IL FARO DEI SOGNI

Cambogia

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 29/11/2017, 11:59     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


625px_Flag_of_Cambodia



« La Cambogia è un Regno con un Re che regnerà in accordo con la Costituzione e i principi di libera democrazia e del pluralismo.
Il regno di Cambogia sarà uno stato indipendente, sovrano, pacifico e permanentemente neutrale e non allineato. »



520px_Coat_of_arms_of_Cambodia



Il Regno di Cambogia (in lingua khmer: ព្រះរាជាណាចក្រ កម្ពុជា, Preăh Réachéanachâkr Kâmpŭchea) è uno Stato (181.040 km², 14.494.293 abitanti al 30 luglio 2009, capitale Phnom Penh)[2] del Sud-est asiatico. Confina a nord con Thailandia e Laos, a est col Vietnam, a sud ancora con Vietnam e il golfo del Siam, a ovest ancora con golfo del Siam e Thailandia. La Cambogia è una monarchia costituzionale, l'attuale capo di Stato è il re Norodom Sihamoni e il capo del governo è Hun Sen.[2] La lingua ufficiale è il khmer.[2] La religione ufficiale è il Buddhismo e la maggior parte della popolazione ne pratica la dottrina Theravada.[6]

In seguito alla caduta del prospero Impero Khmer, la Cambogia subì per secoli l'influenza politico-militare dei paesi limitrofi, per poi diventare un protettorato francese nel 1863. Ottenuta l'indipendenza nel 1953, la Cambogia attraversò un periodo di instabilità e guerre con il coinvolgimento nel conflitto vietnamita, il colpo di Stato di Lon Nol, il regime di terrore dei Khmer Rossi e l'invasione vietnamita. A seguito delle elezioni del 1993, tenute sotto l'egida dell'ONU, è stata promulgata una nuova Costituzione: la Cambogia è attualmente una monarchia parlamentare indipendente basata su un sistema democratico multipartitico.



Cambogia: documentario di viaggio



Video



Preistoria

Una presenza umana antichissima sul territorio cambogiano, risalente all'Acheuleano, è testimoniata da ciottoli lavorati in quarzo e quarzite rinvenuti in terrazzamenti lungo il Mekong, nelle province di Kratié e Stung Treng, e nella provincia di Kampot.[7][8] Nella cava di Laang Spean, nella provincia di Battambang, abitata pare già nel periodo Hoabinhiano (6000 a.C.),[7] sono stati ritrovati manufatti in terracotta tra i più antichi del Sud-est asiatico.[9]

La fondamentale coltivazione del riso venne importata da popolazioni austroasiatiche Mon Khmer, che attuarono una lenta penetrazione da nord nel terzo millennio a.C. e costituiranno il nucleo della popolazione cambogiana.[10] Secondo i dati attualmente disponibili, si ritiene che il Neolitico in Cambogia ebbe una durata breve, meno di un migliaio di anni.[11] A partire da questo periodo compaiono dei caratteristici terrapieni circolari ("circular earthworks"), scoperti a partire dalla fine degli anni cinquanta nella provincia di Kampong Cham a cavallo del confine vietnamita, la cui funzione è ancora discussa.[12]

La transizione all'età del bronzo è ancora poco conosciuta, ma non ci sono prove di autorità od organizzazioni che si estendano al di là del singolo villaggio.[13]

L'entrata dell'area nell'età del ferro si stima sia avvenuta intorno al V secolo a.C.[14] A differenza del bronzo (importato dall'Isan, oggi regione thailandese), il ferro veniva estratto e lavorato anche in loco, ma la maggior parte dei siti finora rinvenuti e studiati di quest'epoca sono situati anch'essi in Thailandia, sull'altopiano di Khorat, nelle valli dei fiumi Mun e Chi. Dalle sepolture si evidenzia un aumento della disponibilità alimentare, della ricchezza, del commercio tra le comunità e dell'organizzazione sociale. Nella tarda età del ferro sono documentati i commerci con India e Cina. Spesso i siti rimarranno occupati anche in età storica, ad esempio gli strati preistorici di Non Dua si trovano sotto un templio angkoriano e il sito di Lovea si trova pochi chilometri a nord-ovest di Angkor stessa.[15]



angkor_thom_cambogia



I regni di Funan e Chenla

Il primo regno a sorgere nell'area indocinese fu il regno del Funan, presso il Delta del Mekong; la sua capitale è stata ritenuta per molto tempo Óc Eo, ma probabilmente questo sito era solo uno dei suoi centri più importanti.[16][17] L'area era adatta alla pesca e alla coltivazione del riso, che divenne la base dell'economia del regno.[18] Il regno doveva la sua prosperità al commercio e alla sua posizione nodale per il commercio via mare tra India e Cina; reperti testimoniano che il regno era in contatto anche con la Persia e l'Occidente (sono state trovate monete raffiguranti Antonino Pio e Marco Aurelio, oltre a monili di origine alessandrina).[17] È proprio grazie al commercio con l'India che si deve la diffusione dell'arte e della religione indiana nel regno e probabilmente delle tecniche di irrigazione indiane;[17] una seconda "indianizzazione" è attestata nel V secolo,[17] in cui l'élite culturale indianizzata, la corte, la struttura e l'ordinamento politico fu ispirato ai modelli indiani, la lingua largamente più utilizzata era il sanscrito, furono adottate le Leggi di Manu e fu introdotto un alfabeto basato sulla scrittura indiana.[18] Al suo apice, il Funan esercitava il controllo sul tratto basso del Mekong, il Tonle Sap e piccole aree nel Nord della Cambogia attuale, del Sud del Laos, del Sud della Thailandia e del nord della penisola malese.[18] Nel VI secolo, mentre la capitale fu spostata più a nord, ad Angkor Borei, sull'altopiano di Phnom Dà, le città thai assunsero sempre più potere nel commercio contribuendo, insieme alle guerre civili e ai contrasti dinastici,[18] al declino del regno del Funan che venne assoggettato dal regno di Chenla, un regno a nord del Funan.[17] Secondo le cronache cinesi del periodo, il regno di Chenla era stato un regno vassallo del Funan fin quando il suo sovrano non si ribellò dopo che i suoi predecessori avevano accresciuto la potenza del regno.[19] La rivolta del Chenla fu guidata da due fratelli: Bhavavarman e Chitrasena.



