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| Come discernere la corrente reale dell’evoluzione se l’evidenza accecante scherma la realtà, e il pregiudizio regna come stabile opinione? Quando mai gli uomini capiranno il miraggio dei pregiudizi? Ogni pregiudizio contiene un disegno malvagio sull’essenza umana. Questo non è un monito etico, ma pratico. Che sorta di comunità può concepire chi è affetto da pregiudizi? È assurdo parlargli di una libera espansione di coscienza, poiché non sa cosa sia la libertà; ma senza libertà non si trova quel canale in cui scorre il successo. Meditate sulle leggi dell’energia psichica. 226 — Quando un uomo si trova in una comunità imperfetta, si getta impaurito all’opposizione — è un errore. Chi si accorge di un’imperfezione deve dedicarsi al perfezionamento. Che le nuove comunità sorgano come nuove fonti nel deserto. Attorno a ciascuna fonte l’erba tenera inverdirà, e i ruscelli delle fonti finiranno per unirsi in una sola corrente. Il fallimento di una singola comunità deve essere la base su cui edificare nuove strutture comuni. Così si deve pensare alle nuove possibilità. Noi siamo realisti e amministriamo liberamente lo spazio. Il grande Aum chiama all’azione! Noi restiamo tenacemente consapevoli dei luoghi nuovi, e per noi il viaggio non è mai lungo. Saliamo in cima alla collina attraverso le spire del serpente. Abbiamo accumulato la nostra riserva di energia psichica, e nulla può dissuaderci. L’invitato che trova chiusa una porta, prima di andarsene gira attorno alla casa ed esamina tutti gli ingressi. Imparate a scoprire le possibilità celate nelle imperfezioni! 227 — Una coscienza morta è come il guscio di un seme perduto. Il concetto della dissoluzione totale, cioè la morte, è uno dei prodotti dell’energia psichica. Figuratevi l’atrofia di una coscienza non nutrita dalla lotta ardente, e che si disintegra impercettibilmente nella corrente delle energie più sottili — in modo impercettibile e senza possibilità di recupero. Gli uomini parlano della necessità di alimentare la mente con i libri — questa è un’azione esteriore. Se l’aspirazione manca, quel cibo della mente è solo un processo formale e senza frutto. La lotta ardente deve insorgere dall’interno, senza cause esterne. Gli ostacoli frapposti dalla vita non possono influire sulla qualità dell’aspirazione. Quell’impulso fondamentale che ha tratto il genere umano dalla cellula minerale, non deve diminuire proprio quando la cellula della pietra è salita sui trampoli. Si prova allora sazietà per tutto ciò che fu, e interviene l’impulso irreprensibile a lottare. Se l’aspirazione viene meno, l’uomo non è più un essere cosciente. I periodi di disgregazione della coscienza si riflettono in modo peculiare sulla radiazione fisica. Vi si possono scorgere come sbuffi di vapore grigio che scendono dal plesso solare; il che conferma che si tratta di un’energia — in breve, il grande Aum è stato incenerito. Già nell’infanzia si può osservare l’aspirazione ridotta in cenere. Vieni giardiniere, e con un sorriso allontana la polvere dai petali. Il sorriso è come l’ala del grande Aum. Tu, giardiniere, hai voluto dedicarti ai fiori, e il fiore dell’alba risuona nella gioia dei suoni dello spazio. È possibile pensare ai mondi lontani. 228 — Per Noi è giunto il tempo di dire a ogni lavoratore: “Sei Nostro!”. Per Noi è giunto il tempo di riesaminare i sentieri e i segni, a partire da quelli stellari; di abbreviare i linguaggi e le espressioni del pensiero; di rileggere i versi antichi per l’ultima volta. Si è suddivisa la vita in periodi e stili, in omaggio a misure di giorni imperfetti. Chi ha distribuito le costellazioni? Chi ha ripartito i dialetti? Ha pensato qualcuno alle eredità di tutti i popoli? Lo stile ha determinato le caratteristiche di un’epoca. Gli intagli esterni di un disegno illustrano i pregiudizi e le convenzionalità della menzogna. È tempo di classificare le eredità in base al solo potenziale interiore. È necessario conoscere gli accumuli della vita. Bisogna lasciare le bare ai morti. È vero che si devono rintracciare le fasi della cultura, ma senza badare ai ghirigori degli effeminati. La codardia rinchiusa in una goffa armatura non ha mai condotto alla gioia pan-umana, mentre l’obiezione di un modesto alchimista è stata spesso illuminata dal Bene Comune. Dobbiamo 64 esaminare senza superstizioni le pietre miliari che segnano la crescita dell’umanità, sotto l’insegna della comunità. Dobbiamo esaminare com’è cresciuta la vittoria della comunità, nei fuochi stimolanti della conoscenza e della bellezza. La vera conoscenza e bellezza hanno in sé la comunità migliore. Scegliamo il meglio e affermiamo che chi conosce ciò che è meglio diventa un membro della comunità. 