IL FARO DEI SOGNI

Burkina Faso

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view post Posted on 25/11/2017, 19:20     Top   Dislike
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Il Burkina Faso (AFI: [burˈkina ˈfazo][4]; in precedenza Repubblica dell'Alto Volta), è uno stato (di 274 200 km² di superficie e di 17 322 796 abitanti nel 2014[5]) dell'Africa occidentale privo di sbocchi sul mare e confinante con il Mali a nord, il Niger a est, il Benin a sud-est, il Togo e il Ghana a sud e la Costa d'Avorio a sud-ovest. La sua capitale è Ouagadougou e i suoi abitanti si chiamano burkinabé.

È una repubblica. Dapprima colonia, ottenne l'indipendenza dalla Francia nel 1960 e divenne Repubblica dell'Alto Volta. Il nome attuale, Burkina Faso, fu istituito il 4 agosto 1984 dal presidente rivoluzionario Thomas Sankara, e significa "la terra degli uomini integri" in more e in bambara, parlate rispettivamente dall'etnia mossi e dall'etnia dioula.



Burkina Faso - Film Completo Documentario - Dans la vie



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Preistoria

Come tutta l'Africa occidentale, la regione del Burkina Faso fu abitata fin dall'antichità (dal 12 000 al 5000 a.C.) da popolazioni di cacciatori-raccoglitori; strumenti di pietra di questo periodo sono stati ritrovati a partire dal 1973. I primi insediamenti agricoli apparvero fra il 3600 e il 2600 a.C. Fra il XV e il X secolo a.C. si sviluppò l'uso del ferro, della ceramica e della pietra levigata; a questo periodo risalgono anche i primi ritrovamenti che testimoniano riti funebri.

Fra i popoli che abitarono il Burkina Faso ci furono sicuramente i Dogon, localizzati nella parte settentrionale della regione, in seguito migrati verso Bandiagara. Altre popolazioni non ancora identificate costruirono alte mura nel sudovest e in Costa d'Avorio.

Fra il XV e il XVI secolo d.C. la regione del Burkina Faso fu uno dei centri economici più importanti dell'impero Songhai.



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Colonizzazione

I francesi iniziarono la colonizzazione della regione del Burkina Faso nel 1896, sottomettendo il regno Mossi di Ouagadougou. Il regno divenne un protettorato, e nel 1898 l'intera regione era sotto il controllo francese. Nel 1904, il protettorato fu annesso all'Africa Occidentale Francese, insieme agli odierni Senegal e Niger. I Burkinabé parteciparono alla Prima guerra mondiale all'interno della fanteria senegalese (tirailleurs sénégalais).

Nel 1919, il Burkina Faso divenne una colonia separata (col nome di Alto Volta); il primo governatore fu François Charles Alexis Édouard Hesling. Il 5 settembre 1932, la colonia fu smembrata e suddivisa fra Costa d'Avorio, Mali e Niger. Fu ricostituita il 4 settembre 1947, con gli stessi confini che aveva in precedenza.



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Indipendenza

L'Alto Volta ottenne l'autogoverno l'11 dicembre 1958, diventando una repubblica membro della Comunità Franco-Africana (La Communauté Franco-Africaine). Due anni dopo la Francia concesse l'indipendenza.

Come per molti altri stati africani, il periodo successivo all'indipendenza fu caratterizzato da una forte instabilità politica. Un primo colpo di stato, nel 1966, portò al potere i militari fino al 1978. Il secondo colpo di stato, nel 1980, fu messo in atto da Saye Zerbo, rovesciato due anni dopo. Nel 1983 venne arrestato Thomas Sankara, già primo ministro, ma a seguito di ciò si scatenarono numerose rivolte popolari che portarono al potere proprio quest'ultimo. Sankara cercò di cambiare radicalmente il paese, in primis col nome cambiato da Alto Volta a Burkina Faso, ed attuò una serie di vaste riforme sociali. Sankara sarà ricordato anche per essere stato il primo presidente africano ad aver denunciato la piaga dell'AIDS oltre che per le sue numerose critiche ai paesi più sviluppati sul problema del debito estero degli stati africani.



