IL FARO DEI SOGNI

Emirati Arabi Uniti

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view post Posted on 11/11/2017, 18:38     Top   Dislike
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Gli Emirati Arabi Uniti (Arabo دولة الإمارات العربية المتحدة, Dawlat al-Imārāt al-ʿArabiyya al-Muttaḥida, "Stato degli Emirati Arabi Uniti") sono uno Stato nel sud-est della Penisola araba, nell'Asia sud-occidentale. Esso è composto da sette emirati: Abu Dhabi, Ajman, Dubai, Fujaira, Ras al-Khaima, Sharja e Umm al-Qaywayn. Prima del 1971, erano noti come gli Stati della tregua (Trucial States), con riferimento a una tregua imposta nel XIX secolo dai britannici ad alcuni sceicchi arabi che non contrastavano, e anzi foraggiavano, attività piratesche miranti a colpire il naviglio transitante nel tratto di mare di loro competenza. La nazione confina con l'Oman a sud-est, con l'Arabia Saudita a sud-Ovest ed è bagnata dal Golfo Persico a nord.



La magia di Abu Dhabi. Emirati Arabi



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Gli Emirati Arabi Uniti (abbreviato EAU, o in inglese UAE) sono stati formati da un gruppo di sceicchi della Penisola araba, lungo il litorale del sud del Golfo Persico e il litorale nordoccidentale del golfo dell'Oman. La zona ha accolto l'Islam nel VII secolo.

Più tardi, durante il XVI secolo, parte dell'area cadde sotto l'influenza diretta dell'Impero Ottomano. Da allora la regione è stata conosciuta come "Costa dei Pirati" a causa dell'attività depredatoria delle popolazioni costiere; altra attività della popolazione era la raccolta delle perle.

Nel 1820 un primo trattato di pace fu firmato dal Regno Unito con tutti gli sceicchi del litorale. Le incursioni però continuarono in maniera intermittente.



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Nel maggio 1853 gli Shaykh firmarono un nuovo trattato con il Regno Unito, che si fece carico della protezione militare e di regolare le dispute fra gli sceicchi; gli "Stati della Tregua" (Trucial States) diventarono così un protettorato del Regno Unito. Ad esempio, nel 1955, il Regno Unito sostenne Abu Dhabi nella sua disputa con l'Oman circa l'oasi di Buraymi e un altro territorio al sud.

Nel 1968, il Regno Unito annunciò la decisione, riaffermata nel marzo 1971, di concludere i rapporti del trattato con i sette Stati che si trovavano, insieme con Bahrein e Qatar, sotto protezione britannica. Il Bahrein diventò indipendente nell'agosto dello stesso anno, il Qatar in settembre e i sette emirati il 1º dicembre 1971, data ufficiale di scadenza del trattato. I nove Paesi tentarono di formare un'unione di emirati arabi senza riuscirci. Il 2 dicembre 1971 sei di loro istituirono un'unione politica denominata Emirati Arabi Uniti; il settimo, Raʾs al-Khayma, vi si associò all'inizio del 1972.



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Ci fu un accordo del 1974 fra Abu Dhabi e Arabia Saudita sui confini di Abū Dhabi; l'accordo, tuttavia, è stato annullato nel 2006. Il confine con l'Oman rimane ufficialmente non fissato: i due governi acconsentirono di delinearlo nel maggio 1999.

Nel 1990-91 gli Emirati Arabi Uniti parteciparono alla Prima Guerra del Golfo.

Il 2 novembre 2004 morì il primo presidente, Zayed bin Sultan Al Nahyan. Gli successe il primo figlio, Khalifa bin Zayed Al Nahayan, scelto dal Consiglio Supremo.

Il petrolio è la principale fonte economica degli Emirati Arabi Uniti ed è il componente essenziale del loro PIL.



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Geografia
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia degli Emirati Arabi Uniti.
Gli Emirati Arabi Uniti dal satellite.

Gli Emirati Arabi Uniti sono situati nel sud-ovest dell'Asia, bagnati dal Golfo di Oman e dal Golfo Persico e incastonati tra Oman e Arabia Saudita, sono un punto di transito fondamentale per il trasporto del greggio.

