IL FARO DEI SOGNI

Camerun

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view post Posted on 6/12/2017, 22:54     Top   Dislike
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La Repubblica del Camerun (Camerùn o Càmerun)[4] è una repubblica unitaria dell'Africa equatoriale la cui capitale è Yaoundé.



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È delimitata a nord-ovest dalla Nigeria, a nord-est dal Ciad, a est dalla Repubblica Centrafricana, a sud-est dalla Repubblica del Congo, e a sud dalla Guinea Equatoriale e dal Gabon. La costa del Camerun s'affaccia sul golfo di Guinea, nell'oceano Atlantico. Il suo territorio si allunga per quasi 1.000 chilometri dalle regioni dell'Africa sudanese fin quasi all'Equatore e vede una notevole varietà di climi e ambienti, che passano dalla savana arida del nord, alla savana arborata nelle zone centrali, alle lussureggianti foreste pluviali equatoriali del centro e del sud. Il territorio è costituito per la maggior parte da un vasto altopiano ondulato, che ricopre pressoché tutta la regione centrale e meridionale; pianure alluvionali si estendono lungo la costa atlantica e nel nord, dove il rilievo digrada verso la depressione del lago Ciad.



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Il Camerun conta oltre 200 diverse etnie e gruppi linguistici. È noto inoltre per i suoi stili musicali nativi, in particolare il bikutsi e il makossa. Le lingue ufficiali sono il francese (maggioritario) e l'inglese. Tra le popolazioni che abitarono questo territorio vi fu la civiltà di Sao intorno al lago Ciad e i cacciatori-raccoglitori Baka nella foresta pluviale del sud-est. Gli esploratori portoghesi raggiunsero la costa nel XV secolo e denominarono il delta del Wouri Rio dos Camarãos ("Fiume dei gamberi"), nome da cui deriva Camerun. I soldati Fulani fondarono nel nord l'Emirato di Adamawa durante il XIX secolo, e vari gruppi etnici del nord-ovest e dell'ovest stabilirono propri centri di potere.

Il Camerun divenne colonia tedesca nel 1884, Deutsche Kolonie Kamerun, ma dopo la prima guerra mondiale il territorio venne suddiviso tra la Francia e il Regno Unito, con mandati della Lega delle Nazioni. Il partito Unione delle Popolazioni del Camerun sostenne l'indipendenza, ma venne bandito negli anni cinquanta. Ci furono scontri tra le forze francesi e camerunesi fino al 1971. Nel 1960 il Camerun francese divenne indipendente con il nome di Repubblica del Camerun sotto la guida del Presidente Ahmadou Ahidjo. La parte meridionale del Camerun britannico si fuse nel 1961 per formare la Repubblica federale del Camerun. Il paese venne rinominata Unito, Repubblica Unita del Camerun nel 1972 e la Repubblica del Camerun nel 1984.



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Rispetto ad altri paesi africani il Camerun gode di stabilità politica e sociale. Ciò ha consentito lo sviluppo dell'agricoltura, di strade, ferrovie, e di un'importante industria legata al petrolio e al legname. Tuttavia un gran numero di camerunesi vivono in povertà su un'agricoltura di sussistenza. La comunità anglofona ha chiesto un maggiore decentramento e persino la secessione dell'ex territorio britannico.

Il Camerun è una Repubblica presidenziale monocamerale il cui presidente è Paul Biya.



Camerun dal Lago Ciad fino alla foresta pluviale



Video



Storia

L'insediamento umano nel territorio dell'odierno Camerun risale al Neolitico. Le popolazioni che più a lungo popolarono la regione furono i Pigmei e i Baka.[5] La cultura Sao sorse intorno al lago Ciad intorno al 500 d.C., e successivamente sempre intorno a questo lago si svilupparono l'Impero Kanem e in seguito l'Impero Bornu. Altri centri di potere sorsero nelle regioni occidentali.