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Sankara verrà tuttavia fatto uccidere nel 1987 dal suo vice Blaise Compaoré, sostenuto da Francia e Stati Uniti, il quale ha retto il Paese per ventisette anni (rieletto per quattro mandati presidenziali). Il 31 ottobre 2014, dopo un'ampia sollevazione popolare contro una modifica costituzionale che gli avrebbe permesso un ulteriore rinnovo del mandato presidenziale, Compaoré si è dimesso con l'aiuto dei francesi e ha lasciato il posto ad una giunta militare provvisoria presieduta dal colonnello Yacouba Isaac Zida, in vista di nuove elezioni, da tenersi entro novanta giorni. Il 17 novembre 2014 arriva l'annuncio di un nuovo Presidente civile, Michel Kafando, mentre il colonnello Zida viene incaricato di formare un governo di transizione.

Nel marzo 2015, dopo ventotto anni dai fatti, viene dato avvio ad un'inchiesta sulla morte dell'ex presidente Thomas Sankara, con la riesumazione, a maggio, dei corpi degli assassinati[6].

Il 17 settembre seguente, a seguito di un nuovo colpo di Stato, il generale Gilbert Diendéré, che con Compaoré al potere aveva ricoperto l'incarico di Capo di Stato Maggiore, ha preso il controllo del Paese, facendo arrestare il presidente Michel Kafando (poi liberato il 18 settembre) e il primo ministro Yacouba Isaac Zida (poi liberato il 22 settembre). Il 23 settembre è stato raggiunto un accordo tra i lealisti e i golpisti e Michel Kafando è tornato al potere[7][8] in attesa delle elezioni presidenziali previste per il 29 novembre[9]. Queste sono state vinte da Roch Marc Christian Kaboré, con inizio di mandato il 29 dicembre.

Il 21 dicembre 2015 un tribunale militare del Burkina Faso, a seguito dell'inchiesta avviata a marzo, ha emesso un mandato di cattura internazionale nei confronti di Compaoré, dal 2014 rifugiatosi in Costa d'Avorio, per l'omicidio dell'ex presidente Thomas Sankara e di dodici suoi collaboratori[10]. Insieme a Compaoré sono stati incriminati per omicidio e concorso in omicidio anche altri esponenti della sua "vecchia guardia", tra cui Dienderé[11].



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Morfologia

L'altitudine media del Burkina Faso è di 400 m; si tratta quindi di una regione relativamente piana, con poche eccezioni localizzate.

La gran parte del territorio del Burkina Faso è costituito da un penepiano, in alcune zone mosso da poche colline, ultime vestigia di un massiccio del Precambriano. Il sudovest è invece dominato da un massiccio di arenaria; qui si trova la più alta vetta del paese, il Ténakourou (749 m s.l.m.). I bordi del massiccio sono costituiti da ripide scarpate, con dislivelli fino a 150 m.



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Idrografia

Il vecchio nome del paese, Alto Volta, si doveva a quattro importanti fiumi che ne attraversano il territorio: il Comoé, il Mouhoun (precedentemente chiamato Volta Nero), il Nakambé ("Volta Bianco") e il Nazinon ("Volta Rosso"). Il Mouhoun e il Comoé sono i due unici corsi d'acqua con presenza di acqua tutto l'anno.

Il bacino del fiume Niger costituisce il 72% della superficie del Paese. I tributari (Béli, Gorouol, Goudébo e Dargol) hanno andamento stagionale; sono in secca per circa metà dell'anno, ma possono anche causare notevoli inondazioni.

Fra i numerosi laghi del Burkina Faso, i principali sono il Tingrela, il Bam e il Dem, oltre ai grandi bacini di Oursi, Béli, Yomboli e Markoye.



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Clima
Il clima del Burkina Faso è principalmente tropicale, con due stagioni distinte: la stagione delle piogge, da maggio-giugno a settembre (più breve nel nord), con precipitazioni comprese fra i 600 e i 900 mm; e la stagione secca, in cui soffia l'harmattan, un vento secco e caldo proveniente dal Sahara.



