| La fortuna critica del pittore
La fortuna critica del pittore è stata immediata e non ha mai subito oscuramenti. Già per il Vasari[208] «volle la natura tanto favorirlo, che dovunque è rivolse il pensiero, il cervello e l'animo, mostrò tanta divinità nelle cose sue che nel dare la perfezione di prontezza, divinità, bontade, vaghezza e grazia nessun altro mai gli fu pari». Non a caso lo storico aretino gli ascrisse l'avvio della "Maniera moderna", ponendolo all'inizio della terza parte delle Vite. Per il Lomazzo «Leonardo nel dar il lume mostra che habbi temuto sempre di non darlo troppo chiaro, per riservarlo a miglior loco et ha cercato di far molto intenso lo scuro, per ritrovar li suoi estremi. Onde con tal arte ha conseguito nelle facce e corpi, che ha fatto veramente miracoli, tutto quello che può far la natura. Et in questa parte è stato superiore a tutti, tal che in una parola possiam dire che 'l lume di Leonardo sia divino».[209] L'ultima cena (particolare)
Per Goethe,[210] «Leonardo si rivela grande soprattutto come pittore. Regolarmente e perfettamente formato, appariva, nei confronti della comune umanità, un esemplare ideale di essa. Come la chiarezza e la perspicacia dell'occhio si riferiscono più propriamente all'intelletto, così la chiarezza e l'intelligenza erano proprie dell'artista. Non si abbandonò mai all'ultimo impulso del proprio originario impareggiabile talento e, frenando ogni slancio spontaneo e casuale, volle che ogni proprio tratto fosse meditato e rimeditato».
Per il pittore Delacroix,[211] Leonardo «giunge senza errori, senza debolezze, senza esagerazioni e quasi di un balzo a quel naturalismo giudizioso e sapiente, lontano del pari dall'imitazione servile e da un ideale vuoto e chimerico. Cosa strana! Il più metodico degli uomini, colui che fra i maestri del suo tempo si è maggiormente occupato dei metodi di esecuzione, che li ha insegnati con tanta precisione che le opere dei suoi migliori allievi sono sempre confuse con le sue, quest'uomo, la cui maniera è così tipica, non ha retorica. Sempre attento alla natura, consultandola senza tregua, non imita mai sé stesso; il più dotto dei maestri è anche il più ingenuo e nessuno dei suoi emuli, Michelangelo e Raffaello, merita quanto lui tale elogio».
Scrive Hippolyte Taine[212] che «non c'è forse al mondo un esempio di genio così universale, inventivo, incapace di contentarsi, avido di infinito e naturalmente raffinato, proteso in avanti, al di là del suo secolo e di quelli successivi. Le sue figure esprimono una sensibilità e uno spirito incredibili; traboccano di idee e di sensazioni inespresse. Vicino a esse, i personaggi di Michelangelo non sono che atleti eroici; le vergini di Raffaello non sono che placide fanciulle, la cui anima addormentata non ha vissuto. Le sue sentono e pensano con ogni tratto del viso e della fisionomia; ci vuole un certo tempo per stabilire un dialogo con loro: non che il sentimento che esse esprimono sia troppo poco definito; al contrario, esso scaturisce dall'intero aspetto, ma è troppo sottile, troppo complicato, troppo al fuori e al di là del comune, impenetrabile e inesplicabile. L'immobilità e il silenzio di esse lasciano indovinare due o tre pensieri sovrapposti, e altri ancora, celati dietro quello più lontano; s'intravede confusamente questo mondo intimo e segreto, come una delicata vegetazione sconosciuta sotto la profondità di un'acqua trasparente».