Angkor_Wat_Temple_Cambodia



Nonostante le fonti che affermano che l'ultimo re del Funan morì nel 550, si pensa che il regno non fu assoggettato del tutto fino alla metà del secolo successivo, poiché in quest'ultimo periodo risulta che il Funan continuasse a inviare ambascerie in Cina.[19] Durante il regno di Bhavavarman, l'esercito di Chenla - comandato da Chitrasena - fu impegnato in continui scontri con i regni vicini poiché questi non l'avevano riconosciuto ufficialmente.[19] La completa inglobazione del Funan nel regno di Chenla si completò nel 627 grazie al sovrano Isanavarman, figlio di Chitrasena - che aveva regnato dopo il fratello col nome di Mahendravarman.[19] In seguito Isanavarman conquistò il regno limitrofo di Aninditapura - situato nella valle del fiume Stung Sen - e fondò sul fiume una nuova capitale: Isanapura.[19] Come il Funan, anche il Chenla era composto da un popolo di etnia khmer. La nuova élite regnante si integrò a quella del Funan; le istituzioni, la politica e la cultura indianizzata fu mantenuta.[20] Lo sfascio del regno di Chenla trova le sue cause nel regno di Jayavarman I.[19] Il sovrano conquistò le regioni del Laos settentrionale e centrale senza però mai pacificare completamente queste zone e durante il suo regno alcune regioni presero una certa autonomia per mano di signori locali. Jayavarman non lasciò eredi maschi e dopo il suo regno il Chenla entrò progressivamente in crisi fino allo sfascio.



caesar_tour_cambogia_siem_reap_4134



Impero Khmer

Nell'VIII secolo le dispute tra fazioni interne alla corte portarono alla scissione del regno in Alto e Basso Chēn-la; quest'ultimo subì un costante periodo di instabilità, il re fu ucciso da un monarca di Giava e dal seguente conflitto ascese al trono Jayavarman II, che segnò la fine della sottomissione degli khmer da parte di Java e la nascita di uno stato khmer autonomo conosciuto allora come "Angkor".[17][20]

Jayavarman II si fece consacrare "sovrano universale"; le sue azioni da re e quelle di tutti gli altri sovrani khmer ci sono note grazie alle iscrizioni murarie incise nella pietra.[17] La seconda figura di rilievo nella storia del regno è Indravarman I (il cui regno va dall'877 all'889): è a lui che si deve la realizzazione del grande bacino di Lolei, sul fiume Roluos; quest'ultima fu un'opera importantissima, frutto dell'unione delle tecniche Funan e Chēn-la, che permetteva di raccogliere l'acqua del fiume e delle piogge e quindi di irrigare i campi indipendentemente dal regime del fiume o dalla stagione.



cambodia_kampot_work_cattle



Il sistemi di bacini aveva però bisogno di continua manutenzione e vigilanza, possibile solo con la presenza di un potere centrale forte e di una buona organizzazione amministrativa.[17] Indravarman inoltre, facendo costruire un tempio in onore agli antenati di Preah Ko e il tempio-montagna di Bakong, il primo tempio-montagna nella storia del regno,[21] ha dato inizio a un ritmo di costruzione continuato da tutti i suoi successori: ogni sovrano infatti costruirà durante il suo regno un tempio degli antenati e un tempio-montagna.[17]



Cambodia_map



L'evoluzione architettonica arriva al suo apice nel XII secolo con la costruzione di Angkor Wat da parte del re Suryavarman II, sovrano celebrato per le sue vittorie, soprattutto sul Champa, e fervente visnuita.[17] I sovrani khmer sono prevalentemente shivaisti; il primo re buddhista fu Dharanindravarman, a cui succede il figlio Jayavarman VII, che edifica una rete di ospedali e di stazioni di sosta e templi di chiaro culto Mahayana.[17] È durante il regno di questo sovrano che l'impero raggiunge l'apice politico e culturale, controllando la maggior parte dell'area del Sud-est asiatico: parte dell'odierno Vietnam, Laos, Thailandia, Birmania e penisola malese, inoltre il regno riceveva tributi da piccoli regni del Nord, dell'Est e dell'Ovest.[22] Seguirà il lento declino del regno e il potenziamento dell'emergente regno thai.[23] Alla sua morte vi è una violenta reazione dei brahmini che porterà alla distruzione di molte immagini di culto buddhista; fra la popolazione andava invece diffondendosi il Buddhismo Theravada.[17] Per molteplici cause ancora da approfondire, si verificò un indebolimento del potere centrale; di conseguenza il sistema di irrigazione saltò.[17] Ne approfittarono della situazione i Thai, che per ben tre volte conquistarono e distrussero Angkor (nel 1335, nel 1353 e nel 1431). Alla terza distruzione di Angkor il centro politico si sposterà a sud, negli antichi territori dove si trovava il regno di Chēn-la.[17]