La superficie totale degli Emirati Arabi Uniti è di circa 83.000 km². Il più grande emirato è quello di Abu Dhabi, che rappresenta l'87% della superficie totale. Il più piccolo emirato, invece, è quello di Ajman, che include solo 259 km².

Il confine con l'Arabia Saudita, a ovest, sud e sud-est, è lungo circa 530 km mentre il confine con l'Oman a sud-est e nord-est è di 450 km. Il confine con il Qatar a nord-ovest è di circa 19 km, ma è fonte di controversie ancora in corso tra Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.



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Clima
Il clima degli Emirati Arabi Uniti è subtropicale arido, con inverni miti ed estati calde. I mesi più caldi dell'anno sono luglio e agosto, periodo in cui le temperature medie raggiungono massime di oltre 48 °C sulla pianura costiera. Sulle montagne del Hajjar, le temperature sono notevolmente inferiori, a causa della maggiore altitudine. Le temperature medie di gennaio e febbraio raggiungono minime tra i 10 e i 14 °C. Durante i mesi di fine estate, sulla regione costiera soffia un vento umido sud-orientale conosciuto come Sharqi (che significa "orientale"). La media annua delle precipitazioni nella zona costiera è meno di 120 mm, anche se le precipitazioni sono torrenziali, ma in alcune zone di montagna le precipitazioni annuali spesso raggiungono i 350 mm. La regione costiera è soggetta a occasionali ma violente tempeste di polvere, che possono ridurre notevolmente la visibilità.



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Demografia

Nel 2013, la popolazione degli EAU era di 9.346.000, di cui meno del 20% cittadini degli Emirati Arabi Uniti, ed oltre l'80% stranieri. Il tasso migratorio netto del Paese è al 21,71%, il più alto al mondo.

Il 23% degli espatriati è iraniana mentre circa il 50%, viene dall'India. Vi è inoltre una presenza crescente di cittadini europei (in particolare nelle città multi-culturali, come Dubai) e di cittadini provenienti da altre parti dell'Asia (come le Filippine o lo Sri Lanka).
Negli EAU è presente una massiccia quota di palestinesi, sia come rifugiati politici sia in cerca di lavoro temporaneo. Inoltre una consistente fetta della popolazione proviene dall'Egitto, dalla Somalia, dal Sudan e dal Marocco.

La città più popolata del Paese è Dubai, con circa 2,1 milioni di abitanti. Altre città importanti sono Abu Dhabi, al-ʿAyn, Sharja e Fujayra. Circa l'88% della popolazione degli Emirati Arabi Uniti risiede in agglomerati urbani. Il restante 12% della popolazione vive in piccoli villaggi sparsi in tutto il Paese o presso i campi petroliferi nel deserto.

L'aspettativa di vita media è di 75 anni, superiore a qualsiasi altro paese arabo.



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Religione

L'Islam è la religione ufficiale dello Stato e la più professata, anche se il governo segue una politica di tolleranza verso le altre religioni e interferisce raramente nelle attività dei non-musulmani.

Tuttavia, è illegale negli Emirati Arabi Uniti diffondere le idee di una religione (a parte l'Islam) attraverso qualsiasi forma di media in quanto è considerato una forma di proselitismo. Ci sono circa 31 chiese in tutto il paese e un tempio indù nella regione di Būr Dubai (Porto di Dubai).

Il 76% della popolazione totale è musulmana (85% sunniti, 15% sciiti), il 9% è cristiana, mentre il 15% professa altre religioni, principalmente induismo e buddismo. Le religioni al di fuori dell'Islam sono seguite principalmente dagli stranieri residenti negli EAU o espatriati.



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Ordinamento dello stato

Gli Emirati Arabi Uniti sono una monarchia assoluta. Capo assoluto è il Presidente della Federazione, cooptato per 5 anni dal Consiglio Supremo della Federazione, composto dagli Emiri che sono al vertice degli Stati federati. Egli esercita i supremi poteri con l'ausilio del Primo ministro che di regola è lo Shaykh di Dubai a cui spetta anche la carica di vicepresidente della federazione. È invece consuetudine che la carica di presidente spetti allo sceicco di Abu Dhabi. Esiste inoltre un Consiglio Federale Nazionale consultivo composto di 40 membri scelti sulla base di candidature individuali.
In Italia sono presenti due sedi di rappresentanza a Roma e a Milano, la prima svolge funzione di ambasciata e la seconda di consolato generale.