Per il Wölfflin,[213] «è il primo artista che abbia studiato sistematicamente le proporzioni nel corpo degli uomini e degli animali e si sia reso conto dei rapporti meccanici, nell'andare, nel salire, nel sollevare pesi e nel portare oggetti; ma anche quello che ha scoperto le più lontane caratteristiche fisionomiche, meditando coordinatamente sopra l'espressione dei moti dell'animo. Il pittore è per lui il chiaro occhio del mondo, che domina tutte le cose visibili». La Vergine delle rocce
Per Octave Sirén[214] Leonardo «fu fiorentino fino al midollo, benché più sagace, più duttile, più intelligente dei suoi predecessori. Più tardi s'interessò ai problemi pittorici via via che andava approfondendo quelli scientifici; dal che deriva la presenza, nella sua arte, di tendenze nuove e di tratti sconosciuti ai suoi contemporanei. Il passaggio dai dettagli precisi, dai contorni netti, alle gradazioni del chiaroscuro, alla corposità dello sfumato, riassume una tendenza generale nella pittura del Rinascimento; ma ciò che attorno a Leonardo non si attuò prima di due o tre generazioni, in lui divenne maturo nello spazio di venti o trent'anni».
Per Emilio Cecchi, «da lui ebbe origine una pittura d'intensità insuperata, dove il rude chiaroscuro e luminismo di Masaccio è genialmente dedotto in una quantità di espressione plastica che, se ancora una volta dobbiamo richiamarci al ricordo della Grecia, non si può confrontare che alla grazia misteriosa e sublime della scultura prassitelica».[215]
Per André Chastel,[216] premessa la precarietà e l'ambiguità della stessa vita umana, il «senso di una posizione ambigua dell'uomo tra l'orribile e lo squisito, fra il certo e l'illusorio, si è accentuato in Leonardo con gli anni: c'è nella sua opera pittorica uno sviluppo parallelo del chiaroscuro. Il principio di esso era anzitutto l'interesse del contrasto che valorizza i termini opposti [...] egli si è dunque compiaciuto di far scivolare insensibilmente le dolci luci nelle ombre deliziose, risolvendo in questo modo il conflitto fra disegno e modellato [...] Dichiarando che, come Giotto e Masaccio, si deve essere unicamente figli della natura, egli intende affermare che tutti i problemi della pittura, a tutti i gradi, devono essere ripensati integralmente. Lo sfumato risolve le difficoltà del disegno e ottiene l'unità delle forme entro lo spazio avvolgendole nell'atmosfera».
Per l'Argan,[217] infine, in Leonardo «tutto è immanenza. L'esperienza della realtà deve essere diretta, non pregiudicata da alcuna certezza a priori: non l'autorità del dogma e delle scritture, non la logica dei sistemi filosofici, non la perfezione degli antichi. Ma la realtà è immensa, possiamo coglierla solo nei fenomeni particolari [...] e il fenomeno vale quando, nel particolare, manifesta la totalità del reale». Se nell'arte di Michelangelo predomina il sentimento morale, per cui dalla natura occorre riscattare la nostra esistenza spirituale con la quale siamo legati a Dio, in Leonardo predomina il sentimento della natura, «quello per cui sentiamo il ritmo della nostra vita pulsare all'unisono con quello del cosmo». Elenco delle opere Lo stesso argomento in dettaglio: Dipinti di Leonardo da Vinci.
Non vi è certezza sull'attribuzione di tutti i dipinti di Leonardo. Su una quindicina di essi l'attribuzione è pressoché universale, altri sono semplicemente stati realizzati a più mani (specie le prime opere di Leonardo, nel periodo in cui lavorava "a bottega" dal Verrocchio). Di altre, fino ad ora attribuite ad altri artisti, recentemente gli studiosi propendono per l'attribuzione al maestro. L'elenco di alcuni disegni nella lista delle opere è puramente indicativo e incompleto: si basa sulla selezione di Milena Magnano. Gioventù a Firenze