229 — Fermezza, calma, ingegno, rapidità — sono doti da cercare in chiunque si professi devoto alla comunità. Ma si può essere calmi nel sonno, fermi nell’ozio, ingegnosi nell’ora di pranzo, e svelti nel procurarsi denaro. Nella comunità le prove sono continue. Neppure le più nuove forme di vita sono escluse dalla prova. Sapete che Noi siamo contrari agli esami scolastici annunciati in anticipo, e ugualmente riteniamo che non si debbano preavvertire i periodi di prova. Quelle acquisizioni superficiali di conoscenza e quelle ipocrite linee di condotta non affrettano, ma ritardano lo sviluppo. Non ricordo alcun eminente personaggio pubblico la cui educazione sia passata per quelle condizioni ipocrite. Cominciate a edificare la comunità come una dimora di conoscenza e di bellezza. In questa dimora, non vi sia posto per le misure convenzionali. Ciascuno deve conquistarsi il sapere ed esprimere la sua conoscenza. Solo la cognizione continua dà giovamento, solo il lavoro intenso impedisce il ritorno negli angoli oscuri. Noi attendiamo chi combatte strenuamente per liberarsi dalla vita di un tempo. Niente è peggio che portare con sé residui secchi. Tali residui tolgono la gioia. La nuova struttura dovrà stare appartata dalle abitazioni, affinché le funzioni quotidiane non tocchino l’edificio dove si forgia il futuro dell’umanità. Conveniamo che i membri della comunità non diano grande importanza alla vita: in tal modo affermano la continuità dell’esistenza. Ma la loro sollecitudine deve intensificare la qualità della coscienza. È d’obbligo insistere sulla coscienza, poiché gli uomini non sono abituati a percepirla. Spesso l’emotività è scambiata per compassione, l’ira per indignazione e l’istinto di autoconservazione per coraggio. Bisogna capire la profonda necessità di purificare i propri concetti non solo nella mente, ma anche nell’azione. 230 — Sembrerebbe che due invenzioni occidentali: misticismo e metafisica, siano finite per sempre. Qualsiasi laboratorio, pur modestamente attrezzato, basta a spiegare le proprietà dell’unica e sola materia. Ma non appena gli uomini escono dai limiti dell’esperimento di ieri, cominciano a ricoprire la loro impotenza con una nomenclatura polverosa e indefinita. Con gli spauracchi della “metafisica” e del “misticismo” si oppongono a tutte le possibilità scientifiche del domani. La metafisica di ieri è diventata il sapere scientifico dell’uomo odierno di media istruzione. Il misticismo si è dimostrato un fatto storico, e le pareti dei sepolcri hanno convinto molti, quelli dalla coscienza più ampia. Noi dunque domandiamo: “Perché mai l’uomo della strada, così scettico, non cessa di filare leggende e tessere miti?”. Mille anni bastano a rifinire il mito più squisito, ed ecco un uomo di buona condizione sociale innalzato in un Olimpo di carta. Nuovi scettici si appendono allora all’orlo della sua veste e persuadono i loro compagni a porre sul trono nuovi abitatori del cielo. Viene un altro sarto, cuce il nuovo mantello, e il mito è nato. Non parliamo di queste fenici solo per riderne. Bisogna pure assimilare la realtà come si manifesta. E qualsiasi manifestazione di ignoranza deve essere smascherata realisticamente, ed espulsa dalla comunità. La costruzione collettiva dei miti non si addice alla comunità. Alla Nostra Comunità si affianca chi capisce la realtà e il vero materialismo. È impossibile figurarsi un mistico o un metafisico nel Nostro recinto. Il metafisico, se viene colpito, si lamenta: “Sono ferito nel fisico!”. Il mistico, scorgendo la radianza della vita, si stropiccia gli occhi, incredulo. Perché vivete? Per conoscere e perfezionare voi stessi. Nulla di nebbioso deve soddisfarvi. 