cambogia



Dalla metà del XV secolo fino alla dominazione francese nel 1863, il regno khmer attraversò un periodo di stagnazione economica, sociale e politica e passò sempre più sotto l'influenza dei regni vicini di Thailandia e Vietnam; questi quattro secoli di declino sono chiamati dagli storici "anni bui" ("dark ages").[24]



cambogia_angkor_wat_albero



Età moderna

Nei due secoli precedenti la conquista coloniale francese, la Cambogia fu sotto l'influenza degli stati vicini, ovvero Vietnam, regno Thai, Malesia e Cham.[25] Esse esercitavano la loro influenza sulla Cambogia aiutando una fazione a prendere il potere sugli avversari, che si rivolgevano a loro volta verso gli altri stati in cerca di supporto.[25] Dall'inizio del XVIII secolo i paesi che determinarono le lotte interne al paese per il potere furono Vietnam e il regno Thai;[25] chiunque regnasse in Cambogia lo poteva fare solo con l'appoggio o siamese o vietnamita.[26] In cambio del loro supporto nelle varie lotte per il trono cambogiano i sovrani di queste due nazioni ricevevano donazioni territoriali.[26]



cambogian_delicacies_easy_to_find_street_cambogia_evening_time_s_sort_streetfood_very_colorful_69826162



Durante questo periodo di influenze straniere vi furono sporadiche rivolte popolari contro i Thai e specialmente i Viet, ma mai nessun leader o re cambogiano lottò contro entrambi gli invasori allo stesso tempo.[26] Infatti se una forza si ribellava al comando della fazione dominante lo faceva con l'appoggio dello Stato tra quello Thai e Viet che già non appoggiava il sovrano al comando.[26] In questo periodo non ci furono mai incurisioni cambogiane in territorio siamese o vietnamita.[26] Dal 1794 al 1806, mentre il Vietnam era impegnato nella fase finale della guerra civile, la Cambogia fu principalmente sotto l'influenza dei re Thai.[26] Dal 1806 al 1814 la Cambogia aveva un rapporto di doppia fedeltà con Thailandia e Vietnam, tra cui il primo era predominante, mentre dal 1814 al 1830 predominante fu il Vietnam rispetto al regno Thai.[26] Avendo supportato l'incoronazione di Nak Ong Chan nel 1813, il Vietnam fece della Cambogia un protettorato.[26] Dopo il 1830 l'influenza vietnamita aumentò[26] e alla morte di Nak Ong Chan alla fine del 1834 la Cambogia divenne una regione del Vietnam sotto il controllo diretto dell'imperatore vietnamita[25] nel periodo compreso tra 1835 e 1845.[26] Il Vietnam cercò di cambiare la cultura cambogiana per imporre la propria: tentò di cambiare il linguaggio, i vestiti, l'agricoltura e la religione, cercando d'imporre il Buddhismo Mahayana sino-vietnamita al posto del Buddhismo Theravada cambogiano.[25]



classical_khmer_cambodian_dancers_female_american_heritage_dance_troupe_dressed_brightly_colored_gold_silk_34099000



Cultura


Cultura e arte khmer trovano ispirazione fondamentale nella religione.[113] Nella prima metà del primo millennio dell'era volgare nel sud-est asiatico si svolse un processo chiamato dagli studiosi indianizzazione, parallelo e legato a fenomeni di urbanizzazione e al commercio marittimi tra Cina e India, di cui sono evidenti gli esiti, mentre le modalità sono ampiamente dibattute. Si trattò di un processo socioculturale pressoché unico nella storia delle civiltà umane,[114] che coinvolse la trasmissione e l'adozione da parte di numerosi regni e culture, tra i quali quella khmer, di religioni, mitologie e forme di espressione artistica estremamente affini a quelle indiane.

Il periodo classico della cultura khmer coincide con quello storico dell'Impero Khmer e ancora oggi la cultura cambogiana vi trova ispirazione ed elementi fondamentali caratteristici in espressioni artistiche come la danza tradizionale, l'architettura e la scultura. Il tempio di Angkor Wat è considerato il manifesto della millenaria cultura khmer. Nel contempo risulta fondamentale anche l'interscambio con i thai e i lao, due popoli che con quello khmer condividono buona parte della propria storia e cultura, nonché l'apporto delle tribù delle montagne del nord-est (i khmer loeu, termine coniato da Norodom Sihanouk) e degli elementi cinesi e malesi, coinvolti da secoli nelle attività commerciali.