Madonna Dreyfus (Madonna della melagrana), 1469-1470, olio su tavola, 15,7×12,8 cm, Washington, National Gallery of Art (attribuita anche a Lorenzo di Credi o opera di collaborazione) Tobiolo e l'angelo, 1470-1475 circa, tempera su tavola, 84×66 cm, Londra, National Gallery (opera di Andrea del Verrocchio con alcune parti attribuite a Leonardo) Studio di manica per l'Annunciazione, 1470-1473, disegno a sanguigna su carta, 8,5×9,5 cm, Oxford, Christ Church Picture Gallery Testa di donna, 1470-1476, disegno a penna, inchiostro e pigmento bianco su carta, 28,2×19,9 cm, Firenze, Gabinetto dei disegni e delle stampe Studio di drappeggio per una figura seduta, 1470-1484 circa, pennello e tempera grigia su tela grigia, 26,6×23,3 cm, Parigi, Cabinet des Dessins Annunciazione, 1472-1475 circa, tempera e olio su tavola, 98×217 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi Paesaggio con fiume, 1473, disegno su carta, 19×28,5 cm, Firenze, Gabinetto dei disegni e delle stampe Madonna del Garofano, 1473 circa, olio su tavola, 62×47,5 cm, Monaco di Baviera, Alte Pinakothek (attribuzione recente, ma "storicamente" assegnata dal Verrocchio) Studio di mani, 1474 circa, punta d'argento e lumeggiature di biacca su carta preparata in tinta rosa, 21,4×15 cm, Windsor, Royal Library Ritratto di Ginevra de' Benci, 1474 circa, olio e tempera su tavola, 38,8×36,7 cm, Washington, National Gallery of Art Profilo di capitano antico, 1475 circa, punta d'argento su carta preparata, 28,5×20,7 cm, Londra, British Museum Battesimo di Cristo, 1475-1478, olio e tempera su tavola, 177×151 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi, (collaborazione col Verrocchio e altri) Annunciazione, 1475-1478 circa, tempera su tavola, 16×60 cm, Parigi, Museo del Louvre (attribuzione contesa con Lorenzo di Credi) Corpo di Bernardo Baroncelli impiccato, 1478, disegno, Bayonne, Musée Bonnat Studio, 1478-1480, disegno a penna e inchiostro su carta, Londra, British Museum Studio per Madonna con ciotola di frutta, 1478 circa, disegno a punta d'argento, penna e inchiostro su carta, 35,8×25,2 cm (facsimile), Firenze, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe Madonna Benois, 1478-1482, olio su tavola trasportato su tela, 48×31 cm, San Pietroburgo, Ermitage Martirio di san Sebastiano, 1478-1483, disegno a penna e inchiostro su carta (19,3 × 13 cm), Francia, privato San Girolamo, 1480 circa, olio su tavola, 103×75 cm, Città del Vaticano, Pinacoteca vaticana Lorenzo de' Medici, 1480 circa, disegno a penna e inchiostro su carta, 7,3×4,9 cm, Castello di Windsor, Royal Library Studi di dispositivi di difesa, 1480 circa, disegno, Milano, Biblioteca Ambrosiana Studi di strumenti idraulici, 1480 circa, disegno, Milano, Biblioteca Ambrosiana Studio di fiori, 1480-1481, disegno, Venezia, Galleria dell'Accademia Schizzo per la Madonna del gatto, 1480-1481, disegno, Londra, British Museum Studio prospettico per l'Adorazione dei Magi, 1481 circa, disegno, Firenze, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe Studio per l'Adorazione dei Magi, 1481 circa, disegno, Parigi, Cabinet des Dessins Adorazione dei Magi, 1481-1482, olio su tavola, 246×243 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi
Primo soggiorno a Milano
