, divenuta in riferimento non solo per i locali, ma per chiunque visiti la Ribeira do Paùl. A metà strada da Povoação, sopra il mare, la sinagoga, segno di una forte presenza di ebrei nell’isola, ora in rovina, è sede dello sviluppo di un’unità turistica.
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Sebbene sia stata popolata e urbanizzata tardivamente, S. Vicente vanta un’edilizia pregevole nella città di Mindelo, dove spiccano il Fortino del Re, del 1852, il Liceo Gil Eanes, del secondo quarto del secolo XX (che ospitò per qualche tempo le poste); la Camera Municipale, di stile coloniale; la Capitania (replica della Torre di Belèm a Lisbona); il Mercato Municipale; il Banco Nazionale Oltremarino (che diede luogo al BCA), il Palazzo del Governo (attuale Palazzo della Presidenza), la chiesa parrocchiale, l’hotel Porto Grande, nonchè il Quiosque (chiosco) e il Coreto (palco) della Praça Nova e qualche statua pubblica.
L’isola di Brava è tutta un modello di armonia architettonica, con le sue case bianche e cenerine, i bei mura di cinta allineati in pietra squadrata, con particolare rilievo per la sobria eleganza di Nova Sintra, dominata dalla statua di Eugènio Tavares (poeta). La casa della sua residenza, nella parte alta della città, è ora la casa-museo Eugènio Tavares.
La città di Maio, nota anche con il nome di Porto Inglês, è dominata dal Castello, costruito nella stessa epoca del Forte di S. Filipe, a Ribeira Grande, a sua volta sotto la vigilanza della chiesa parrocchiale: un’icona dell’isola, sopra la piazza centrale.

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A Boavista, Sal Rei conserva un complesso architettonico notevole, risalente a quando il sale era un’importante commercio, e venivano ad insediarsi i commercianti e i politici, in case signorili da due o tre piani. E’ di quest’epoca la casa di Benoliel de Carvalho, nella piazza, ora in rovina, che fece pure costruire un’abitazione e una cappella più a Nord, nella Praia di Ns. Sign.ra di Fàtima, oggi restaurata. E’ del 1818 la costruzione del forte Duque de Bragança, sull’isoletta prospiciente, per prevenire attacchi come quelli che nel 1815 e 1817 furono lanciati contro Sal Rei da inglesi e sudamericani.

FONTE https://www.boavistaofficial.com/architett...sta-capo-verde/

 
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Generalità

Questo arcipelago situato nell'oceano Atlantico settentrionale è formato da nove isole principali (Santo Antão, São Vicente, São Nicolau, Sal, Boa Vista, Maio, São Tiago, Fogo, Brava) e da vari isolotti minori; prende il nome dall'omonimo promontorio continentale che si trova sulla costa del Senegal, a 500 km di distanza. L'arcipelago cominciò a essere popolato stabilmente soltanto dopo l'arrivo degli europei, diventando nel XVI secolo un possedimento coloniale dei portoghesi, che vi stabilirono una colonia penale e ne fecero una base per il commercio degli schiavi della Guinea: da ciò deriva il forte mescolamento etnico che caratterizza il Paese. Pressoché completamente trascurato dall'amministrazione coloniale portoghese e assai scarsamente favorito per quanto riguarda le risorse naturali, l'arcipelago nella sua breve storia (è indipendente dal 1975) non ha avuto molte possibilità di sviluppo economico. All'inizio del Duemila la sua struttura produttiva, basata essenzialmente sulle coltivazioni di piantagione, sulla pesca e sul commercio di transito, è assai modesta e di scarsa rilevanza internazionale.



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Territorio: geografia umana

Le isole cominciarono a essere popolate stabilmente soltanto dopo l'arrivo degli europei, che vi stabilirono una colonia penale e ne fecero una base per il commercio degli schiavi della Guinea: da ciò il forte mescolamento etnico, per cui la popolazione è costituita da una maggioranza di creoli (69,6%) e, per il resto, in prevalenza da neri (26,8%), un'esigua minoranza di bianchi (2%) e altri (1,6%). La vera e propria colonizzazione delle isole iniziò nell'ultimo quarto del sec. XIX, dopo l'abolizione della schiavitù, a opera di portoghesi provenienti soprattutto dall'Algarve, che vi impiantarono grosse aziende agricole. La crescita demografica è risultata particolarmente intensa dalla metà del sec. XX, portando al raddoppio della popolazione in un trentennio (147.000 ab. al censimento del 1950; 296.000 ab. al censimento del 1980) e proseguendo a un ritmo elevato anche nel decennio successivo (342.000 ab. al censimento del 1990). Nonostante la densità in assoluto non elevatissima (126 ab./km²), ne deriva una pesante condizione di sovrappopolamento, in conseguenza dei caratteri geografici e delle limitate capacità economiche interne. Fin dagli anni Settanta del Novecento, hanno preso avvio massicce correnti migratorie, soprattutto verso gli Stati Uniti, il Portogallo e il Senegal. I principali centri sono la capitale Praia e la cittadina di Mindelo, nell'isola di São Vicente.