I marinai portoghesi raggiunta la costa nel 1472, e vista l'abbondanza di gamberetti e gamberi nel fiume Wouri denominarono la regione Rio dos Camarões, termine portoghese per "Fiume dei Gamberi ", frase da cui è derivato il termine Camerun. Le popolazioni autoctone erano rappresentate per la maggior parte da Douala lungo le coste e fulani all'interno, dove praticavano per lo più la pastorizia. Nel corso dei secoli seguenti, gli interessi europei riguardarono gli scambi con i popoli costieri, e i missionari cristiani si spinsero verso l'interno. All'inizio del XIX secolo Modibo Adama guidò i soldati Fulani in un jihād nel nord contro le popolazioni non-musulmane fondando l'emirato di Adamawa. La fuga delle popolazioni anticamente insediate portarono ad una grande ridistribuzione della popolazione.[6]



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Nell'Ottocento lungo le coste del Camerun divennero attivi i commercianti britannici, francesi e tedeschi, che furono tra i primi europei a dare l'avvio all'esplorazione delle zone interne.
Evoluzione delle frontiere del Camerun tra il 1901 ed il 1972

Camerun tedesco

Camerun britannico

Camerun francese

Camerun indipendente

L'Impero tedesco reclamò il territorio come colonia (Deutsche Kolonie Kamerun) nel 1884 ed iniziò una costante spinta verso l'interno. Si avviarono progetti volti a potenziare le infrastrutture della colonia, basandosi su un severo sistema di lavoro forzato.[7] Tra il 1860 e il 1911, a seguito di diversi trattati, i tedeschi che avevano in Douala la capitale del loro protettorato riuscirono ad espandere la loro influenza sul Camerun, fino alla regione dell'attuale Ciad. Nel 1895 la sua estensione raggiunse i 494.000 km² con una popolazione di 3.500.000 abitanti.

Nel 1912, come conseguenza diretta della crisi di Agadir, i tedeschi riconobbero l'influenza francese sul Marocco e ottennero che i francesi riconoscessero la loro sul Camerun. Durante la prima guerra mondiale gli Alleati diedero il via alla Campagna dell'Africa Occidentale.



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Con la sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale, il mandato della Lega delle Nazioni suddivise il territorio in Camerun francese e britannico nel 1919. Il mandato francese integrò l'economia del Camerun con quella della Francia[8] e migliorò le infrastrutture con investimenti di capitale, combinando lavoro qualificato con lavoro forzato.[7] La porzione britannica era confinante con la vicina Nigeria, e i nativi lamentarono che di fatto erano diventati una trascurata "colonia di una colonia". I mandati della Società delle Nazioni furono convertiti nel 1946, e la questione dell'indipendenza divenne un problema urgente nel Camerun francese.[8] La Francia il 13 luglio 1955 pose fuorilegge il più radicale dei partiti politici, l'Unione delle Popolazioni del Camerun (UPC). Ciò portò ad una lunga guerriglia e all'assassinio di ben due leader del partito, Ruben Um Nyobé e Félix-Roland Moumié.[9] Nel Camerun britannico la questione era se arrivare ad una riunificazione con il Camerun francese o aderire alla Nigeria.

Nel maggio 1957 André-Marie Mbida divenne il 1º Primo Ministro del Camerun.

Il 1º gennaio 1960 il Camerun francese ottenne l'indipendenza dalla Francia sotto la guida del Presidente Ahmadou Ahidjo, e il 1º ottobre 1961 l'ex Camerun britannico si unì con il suo vicino a formare la Repubblica federale del Camerun. Ahidjo usò la guerra in corso con l'UPC e timori di un conflitto etnico per concentrare il potere in mano al Presidente, e continuò su questa strada anche dopo la soppressione dell'UPC nel 1971.[9] Il suo partito politico, l'Unione Nazionale del Camerun (CNU) divenne l'unico partito politico legale il 1º settembre 1966 e nel 1972 il sistema federale venne abolito in favore della Repubblica Unita del Camerun, con capitale Yaoundé.[10] Ahidjo perseguì una politica economica basata su un liberalismo programmato, con priorità nello sfruttamento del petrolio. Il governo sfruttò i proventi provenienti dal petrolio per creare una riserva valutaria, per pagare gli agricoltori, e finanziare grandi progetti di sviluppo. Tuttavia molte iniziative fallirono quando Ahidjo nominò persone non qualificate alla guida dei propri progetti.[11]