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Popolazione

Gli abitanti del Burkina Faso sono chiamati Burkinabé (pronunciato [burkiːnəˈbeː]).

La popolazione è concentrata nella parte centrale e meridionale del paese. A causa del forte tasso di disoccupazione, centinaia di migliaia di Burkinabé migrano stagionalmente nei paesi confinanti in cerca di lavoro.

Una campagna nazionale di iscrizione anagrafica straordinaria condotta nel 2009/2010 nell'ambito del programma Bravo! ha ridotto il numero di abitanti non presenti nei registri di stato civile da circa 3 600 000 [12] a 1 140 000, portando al 95% la percentuale dei bambini di scuola primaria in possesso dell'atto di nascita.



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Demografia
L'aspettativa di vita in Burkina Faso è di poco inferiore ai 50 anni; l'età media degli abitanti è 17. Il tasso di crescita della popolazione, secondo una stima del 2000, è di 2,71%. Queste valutazioni tengono conto del forte impatto dell'AIDS (il 4% della popolazione ne è affetto) come causa di morte nel paese. Malgrado tutto, la popolazione è quadruplicata nell'ultimo mezzo secolo passando dai 4,8 milioni di abitanti nel 1960 agli attuali 20 milioni (fonte, US Census Bureau).



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Etnie
I Burkinabé sono suddivisi in tre grandi gruppi etnico-culturali: i Voltaici, i Mande e i Grussi, a cui si aggiungono circa 5 000 Europei.[14][senza fonte] I Voltaici, più numerosi, includono il sottogruppo dei Mossi, che costituiscono circa metà della popolazione. I Bobo occupano la regione sud-occidentale di Bobo-Dioulasso mentre le aree aride del Sahel sono abitate da Tuareg, Peul e Hausa.



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Religioni

Circa il 50% della popolazione è di fede islamica, e il 30% cristiana. Il restante 20% è costituito principalmente da seguaci delle religioni africane tradizionali animiste. Elementi della tradizione animista si ritrovano anche nelle pratiche di culto cristiane e musulmane dei Burkinabé.



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Burkina Faso - Geografia e popolazione

Un Paese relativamente piccolo che confina ad est, nord e ovest con il Niger e il Mali e a sud con alcune nazioni che hanno sbocco sul mare (Costa d’Avorio, Ghana Togo, Benin). Il paesaggio è costituito prevalentemente da savana (Sahel) con zone più boscose a sud, il territorio è prevalentemente pianeggiante ma verso ovest si incontra la falesia di Banfora con le sue guglie e le rocce scolpite nonché piccole cascate che si gettano in laghetti. Il Burkina Faso è costellato di piccoli villaggi con case costruite in argilla mischiata ad acqua e paglia, vivaci mercati ove si tessono importanti relazioni commerciali e sociali tra i diversi villaggi, moschee in argilla e chiese decorate con i simboli dell’animismo.

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In questo Paese poco conosciuto dal turismo si possono fare incontri autentici con le etnie e le tradizioni, la gente del Burkina Faso si distingue per il carattere molto mite, allegro, accogliente; differenti tribù convivono pacificamente rispettando religioni e culture diverse tra loro. Nella pianura centrale intorno alla Capitale vivono i Mossi discendenti di fieri guerrieri che a cavallo tra il XV e il XIX secolo regnarono su un territorio ricco e vasto, oggi sono principalmente agricoltori che vivono in villaggi con case circolari in argilla; ogni villaggio ha una sua architettura che lo distingue dall’altro per linee e colori. Nella parte occidentale del Paese intorno alla città di Bobo Dioulasso l’etnia prevalente è quella dei Bobo che in alcuni periodi dell’anno organizzano importanti cerimonie propiziatorie coinvolgendo nella partecipazione molti villaggi. In queste cerimonie i partecipanti si raccolgono intorno ad uno spazio all’interno del quale si mangia, si beve birra di miglio e si balla al profondo e incessante suono dei tam tam. Nei momenti clou delle cerimonie, i danzatori indossano bellissime maschere policrome alte fino a 2 metri che rappresentano per lo più i diversi animali che a loro volta rappresentano gli spiriti della natura invocati per propiziare per esempio con l’arrivo delle piogge un buon raccolto nei campi e quindi la prosperità dell’intera comunità.