DSC_4014


Si assiste così a una peculiare continuità di tradizione e cultura che attraversa cambiamenti continui dovuti alla travagliata storia cambogiana, a partire dalla fine dell'Impero Khmer (in cui la Cambogia si trovò contesa tra l'influenza thai e quella viet), per passare al periodo della colonizzazione francese, al travagliato periodo post-coloniale che sfociò nel tragico dominio degli khmer rossi, fino alle accelerazioni del periodo di globalizzazione attuale.[115]

Con il regime degli Khmer Rossi si ferma ogni tipo di arte, la lettura è bandita e punibile con la morte; dopo la dittatura il primo spettacolo a Phnom Penh tenne luogo nel 1980 al Teatro Nazionale con uno spettacolo di danza.[116]



fotografie_cambogia



Tradizioni

I capi di vestiario tradizionali tipici della Cambogia, tessuti in cotone, sono il krama, una specie di sciarpa rettangolare a motivi quadrati e a strisce colorata vivacemente, e il sampot, veste femminile, i cui modelli più pregiati sono tessuti in seta e hanno rifinimenti in oro e argento.[117]

Le festività tradizionali principali in Cambogia sono il Songkran, la festa dell'indipendenza, il compleanno del re padre Norodom Sihanouk, il popolarissimo Water Festival, varie feste religiose, gli anniversari della costituzione e dell'accordo di Parigi più le feste internazionali.[117] Il saluto cambogiano è il sampeah, l'inchino a mani giunte mutuato dalla tradizione indiana e comune con il wai thailandese, il nop laotiano e il namasté indiano, cingalese e nepalese.[147]

Sport tradizionali sono le arti marziali; tecniche tradizionali del popolo khmer sono il Bokator, da cui deriva la disciplina sportiva Pradal Serey, e il wrestling tradizionale khmer ("Bok Cham Bad" in lingua khmer). Gli alimenti principali sono composti da riso e pesce, essendo questi gli alimenti principali della popolazione. )
Festività nazionali



images_146



Religione


La religione di Stato è il Buddhismo e il 93% della popolazione ne pratica la dottrina Theravada.[6] La Costituzione cambogiana concede la libertà di religione e ne condanna la discriminazione; le relazioni amichevoli tra i vari culti nella società ne contribuiscono al mantenimento.[6]

La radicata e antica tradizione buddhista ha inoltre il merito di aver fatto sì che l'alfabetizzazione nel paese sia sempre stata relativamente elevata.[71]

La tradizione Theravada è diffusa e radicata in tutte le province con ben 4.100 pagode diffuse in tutto il paese. Dato che la maggior parte dei cambogiani di etnia Khmer è buddhista, c'è uno stretto legame tra Buddhismo, tradizione e cultura khmer e vita quotidiana. L'aderenza al Buddhismo è generalmente considerata intrinseca all'etnia e all'identità culturale del paese. Il ramo mahayana del Buddhismo è praticato da 150.000 seguaci e ha 63 templi diffusi in tutto il paese.[6]

La religione islamica è praticata in prevalenza dalle minoranze chăm e malesi. Secondo una stima del 2009 si tratta dell'1,6% della popolazione, circa 236.000 cambogiani,[72] per l'80% circa cham.[73] Secondo altre fonti i musulmani alla metà degli anni duemila erano circa mezzo milione, con 268 moschee attive. La persecuzione dei khmer rossi degli anni settanta li aveva grandemente ridotti, tanto che agli inizi degli anni novanta le moschee attive erano solo una ventina.[74] Si tratta in grandissima maggioranza di sunniti.


La comunità cristiana rappresenta il 2% della popolazione, benché sia in crescita. Per professare, le varie confessioni devono sottoporre la richiesta al Ministero degli Affari di Culto e Religione cambogiano.[6]
 
Web  Top
view post Posted on 29/1/2019, 19:07     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


Buone maniere e usanze da rispettare in Cambogia

352076_w-850_h-400_q-100_m-crop

Come in tutti i Paesi asiatici, la norma è il rispetto e la calma. La violenza non è concepita e i gesti di rispetto sono molto importanti nella vita di tutti i giorni. Ecco alcuni consigli per passare al meglio il tuo viaggio in Cambogia.
La religione, elemento importante degli usi e costumi cambogiani




Il Buddismo ha precetti molti diversi da nostri e siccome è religione ufficiale, i cambogiani li seguono molto rispettosamente. Questo ha effetti anche sulla quotidianità. I monaci sono profondamente rispettati: se vuoi salutare un monaco bisogna farlo congiungendo i palmi delle mani e abbassando la testa. Allo stesso modo, i monaci non possono guardare le donne negli occhi o toccarle, quindi non fate per stringere loro la mano o avvicinarvi troppo, saranno molto infastiditi. Si possono scattare loro delle foto, ma bisogna obbligatoriamente chiedere prima il permesso.

Per finire, se assisti a una benedizione, o ti siedi in una pagoda, cosa che può succedere molto facilmente durante un viaggio in Cambogia, sappi che le donne non devono mettersi a gambe incrociate, ma sedersi con le ginocchia ben strette: la posizione a gambe incrociate è ammessa solo per gli uomini, per le donne è molto provocatoria.

segue

 
Web  Top
view post Posted on 1/2/2019, 18:01     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


352081_w-850_h-400_q-100_m-crop

Gesti comuni da non dimenticare

Altro fatto sorprendente, ma che tutti sanno e praticano: è severamente vietato, poiché è molto malvisto, toccare la testa di uno khmer, anche come gesto affettuoso. E' il punto in cui si trova l'anima, e accarezzare la testa la rovinerebbe.

Allo stesso modo, se vieni invitato a casa di qualcuno del posto, oppure se visiti luoghi tipici poco frequentati dai turisti, fai attenzione a seguire l'usanza di toglierti le scarpe all'ingresso dei luoghi chiusi, specialmente le pagode e i templi.