65 231 — L’evidenza è la realtà dei polli. Ci si accosta alla realtà solo con un intenso processo di perfezione. Il perfezionamento può sembrare un concetto clericale, ma Noi lo intendiamo come il miglioramento di un apparato vero e proprio. Il miglioramento dell’apparato in tutta la sua interezza è degno dell’umanità. Mediante la comprensione dell’apparato fisico gli uomini devono sforzarsi di migliorare le forme. 232 — Sapete che i requisiti della Nostra Comunità non sono facili, ma è più agevole soddisfarli se si è partecipi di tutte le altre comunità. Molti organismi sociali non badano affatto alla struttura interiore dei loro membri. Dopo avere acquisito la Nostra disciplina, non potrete riconoscere una comunità dove solo certi segni esteriori vi sono osservati. Noi permettiamo che alcuni Nostri discorsi vengano scritti, non per attirare biasimo e opposizione, ma per la coscienza di chi ha già udito parlare della Nostra Comunità, di chi ha appreso, in qualche modo, che un sogno irrealizzato è stato tradotto nella vita in qualche parte del mondo. Qualcuno fu tormentato da questi pensieri nelle ore notturne, e subito ingigantì la leggenda. È indispensabile che i Nostri discorsi li raggiungano. Che il geografo si dia pace. Noi occupiamo davvero un luogo fisico sulla Terra. Che il cospiratore si consoli: abbiamo un numero sufficiente di collaboratori in varie parti del mondo. Chi non è soddisfatto della sua comunità, tragga conforto dal sapere che la Nostra Comunità esiste praticamente. Avete incontrato in diversi paesi i Nostri membri e collaboratori, materiali, evidenti. I Nostri discorsi non hanno nulla di astratto. Noi siamo impegnati a lavorare lungo la grande direttrice evolutiva. Chiunque si accosta alla Nostra Comunità diviene operoso e attivo. Lavorate mirando alla realtà. 233 — Molte volte abbiamo parlato dell’espandersi della coscienza e dell’acquisire molte utili qualità. Come avviene questa crescita? Se è difficile vedere crescere un capello, percepire la crescita della coscienza è molto più difficile. È errato pensare che si possano seguire le tracce di questa crescita. Durante lo sviluppo, infatti, lo stesso apparato percettivo subisce la medesima tensione. Certamente le sue antenne sono sempre protese avanti. Non si può perdere quanto si è conseguito, se non c’è paralisi dei fattori dinamici. Quindi, solo nelle rare svolte della vita, si possono ispezionare i propri mutamenti fondamentali — questo è un dono dell’evoluzione. Non lasciate che il dinamismo si trasformi in un penoso auto-controllo. Le azioni e i risultati rivelano se la direzione è corretta. Ecco perché Noi preferiamo perfino un’azione errata all’inazione. 234 — Il mondo si è spaccato in due. Pur sapendo che metà delle manifestazioni del nuovo sono imperfette, pur prevedendo le astuzie del vecchio, Noi restiamo sempre in un mondo imperfetto ma nuovo. Conosciamo tutto e tutto valutiamo. Se avete un’influenza personale e la gente vi domanda: “Come si fa a pensare?”, rispondete con poche parole: “Col Nuovo Mondo, abolendo tutte le opinioni limitate”. Riflettete su come le vecchie abitudini si possono tralasciare. Sforzatevi di accettare la piena misura del calice. Non le parole, ma la saturazione dello spazio vi incalza con un comando immutabile. L’abolizione della paura vi gioverà nelle ore difficili. È particolarmente arduo vincere la consapevolezza della solitudine. Le storie dei saggi narrano spesso di una lotta solitaria. Il guerriero è anche un esploratore, è anche un consigliere, è anche capace di decidere, è anche un eroe. Notate che quest’ultimo termine è stato quasi epurato dai vocabolari del vecchio mondo. L’eroe è inaccettabile nella vita dei cuori meschini. In mezzo alla prosperità sarebbe un estraneo e ne avrebbe vergogna. Imparate a stare dalla parte degli eroi. Il mondo sarà squassato dalla realtà dell’eroismo. Oggi, parlate dell’eroe anziché dei meccanici. Che i fanciulli si diano i nomi degli eroi e si attribuiscano le qualità degli uomini straordinari. Date loro libri con descrizioni chiare, nei quali i 66 volti della fatica e della volontà appaiano senza maschere sdolcinate. Questo appello vigoroso della vita è impareggiabile anche per scopi terapeutici. Bisogna distribuire questo materiale senza ritardo. A tal fine proteggete i pochi che possono dare: non è ammissibile che vengano annientati. Qualcuno dirà che anche queste cose non sono nuove, ma egli stesso non saprebbe come applicare il rimedio indicato. Bisogna dimostrare che le proprie risorse non sono nel cappello, ma nel cervello. Il Nuovo Mondo ha i suoi Maestri venerati, e li avrà secondo la sua coscienza. 