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La religione più diffusa in questa regione è l’animismo e secondo le antiche tradizioni cerimonie e feste sono necessarie per accompagnare alcuni momenti della vita come ad esempio i matrimoni, i funerali, la semina, il momento del raccolto e altre iniziazioni. Le cerimonie sono autentiche e l’atmosfera gioiosa vi contagierà senza alcun dubbio.

Nel sud vivono i Gurunsi, i loro villaggi hanno case costruite con l’argilla, l’acqua e il fieno di forma tonda con bellissimi affreschi eseguiti dalle donne con colori vegetali (ocra, bianco e nero) che seguono disegni geometrici. L’etnia Lobi si trova sempre nel sud, vivono in villaggi con case fortificate e protette da feticci ai quali vengono offerte libagioni. Nel nord del Burkina Faso si trovano le etnie dei Kurumba discendenti da valorosi cacciatori che hanno tracciato la loro storia sulle rocce con dei grafiti. Infine sempre nel nord si trovano le etnie dei Peul e dei Tuareg, tribù seminomadi che si spostano con le loro mandrie di mucche, cammelli e capre alla continua ricerca di pascoli verdi. I Peul sono discendenti di una popolazione preistorica che viveva nella regione del Sahara e che intorno al X secolo migrò verso il Senegal e il fiume Niger alla ricerca di terre e pascoli diffondendo la religione islamica in Africa Occidentale che portò alla costruzione di meravigliose moschee in fango presenti ancora oggi in queste regioni.



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Burkina Faso - Cerimonie e rituali

Tra le più importanti segnaliamo :

Il Festival Internazionale delle Maschere e delle Arti (FESTIMA).
Importante festival che si svolge ogni 2 anni (2010 2012 2014) generalmente a Febbraio nella regione di Bobo e che coinvolge 40 o più villaggi, ciascuno di essi si esibisce in spettacoli con danze e rappresentazioni teatrali mostrando le più belle maschere. Le maschere Bobo Bwa sono generalmente di forma piatta con disegni geometrici e rappresentano gli spiriti. Il festival richiama centinaia di persone che partecipano a questa grande festa e l’atmosfera gioiosa contagia indistintamente il pubblico, gli artisti e i musicisti impegnati a dimostrare il loro talento.

Cerimonia propiziatoria per l’arrivo della stagione delle piogge.
Ogni anno nella regione di Bobo Dioulasso verso la fine di aprile con l’approssimarsi della stagione delle piogge, gli abitanti dei villaggi che sono di fede animista eseguono cerimonie propiziatorie a favore delle piogge indispensabili per ottenere buoni raccolti. In queste cerimonie bellissime maschere a forma di animali che rappresentano gli spiriti danzano di fronte alla popolazione. Un sorprendente spettacolo da non perdere…


fonte www.wadidestination.com/Burkina-Faso-Cerimonie-Rituali.html

 
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Generalità

Sorto nel 1960 dallo smembramento dell'Africa Occidentale Francese (AOF), il Burkina Faso è tra i Paesi che più drammaticamente esprimono le condizioni del sottosviluppo africano. Lontano dal mare, povero di risorse naturali e perciò rimasto scarsamente incentivato anche in epoca coloniale, il Burkina Faso è privo di valide possibilità produttive, che ne mutino lo stato di perdurante debolezza economica; nonostante sia una nazione etnicamente unitaria, è da sempre privo di un'identità ben definita. Già noto con il nome di Alto Volta, è stato ribattezzato con il nome attuale, che significa "Paese degli uomini onesti", il 4 agosto 1984, anniversario del colpo di stato avvenuto l'anno precedente. La principale risorsa è l'agricoltura di sussistenza, organizzata con metodi tradizionali e sempre sottoposta all'imprevedibilità del clima. Il prodotto commerciale più importante è il cotone, la cui coltivazione è stata intensificata nel quadro dei recenti piani di riassetto dell'economia. Il Burkina Faso è uno dei paesi più sfavoriti della Terra: la graduatoria mondiale in base all'indice di sviluppo umano delle Nazioni Unite lo vede stabilmente nelle ultime posizioni. Le rimesse degli emigrati contribuiscono in modo sostanziale a ripianare in parte il deficit cronico della bilancia commerciale del Paese.



