Il Burkina Faso (AFI: [burˈkina ˈfazo][4]; in precedenza Repubblica dell'Alto Volta), è uno stato (di 274 200 km² di superficie e di 17 322 796 abitanti nel 2014[5]) dell'Africa occidentale privo di sbocchi sul mare e confinante con il Mali a nord, il Niger a est, il Benin a sud-est, il Togo e il Ghana a sud e la Costa d'Avorio a sud-ovest. La sua capitale è Ouagadougou e i suoi abitanti si chiamano burkinabé.
È una repubblica. Dapprima colonia, ottenne l'indipendenza dalla Francia nel 1960 e divenne Repubblica dell'Alto Volta. Il nome attuale, Burkina Faso, fu istituito il 4 agosto 1984 dal presidente rivoluzionario Thomas Sankara, e significa "la terra degli uomini integri" in more e in bambara, parlate rispettivamente dall'etnia mossi e dall'etnia dioula.
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Preistoria
Come tutta l'Africa occidentale, la regione del Burkina Faso fu abitata fin dall'antichità (dal 12 000 al 5000 a.C.) da popolazioni di cacciatori-raccoglitori; strumenti di pietra di questo periodo sono stati ritrovati a partire dal 1973. I primi insediamenti agricoli apparvero fra il 3600 e il 2600 a.C. Fra il XV e il X secolo a.C. si sviluppò l'uso del ferro, della ceramica e della pietra levigata; a questo periodo risalgono anche i primi ritrovamenti che testimoniano riti funebri.
Fra i popoli che abitarono il Burkina Faso ci furono sicuramente i Dogon, localizzati nella parte settentrionale della regione, in seguito migrati verso Bandiagara. Altre popolazioni non ancora identificate costruirono alte mura nel sudovest e in Costa d'Avorio.
Fra il XV e il XVI secolo d.C. la regione del Burkina Faso fu uno dei centri economici più importanti dell'impero Songhai.
Colonizzazione
I francesi iniziarono la colonizzazione della regione del Burkina Faso nel 1896, sottomettendo il regno Mossi di Ouagadougou. Il regno divenne un protettorato, e nel 1898 l'intera regione era sotto il controllo francese. Nel 1904, il protettorato fu annesso all'Africa Occidentale Francese, insieme agli odierni Senegal e Niger. I Burkinabé parteciparono alla Prima guerra mondiale all'interno della fanteria senegalese (tirailleurs sénégalais).
Nel 1919, il Burkina Faso divenne una colonia separata (col nome di Alto Volta); il primo governatore fu François Charles Alexis Édouard Hesling. Il 5 settembre 1932, la colonia fu smembrata e suddivisa fra Costa d'Avorio, Mali e Niger. Fu ricostituita il 4 settembre 1947, con gli stessi confini che aveva in precedenza.
Indipendenza
L'Alto Volta ottenne l'autogoverno l'11 dicembre 1958, diventando una repubblica membro della Comunità Franco-Africana (La Communauté Franco-Africaine). Due anni dopo la Francia concesse l'indipendenza.
Come per molti altri stati africani, il periodo successivo all'indipendenza fu caratterizzato da una forte instabilità politica. Un primo colpo di stato, nel 1966, portò al potere i militari fino al 1978. Il secondo colpo di stato, nel 1980, fu messo in atto da Saye Zerbo, rovesciato due anni dopo. Nel 1983 venne arrestato Thomas Sankara, già primo ministro, ma a seguito di ciò si scatenarono numerose rivolte popolari che portarono al potere proprio quest'ultimo. Sankara cercò di cambiare radicalmente il paese, in primis col nome cambiato da Alto Volta a Burkina Faso, ed attuò una serie di vaste riforme sociali. Sankara sarà ricordato anche per essere stato il primo presidente africano ad aver denunciato la piaga dell'AIDS oltre che per le sue numerose critiche ai paesi più sviluppati sul problema del debito estero degli stati africani.
Sankara verrà tuttavia fatto uccidere nel 1987 dal suo vice Blaise Compaoré, sostenuto da Francia e Stati Uniti, il quale ha retto il Paese per ventisette anni (rieletto per quattro mandati presidenziali). Il 31 ottobre 2014, dopo un'ampia sollevazione popolare contro una modifica costituzionale che gli avrebbe permesso un ulteriore rinnovo del mandato presidenziale, Compaoré si è dimesso con l'aiuto dei francesi e ha lasciato il posto ad una giunta militare provvisoria presieduta dal colonnello Yacouba Isaac Zida, in vista di nuove elezioni, da tenersi entro novanta giorni. Il 17 novembre 2014 arriva l'annuncio di un nuovo Presidente civile, Michel Kafando, mentre il colonnello Zida viene incaricato di formare un governo di transizione.
Nel marzo 2015, dopo ventotto anni dai fatti, viene dato avvio ad un'inchiesta sulla morte dell'ex presidente Thomas Sankara, con la riesumazione, a maggio, dei corpi degli assassinati[6].
