IL FARO DEI SOGNI

Importanza delle api nell'ecosistema

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view post Posted on 20/5/2018, 11:43     Top   Dislike
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LE API



Alle api non dobbiamo solo quella magnifica creazione che è il miele, il primo “dolcificante” naturale della storia dell’uomo. Dobbiamo molto di più ed è per questo che il fenomeno della moria delle api è stato così preoccupante e continua a non farci dormire sonni tranquilli (almeno in coloro che ci tengono). Le nostre vite e quelle dell’intero pianeta, se non lo sapete dipendono dall’importanza delle api nell’ecosistema.

Le api sono insetti pacifici, laboriosi, che fanno del lavoro una filosofia di vita. Hanno una società stratiforme, strutturata secondo gerarchie che consentono loro di organizzarsi in alveari. Possono essere addomesticate e allevate per ottenere il miele e la cera d’api, alimenti e integratori in grado di fornire un’immediata energia.


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Ma non c’è solo questo. Il vero motivo dell’importanza assunta dalle api risiede nel fatto che esse sono responsabile di un sesto di tutte le infiorescenze del pianeta. Grazie ad esse si deve l’impollinazione di almeno 400 diversi tipi di piante, alcune delle quali fondamentali in agricoltura e quindi nel sostentamento della nostra specie e di quelle animali.

Le api sono insetti impollinatrici che provvedono a diffondere nell’ambiente i semi delle piani. Il loro valore economico non è nemmeno stimabile. Negli USA calcolano la cifra di sola questa attività (che determina un raccolto alla fine del ciclo) superiore ai 20 miliardi di dollari, praticamente contribuiscono a un terzo della nostra dieta. Tutti gli altri animali e insetti impollinatori contribuiscono – messi insieme – alla metà di quanto fanno le api.


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Nel mondo esistono differenti tipi api


SI conoscono almeno 25.000 specie differenti di api, da dividere in oltre 4000 generi, divise in nove famiglie. Le più famose sono le api mellifere a cui si deve la produzione del miele, dette anche api bottinatrici. Le api comuni sono divise in 5000 specie e 177 generi e una decina di sottofamiglie. Un’altra specie molto nota è l’ape cerana, sempre un’ape mellifera. L’ape europea è la mellifera per eccellenza, di stazza media, non aggressiva, che punge solo per difendersi.

Come ape domestica questo insetto è il più studiato in assoluto, la sua vita sociale ruota intorno all’alveare, sul quale regna l’ape regina, responsabile di tutte le larve nate all’interno di essa. Un grosso alveare può contenere decine di migliaia di api operaie, che in sostanza sono api sterili femmine, che si curano della regina e difendono l’alveare. Ad esse si deve il fenomeno dell’impollinazione, per le quali le api sono decisive e fondamentali.

E i maschi? Vengono detti fuchi e sono in numero molto minore alle api operaie e hanno l’unico scopo della riproduzione, dato che l’ape regina è molto prolifica. L’ape regina è una normale ape domestica che viene prescelta e nutrita in modo abnorme con la pappa reale per farle assumere delle dimensioni tali da consentire la riproduzione.

La pappa reale viene prodotta dalle operaie che la usano per nutrire le larve e far crescere la regina. Essendo un prodotto altamente nutriente è uno dei motivi che ha spinto l’uomo ad addomesticare questo meraviglioso insetto, insieme al miele. La pappa reale è estremamente nutriente: contiene amminoacidi, grassi, proteine e vitamine.



Il fenomeno dell’impollinazione


Come detto le api sono responsabili dell’impollinazione di centinaia di specie di piante. L’impollinazione consiste nel trasporto del polline dalla parte maschile del fiore a quella femminile (in termini più tecnici: dall’antera allo stigma). Ciò può avvenire all’interno di uno stesso fiore o cono oppure tra coni e fiori di piante diverse. L’impollinazione avviene perché l’ape si nutre di nettare, la sostanza zuccherina presente nei fiori, usata dalle stesse piante per richiamare gli insetti. L’ape, nutrendosi, si cosparge di polline, consentendo la riproduzione.