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Territorio: geografia umana

La posizione geografica e la struttura prevalentemente tabulare del territorio hanno fatto del Burkina Faso, fin da tempi remoti, la naturale regione di transito fra il corso del Niger e la costa guineana; da ciò derivano l'antichità del popolamento e soprattutto la complessa stratificazione dei suoi tipi umani che risultano dalla sovrapposizione di genti sudanesi e preesistenti popolazioni paleonegritiche. Nel Paese si contano un centinaio di gruppi etnici che tuttavia è possibile raggruppare in due grandi famiglie: quella voltaica e quella mande; complessivamente si calcola che siano presenti almeno 63 gruppi etnici diversi, di cui è difficile stabilire l'esatta incidenza percentuale. Il gruppo più importante è quello dei mossi (48,6%), socialmente compatti grazie a un'antica fedeltà tribale: vivono principalmente nelle regioni centrosettentrionali del Paese e gravitano su Ouagadougou, loro antico nucleo storico. Altre etnie sono i fulbe (7,8%), i gourmantché (7%), i bobo (6,8%), i bisa-samo (6,5%), i gourounsi (6%), i dagari-lobi (4,3%); altri gruppi, fra i cui i tuareg e i mandingo, costituiscono il 13% degli abitanti. Il tasso di incremento annuo della popolazione, tra il 2000 e il 2005, si è mantenuto intorno al 3,6%. La distribuzione degli abitanti è abbastanza varia e irregolare, con una densità di 56 ab./km²; più concentrata risulta nella fascia centrale, occupata dalla savana, dove è più sviluppata l'agricoltura. La popolazione urbana rappresenta appena un sesto della popolazione, e si concentra a Ouagadougou, centro politico e amministrativo e mercato agricolo di rilievo soprattutto per la posizione nevralgica che occupa in rapporto alla rete delle comunicazioni, e Bobo-Dioulasso, importante per le industrie e per i collegamenti stradali con i Paesi vicini. I villaggi possono accogliere da poche decine e diverse centinaia di individui. Costruiti con fango e argilla, accolgono tanti gruppi di capanne quante sono le unità familiari legate dal vincolo del sangue.



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Cultura: generalità

L'architettura tradizionale varia a seconda della regione e del gruppo etnico. si va dalla capanna di paglia dei fulbe alla tenda dei tuaregh fino alla capanna rotonda costruita con mattoni cotti al sole e il tetto di paglia (usata da mossi, bisa e gurmanché). A sud i bobo, i dagara, i gurunsi e i lobi costruiscono enormi case simili a castelli con legno, mura di fango e tetti piatti. In queste strutture, spesso vivacemente dipinte, possono vivere oltre cento persone; a sud i villaggi sono formati spesso da dozzine di queste enormi case sparse sul territorio. I mercati allestiti nel centro dei villaggi e delle cittadine non sono solo spazi per le attività commerciali ma anche luoghi di comunicazione dove ci si scambiano notizie e pettegolezzi, si organizzano i matrimoni e si passa il tempo in compagnia. Il cibo principale è il tô, una specie impasto preparato con miglio e farina di granturco; viene servito tiepido e accompagnato con salsa. Le salse più comuni sono fatte con foglie di baobab e/o acetosa e contengono ingredenti che variano da regione a regione; talvolta si aggiunge pasta dell'albero del burro o di glicine tuberoso. Nelle regioni più meridionali si coltivano e si mangiano patate dolci, mentre nel nord, specialmente tra i fulbe, il latte ha una parte importante nella dieta. Le specialità locali comprendono una specie di bruco, molto apprezzato tra i bobo e che è molto nutriente, perché la sua carne è ricca di proteine. Nelle aree rurali la carne si mangia raramente. Il bestiame viene allevato non per la carne ma pagare la dote o per offrire sacrifici. L'eccezione è il mercato settimanale, dove il cibo viene preparato e venduto: maiale arrosito, uova fritte e pane francese. La carne non viene mangiata spesso, ma viene consumata in occasione dei matrimoni, delle nascite e dei funerali. Tutti i gruppi etnici celebrano feste locali durante i quali si prepara cibo speciale e si consuma birra. Tra gli eventi nazionali spicca tra tutti il Fespaco (Festival Pan-Africain du Cinema), che si tiene ogni due anni a Ouagadougou: a questo festival cinematografico partecipano numerosi registi africani e l'evento attira personaggi famosi da tutto il mondo.