235 — Veniamo ad alcuni concetti puerili. Cos’è nuovo? Nulla. Esiste solo una nuova comprensione delle proprietà manifeste della materia, nuova per il livello mentale contemporaneo. Si deve capire che le affermazioni vere non sono mai isolate e autonome, ma sono immerse in un’autentica continuità. Una manifestazione può essere rafforzata solo se si stabilisce senza paura un ordine di successione. Questa è una considerazione facile perfino per i fanciulli, e ha in sé il potente concetto della solidarietà. Eppure la solidarietà organizzata non è ancora compresa. Sovente gli uomini cercano di limitare una manifestazione, causando danni evidenti. Qualsiasi smembramento è come un colpo di scure inferto a un organismo vivente. Curate la solidarietà, quasi dimenticata sulla Terra. Meglio sbagliare nell’ordine di successione piuttosto che spezzare e smembrare. 236 — Si può chiedere che cosa fare dei traditori. È facile sbarazzarsi dei pigri e dei mentitori, ma è impossibile non sopprimere il tradimento. Possiamo citare il caso di un Nostro collaboratore che permise il tradimento. La sentinella di guardia gli disse: “Sii giudice di te stesso”. Come se nulla fosse accaduto il traditore si beffò di lui, e continuò a vivere. Ma entro un anno, incapace di dormire, attendeva la morte nel terrore. La paura della morte è la condanna più severa inflitta a se stesso. La paura di morire blocca il progresso e suscita invidia per chi è capace di accettare i cambiamenti della vita. La paura della morte è un terrore indescrivibile; anziché stimolare al volo, è un gelo che paralizza. Ben si può dire a chi sta per tradire: “Avrai paura della morte”. Invero, Noi vediamo come la struttura della comunità spazza via gli attributi della morte; come lo stesso processo del trapasso diventa generalmente impercettibile; come i cimiteri sono distrutti e le prigioni soppresse. La prigione non è forse sorella del cimitero? Il lavoro apre le prigioni. Il fuoco purifica i cimiteri. Lavoro e fuoco — causa ed effetto dell’energia. 237 — Rinunciare o moltiplicare? Moltiplicare, certo, con ottimismo e pieni di gioia, ma per il Bene Comune. Anche il più lieve indizio di settarismo o di limitazione bigotta contraddice l’evoluzione solare della comunità. La gioia austera sfugge le tenebre. Divieti e limitazioni, come le talpe, non vedono mai il sole. La coscienza può assimilare una servile compiacenza al punto che ogni nuova conquista di conoscenza sembri un crimine o una pazzia. Ma come potrebbe la realtà sopportare i limiti dell’ignoranza? Noi possiamo parlare così perché non siamo anarchici, ma membri della comunità. Molte volte abbiamo parlato della disciplina della volontà e del comando della coscienza. Da lungo tempo si è posto come fondamento il coraggio della responsabilità. Dobbiamo ora rivolgere la nostra perspicacia a sterminare le grettezze del settarismo e della superstizione. Il settario sogna di avere il potere per soggiogare ogni cosa alla propria coscienza inflessibile. L’uomo superstizioso teme soprattutto di richiamare accidentalmente un segno sfavorevole; e pensa molto a se stesso. Superstizione e settarismo sono segni di una coscienza infima, poiché il potenziale del potere creativo si è spento in chi ignora il principio di inclusività. Bisogna smascherare in ogni modo la superstizione e il settarismo. Non siate restii a soffermarvi su questi argomenti, perché in tal modo distruggete la falsità e la paura. La comunità è depositaria di tutte le possibilità e di tutte le accumulazioni. Chiunque limiti i confini e il potere della comunità diventa un traditore. La comunità è il calice della gioia solare.
segue 66
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