Altri consigli da seguire nei comportamenti quotidiani: cerca di essere vestito in maniera appropriata durante la visita dei luoghi di culto in generale, indossa semplicemente dei pantaloni e una maglietta; e poi, ricorda che gli asiatici non sopportano di fare brutta figura o riconoscere di non sapere qualcosa, quindi ti diranno di "sì" anche se non conoscono la risposta alla tua domanda!

fonte https://www.evaneos.it/cambogia/viaggio/in...niere-e-usanze/

 
Web  Top
view post Posted on 3/5/2020, 17:02     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


Generalità

Situata nel cuore della penisola Indocinese, la Cambogia è stata la culla della civiltà Khmer, che elaborò in forme originali i valori culturali dei più antichi regni induizzati sorti nelle pianure della penisola. Il senso della grandezza e della potenza espressa dai sovrani Khmer trova la sua principale espressione in quel particolarissimo intrico di natura e reperti del passato che affiora nei pressi di Angkor, una delle antiche capitali dell'impero, simbolo eloquente delle profonde stratificazioni culturali, politiche e religiose di cui furono oggetto questi territori. Nota in passato come Terra Gentile o Terra del Sorriso, la Cambogia è stata travolta a più riprese dalle lacerazioni derivanti dalle guerre e dal terrore dei regimi dittatoriali che hanno insanguinato il Paese per più di vent'anni. Nonostante i contraccolpi seguiti dalla dominazione coloniale, la chiusura delle frontiere successiva alla conclusione della guerra del Viet Nam, i devastanti conflitti interni che hanno squassato il tessuto civile del Paese, la Cambogia ha cercato ripetutamente di riconquistare un equilibrio che a tutt'oggi appare lontano. In questo quadro complesso, il Paese sembra mantenere quelli che sono da sempre i suoi tratti distintivi, scalfiti solo in modo superficiale anche dalla dominazione francese. Essenzialmente agricola, legata alle risaie e al ritmo stagionale del grande fiume che l'attraversa e gli dà vita, il Mekong, la Cambogia affronta dunque un difficile processo di risalita sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista della stabilità politica interna, aggravato, da un lato, da carenze strutturali e dal bassissimo potere di attrazione degli investimenti esteri e, dall'altro, da un faticoso ritorno alla democrazia.



segue

 
Web  Top
view post Posted on 5/5/2020, 15:51     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


Territorio: geografia umana

La popolazione della Cambogia è venuta assumendo, fin dalle origini, un carattere di omogeneità etnico-linguistica assai spiccato e unico nel SE asiatico: l'85,2% di essa è costituito, infatti, da Khmer, scesi, a partire dal sec. III a. C., nelle pianure del Mekong e del Tonle Sap, fino alle zone costiere. Essi progressivamente assimilarono i Mon, insediati sui rilievi annamiti e che rappresentano il sostrato più antico del Paese, mentre l'esigua minoranza dei Cham, islamizzati e stanziati lungo il corso del Mekong, deriva dalla più antica immigrazione dal Viet Nam, seguita da altre durante il sec. XVII e il periodo coloniale francese. Dal sec. XVIII si ebbero anche apporti di popolazione cinese, dedita – come in molte altre aree – prevalentemente ad attività commerciali. Le recenti e profonde alterazioni subite dalla geografia umana della Cambogia rendono difficoltoso anche valutare la consistenza attuale dei gruppi minoritari: comunque, i cinesi dovrebbero aggirarsi intorno al 6,4% e i vietnamiti (a parte il periodo di occupazione militare) intorno al 3% del totale. Per quanto riguarda la popolazione complessiva, il primo censimento ufficiale (1911) contò 1,6 milioni di ab.; nel 1962, erano quasi quattro volte tanto, sotto la spinta di un movimento naturale particolarmente vivace. La forte pressione demografica indusse, negli anni Sessanta, ad aprire fronti pionieri nelle aree periferiche e di confine, particolarmente a NW, trasferendovi veterani dell'esercito e contadini delle zone a più alta densità, senza tuttavia modificare sostanzialmente la distribuzione della popolazione. Questa, infatti, rimase per la massima parte concentrata nell'area di antico insediamento khmer, ovvero intorno al Tonle Sap e nella bassa valle del Mekong. Negli anni Settanta la caduta della monarchia, le ripercussioni del conflitto vietnamita e, soprattutto, la guerra civile che vide i Khmer rossi occupare, nel 1975, la capitale Phnom Penh (dove si erano ammassate, per il continuo afflusso di profughi, ca. 2 milioni di persone) sconvolsero il quadro antropico del Paese. Le enormi perdite umane e i forzati trasferimenti di massa della popolazione urbana nelle campagne, per essere adibita ai lavori agricoli e alla manutenzione della rete irrigua, resero di fatto incalcolabile la residua consistenza demografica. L'occupazione da parte delle truppe vietnamite (1979) portava a un massiccio esodo verso altri Paesi, principalmente Stati Uniti, Francia e Australia, e avviava un processo di riurbanizzazione che la portò a recuperare, in pochi anni, circa mezzo milione di persone. Frattanto, il censimento del 1981 vedeva la popolazione cambogiana tornare a crescere a un ritmo decisamente elevato. Il trasferimento coatto della maggior parte della popolazione urbana nelle campagne e, in particolare, lo svuotamento forzato della capitale, attuato dal governo khmer, ha, però, privato una rete urbana già molto debole del suo maggiore punto di riferimento. Poiché il naturale processo di inurbamento è stato così drasticamente stroncato sul nascere, il principale movimento della popolazione consiste in spostamenti centrifughi dai centri urbani alle campagne. Circa l'80% di tale popolazione resta insediata nella fitta trama dei villaggi , che conservano il loro carattere tradizionale, con le case su palafitte a difesa dalle inondazioni stagionali, allineate sulle sponde dei fiumi e lungo le vie di comunicazione, di preferenza nelle aree non inondabili, sui rilievi del terreno (phnom). Nonostante il processo di pacificazione avviato in Cambogia a partire dal 1989, e i molteplici sforzi fatti dalla comunità internazionale per aiutare il governo a ricreare condizioni di stabilità politica nel Paese, la situazione non è ancora del tutto normalizzata e i principali indicatori demografici mostrano uno stato di grave arretratezza. La popolazione è in continua crescita ma la speranza di vita alla nascita è piuttosto bassa; l'indice di natalità è alto (26%) e il 31,7%della popolazione ha meno di 15 anni. La densità media della popolazione è poco elevata (80 ab./km²), sebbene vi siano aree ad altissima concentrazione, come i distretti comprendenti le zone fertili lungo il Mekong, e province praticamente disabitate come quelle del NE. Oltre la metà della reintegrata popolazione urbana vive a Phnom Penh, città sviluppatasi in epoca coloniale, dato che un urbanesimo nel senso moderno non è mai esistito in Cambogia, dove la città era solo la sede del sovrano e il luogo dei templi, com'è testimoniato da Angkor Wat. Phnom Penh è sorta, come tutti i centri coloniali, in un luogo felice per i commerci con l'esterno: essa comunica infatti con il mare attraverso il corso terminale del Mekong e occupa una posizione centrale rispetto al Paese. Gli altri centri hanno solo funzioni locali, per lo più amministrative e commerciali; rivestono una certa importanza Bătdâmbâng, il principale centro risicolo, Siěm Réab, situata sul Tonle Sap non lontano dall'antico sito di Angkor, e Sihanoukville, nella municipalità di Krong Preah Sihanouk, città portuale e meta del turismo balneare sul golfo del Siam.