Monumento equestre a Francesco Sforza, 1482-1493, opera incompiuta di cui esisteva un modello colossale del cavallo in terracotta, già a Milano, Corte Vecchia, distrutto Studio di orso che cammina, 1483-1485, disegno a punta metallica su carta preparata a tinta marrone e luce rosa, 10,3×13,4 cm, Castello di Windsor, Royal Library Gola rocciosa con anatre, 1482-1485 circa, disegno a penna e inchiostro su carta, 22×15,8 cm, Castello di Windsor, Royal Library Presunto studio per l'angelo della Vergine delle Rocce, 1483-1485, disegno, Torino, Biblioteca Reale Studi per la Vergine delle Rocce, 1483 circa, disegno, Venezia, Gallerie dell'Accademia Vergine delle Rocce, 1483-1486, olio su tavola trasportato su tela, 199×122 cm, Parigi, Museo del Louvre Ritratto di musico, 1485 circa, olio su tavola, 44,7×32 cm, Milano, Pinacoteca Ambrosiana Studio per il monumento a Francesco Sforza, 1485 circa, disegno, Castello di Windsor, Royal Library Vite aerea, 1487 circa, disegno, Parigi, Bibliothèque de l'Institut de France Progetto per la copertura per crociera del Duomo di Milano, 1487-1488, disegno, Milano, Biblioteca Ambrosiana Studio per macchina da guerra (Carri falcati), 1487-1490, disegno, Torino, Biblioteca Reale Dama con l'ermellino, 1488-1490 circa, olio su tavola, 54,8×40,3 cm, Cracovia, Museo nazionale di Cracovia Idea per la figura di san Pietro nell'Ultima Cena, 1488-1490 circa, disegno, Vienna, Graphische Sammlung Albertina Studio per il Cenacolo, 1488-1490 circa, disegno, Venezia, Gallerie dell'Accademia Studio per il Cenacolo, 1488-1490 circa, Parigi, Cabinet des Dessins Sezione di cranio, 1489 circa, disegno, Castello di Windsor, Royal Library Studio di testa femminile, 1490 circa, punta metallica su carta preparata in tinta verdastra, 18×16,8 cm, Parigi, Cabinet des Dessins Uomo vitruviano, 1490 circa, matita e inchiostro su carta, 34×24 cm, Venezia, Gallerie dell'Accademia Studio delle gambe anteriori di un cavallo, 1490 circa, disegno, Torino, Biblioteca Reale Figure geometriche e disegno botanico, 1490 circa, disegno, Parigi, Bibliothèque de l'Institut de France Raggi luminosi attraverso uno spiraglio angolare, 1490-1491, disegno, Parigi, Bibliothèque de l'Institut de France Belle Ferronnière, 1490-1495 circa, olio su tavola, 63×45 cm, Parigi, Museo del Louvre Progetto per l'armatura di fusione della testa del cavallo, 1491-1493 circa, disegno, Madrid, Biblioteca Nacional de España Foglio manoscritto per il monumento Sforza, 1493 circa, disegno a penna e inchiostro su carta, Madrid, Biblioteca Nacional de España Studio di rapporto sessuale e dell'organo sessuale maschile, 1492 circa, disegno a penna e inchiostro su carta, 27,3x20,2 cm, Castello di Windsor, Royal Library Emblema degli Sforza, 1492-1494, disegno, Parigi, Bibliothèque de l'Institut de France Vergine delle rocce, 1494-1508, olio su tavola, 189,5×120 cm, Londra, National Gallery Testa di Cristo, 1494 circa, gessetto e pastello su carta, 40×32 cm, Milano, Pinacoteca di Brera Capelli, nastri, oggetti per mascherare, 1494 circa, disegno, Londra, Victoria and Albert Museum Cacciatore di ermellino, 1494 circa, disegno a penna e inchiostro marrone su tracce di gessetto nero su carta, 9,1 cm, Cambridge, Fitzwilliam Museum Studio di testa virile, 1494 o 1499, disegno, Torino, Biblioteca Reale Progetto per un dispositivo, 1494-1496 circa, disegno, Madrid, Biblioteca Nacional de España Ultima Cena, 1494-1498, olio su parete, 460×880 cm, Milano, Refettorio di Santa Maria delle Grazie Ritratto di una Sforza, 1495 circa, gesso e inchiostro su pergamena, 33×23 cm, Canada?, collezione privata Schizzo di tre figure di profilo, 1495 circa, disegno, Firenze, Gabinetto dei disegni e delle stampe Vecchio e giovane affrontati, 1495 circa, disegno, Milano, Biblioteca Trivulziana Ritratti dei duchi di Milano con i figli, 1497, tempera e olio su parete, 90 cm circa di base ciascuno, Milano, Refettorio di Santa Maria delle Grazie Schizzo di borsetta da signora, 1497, disegno, Milano, Biblioteca Ambrosiana Intrecci vegetali con frutti e monocromi di radici e rocce, 1498 circa, tempera su intonaco (ripassata in età moderna), Milano, Castello Sforzesco, Sala delle Asse Ritratto di Beatrice d'Este