Se confrontato con gli altri stati arabi, per esempio, come l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti hanno leggi relativamente liberali. Il paese ha una giurisdizione civile. Tuttavia, la Sharīʿa è applicata ad aspetti del diritto di famiglia, di successione e ad alcuni atti criminali. Le donne - al contrario dell'Arabia Saudita - possono guidare autovetture.



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Suddivisioni amministrative

Gli Emirati Arabi Uniti sono divisi in sette emirati. L'emirato di Abu Dhabi è il più popolato con il 38% della popolazione totale degli Emirati Arabi Uniti, mentre nell'Emirato di Dubai vive il 30% della popolazione totale. Quindi oltre i due terzi della popolazione (il 68%) vive in uno dei due principali emirati (Abu Dhabi o Dubai).

L'emirato di Abu Dhabi ha una superficie di 67.000 km² (l'86,7% della superficie totale del paese), escluse le isole. Ha una costa che si estende per oltre 400 km e si divide per scopi amministrativi in tre regioni principali. L'Emirato di Dubai si estende lungo la costa del Golfo Persico per circa 72 km e ha una superficie di 3.885 km² (che equivale al 5% della superficie totale del paese), escluse le isole. L'Emirato di Sharjah conta circa 16 km di litorale sul Golfo Persico e continua per più di 80 km verso l'interno. Gli altri emirati di Fujairah, Ajman, Ras al-Khaimah, e Umm al-Qaiwain hanno una superficie complessiva di 3.881 km². Ci sono due aree sotto il controllo congiunto: una è controllata da Oman e Ajman, l'altra da Fujairah e Sharjah.



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Sistema di governo degli Emirati
Ogni emirato è guidato da uno sceicco. I singoli Emirati, secondo la loro Costituzione, conservano una considerevole autonomia politica, giuridica ed economica; pertanto il loro “congresso”, il Consiglio Federale Nazionale, è un organo esclusivamente consultivo, avendo il Governo di ogni Emirato potere legislativo sulla maggior parte delle questioni.



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Abu Dhabi: qui Il futuro dell'arte è già cominciato.

L'arte contemporanea sta velocemente spostando il proprio baricentro nel Golfo Persico. Oggi infatti Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, è un crocevia unico al mondo, crogiolo geografico di culture a confronto e di movimenti in fermento che trovano facilmente ospitalità in un paese interessato più che mai a costruire un polo perfetto, unico al mondo e senza concorrenza. Il futuro dell'arte contemporanea si sta materializzando in un progetto di immani proporzioni e senza precedenti nella storia, dove si stanno investendo enormi quantità di capitali con lo scopo di trasformare Abu Dhabi nella capitale della cultura mondiale.
Poiché negli Emirati i sogni dei visionari diventano velocemente realtà, tutto questo avverrà in tempi brevi e con risultati strabilianti. Se Dubai ospiterà l'Expo, Abu Dhabi nel 2020 sarà in grado di accogliere milioni di turisti e di visitatori orientati a godere delle preziosità dell'arte e dei servizi ad essa connessi.
Parigi e New York stanno passando velocemente di moda, trasformandosi velocemente in un passato che lascia il testimone ad una città in grado di dedicare all'arte e alla cultura addirittura un'isola. La Saadiyat Island - in arabo isola della felicità - è infatti quasi completamente consacrata all'arte e alla cultura.