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Popolazione
La popolazione del Camerun ammonta, secondo una stima del luglio 2011, a poco meno di 20 milioni di abitanti,[16] per una densità di popolazione di circa 41 ab./km², che pone il Camerun poco al di sopra della densità media complessiva della popolazione africana. I maggiori addensamenti di popolazione si hanno nelle regioni settentrionali, zone di intenso sfruttamento agricolo, e nelle aree occidentali, più favorite climaticamente; minori densità di popolazione si hanno invece nelle regioni meridionali e sudorientali, ancora al giorno d'oggi occupate da vaste foreste equatoriali e ancora abitate da sparsi gruppi di pigmei. Le maggiori città sono Douala e Yaoundé, le uniche con popolazione superiore al milione di abitanti; di rilevanza un poco inferiore stanno altri centri, di rilievo solo regionale, con popolazione fra i 300.000 e i 600.000 abitanti.



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Etnie

Nel territorio del Camerun si possono identificare più di 200 ceppi linguistici bantu. Questi possono essere suddivisi in ceppi francofoni (a sud), che vivono in aree semi-forestali e sono di religione prevalentemente cristiana, e ceppi anglofoni (a nord), che abitano zone di savana o semi-desertiche, e sono di religione e cultura islamica.

Questa suddivisione è dovuta alla spartizione messa in opera dopo la prima guerra mondiale delle colonie tedesche di cui il Camerun faceva parte, fra Francia ed Inghilterra. Nella zona centrale l'etnia è quella ewondo, Bassa'a, Eton. I Bamiléké sono l'etnia che ha maggiormente mantenuto la cultura originaria, la diffusione delle chefferie. Tra la etnie più note vi sono Duala, Bamiléké, Bamoum, Fulani, Fang e Nso.



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Religione

La maggioranza della popolazione è cristiana (53%), soprattutto nella fascia centro meridionale (cattolici 38%, protestanti 15%); seguono poi l'islam (22%) e l'animismo (15%), soprattutto nel centro-nord dello Stato.



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Lingue

Lingue ufficiali sono il francese e l'inglese; quest'ultimo è concentrato nelle due regioni del Nord-Ovest e del Sud-Ovest, confinanti con la Nigeria, mentre il resto del territorio (comprendente i quattro quinti della popolazione) è francofono. Inoltre esistono più di 200 minoranze linguistiche tra cui il tedesco, ewondo, douala, fufulde, ghomala', baham, medùmbà, kom e altre. Il 78% degli abitanti del Camerun è francofono e il 22% anglofono.

Nei centri urbani densamente, urbanizzati dove è alta la co-presenza di camerunesi anglofoni e francofoni è molto popolare una nuova lingua chiamata camfranglese, basata sul francese con l'aggiunta di numerosi termini inglese e delle lingue locali camerunesi[17].



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Città principali
Le città principali, oltre alla capitale, Yaoundé, sono: Bafoussam, Bamenda, Bertoua, Buea, Douala, Ebolowa, Edéa, Eséka, Garoua, Guidiguis, Kaelé, Kousseri, Kumba, Maroua, Mokolo, Mora, Moutourwa, Ngaoundéré, Touloum, Yagoua e Yokadouma.



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Gastronomia
Fra i piatti tipici del Camerun si possono citare il fu-fu con giama-giama (una sorta di polenta con verdure), il toucunì (un impasto di patate e verdure), lo n'dolè (verdura cotta con spezie), lo nkwa' kuku (una sorta di polenta con salsa bianca di arachidi) e lo mbongo'o (una salsa che viene preparata con pesce). Il Ekok (verdura con arachide e olio di palma, spesso accompagnata di manioca, un tubero oppure Bobolo, manioca macinata e bollita ). Essoko ( verdure senza sale e specie di fagioli). IL Pollo DG ( misto di verdure con spezie polo e platano fritti). Pesce alla braccia con salse piccanti. Salsa Gombo e pistacchi . fu-fu e Bibili.