segue

 
Web  Top
view post Posted on 7/5/2020, 16:58     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


Cultura: generalità

La storia culturale della Cambogia affonda le proprie radici nei dettami di due delle grandi religioni nate e diffusesi in Asia, l'induismo e il buddhismo, sovrappostesi, in molti casi, alle pratiche animiste preesistenti e diffuse in Indocina; su questo substrato si inserirono poi elementi della cultura sanscrita, contribuendo a definire i caratteri dello stile khmer, risultato di una combinazione a metà tra il sacro e il pagano. Effetti e opere di tale processo si palesarono nella letteratura, nella scultura e nella danza, le forme d'arte più comuni e frequentate in Cambogia. Lungo il Medioevo e l'era moderna altre influenze contribuirono poi a precisare tradizioni e produzioni del Paese: in particolare, grazie a scambi commerciali e flussi demografici, penetrarono influssi delle culture cinese, thai, giavanese. Una consistente parte del patrimonio artistico-culturale cambogiano è stato eliminato o danneggiato durante il regime di Pol Pot e negli anni successivi segnati dalla guerra civile (dalla seconda metà degli anni Settanta fino all'inizio degli anni Novanta del Novecento), in quanto espressione di tradizioni e valori storici, rifiutati dall'ideologia dei Khmer rossi. Dal 1991 la tutela delle opere e la pratica delle arti hanno però ripreso vita, essenzialmente grazie a musicisti, scultori, scrittori e ballerini, in qualche modo sopravvissuti agli stermini e rientrati in patria, dove hanno potuto riprendere le proprie attività. Tra questi una nuova generazione di artisti sta tentando, soprattutto nelle arti figurative, di dare vita a forme e linguaggi ibridi, che coniugano “memorie ancestrali” e suggestioni contemporanee, mutuate, spesso, dall'Occidente. Un'arte khmer moderna, in sostanza, che esplora il nuovo anche nelle tecniche (fotografia, collages) e nei materiali (metalli, argilla). Fra gli esponenti più apprezzati Phy Chan Than (n. 1962) e Chhan Dina. A suggellare la “nuova partenza” del Paese post-regime, nel 1992 l'UNESCO ha inserito nella lista del Patrimonio dell'Umanità il sito di Angkor, città fortificata e simbolo della civiltà khmer, sfuggita alla distruzione. L'altro sito dichiarato patrimonio dall'UNESCO è il Tempio di Preah Vihear (2008). Gli effetti dell'opera di annientamento culturale del dominio di Pol Pot colpirono anche il sistema dell'istruzione. L'università più antica del Paese, la Royal School of Arts di Phnom Penh, fondata nel 1918 e trasformata in Royal University of Fine Arts nel 1965, fu chiusa e poté riprendere i propri corsi (tra cui danza, musica, recitazione e belle arti) solo a partire dal 1980. Oltre allo storico istituto, nella capitale hanno sede il Palazzo Reale, il Museo del Genocidio, la Pagoda d'Argento. Il passato recente ha visto la Cambogia ottenere riconoscimenti anche in campo cinematografico. Nel 1985 Haing Ngor (1940-1996) ha ottenuto un Oscar come ‘miglior attore non protagonista' nel film Urla del silenzio. Nel 1994 il regista Rithy Panh (n. 1964) ha presentato a Cannes Neak sre (“Gente della risaia”), primo film cambogiano ospitato al festival francese, e nel 2003 ha stupito pubblico e critica con S21: The Khmer Rouge Death Machine (“S21: la macchina della morte di khmer rossi”). Nel 2013 il suo documentario The missing picture ha vinto il premio Un certain regard al Festival di Cannes 2013. Con lo stesso film Rithy Panh ha ottenuto una nomination ai Premi Oscar 2014 nella categoria “miglior film straniero”, primo film cambogiano ad ottenere una nomination allʼOscar.