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L’isola si trova a circa 500 metri dalla costa di Abu Dhabi che si affaccia sul Golfo Persico e ospiterà in breve tempo l'intero polo culturale del paese, forte della prossima apertura delle sedi emiratine del Guggenheim, del Louvre e di altre istituzioni museali di grande importanza e magnificenza, come lo Sheikh Zayed National Museum, il Marittime Museum, il Centro Culturale Heydar Aliyev, il Centro di Arti Visive e ancora altre situazioni, come i cinque teatri ad alta capienza e le sedi delle maggiori università mondiali, che trasformeranno una parte dell'isola nel Saadiyat Cultural District, o, come lo chiamano ad Abu Dhabi, il centro della cultura globale.
Davanti a tanta abbondanza è necessario precedere con ordine.
Il Guggenheim, progettato dall'architetto americano Frank Ghery - lo stesso che ha creato la sede di Bilbao - sarà una struttura di circa 30.000 metri quadrati, 12.000 dei quali dedicati a spazi espositivi per l'arte contemporanea. Tra tutte le sedi del Guggenheim - New York, Las Vegas, Berlino, Bilbao e Venezia - quella di Abu Dhabi sarà quella più estesa. Ci saranno aree appositamente strutturate per la ricerca, altre per il restauro, vi sarà un centro di cultura araba ed islamica, una sezione adibita ad arte e tecnologia ed un teatro in grado di accogliere fino a 350 spettatori.
La struttura, in perfetto stile Guggenheim, sarà già di per sé un capolavoro dell'architettura contemporanea: le sue geometrie costituite da coni e cubi, disegneranno nuove ed affascinanti forme nello spazio, caratterizzando il museo non solamente per il valore culturale delle opere in esso contenute, ma anche per la tipicità dello skyline che disegnerà. La sua apertura è prevista per il 2017.
Il Louvre è invece progettato dall'architetto francese Jean Nouvel che lo ha concepito come una vero e proprio villaggio sull'acqua. Inserito sul lungomare di Saadiyat Island, il Louvre sarà esteso per più di 24.000 metri quadrati e sarà costituito da piazze, canali, stradine, giardini e vicoli che si apriranno sui padiglioni espositivi. Imponente sarà la cupola dal diametro di ben 180 metri, progettata per ombreggiare senza mai coprire completamente, in modo da lasciare trasparire la luce ambientale in modo caldo e naturale. Questa modalità progettuale tipica delle architetture degli Emirati (la abbiamo vista già per The Gate di Dubai) ricerca l’ombra per dare sollievo anche nei periodi più caldi dell'anno e, nel contempo, non privare i camminamenti dell'illuminazione solare.

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Il museo conterrà solamente opere selezionate provenienti in primis dal Louvre di Parigi, quindi da alcuni musei parigini e dalle più importanti gallerie francesi, offrendo un compendio di tutto rispetto e degno dell'elevato livello che si vuole offrire. L'impegno ambizioso dei primi anni sarà inoltre quello di organizzare ben quattro mostre di rilievo ogni anno. L'inaugurazione del Louvre è prevista per il 2015.
Lo Sheik Zayed National Museum verrà invece costruito su progetto di un altro architetto di caratura internazionale: Norman Foster. Il museo, intitolato allo Sceicco Zayed, fondatore ed ex-presidente degli Emirati, colui che ha avuto la capacità di trasformare questi luoghi in un territorio unico al mondo, sarà dedicato interamente alla storia degli Emirati e dei paesi che si affacciano sul Golfo Persico. L'enorme complesso accoglierà, oltre ai consueti spazi espositivi, anche alcuni teatri e i necessari spazi educativi, che in questo paese non mancano mai. La sua apertura è prevista per il 2016.
Il progetto del Maritime Museum è invece di Tadao Andò che propone un layout di vele triangolari riflesse sul mare come richiamo alla tradizionale e storica imbarcazione emiratina. Il progetto prevede una struttura semplice ma di forte impatto emotivo, riuscendo a far interagire lo spazio ed una luce suggestiva riflessa dall’acqua sulla quale si erge. Questo, così come il Performing Art Centre di Zaha Hadid sono previsti essere pronti e inaugurati nel 2020, anno in cui si terrà l'Expo di Dubai.
E ancora il Biennale Park costituito da ben 19 padiglioni ospiterà, come in molte altre parti del mondo, esposizioni di importante levatura di arte, architettura ed altre situazioni che ne richiederanno l'impiego.
Tutto questa immensità sarà circondata da hotel, alcuni dei quali sono già aperti e funzionanti, come il St. Regis Saadiyat, il Montecarlo Beach Club Saadiyat con il suo Golf Club, il Park Hyatt Abu Dhabi e molti servizi di gran lusso e da ville prestigiose.