Periodo errabondo
Studio per il Ritratto d'Isabella d'Este, 1499 circa, disegno, Firenze, Gabinetto dei disegni e delle stampe Ritratto di Isabella d'Este, 1500 circa, 63×46 cm, sanguigna e pastello su carta, Parigi, Museo del Louvre Tempesta su un paesaggio, 1500 circa, disegno a sanguigna su carta, 20×15 cm, Firenze, Gabinetto dei disegni e delle stampe Bosco di betulle, 1500 circa, disegno a sanguigna su carta, 19,3×15,3 cm, Firenze, Gabinetto dei disegni e delle stampe Studio per la Madonna dei Fusi (?), 1501 circa, disegno a sanguigna e punta d'argento su carta preparata in tinta rosa, 25,7×20,3 cm, Venezia, Gallerie dell'Accademia Madonna dei Fusi, 1501 circa, olio su tavola trasferito su tela e incollato su tavola, 50,2×36,4 cm, New York, collezione privata Madonna dei Fusi, 1501 circa, olio su tavola, 48,3×36,9 cm, Edimburgo, deposito del duca di Buccleuch alla National Gallery of Scotland Paesaggio presso Pisa, 1502-1503 circa, disegno a sanguigna su carta, 21,1×15 cm, Madrid, Biblioteca Nacional de España Bastione a stella con indicazione delle troniere rivolte verso un cavedio circolare, 1502-1503, disegno, Milano, Biblioteca Ambrosiana Piazzaforte poligonale, 1502-1503 circa, disegno, Milano, Biblioteca Ambrosiana Studio per la Vergine e sant'Anna, 1501 circa, disegno, Venezia, Galleria dell'Accademia Studio per la Vergine e sant'Anna, 1501 circa, disegno, Parigi, Cabinet des Dessins Testa di Leda, 1503-1507 circa, disegno a gessetto nero, penna e inchiostro su carta, Castello di Windsor, Royal Library Studi di Leda e di un cavallo, 1503-1507, disegno a gessetto nero, pennello e inchiostro su carta, Castello di Windsor, Royal Library Leda inginocchiata e il cigno, 1503-1507 circa, disegno a penna e inchiostro e acquerello su gessetto nero su carta, 16×13,9 cm, Chatsworth, collezioni del duca di Devonshire Studio per Leda inginocchiata, 1503-1507 circa, disegno a gessetto nero, penna e inchiostro su carta, Rotterdam, Museum Boijmans Van Beuningen Studio per Sant'Anna, la Vergine e il Bambino, 1503-1517 circa, disegno a gessetto nero, sfumato e biacca su carta, 23×24,5 cm, Parigi,Museo del Louvre Studio per il cartone di Burligton-House, 1503-1510 circa, disegno a carboncino, penna e pennello su carta, 26×19,7 cm, Londra, British Museum Cartone di sant'Anna, 1503-1510 circa, gessetto nero, biacca e sfumino su carta, 141,5×104,6 cm, Londra, National Gallery Gioconda, 1503-1514, olio su tavola, 77×53 cm, Parigi, Museo del Louvre Studi anatomici, 1504-1506, disegno a penna su carta preparata in tinta rossa, 25,3×19,7 cm, Torino, Biblioteca Reale Cavaliere al galoppo e altre figure, 1503-1504, disegno a sanguigna su carta, 16,8×24 cm, Castello di Windsor, Royal Library Studio di proporzioni per la Battaglia di Anghiari: fanti e cavalieri, 1503-1504, disegno, Venezia, Gallerie dell'Accademia Studio della testa di un guerriero per la Battaglia d'Anghiari, 1504 circa, disegno, Budapest, Museo di belle arti Battaglia di Anghiari, 1505 circa, pittura murale, Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento, perduto Testa di Leda, 1505-1510 circa, gessetto rosso su carta preparata rossa, 20×15,7 cm, Milano, Castello Sforzesco Leda col cigno, 1505-1510 circa (perduto, di esso ne furono fatte diverse copie da altri artisti)
Gli ultimi anni