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Cultura: letteratura

Il Paese presentava, prima della colonizzazione, una propria civiltà, caratterizzata, sul piano letterario, da una produzione orale, in gran parte dovuta a menestrelli professionisti, i griots. Tale tradizione sussiste ancora, con canti, narrazioni, recitativi in cui vengono esaltate le gesta e le virtù degli avi di determinate famiglie. L'impatto con la cultura europea non è stato molto profondo e ha toccato solo un'esigua élite. Si è cercato anzi di salvare il patrimonio tradizionale raccogliendo e trascrivendo la produzione letteraria orale. L'avvento dell'indipendenza non ha distolto l'attenzione di studiosi e scrittori dal passato: sono apparsi buoni saggi di argomento storico-politico ed etnologico-letterario. In questo campo domina la figura di Joseph Ki-Zerbo (1922-2006), economista, sociologo e storico, che supera, per vastità di problemi affrontati e di consensi, i confini nazionali e africani. Va citato anche P. B. Bamouni con il suo saggio Burkina Faso. Processus d'une révolution (1986). Anche in campo narrativo prevaleva l'interesse storico-etnologico, come dimostra il romanzo Crépuscule des temps anciens (1962) di Nazi Boni (1914-1969). Dopo il 1984, lo Stato ha incoraggiato la produzione letteraria e la narrativa si è fatta più dinamica. Tra i giovani scrittori ricordiamo Jean-Baptiste Somé (Miel amer, 1985), Jean-Hubert Bazié (Champ d’août, 1986), Babou Paulin Bamouni (Obou, l’étudiant journaliste, 1986), Pierre Claver Ilboudo (Adama ou la force des choses, 1987), Patrick G. Ilboudo, autore di Le procès du muet (1987) e Les carnets secrets d’une fille de joie (1988). In tutti questi romanzi è centrale l'interesse per l'esodo rurale e per la solitudine che colpisce gli anziani rimasti soli nei loro villaggi. Il linguaggio è semplice e lineare, ma diviene pungente nella satira sulla classe dirigente del Paese, considerata come la responsabile prima del fallimento delle speranze e delle aspettative create dall'indipendenza. Gli stessi temi della prosa si possono ritrovare nella poesia che, peraltro, sembra meglio conciliarsi con la dominante tradizione orale e che ha i suoi esponenti principali in due figure femminili, Bernadette Dao e Pierrette Sandra Kanzié. La poesia, grazie soprattutto all'opera di F. Pacéré-Titinga (Des tombes qui pleurent, 1987), è divenuta militante, esprimendo con fervore l'impegno politico. L'attività teatrale è vivace, anche se i testi scritti sono ancora in numero piuttosto esiguo. Due autori si sono affermati in campo internazionale: Th. Sowie Moussa (Tiombulari, 1985) e J. P. Guingané (Le fou, 1986). Negli ultimi anni del Novecento e all'inizio del XXI secolo nuovi scrittori sono apparsi sulla scena letteraria, come Augustin Sondé Coulibaly, Jean Baptiste Somé e Monique Ilboudo; il maggior ostacolo allo sviluppo di una letteratura nazionale è la scarsità di editori.



fonte www.sapere.it/enciclopedia/Burkina+Faso.html

 
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