segue

 
Web  Top
view post Posted on 10/5/2020, 17:05     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


Cultura: tradizioni

Le manifestazioni folcloristiche, in diversi Paesi dell'Asia, sono legate in maniera indissolubile con l'arte della recitazione, della danza, della cucina, in ragione di una dimensione di vita legata, più che altrove, a costumi ereditati dal passato e serbati intatti. Una sintesi perfetta della antiche tradizioni khmer è magnificamente testimoniata per esempio da quelle danzatrici celesti che ornano i bassorilievi dei templi di arenaria della città di Angkor e che insieme alle colonne, ai demoni, alle scalinate segnano un percorso inciso nella pietra che unisce natura e scultura, passato e presente. In Cambogia, feste nazionali e celebrazioni private accolgono allo stesso modo coreografie, musiche, piatti e cerimoniali di forte intensità e delicatezza, riscoperti in modo particolare dopo la rinascita di gran parte delle tradizioni bandite durante la dittatura dei Khmer rossi. La cucina cambogiana, in linea con gli altri aspetti della storia del Paese caratterizzati dalla commistione di influenze diverse, accoglie ascendenze dal variegato panorama dell'Estremo Oriente: vi si ritrovano dunque tratti della gastronomia vietnamita, cinese, thailandese, ma anche ingredienti e piatti di tradizione francese. La particolarità è sicuramente il pesce d'acqua dolce, consumato in quantità, con zuppe e riso. Molti tra i piatti tipici utilizzano il cocco, e non mancano specialità più particolari, come grilli e rane.



segue

 
Web  Top
view post Posted on 11/5/2020, 18:47     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


Cultura: letteratura

La precoce introduzione del brahmanesimo e della cultura sanscrita indiana favorì lo sviluppo di un'ingente produzione epigrafica sin dai primi secoli dell'era volgare. L'epigrafia assunse un'importanza cospicua nel Paese e, fra una letteratura quasi tutta anonima e ancora difficilmente databile, i testi epigrafici di celebrazione storica e religiosa sono gli unici che consentono di ricostruire anche la storia della lingua khmer o cambogiana, usata correntemente nelle iscrizioni dal sec. VII d. C. I generi letterari posteriori si incentrarono su una produzione di carattere epico o pedagogico in forma poetica, di cui rimangono esempi di Chbâp Kram (Codice di morale), il Chbâp Pros (Etica dei fanciulli) e il Chbâp Srei (Etica delle fanciulle), quest'ultimo attribuito al re Ang Duong. Di tono ancora più edificante i drammi in versi ispirati ai cinquanta jātaka, al Pañcatantra o alle leggende del ciclo epico di Rāma. Di vivace freschezza è la poesia d'amore, di una certa originalità sono l'apologo e il racconto fiabesco e d'avventure. Con la dominazione coloniale, la letteratura cambogiana si è accostata alla cultura europea, specie francese. La riacquistata indipendenza ha segnato la rinascita di una letteratura nazionale. Nei decenni che hanno preceduto l'avvento al potere di Pol Pot, in Cambogia sono stati pubblicati centinaia di romanzi, di genere storico, sentimentale e giallo, anche grazie alla nascita, nel 1956, dell'Associazione Scrittori Khmer. La parentesi dittatoriale ha soffocato molte delle voci letterarie e artistiche, ma è stato poi argomento al centro di una serie di opere contemporanee o successive (spesso pubblicate all'estero, nei nuovi Paesi di residenza degli artisti), come The Killing Fields (I campi della morte) di Dith Pran (n. 1942), da cui è stato tratto il film Urla del silenzio, vincitore di tre Oscar. Anche la campagna governativa degli anni Ottanta contro l'analfabetismo ha favorito la circolazione di opere letterarie, sebbene i pochi fondi a disposizione non permettessero di stampare e pubblicare molti testi: numerosi sono stati infatti i romanzi che hanno iniziato a trovare posto nelle strisce quotidiane di alcune testate giornalistiche. La riapertura dell'Istituto Buddista ha ulteriormente contribuito alla ristampa di molti testi tradizionali. Le nuove generazioni di scrittori e poeti cambogiani, di cui solo una parte riesce a vivere con i proventi della propria attività, vengono incoraggiati con Premi e Festival promossi dal governo: fra gli autori più letti Ouch Vutha, Uom Niroth, Sok Sothon, Yem Samna. Lontano da librerie e case editrici anche la tradizione orale delle minoranze etniche riesce a sopravvivere: in remoti villaggi di provincia, i racconti degli anziani mantengono vivi poemi epici, leggende e proverbi di origine antichissima.



