IL FARO DEI SOGNI

Giordania

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view post Posted on 11/12/2017, 14:25     Top   Dislike
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La Giordania ([ʤorˈdanja][4]) o Regno Hascemita di Giordania (in arabo: المملكة الأردنية الهاشمية‎, al-Mamlaka al-Urdunniyya al-Hāshimiyya) è uno Stato del Vicino Oriente (Asia). Confina a nord con la Siria, a nord-est con l'Iraq, a sud-est e a sud con l'Arabia Saudita, a sud-ovest è bagnata dal Mar Rosso, a ovest con Israele, il territorio palestinese della Cisgiordania e il mar Morto.

È indipendente dal 1946 e la sua forma di governo è la monarchia costituzionale. Il re attuale è ʿAbd Allāh II, figlio del popolarissimo Husayn, morto nel 1999.



"Il mondo insieme" - I Viaggi: Giordania



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Geografia

Situata nella regione storica della Mezzaluna fertile, la Giordania è in gran parte costituita da deserti e ampi altopiani. Si può dividere in tre zone principali: la Valle del Giordano, l'altopiano della Transgiordania e il deserto.

L'altopiano della Transgiordania corrisponde alla zona dove sono situati i principali centri urbani, Amman, Zarqāʾ, Irbid, e Karak, ed è il luogo di maggior interesse turistico vista la presenza dei più importanti siti archeologici come Jerash, Karak, Madaba e Petra, una delle sette meraviglie del mondo moderno.
La regione desertica occupa circa i due terzi del Paese, in questa zona, si trova la cima più alta della Giordania, il Jebel Rum alto 1754 m. Il più alto monte della Giordania secondo il SRTM è il monte Jebel Umm al-Dami, di circa 1830 m., al confine con l'Arabia Saudita.

Montagne: Jebel Umm al-Dami, Jebel Rum, Nebo.

Deserti: Deserto siriaco.



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Idrografia
Il fiume Giordano fa da confine con Israele ed è l'unica vera risorsa d'acqua superficiale.

L'unico fiume di rilievo è il Giordano, storicamente conteso con Israele, che sfocia nel Mar Morto. Lo sbocco meridionale sul mar Rosso ha come porto principale ʿAqaba.
Vasca di acqua nel deserto per irrigare le nuove coltivazioni.

I più grandi affluenti del fiume Giordano sono lo Yarmuk e lo Zarqa.

Il lago più esteso del paese è il Mar Morto.

L'unico mare confinante con la Giordania è il Mar Rosso.



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Clima
Il clima è di tipo mediterraneo nelle regioni ad ovest e nord della Valle del Giordano, con inverni mediofreddi e umidi ed estati calde e asciutte, raggiungendo temperature che superano i 35 °C. Occasionalmente in inverno è presente la neve. Le precipitazioni piovose raggiungono circa i 600 mm annui. Nelle regioni desertiche del sud e del sud-est invece il clima è prevalentemente arido. Le precipitazioni sono scarse, inferiori ai 50 mm, le estati sono bollenti con temperature che superano i 40 °C e durante il periodo invernale arrivano i venti freddi provenienti dall'Asia.



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Etnie
La Giordania ha una popolazione di circa 5,9 milioni di abitanti, di cui il 95% è composto da arabi, che vengono distinti in arabi giordani (55% circa della popolazione) e "arabi palestinesi" (circa il 40%), arrivati in Giordania in conseguenza delle guerre arabo-israeliane del 1948 e del 1967.
Il restante 5% della popolazione è composto principalmente da circassi, armeni, ceceni, dom[5] e curdi.
Non è ancora stato stabilito con chiarezza il numero di libanesi arrivati in Giordania durante e dopo la guerra del 2006.