Le api consentono la produzione di cibo


Oltre ad essere responsabili dell’impollinazione, le api domestiche sono responsabili, tramite l’impollinazione di numerosi ortaggi, frutti e verdure: grazie ad esse si coltivano e diffondono anche in zone selvatiche i broccoli, gli asparagi, le angurie, i meloni, i mirtilli, le mele, le ciliegie solo per fare un esempio.

Esse stesse producono il miele, un alimento altamente energetico, viene prodotto come riserva per l’inverno. In Italia si producono diversi tipi di miele grazie a una tradizione di allevamento oramai millenaria.

Le api sono dunque importantissime e preservarle è un compito di tutti. Quando ne avvistate una lasciatela volare. Se entra in casa mantenente le finestre aperte finché non esce. Non disturbatela, perché non punge se non viene istigata. Ucciderne anche solo una è un vero peccato. Le api entrano in caso per sbaglio o attirate dagli zuccheri. Non catturatele, a differenza delle vespe non sono aggressive e non sono carnivore.



COSA SUCCEDEREBBE SE SPARISSERO LE API


E se le api scomparissero? Non è fantascienza, non è più soltanto la pagina poetica di un bellissimo film su questa metafora del rapporto tra l’uomo, la natura e l’ecosistema: è purtroppo una possibilità, che bisogna fare il possibile e l’impossibile per scongiurare.
In un libro recentemente pubblicato, L’intelligenza delle api (edizioni Cortina), scritto da Randolf Menzei e Matthias Eckoldt, viene raccontato nei dettagli il minuscolo cervello delle api: un volume di un millimetro cubo, di fatto una capocchia di spillo, con meno di un milione di cellule nervose. Eppure questo mini-cervello, pensate, è fatto per il pensiero, al punto che le api sono in grado di imparare e risolvere i problemi, sono capaci di distinguere i colori, di ricordare che un particolare odore è collegato a una speciale ricompensa, di quali sono le mosse da fare per orientarsi, di sognare. Insomma: le api hanno un cervello che, per quanto piccolo, funziona benissimo.


UN MONDO SENZA API


E questa narrazione scientifica, aggiornata e testata da mani esperte e sapienti, non fa altro che confermare la centralità delle api all’interno del nostro ecosistema e quanto dobbiamo non sprecarle. Da qui la necessità di non avere paura delle api (questo non significa, ovviamente, sfidarle), ma semmai coccolarle, proteggerle, e avere la consapevolezza completa di quanto siano centrali per il nostro equilibrio naturale.


SCOMPARSA DELLE API: LE CONSEGUENZE


Purtroppo, gli apicoltori vedono ridursi, di anno in anno, loro allevamenti e la produzione di miele, questo a causa anche dell’utilizzo in agricoltura di pesticidi a base di neonicotinoidi: sostanze che fanno perdere l’orientamento alle api e impediscono loro di fare ritorno negli alveari.

Il numero di api, negli Stati Uniti, è diminuito del 23 per cento lo scorso inverno, motivo per cui la Casa Bianca ha creato la “Pollinator Health Task Force” il cui compito è quello di trovare una strategia per difendere questi preziosi insetti. E anche l’Unione Europea è intervenuta mettendo al bando alcuni pesticidi. Ma accanto alle api sono anche altri gli insetti impollinatori preziosi per la produzione delle nostre colture: tra questi anche le farfalle, a forte rischio estinzione a causa dei pesticidi. Come rileva infatti, l’ultimo rapporto dell’European Enviroment Agency, la presenza delle farfalle si è ormai ridotta del 50 per cento, con 8 delle 17 specie che vengono considerate a rischio estinzione.È per tutti questi motivi che è quindi fondamentale proteggere le api e gli altri insetti impollinatori, fondamentali per il nostro cibo e per la nostra stessa vita.





Edited by Cristal* - 31/5/2018, 11:48
 
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