segue

 
Web  Top
view post Posted on 13/5/2020, 16:48     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


Cultura: arte

Posto tra il Viet Nam, il Laos e la Thailandia, lo Stato indianizzato della Cambogia assume importanza nel periodo maturo dell'arte del Fu-nan, nella prima metà del sec. VI, a seguito dell'espansione del Regno del Chen-la, sviluppatosi contemporaneamente a quello di Cambogia nelle terre alte della media Indocina. Dalla fusione di queste due civiltà artistiche maturerà l'arte khmer di Angkor. Nelle testimonianze dell'arte funanese del sec. VI, accanto alla produzione locale, ispirata a modelli dell'arte indiana dei Gupta (specie nella documentazione architettonica di Oc-Eo e nei reperti di statuaria buddhistica e brahmanica), si riscontrano legami extrasiatici, confermati da esempi di medaglistica e di glittica di origine romana (sec. II). Determinante per lo sviluppo del futuro stile della statuaria khmer fu l'emancipazione raggiunta dalla scultura fiorita nella bassa valle del Mekong mediante la fusione delle estetiche indiane del Fu-nan e del Chen-la, la terra dei Kambuja, gli antichi Khmer, la cui arte si sviluppa, proprio nel sec. VI, dallo stile cosiddetto preangkoriano (sec. VI-IX) a quello angkoriano che giunge fino al sec. XV.



segue

 
Web  Top
view post Posted on 15/5/2020, 16:55     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


Cultura: musica

La cultura musicale cambogiana, nonostante il forte influsso della civiltà indiana sui popoli khmer, denuncia scarsi prestiti dalla musica dell'India, mentre rilevante appare, dai non molti documenti sinora studiati, l'affinità con modi e forme della tradizione cinese. Nell'ambito delle scale, le più diffuse sono quelle a base pentafonica (con varianti esafoniche ed eptafoniche) e anche per quanto concerne gli strumenti molti sono varianti di modelli cinesi. Diverse ricerche hanno dimostrato la vasta diffusione nell'intero Paese di un ricco repertorio di canti folcloristici, molti dei quali, assai antichi, mostrano una struttura tetracordale. Tuttavia l'elemento più importante della tradizione musicale cambogiana è costituito dalla musica strumentale. Si conoscono 21 tipi di strumenti: 2 varietà di xilofoni; un carillon con 21 piatti di bronzo; 2 carillon di gong accordati a distanza di un'ottava l'uno dall'altro; 3 liuti a pizzico e 3 liuti ad arco; un salterio a corde percosse con risonatore costituito da una zucca; oboe, flauto, cimbali, 4 tipi di tamburo e sonagli di legno. Questi strumenti (a esclusione del salterio) entrano nella composizione delle orchestre di corte. Ne esistono due varietà, una maschile e una femminile. Il panorama odierno della musica cambogiana si è ampliato grazie alle influenze occidentali, penetrate a partire dal dominio coloniale francese. Se lo studio e la produzione di musica classica, come le opere teatrali, hanno trovato terreno fertile, sono ancora a uno stadio piuttosto embrionale invece la musica da camera e orchestrale: solo nel 2002 si è formato il primo ensemble nazionale, il Chaktomuk Consort, composto da quattro elementi e autore di esibizioni anche all'estero. La musica popolare si è evoluta accogliendo elementi “stranieri” e adattandoli agli impianti melodici e armonici della tradizione khmer (per esempio liriche francesi con testi khmer). Intorno agli anni Sessanta del Novecento uno dei più apprezzati cantautori, oltre che regista e coreografo, fu lo stesso re Norodom Sihanouk (n. 1922), ma la vera stella della musica cambogiana fu Sin Sisamouth (1932-1975), definito il “re della musica khmer”. Spesso in coppia con le cantanti Ros Sereysothear e Pan Ron, Sisamouth scrisse anche molte colonne sonore per film. Nel periodo più recente, dopo la caduta del regime di Pol Pot, i cantanti più apprezzati sono stati Preab Sovath e Hem Sivorn, mentre anche il panorama rock e rap ha espresso rappresentanti di successo come la rock band MKS e DJ Sdei.



segue

 
Web  Top
view post Posted on 17/5/2020, 17:47     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,904
Reputation:
+1,695

Status:


Cultura: danza

Fino al principio degli anni Settanta del Novecento questo secolo fioriva a Phnom Penh, presso il palazzo reale, l'antica tradizione coreo-drammatica khmer, influenzata da quella indiana e da quella thailandese e ricca di una propria raffinata grammatica di gesti simbolici. Con l'avvento al potere del regime di Pol Pot la Compagnia Nazionale fu smembrata e la maggior parte dei suoi membri deportati e uccisi. Anche la ricchissima documentazione scritta delle musiche e delle danze, nonché l'immenso patrimonio di costumi preziosi e scenografie furono interamente distrutti. A partire dal 1981 una danzatrice sopravvissuta, Chea Samy, ha ripreso l'insegnamento e ricostituito la compagnia, ricostruendo a memoria gran parte delle danze e dei costumi antichi e permettendo alla Compagnia Nazionale di balletto di tornare a esibirsi in patria e all'estero.



fonte www.sapere.it/enciclopedia/Camb%C3%B2gia.html

 
Web  Top
10 replies since 29/11/2017, 11:59   452 views
  Share