fonte www.giacomobelloni.com/page4/styled-75/

 
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Generalità

Stato dell'Asia, situato nella Penisola Arabica all'imbocco del Golfo Persico,affacciato su quella che un tempo era chiamata, con chiaro riferimento all'attività svolta dalle popolazioni rivierasche, Costa dei Pirati.Fanno parte dello Stato i sette Emirati di Abu Dhabi, Dubai, Sharjah, Ajman, Umm al Qaiwain, Ras al Khaimah e Fujayrah, anche noti in passato come Stati della Tregua, in ricordo della pace conclusa nel 1853 tra la Gran Bretagna e i pirati della zona. Dediti per secoli alle scorribande via mare, alla pesca delle perle e al nomadismo, governati dai persiani, portoghesi e inglesi prima dell'ascesa delle due confederazioni tribali Bani Yas e Qawassim (rispettivamente antenati dei sovrani di quattro degli attuali domini), gli Emirati Arabi Uniti restarono fino alla scoperta del petrolio una regione fondamentalmente depressa e divisa dai conflitti tra i vari sceiccati. Nel giro di pochi decenni, il crollo del mercato delle perle (1930) e l'inizio dello sfruttamento delle riserve dell'oro nero (a partire dagli anni Sessanta del XX secolo) cambiarono la configurazione del Paese e la sua prospettiva, trasformandolo in uno degli Stati più ricchi del mondo. La modernizzazione e il benessere diffuso nel territorio sono esemplificati eloquentemente dallo sviluppo urbano e architettonico della città di Dubai, candidata a divenire in breve tempo il vero centro nevralgico del Medio Oriente per investimenti stranieri, servizi e commerci e i cui simboli urbani (dai grattacieli più alti del mondo, alle spiagge artificiali ai progetti futuristici di città sotto il mare) sono ormai intrinsecamente connessi con l'immaginario relativo all'intero Paese. La crescita e le trasformazioni economiche non hanno, tuttavia, trovato pari riscontro in ambito politico e sociale: il processo di riforma democratica è stato infatti avviato solo in tempi recenti e il potere oligarchico espresso dagli emiri informa ancora gran parte delle istituzioni, così come la tradizione investe ancora molti dei costumi.



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Territorio: geografia umana

Nel corso degli ultimi decenni la popolazione degli Emirati ha registrato una particolare evoluzione: il tasso di crescita del Paese, nel periodo 2002-2007 è stato del 4,5%; secondo il censimento del 2005, gli abitanti del Paese ammontavano a oltre 4 milioni di persone, un dato sorprendente, se paragonato con quello di meno di vent'anni prima (179.000 abitanti nel 1968). Tale incremento demografico è dovuto in larga misura a un'imponente immigrazione dai Paesi asiatici del Medio Oriente, richiamato dalla richiesta di manodopera legata alle attività estrattive e dall'ondata di benessere successiva alla scoperta e allo sfruttamento di giacimenti petroliferi di Abu Dhabi e di Dubai: si calcola che circa il 70% della forza lavoro sia di origine straniera. Questa presenza massiccia regolata nel corso degli anni Novanta del Novecento anche da misure legislative volte a contenere il fenomeno dell'immigrazione clandestina, è causa anche della sproporzione tra i sessi all'interno della popolazione: con i due terzi degli abitanti di genere maschile, gli Emirati Arabi Uniti sono il Paese al mondo con il maggior numero di uomini. La composizione etnica degli Emirati Arabi Uniti risulta dunque costituita quasi in egual misura da arabi (48%) e asiatici (44%), e, in piccola parte, da bianchi (2%) e altri (6%). Se i primi si concentrano soprattutto nelle oasi e sono dediti alle attività agricole, i secondi popolano i centri urbani e si occupano di attività di tipo commerciale. Anche la densità abitativa del Paese 57 ab./km² è cresciuta di quasi una volta e mezza rispetto alle ultime rilevazioni; l'urbanizzazione è piuttosto diffusa e i due terzi della popolazione si concentrano nelle città. Il resto della popolazione vive lungo le coste, dedito ad attività legate alla pesca, mentre circa il 10% degli abitanti è nomade. Il più esteso e popoloso degli Emirati è quello di Abu Dhabi, che dal confine con il Qatar si spinge sino all'Oman e al Dubai; esso include alcuni villaggi della fertile e ben popolata oasi di Buraimi, rivendicata però dall'Oman e dall'Arabia Saudita. Rilevante è anche l'entità demografica del Dubai, esteso fra la Costa dei Pirati e il golfo di Oman, il cui centro è uno dei più vivaci e popolosi del Paese. Gli abitanti degli altri emirati, più scarsi di risorse, cercano invece una sistemazione nei centri costieri economicamente vivacizzati dal petrolio e dai traffici a esso legati.