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Cultura: generalità

La capitale, Praia, è il centro culturale del piccolo Paese, tanto che vi si trova il Centro Culturale capoverdiano, dove si organizzano spettacoli e rappresentazioni di ogni genere. La pittura e l'arte grafica non sono molto sviluppate: l'artigianato si basa soprattutto sulla tessitura, la ceramica (specie nell'isola di Boavista) e l'intaglio di piccole figure nella lava (nell'isola di Fogo). Altre attività praticate sono l'intreccio dei cesti, il ricamo e la lavorazione del legno. La musica e la danza sono il fulcro della cultura capoverdiana: le forme tradizionali di musica comprendono il funana, suonato con la fisarmonica e con una sbarra di ferro che serve a battere il tempo. Il batuque viene eseguito in cerchio da donne che battono il ritmo su pezzi di tessuto arrotolati tenuti fra le gambe. Entrambi i ritmi risentono molto di quelli africani e sono tipici dell'isola di Santiago. Un altro stile musicale tradizionale è la morna, una sorta di ballata più lenta e fortemente influenzata dai ritmi e dalla saudade portoghese; la sua interprete più famosa è Cesária Evora (n. 1941). Naturalmente ogni tipo di musica può accompagnare danze particolari. Nel corso dell'anno si festeggiano numerose festività religiose, nel corso delle quali il cibo riveste un ruolo molto importante. Nei giorni precedenti la festa le donne preparano la cachupa, triturando il mais, tagliando le verdure e cucinando la carne. Lo xerem, invece, è fatto con farina di grano. Il mais è la base dell'alimentazione dei capoverdiani, e la cachupa il piatto più comune. Altri cibi consumati abitualmente sono il riso, i fagioli, il pesce, le patate e la manioca. La colazione tradizionale è a base di cuscus, un pane di mais cotto al vapore, mangiato con miele, latte o caffè. Di solito il pranzo è piuttosto abbondante, mentre la cena è leggera. Il grogue, un liquore di zucchero di canna, viene fatto nelle isole ed è una bevanda diffusa e popolare soprattutto fra gli uomini.



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Cultura: letteratura

I primi esempi di una letteratura originale, che non ricalchi i modelli portoghesi ma si ponga come punto di incontro di due culture, risalgono agli inizi del XX sec. con i poeti E. Tavares (1867-1930) e P. Cardoso (1890-1942) che usano la lingua creola. Le riviste Presencia (1928) e Claridade (1936) rivelano scrittori in grado di esprimere valori universali attraverso la piena adesione alla propria autenticità culturale. Fra questi ricordiamo M. Lopes e B. Lopes, autore di Chiquinho (1947), il miglior romanzo capoverdiano. I poeti di “Nova Largada”, affermatisi nel corso degli anni Sessanta e Settanta, al contrario dei loro predecessori rifiutano l'assimilazione, esaltano i valori africani, immettono nella letteratura la realtà sociale, esprimono la solidarietà nella lotta per la liberazione dei neri e la nascita di una coscienza nazionale, si ispirano ai ritmi popolari e ai dialetti creoli. Sono poeti militanti, come Onésimo da Silveira, Ovidio Martins, Gabriel Mariano e Kaoberdiano Dambarà. Anche la prosa si arricchisce di nomi nuovi, come quello di Lovis Romano, autore di Famintos (1961), critica profonda alla borghesia locale. Dopo l'indipendenza le pubblicazioni si sono fatte più rade, malgrado le belle riviste Raizes e Ponto y Virgula. I temi più ricorrenti sono il mare, la siccità e la miseria.



FONTE http://www.sapere.it/enciclopedia/Capo+V%C...e+Stato%29.html

 
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