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Camerun, il volto artistico di un Paese ricco di cultura


Non siamo a New York, né tanto meno nei quartieri industriali della Berlino underground. Qui, al festival d’arte nella capitale camerunense Yaoundé, per parlare liberamente bisogna essere audaci. Si tratta di un festival all’insegna della libertà d’espressione e di pensiero, un invito a risvegliare le coscienze di una società che vuole risollevarsi dalle ceneri della corruzione e del malgoverno, dove l’arte è scesa nelle strade spinta dalla voglia di un vero senso di giustizia. Si è conclusa a inizio agosto la 5a edizione del Ravy Festival, Les Rencontres d’ Arts Visuelle de Yaoundé. Dalla Finlandia al Giappone, dalla Nigeria al Camerun passando per il Canada e Berlino, conferenze, dibattiti, mostre e street performance di artisti nazionali ed internazionali hanno animato questa città che di artisti di talento e coraggio ne ha da vendere. Un uomo si fa crocifiggere, un altro si ricopre di plastica con dei rami d’albero in testa e marcia nel mezzo della strada, un altro ancora copre la testa di alcuni passanti con dei sacchi di plastica sui quali ha scritto le parole: bugiardo, corrotto, ladro.

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Queste e molte altre ancora le azioni di una scena artistica vibrante, che ha visto la strada come suo palcoscenico principale. L’arte qui non ha un suo spazio espositivo se non quello istituzionale del Museo Nazionale. Non vi sono collettivi di artisti né spazi alternativi dedicati all’arte, così come non esistono critici nè tanto meno corsi universitari specifici in arte contemporanea. L’arte qui è ancora militante, guarda ad altri paesi dell’Africa come modello, si riunisce nei bassifondi delle case di quartiere e nei piccoli teatri per poi trovare una scena gloriosa nelle città di Berlino, New York, Copenhagen, solo alcune di quelle in cui molti artisti hanno presentato il loro lavoro. Riti e sacrifici intrisi di simboli ancestrali derivati dalla tradizione e da credenze animiste provenienti da culture millenarie che per secoli sono state messe a tacere dagli imperi coloniali che ancora oggi purtroppo, influenzano le politiche ed i mercati economici dell’Africa.

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Il Ravy festival ha messo in evidenza una generazione di giovani artisti che vuole liberarsi dai retaggi di una cultura occidentale che gli è stata imposta con l’insegnamento forzato di lingue venute da lontano a scapito dei tanti diversi dialetti che si parlano in questo paese di regione in regione, usando l’arte figurativa come un linguaggio di liberazione universalmente comprensibile. L’arte ha preso dei rischi e mostrato coraggio, ha alzato la voce per farsi sentire con forza e volontà. È il caso di Snak , 25 anni, artista camerunense residente a Yaoundé. Le sue dichiarazioni sono forti ed esplicite. Striscia qualche metro con una croce di legno legata in vita in mezzo all’incroci più trafficato della città, Avenue Kennedy, dove è anche eretta una statua dell’ex presidente degli Stati Uniti. La location non è un caso. Dà fuoco alla croce facendo alzare un fumo grigio che ci annebbia la vista e ci fa lacrimare gli occhi. Lui non ne è disturbato, anzi, e in preda ad un’estasi misteriosa danza al ritmo di una musica tecno nel mezzo di un cerchio di cartoni in fuoco. La folla è confusa ma ognuno, preso dalla mania dei selfie, si ritrae in foto e video. Con mani e piedi legati alla croce, tra il fumo nero che rende buio anche questo giorno, Snak si sacrifica con la bandiera Camerunese stretta al collo, un nuovo redentore è svelato.