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Lingue
La lingua ufficiale del Regno è l'arabo, ma l'uso dell'inglese è molto diffuso in ambito governativo, culturale e sociale. Entrambe le lingue sono obbligatorie nelle scuole pubbliche e private. Il francese è insegnato in alcune scuole (sia pubbliche che private), ma non è obbligatorio. L'armeno e le lingue caucasiche sono diffuse tra i membri delle minoranze sopra citate.





Religioni

Secondo le stime del 2001 il 92% della popolazione giordana è composta da musulmani sunniti e il 6% da cristiani, (in maggioranza greci-ortodossi, ma anche cattolici, ortodossi-siriani, copti, armeni apostolici e protestanti).
Vi è inoltre una piccola minoranza drusa nella città di Zarqa e presso l'oasi di Azraq.
Nel villaggio di ʿAdasiyya vi è invece una piccola comunità Bahá'í.[6]





Economia

La Giordania, sebbene stia attraversando un periodo di buona crescita del PIL, soffre dell'aridità dei suoi territori, che costringe l'agricoltura a svilupparsi su spazi assai esigui.

Il mercato immobiliare giordano è colpito da un forte calo di richieste, come parte delle implicazioni della crisi finanziaria mondiale. Secondo fonti del regno hashemita, progetti immobiliari del valore di 3 miliardi di euro sono stati rinviati. Zuhair al-Amri, presidente della Società Investimenti immobiliari, ha dichiarato che il calo del mercato immobiliare giordano ha avuto inizio nel 2007, ma che la situazione è peggiorata, alla luce della crisi finanziaria mondiale nel 2008[13].

Il turismo è attratto soprattutto dal sito di Petra, da altri resti archeologici pre-islamici, dalle località termali del mar Morto e dalla località marina di Aqaba, peraltro soprattutto un porto, in quanto unico sbocco al mare (Mar Rosso). Il deserto del Wadi Rum, famoso per diversi film (tra cui Lawrence d'Arabia e Sopravvissuto - The Martian), offre paesaggi mozzafiato e la possibilità di pernottare nel deserto nelle tende beduine.

Monumenti: Castelli del deserto, Pella, Petra, Piccola Petra, Quwaylibah.

La valuta della Giordania è il dinaro.

















 
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Generalità

Paese dai confini artificiali, tracciati sulla carta in seguito alle vicende politiche che ne hanno contraddistinto la costituzione, la Giordania si estende oggi da W, dalla fertile valle segnata dall'omonimo fiume Giordano e più in basso dalle sponde melmose e saline del Mar Morto, all'E delle distese desertiche che digradano verso Siria, Iraq e Arabia Saudita, passando per gli altopiani antropizzati della Transgiordania, fino all'estremo sud roccioso del Wadi Rum, uno dei luoghi più suggestivi del pianeta, promosso dall'UNESCO come sito naturale patrimonio dell'umanità nel 2011. A testimonianza della vivacità e della ricchezza culturale che ha caratterizzato il passato millenario del Paese, restano oggi sul territorio i segni lasciati dai popoli che vi hanno soggiornato, segni che affondano le radici nella civiltà romana e ancora prima greca, omayyade, araba, amorrita: dalle rovine della capitale ʽAmmān, alle vestigia di Jarash (la romana Gerasa), una delle dieci città mediorientali unite dalla storica lega commerciale di Pompeo; dai monumenti di Petra, l'antica città dei Nabatei scavata nella roccia policroma di arenaria, ai castelli che punteggiano le pianeggianti distese del deserto orientale. Culla delle religioni, la Giordania comprende anche i luoghi di quella terra divenuta Santa per le tradizioni cristiana ed ebraica, che qui riconducono i natali di Gesù Cristo; una terra da millenni oggetto di contesa tra popoli che hanno fatto di queste tradizioni motivo di scontro identitario e politico, oltre che teologico e religioso, scontro che fatica a trovare una composizione pacifica definitiva. A questa situazione si aggiungono le difficoltà interne dovute ai processi di stabilizzazione economica fiscale e monetaria in atto nel Paese soprattutto negli ultimi anni, sotto il monitoraggio costante del Fondo Monetario Internazionale, sforzi che denunciano una debolezza ancora strutturale del Paese e la sua dipendenza dagli aiuti esteri. Tuttavia, grazie alla sua posizione privilegiata all'interno del Medio Oriente, che ne ha fatto per decenni l'ago della bilancia nei delicati equilibri tra le mire espansionistiche di Israele, le rivendicazioni palestinesi, la potenza dell'Arabia, la Giordania continua a costituire un punto nevralgico nello scacchiere internazionale. Una centralità che ha trovato nuovamente conferma, in occasione del conflitto con l'Iraq, nell'alleanza intrecciata con gli Stati Uniti d'America, interessati ad assicurarsi un sostegno locale nella lotta al terrorismo e nel processo di pacificazione dell'area mediorientale.