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Cultura

Profondamente legati alla tradizione islamica, anche se interpretata e vissuta con un taglio meno rigoroso rispetto, per esempio, alla stessa Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti rappresentano, allo stesso tempo, l'espressione più moderna e “occidentale” all'interno del mondo arabo, principalmente in ambiti come l'architettura e l'intrattenimento di lusso. Gli aspetti più tradizionali si ritrovano, come presumibile, soprattutto al di fuori dei centri urbani, dove i vestiti, le usanze, i cibi sono stati preservati lungo gli anni e dove la famiglia “allargata” è ancora l'unità fondante della società. Gli abiti lunghi e i copricapo restano gli indumenti più utilizzati (thawb e shal per le donne, dishdashah e kaffiyeh per gli uomini); la cucina presenta alcuni “classici” ormai celebri anche in Occidente, come felafel, shawurmah e kebab, con ampio uso di spezie, a cui si aggiungono frutti tipici (datteri, fichi) e, tra le bevande, soprattutto caffè, con relativo cerimoniale. Di origini antiche è anche la lavorazione di manufatti in metallo prezioso, vetro, alabastro, tessuto, che alimenta un florido artigianato, mezzo di sostentamento per molti e principale fonte di approvvigionamento dei molti suk (mercati all'aperto) sparsi nel Paese e apprezzati dai turisti. Fra le arti, in senso stretto, un posto d'onore occupa la poesia, apprezzata e praticata fin dall'epoca preislamica, che trova un appassionato compositore anche nel vice-presidente degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohammed bin Rashid Al-Maktoum. A livello architettonico poche le tracce del pur lungo passato: qualche necropoli (III millennio a. C.-1000 a. C.), alcune case in stile tradizionale (dette Torri del Vento) a Dubai, qualche moschea (tra cui quella di Khor Fakkan, a Sharjah, risalente probabilmente al sec. XVI) e alcuni forti utilizzati con funzione difensiva. Poco praticate, infine, le arti visive. Annovera molti seguaci la corsa dei cammelli, sport e, contemporaneamente, attrazione folcloristica. Importante centro per la cultura con musei (Islamic Museum) e teatri, è Sharjah. Dubai, anch'essa sede di un importante museo con esposizioni di armi e oggetti della storia e delle tradizioni locali, è anche il fulcro e il simbolo della faccia contemporanea e appariscente degli Emirati Arabi Uniti. Sede di eventi sportivi di richiamo mondiale (per esempio per il golf, il tennis, la vela) e ricca di costruzioni fra le più spettacolari e imponenti al mondo (come il Burj al-Arab, albergo e vero tempio del lusso), è una delle mete turistiche più esclusive al mondo. Il Dubai Shopping Festival, che vi si svolge tra gennaio e febbraio, è un appuntamento internazionale dedicato al commercio (turisti da tutto il mondo a caccia di occasioni di “lusso”), con una serie di spettacoli, concerti ed eventi culturali che accompagnano l'appuntamento. Un'importante novità per la vita culturale del Paese, e di tutta la Penisola Arabica, è la prevista apertura di una sezione del Museo del Louvre ad Abu Dhabi, prevista per il 2012.




fonte www.sapere.it/enciclopedia/Emirati+%C3%80rabi+Uniti.html

 
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