Mirtillo palustre, 1506 circa, disegno, Castello di Windsor, Royal Library Studio di gambe d'uomo e di cavallo, 1506-1507, disegno a penna, inchiostro e sanguigna su carta preparata in tinta rossa, 28,5×20,5 cm, Castello di Windsor, Royal Library Studio per il monumento al Maresciallo Trivulzio, 1507 circa, disegno, Castello di Windsor, Royal Library Scapigliata, 1508 circa, ambra inverdita e biacca su tavola, 24,7×21 cm, Parma, Galleria nazionale Osservatore che guarda attraverso un modello vitreo di occhio umano, 1508-1509, disegno, Parigi, Bibliothèque de l'Institut de France San Giovanni Battista, 1508-1513, olio su tavola, 69×57 cm, Parigi, Museo del Louvre Studi anatomici (laringe e gamba), 1510, disegno, Castello di Windsor, Royal Library Studi di bambino, 1510 circa, disegno a gesso su carta, Firenze, Gabinetto dei disegni e delle stampe Testa di donna, 1510 circa, disegno a gesso su carta, Castello di Windsor, Royal Library Sant'Anna, la Vergine e il Bambino con l'agnellino, 1510-1513, olio su tavola, 168×112 cm, Parigi, Museo del Louvre Bacco, 1510-1515, olio su tavola trasportato su tela, 177×115 cm, Parigi, Museo del Louvre Caustiche di riflessione, 1510-1515, disegno, Londra, British Museum Canale da navigare tra il lago di Lecco e il Lambro, 1513 circa, disegno, Milano, Biblioteca Ambrosiana Studi di geometria, 1513 circa, disegno, Milano, Biblioteca Ambrosiana Studi di cavalli, 1513-1515, disegno a penna, inchiostro e gesso nero su carta, 29,8×21,2 cm, Castello di Windsor, Royal Library Studi di gatti, draghi e altri animali, 1513-1515, disegno a penna, inchiostro e gesso nero su carta, 27,1×20,4 cm, Castello di Windsor, Royal Library Studi per Civitavecchia, 1514 circa, disegno, Milano, Biblioteca Ambrosiana Studio di tre figure danzanti, 1515 circa, disegno, Venezia, Gallerie dell'Accademia Autoritratto, 1515 circa, sanguigna su carta, 33,5×21,3 cm, Torino, Biblioteca Reale Allegoria con volpe e aquila, 1516 circa, sanguigna su carta, 17×28 cm, Castello di Windsor, Royal Library Diluvio universale sopra una città, 1517-1518, disegno a gessetto nero su carta, 16,3×21 cm, Castello di Windsor, Royal Library Catastrofe naturale, 1517-1518, disegno a gessetto nero, penna e inchiostro su carta, 16,2×20,3 cm, Castello di Windsor, Royal Library
Altri disegni di datazione incerta
Disegno di Madonna, Parigi, Cabinet des Dessins Testa di bimbo, Parigi, Cabinet des Dessins Giovane uomo, Parigi, Cabinet des Dessins Testa di donna, Firenze, Gabinetto dei disegni e delle stampe Studio di Madonna col Bambino, Firenze, Gabinetto dei disegni e delle stampe Testa di Madonna, Castello di Windsor, Royal Library Vecchio seduto, Castello di Windsor, Royal Library Studio delle proporzioni della testa e degli occhi, Torino, Biblioteca Reale Studio di torso femminile, Milano, Biblioteca Ambrosiana Cuore e vasi sanguigni, Milano, Biblioteca Ambrosiana Studio di torso e braccia, Milano, Biblioteca Ambrosiana Studio di granchi, Colonia, Wallraf-Richartz Museum Studio di vecchio, Roma, Istituto centrale per la grafica Caricature, Venezia, Gallerie dell'Accademia Testa di vecchio, Venezia, Gallerie dell'Accademia
Copie da originali perduti di Leonardo
Giovanni Antonio Boltraffio, Madonna Litta, 1490-1491, tempera su tavola, 42×33 cm, San Pietroburgo, Ermitage Francesco Melzi?, Leda col cigno, 1505-1508 circa, olio e resine su tavola, 130×77,5 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi Cesare da Sesto, Leda col cigno, 1515-1520 circa, tempera grassa su tavola, 112×86 cm, Roma, Galleria Borghese Pieter Paul Rubens, Battaglia di Anghiari, disegno, Parigi, Museo del Louvre
segue Opere attribuite
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