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Cultura: generalità

Anche in Giordania storia e modernità convivono in un sistema che progressivamente tenta, in maniera sempre più convincente, di fondere le due dimensioni, facendone emergere il valore e le particolarità. L'obiettivo di preservare le forme della cultura e della tradizione giordana viene perseguito tramite numerose istituzioni ed eventi che lo Stato promuove. Festival, centri culturali, musei e gallerie, stagioni e compagnie musicali e teatrali sono i principali cardini su cui ruota questo programma, supportato in più di un caso da iniziative private. La Jordan Association of Artists, il Royal Cultural Centre, la National Jordanian Orchestra e la Royal Film Commission sono solo alcune delle realtà attive. Quest'ultima, per esempio, è un ente governativo preposto, da un lato, a incentivare e sovvenzionare lo sviluppo dell'arte cinematografica giordana e, dall'altro, a favorire l'utilizzo dei numerosi siti storici presenti in Giordania quali location per produzioni internazionali (qui si trovano i celebri scenari che hanno fatto da sfondo alle sequenze di Lawrence d'Arabia e Indiana Jones). Tra gli appuntamenti più importanti c'è senza dubbio il Jarash Festival, una rassegna di arte, teatro, musica, danza e letteratura che promuove molti artisti giordani, oltre che arabi e internazionali, e che dal 1981 si svolge, tra luglio e agosto, nella suggestiva cornice del teatro greco-romano dell'omonima località. Alla valorizzazione della cultura si legano gli sforzi indirizzati a rendere la Giordania una meta turistica sempre più frequentata, impegni che sono stati precisati dal governo in un dettagliato programma, la Jordan’s National Tourism Strategy 2004-2010, con l'obiettivo di dare risalto in misura sempre maggiore a tutto ciò che è patrimonio in Giordania: siti archeologici, eredità culturali intangibili, località di villeggiatura, produzioni tipiche. Da qui passano anche gli investimenti in infrastrutture, gli accordi con i partner internazionali, i fondi e gli sgravi per chi produce cultura nel Paese. Lo scopo è quello di creare e potenziare il sistema-cultura, all'interno dei confini nazionali, ma anche all'esterno, in una dimensione più allargata, mediorientale, con risvolti che potrebbero avere ricadute positive anche e soprattutto in ambito politico e sociale.