fonte http://insideart.eu/2016/08/19/camerun-il-...cco-di-cultura/

 
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Generalità

Situato tra la sezione centrale, francofona, del continente e quella occidentale anglofona, si estende dal fondo del golfo di Guinea verso N sino al lago Ciad. Il Camerun, che unisce in un unico Stato i territori che furono oggetto di due distinti mandati coloniali (l'inglese nel settore sudoccidentale, il francese nel resto del Paese) ha confini quasi ovunque artificiali e dettati da ragioni politiche. Furono in particolare i primi colonizzatori tedeschi a fissare i confini della colonia sulla base di un loro disegno espansionistico nell'interno: ciò spiega tra l'altro il singolare “becco d'anatra” verso il bacino del Congo. Dunque l'eredità coloniale tedesca prima, e franco-britannica dopo, ha prodotto nel Camerun indipendente la presenza di due ordinamenti amministrativi (in vigore fino al 1972) e di due lingue ufficiali (inglese e francese), cui bisogna sommare gli elementi di tradizionale distinzione tra N e S, tra costa e interno, tra pianure e altopiani: partecipa infatti sia del dominio equatoriale sia della fascia sudanese delle savane; culturalmente contrappone le genti forestali e bantoidi a meridione a quelle sudanesi del settentrione. Il risultato è eterogeneo, con un popolamento differenziato e un assetto istituzionale poco organico. A queste "difficoltà" si sono contrapposte, sulla strada dello sviluppo, alcune condizioni di segno positivo: il buon livello di scolarizzazione, una dinamica demografica meno esasperata che in altri Paesi, un notevole patrimonio di risorse naturali. Si intravedono perciò le possibilità di una prosecuzione del processo di crescita e diffusione di condizioni di vita più soddisfacenti.



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Territorio: geografia umana

Il Camerun, vera e propria terra d'incontro di regioni diverse, per di più morfologicamente tormentato, è un mosaico etnico. Le più antiche genti sono rappresentate da pigmoidi che vivono nelle aree forestali meridionali (binga o babinga, gielli o bagielli), in secoli recenti occupate dai bantu fang, il gruppo più numeroso (20%), e dai più frammentati gruppi dei duala (o douala, 15%), dei bafia, dei maka, dei basa. Nella regione delle alteterre, ricche di suoli vulcanici adatti all'agricoltura, vivono i mileke o bamileke (18%), un tempo il gruppo più numeroso, i bamun e i tikar, tutti d'origine bantoide. Il Camerun centrale è abitato da genti paleosudanesi, come i durru, i mbum, i vute, coltivatori di miglio che nell'Adamaua vivono a fianco dei fulbe (10%), popolo pastorale la cui penetrazione, così come quella degli haussa, ha determinato, a partire dal sec. XVII, profondi perturbamenti in tutta la compagine etnica del Paese; nel Camerun settentrionale infine sono genti arabizzate, come i kanuri e i kotoko. Escludendo fang, fulbe, duala e bamileke, le altre etnie costituiscono il 35,8% della popolazione. I primi gruppi venuti a contatto con gli Europei furono quelli della costa; qui sono anche iniziate le attività commerciali e di conseguenza si sono formati i primi importanti centri, tra cui Douala e Limbe e, sui fertili versanti del monte Camerun, Buéa. Più internamente, in una zona dal clima più salubre, è invece sorta Yaoundé, la capitale. Le aree più densamente popolate (la densità media è di 41 ab./km²) sono quelle di origine vulcanica, quindi più fertili, poste nelle zone climatiche meno esposte agli eccessi stagionali. Così si prestano a un fitto insediamento i versanti orientali del monte Camerun, come pure la fascia costiera settentrionale. Un'attrazione è esercitata dall'asse stradale Douala-Yaoundé-Bangui e dalle piantagioni di cotone e arachidi lungo la piana del Benue. Molto forte è lo squilibrio sia demografico sia economico tra il S, più evoluto, e il N del Paese. La popolazione è passata da 2,3 milioni (secondo il censimento del 1935, riguardante però solo la parte francese) agli oltre 14 milioni del 1999, registrando un tasso di incremento assai elevato, ma comune peraltro a gran parte dell'Africa. Essa vive per lo più in villaggi , dove domina ancora un'organizzazione di tipo feudale appoggiata alle chefferies. Gli indicatori sociali forniscono per il Camerun un quadro di singolari contrasti; il tasso di scolarizzazione è elevato, con quasi il 70% della popolazione alfabetizzata, ma la speranza di vita alla nascita lontana da standard medi: nel 2005 era 51 anni per gli uomini, 52 anni per le donne. Negli anni più recenti si è verificato nel S un massiccio processo di urbanizzazione, provocato – tra l'altro – da un rilevante flusso migratorio proveniente dalle popolose aree montuose occidentali. Le aperture commerciali del Paese hanno determinato lungo le strade principali la nascita di numerosi centri di mercato, i più importanti dei quali svolgono anche funzioni amministrative. A parte Douala (maggior porto del Paese e capolinea delle ferrovie e delle strade di penetrazione) e Yaoundé, che sono vivaci città d'aspetto moderno, i principali centri sono: Nkongsamba, Kumba e Bamenda, nelle alteterre sudoccidentale; Edéa, a breve distanza da Douala; Ngaoundéré, nella regione dell'Adamaua; Garoua e Maroua, rispettivamente fulcri della valle del Benue e dell'area settentrionale.