Il 17 settembre seguente, a seguito di un nuovo colpo di Stato, il generale Gilbert Diendéré, che con Compaoré al potere aveva ricoperto l'incarico di Capo di Stato Maggiore, ha preso il controllo del Paese, facendo arrestare il presidente Michel Kafando (poi liberato il 18 settembre) e il primo ministro Yacouba Isaac Zida (poi liberato il 22 settembre). Il 23 settembre è stato raggiunto un accordo tra i lealisti e i golpisti e Michel Kafando è tornato al potere[7][8] in attesa delle elezioni presidenziali previste per il 29 novembre[9]. Queste sono state vinte da Roch Marc Christian Kaboré, con inizio di mandato il 29 dicembre.
Il 21 dicembre 2015 un tribunale militare del Burkina Faso, a seguito dell'inchiesta avviata a marzo, ha emesso un mandato di cattura internazionale nei confronti di Compaoré, dal 2014 rifugiatosi in Costa d'Avorio, per l'omicidio dell'ex presidente Thomas Sankara e di dodici suoi collaboratori[10]. Insieme a Compaoré sono stati incriminati per omicidio e concorso in omicidio anche altri esponenti della sua "vecchia guardia", tra cui Dienderé[11].
Morfologia
L'altitudine media del Burkina Faso è di 400 m; si tratta quindi di una regione relativamente piana, con poche eccezioni localizzate.
La gran parte del territorio del Burkina Faso è costituito da un penepiano, in alcune zone mosso da poche colline, ultime vestigia di un massiccio del Precambriano. Il sudovest è invece dominato da un massiccio di arenaria; qui si trova la più alta vetta del paese, il Ténakourou (749 m s.l.m.). I bordi del massiccio sono costituiti da ripide scarpate, con dislivelli fino a 150 m.
Idrografia
Il vecchio nome del paese, Alto Volta, si doveva a quattro importanti fiumi che ne attraversano il territorio: il Comoé, il Mouhoun (precedentemente chiamato Volta Nero), il Nakambé ("Volta Bianco") e il Nazinon ("Volta Rosso"). Il Mouhoun e il Comoé sono i due unici corsi d'acqua con presenza di acqua tutto l'anno.
Il bacino del fiume Niger costituisce il 72% della superficie del Paese. I tributari (Béli, Gorouol, Goudébo e Dargol) hanno andamento stagionale; sono in secca per circa metà dell'anno, ma possono anche causare notevoli inondazioni.
Fra i numerosi laghi del Burkina Faso, i principali sono il Tingrela, il Bam e il Dem, oltre ai grandi bacini di Oursi, Béli, Yomboli e Markoye.
Clima
Il clima del Burkina Faso è principalmente tropicale, con due stagioni distinte: la stagione delle piogge, da maggio-giugno a settembre (più breve nel nord), con precipitazioni comprese fra i 600 e i 900 mm; e la stagione secca, in cui soffia l'harmattan, un vento secco e caldo proveniente dal Sahara.
Popolazione
Gli abitanti del Burkina Faso sono chiamati Burkinabé (pronunciato [burkiːnəˈbeː]).
La popolazione è concentrata nella parte centrale e meridionale del paese. A causa del forte tasso di disoccupazione, centinaia di migliaia di Burkinabé migrano stagionalmente nei paesi confinanti in cerca di lavoro.
Una campagna nazionale di iscrizione anagrafica straordinaria condotta nel 2009/2010 nell'ambito del programma Bravo! ha ridotto il numero di abitanti non presenti nei registri di stato civile da circa 3 600 000 [12] a 1 140 000, portando al 95% la percentuale dei bambini di scuola primaria in possesso dell'atto di nascita.
Demografia
L'aspettativa di vita in Burkina Faso è di poco inferiore ai 50 anni; l'età media degli abitanti è 17. Il tasso di crescita della popolazione, secondo una stima del 2000, è di 2,71%. Queste valutazioni tengono conto del forte impatto dell'AIDS (il 4% della popolazione ne è affetto) come causa di morte nel paese. Malgrado tutto, la popolazione è quadruplicata nell'ultimo mezzo secolo passando dai 4,8 milioni di abitanti nel 1960 agli attuali 20 milioni (fonte, US Census Bureau).
Etnie
I Burkinabé sono suddivisi in tre grandi gruppi etnico-culturali: i Voltaici, i Mande e i Grussi, a cui si aggiungono circa 5 000 Europei.[14][senza fonte] I Voltaici, più numerosi, includono il sottogruppo dei Mossi, che costituiscono circa metà della popolazione. I Bobo occupano la regione sud-occidentale di Bobo-Dioulasso mentre le aree aride del Sahel sono abitate da Tuareg, Peul e Hausa.
Religioni
Circa il 50% della popolazione è di fede islamica, e il 30% cristiana. Il restante 20% è costituito principalmente da seguaci delle religioni africane tradizionali animiste. Elementi della tradizione animista si ritrovano anche nelle pratiche di culto cristiane e musulmane dei Burkinabé.