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Cultura: tradizioni

Al pari degli altri Paesi appartenenti al mondo arabo, la Giordania vanta tradizioni e costumi in larga parte appartenenti alla cultura islamica. Non mancano però le peculiarità, in ambiti diversi, che contribuiscono a contraddistinguere il Paese in vari contesti. Il caposaldo della società, in particolar modo di quella ancora esclusa dal progresso, resta la famiglia allargata, con il proprio corredo di usi e pratiche di origine beduina. Nelle realtà urbane queste unità familiari estese lasciano il posto a modelli e nuclei più ristretti e “occidentali” in scenari dalle architetture tecnologiche tipiche delle società industriali. Ancora vivo ed essenziale è, nella dimensione tradizionale-rurale, l'artigianato, le cui tecniche sono tramandate di generazione in generazione: dai tappeti agli indumenti, dai gioielli alle suppellettili in argento, dalle ceramiche alle lavorazioni in pelle, sono poche le necessità per le quali gli abitanti di questa Giordania “incontaminata” non sappiano fare da sé. Ampie testimonianze delle produzioni artigiane e dei manufatti giordani si trovano nel Museo del Folclore e nel Museo della Tradizione Popolare di ʽAmmān. Un altro ambito privilegiato per la sopravvivenza della memoria storica di una cultura è, inoltre, la cucina. Se le basi restano riso, carne e spezie, bisogna aggiungere agli ingredienti più comuni l'olio di oliva e lo yogurt, elementi indispensabili per preparare, per esempio, il msakhan, con agnello o montone, e il mansaf, pollo con cipolle, fra i piatti riservati alle occasioni speciali. Tra le ricorrenze più sentite, oltre a quelle della tradizione islamica, si ricordano la Festa per l'Indipendenza (25 maggio), l'Arm Day (10 giugno), l'anniversario della nascita di Re Ḥusain (14 novembre) scomparso nel 1999.

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Cultura: letteratura

Di letteratura giordana si può parlare soltanto dal 1948, anno in cui la Giordania occupò e annesse parte della Palestina. In realtà, sul piano letterario, la situazione di queste due regioni era assai diversa per la differente situazione politica in cui si erano trovate. In Giordania l'élite era prevalentemente costituita da uomini nativi di altri Paesi che avevano seguito nel 1923 l'emiro ʽAbd Allāh dalla Mecca, mentre in Palestina, già durante il mandato, la presenza di numerose scuole e seminari religiosi aveva contribuito a migliorare il livello culturale del Paese. Comunque già alla fine dell'Ottocento si era avuta una poesia encomiastica i cui migliori rappresentanti furono Yūsuf an-Nabahānī (1850-?) e Salīm ben ash-Shaikh Ḥasān al-Yaʽqūbī (1880-1946). Un altro poeta che si mantenne fedele alla poesia tradizionale, pur preferendo l'ode monorima, fu Muṣṭafā Wahhabī aṭ-Ṭill (1897-1949), nella cui poesia, piena nello stesso tempo di melanconia e di ironia, è espresso vivamente l'amore per il suo Paese e il suo popolo; nuovi temi della libertà degli arabi e della tensione arabo-israeliana appaiono nelle poesie di Isʽāf an-Nashāshībī (1882-1948) e ancor più nei versi di molti poeti palestinesi vissuti in Giordania, come Ibrāhīm Ṭūqān (1905-1941) che, avendo previsto con accenti profetici la tragedia palestinese, è diventato uno dei primi cantori del patriottismo arabo insieme a ʽAbd ar-Raḥīm Maḥmūd (m. 1948) e Abū Salmā (1909-1980). Sempre di origine palestinese sono il poeta Maḥmūd Ḥaydar e lo scrittore Maḥmūd Shuqayr, che esprime nei suoi racconti il dolore dei palestinesi profughi in Giordania. Tra gli intellettuali giordani spicca il nome di ʽIsā an-Nāʽūrī (1918-1985), fondatore nel 1952 della rivista letteraria al-Qalam al-Giadīd (La penna nuova). Profondo conoscitore della letteratura italiana, a lui si deve la traduzione in arabo di molti nostri capolavori. Tra i più importanti scrittori giordani contemporanei occupa un posto di rilievo Galib Halasa (1932-1989), che ha avuto un ruolo di primo piano nel processo di modernizzazione della letteratura araba, sia dal punto di vista linguistico sia dei contenuti. Un contributo importante alla letteratura giordana moderna lo ha dato senza dubbio anche Mounis al-Razzaz (1951-2002). Tra gli autori di racconti brevi, un genere molto diffuso nella letteratura araba contemporanea, emergono gli scrittori Fahri Qu'war e ‘Uday Madanat, la cui raccolta più significativa è Sabah al-hayr ayyatuha algarah (1991; Buongiorno, vicina), e la scrittrice Basmà Nassur, che ha pubblicato in Libano la raccolta Nahwa al-wara (1991; All'indietro). ‘Abd ar-Raḥmān Munīf (1933-2004), nato in Giordania da madre irachena e padre saudita, va ricordato per il proprio impegno politico, causa delle censure e delle peregrinazioni che lo hanno visto protagonista. Nel 1992 gli fu assegnato il premio Sultan al-‘Uways, la massima onorificenza letteraria del mondo arabo; tra le sue opere più importanti Città di sale (1981-85, in cinque volumi). Una figura importante, per la visibilità internazionale che ha saputo dare alla letteratura e alle istanze culturali del mondo arabo, è anche Fadia Faqir (1956), scrittrice e saggista anglo-giordana, autrice di Pillars of Salt (2002) e Un tè alla salvia per Salma (2007).