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Cultura: generalità

La maggior parte della popolazione del Camerun vive in villaggi, la cui forma varia in relazione all'ambiente e alla diversa organizzazione sociale. Questa assume caratteri molto originali tra i bamiléké, che sono suddivisi in comunità (chefferies), ognuna delle quali ha un proprio capo (fong), padrone rappresentativo delle terre. Le comunità hanno loro territori ben definiti, nei quali si raccolgono le case, o piccoli gruppi di case, ognuna al centro o al fianco dei terreni intensamente coltivati. Nell'Adamaoua l'insediamento è legato ai fulbe, del tutto sedentarizzati. Essi vivono in villaggi chiusi da muri di fango, che però risentono dell'influsso di quelli propri dei paleosudanesi, specie nelle forme delle capanne. Ma i fulbe hanno anche introdotto, con l'islamismo, un urbanesimo che si è sviluppato intorno ai centri sultanali e rappresentato da città fortificate, come Rey Bouba (una delle meglio conservate) e al stessa Ngaoundéré, in cui l'agglomerato si sviluppa intorno alla residenza del sovrano, il lamido. Tipiche sono, nell'alta valle del Benue, le abitazioni a "obice", che meritano tale appellativo per la loro pianta circolare, con sviluppo in altezza a cupola estremamente allungata. Nel complesso essere richiamano il tipo di casa alveare, ma le costruzioni sorgono le une accanto alle altre o riunite da muri di cinta in argilla, entro il cui perimetro sorgono anche granai, elementi immancabili. Più a S le capanne assumono forme intermedie, con pianta quadrata e tetto cupoleggiante. Presso i bamum e gli stessi bamikélé questo tipo di abitazione può essere accompagnato da un porticato di agili colonnine lignee. Nella zona forestale, le capanne sono tutte a pianta quadrangolare e si allineano lungo il sentiero che si apre nella foresta. Estremamente semplice è infine il villaggio dei bagielli e dei babinga: esso sorge ai margini di piccole radure, composto da tettoie-rifugio di frasche disposte a piano inclinato. Lo sport più amato e praticato è il calcio, vero e unico elemento comune; sono in buon numero, infatti, i giocatori camerunesi che giocano nelle squdre europee. In Camerun la musica occupa un posto importante; generi noti e ballabili sono il makossa, tra soul e jazz suonato da chitarre e strumenti a fiato e il bikoutsi, molto sfrenato. I piatti tradizionali sono di solito a base di carne o pesce, spesso alla griglia, accompagnato da puree di riso, manioca, igname o mais e condito con salse. Particolarmente apprezzata e consumata è la birra.