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Cultura: arte e architettura

La Giordania conserva infinite tracce di un passato millenario e grandioso che è possibile rivivere attraverso reperti preistorici, sculture e pitture conservate in grotte, castelli e templi, resti di città, chiese e molte altre testimonianze artistiche disseminate in tutto il Paese. Il fiore all'occhiello della Giordania è Petra, un vero complesso di meraviglie d'arte e architettura del III secolo a. C., formato da palazzi, tombe, colonnati e altre decine di costruzioni scavate nella roccia e visitate da milioni di turisti. Petra, a suggello del proprio splendore, è stata inserita nel 1985 dall'UNESCO nel patrimonio dell'umanità, al pari di Qusair Amra (1985), un “castello” nel deserto ricco di affreschi, e Um er-Rasas (Kastrom Mefa'a) (2004), un complesso di resti in cui sono conservati alcuni preziosi mosaici bizantini. A questo proposito va sicuramente citata Mādabā, la “città dei mosaici”, posta a sud di ʽAmmān, lungo la strada dei re: conserva il mosaico della mappa di Gerusalemme e della Terra Santa, composto da circa due milioni di tessere di pietra colorate. Tra i siti storici più importanti va ancora inserita Jarash, già citata per il Festival internazionale di arte e cultura che vi si svolge, che è una delle città romane meglio conservate al mondo. ʽAmmān, infine, un tempo chiamata Philadelphia, racchiude nella Cittadella diversi esempi delle culture che vi si sono avvicendate, con il Tempio di Ercole, il Palazzo Omayyade e la Chiesa Bizantina. Appena fuori da questo nucleo storico della città, si erge il Teatro Romano che, con i suoi 6000 posti, viene ancora oggi utilizzato per molti spettacoli. La capitale ospita anche, tra gli altri, il Jordan Archaeological Museum, in cui sono conservate opere che vanno dall'era preistorica alle soglie dell'età moderna. Al di là dei magnifici segni di un passato sontuoso, in Giordania le arti visive hanno seguìto, nel corso dei secoli, uno sviluppo caratterizzato dall'impronta della cultura islamica e sempre consistente è stato l'apporto di artisti mediorientali, da quelli libanesi agli egiziani. L'arte contemporanea vede attivi nel Paese molti esponenti, come i pittori Ghada Dahdaleh (n. 1963), Hani Alqam (n. 1977) e Nawal Abdullah (n. 1951), rappresentante dell'astrattismo, o gli scultori Rajwa Ali (n. 1968) e Mona Saudi (n. 1945). Rassem Badran (n. 1945) è figura di rilievo nell'architettura islamica contemporanea.

fonte www.sapere.it/enciclopedia/Giord%C3%A0nia.html



Edited by (((claudio))) - 4/6/2019, 15:40
 
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