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Cultura: letteratura

Il Camerun è uno dei pochi Paesi dell'Africa dove esistono documenti di letteratura scritta. Nel sec. XIX sono comparsi due tipi di scrittura, una nell'area Bagam, imitazione delle maiuscole romane, l'altra nell'area Bamun, originale, inventata dal re Njoya, sillabica e fonetica. Ne restano parecchi manoscritti, con la storia, i costumi, la religione e la medicina dei Bamun. Esistono anche manoscritti (in lettere arabe) della poesia dei pastori fulbe (canti celebrativi, religiosi e morali). Ma la vera letteratura tradizionale era quella orale: quella drammatico-narrativa dei pigmei e quella dei beti, i cui aedi accompagnavano i canti epico-lirici con uno strumento a corde, il mwet, godendo di grande prestigio. La forte scolarizzazione bilingue (francese e inglese) ha fatto del Camerun uno dei Paesi letterariamente più ricchi del gruppo francofono e il primo nel campo della narrativa, con Mongo Beti e Ferdinand Oyono. Dopo l'indipendenza, l'Università di Yaoundé e la rivista Abbia (1962-82) sono divenuti centri di irradiazione della cultura nazionale. La letteratura inglese ha avuto il suo più significativo rappresentante in Bernard Fonlon (1924-1986), fondatore e direttore della rivista Abbia. Per quanto riguarda la letteratura francofona, e in special modo la narrativa, essa è sempre stata la più abbondante e incisiva. Caratteristica comune a tutti gli scrittori è la militanza, ovvero la convinzione che all'intellettuale sia assegnato un ruolo sociale, pragmatico, di testimone della realtà. Fra i principali scrittori ricordiamo F. Bebey (1929-2001), R. Philombe (n. 1930), P. Kayo (n. 1942), D. Ndachi Tagne (n. 1958). La poesia, che ha a lungo subito l'influenza di quella francese, si è avvicinata, dopo l'indipendenza, ai valori africani della négritude, senza tuttavia abbandonare la strada della ricerca estetica. Si segnalano B. Bernetel (n. 1937), E. Alima (n. 1938), C. Nguedam (n. 1946) e, tra le numerose poetesse, W. Liking (n. 1950). Notevole anche la produzione saggistica e critica, mentre il teatro, con una ricerca di mezzi espressivi originali e un intenso lavoro sul linguaggio, coniuga la tradizione orale alle convenzioni sceniche europee. Nel campo dell'editoria, il Camerun è uno dei Paesi africani più avanzati, anche se resta difficile, quasi impossibile, per uno scrittore camerunese vivere del proprio lavoro. Nel diffondere la letteratura nazionale, un ruolo-chiave ha avuto la rivista Camerun littéraire dell'Associazione dei poeti e scrittori camerunesi, che, fondata negli anni Settanta, è stata nel 1983 completamente rinnovata. L'esponente più significativo del panorama letterario del Camerun è stato Mongo Beti (1932-2001), autore accettato con fatica dalla critica per la sua denuncia del sistema coloniale. Tra le sue opere più significative, in epoca recente, Les deux mères de Guillaume Isma‘l Dzewatama, futur camionneur (1983; Le due madri di Guillaume Isma‘l Dzewatama, futuro camionista) e La revanche de G.I.S. (1984; La rivincita di G.I.S.) e soprattutto L’homme de la rue (1987; L'uomo della strada) che parla dei rapporti tra l'Africa dei villaggi e la vita urbana, uno spaccato della società camerunese degli anni Ottanta. Altra presenza importante è quella di Calixte Beyala, una giovane scrittrice che in C’est le soleil qui m’a brûlée (1987; È il sole che mi ha bruciata) dà una visione cruda della realtà del suo Paese, testimoniando di un'Africa in equilibrio tra civilizzazioni diverse, torturata dalla corruzione e dalla stregoneria. Con una narrativa di grande forza e uno stile limpido, Yodi Karone disegna il clima di ribellione in Le bal des caïmans (1981; Il ballo dei caimani). Il suo talento si è affermato con Nègre de paille (1982; Negro di paglia) e Les beaux gosses (1988; I bei bambini) che inaugurano nuove strutture narrative, più articolate, per esprimere la complessità del continente africano. Tra le autrici più interessanti del panorama letterario contemporaneo si possono ricordare D. Zanga Tsogo (n. 1935), che è anche stata ministro degli Affari Sociali dal 1975 al 1984, e Calixthe Beyala (n. 1961), che descrive la realtà e la condizione della donna africana nelle sue varie sfaccettature. I suoi romanzi, primo fra tutti C'est le soleil qui m'a brûlée (1987; A bruciarmi è stato il sole), sono stati tradotti in molte lingue.



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Cultura: arte

Il Camerun è una delle zone artistiche più ricche dell'Africa , soprattutto per l'arte dei bantu e semi-bantu. Meritano un cenno particolare le arti delle popolazioni forestali e costiere di lingua bantu: caratteristiche le figurine dei fum, dalle curiose posture ed espressioni quasi caricaturali, le tavolette ornamentali dei Ngolo che combinano motivi antropomorfi, zoomorfi e simbolici, ma notevole soprattutto la singolare arte dei duala costieri, la cui più nota manifestazione sono i grandi ornamenti prodieri delle imbarcazioni; scolpiti a traforo e dipinti, raccontano miti in uno stile al tempo stesso dinamico e astrattista.



fonte www.sapere.it/enciclopedia/Camerun.html

 
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