IL FARO DEI SOGNI

Umberto Galimberti

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view post Posted on 2/12/2022, 07:22     Top   Dislike
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Durissimo con i genitori il filosofo Umberto Galimberti, che al Forum Monzani di Modena, presentando il suo ultimo libro, dice:

Espellerei i genitori dalle scuole, a loro non interessa quasi mai della formazione dei loro figli, il loro scopo è la promozione del ragazzo a costo di fare un ricorso al Tar, altro istituto che andrebbe eliminato per legge.
E alle superiori i ragazzi vanno lasciati andare a scuola senza protezioni, lo scenario è diverso, devono imparare a vedere che cosa sanno fare senza protezione. Se la protezione è prolungata negli anni, come vedo, essa porta a quell’indolenza che vediamo in età adulta.
E la si finisca con l’alternanza scuola lavoro, a scuola si deve diventare uomini, a scuola si deve riportare la letteratura, non portare il lavoro. La letteratura è il luogo in cui impari cose come l’amore, la disperazione, la tragedia, l’ironia, il suicidio. E noi riempiamo le scuole di tecnologia digitale invece che di letteratura? E’ folle.
Guardiamo sui treni: mentre in altri Paesi i giovani leggono libri, noi giochiamo con il cellulare. Oggi i ragazzi conoscono duecento parole, ma come si può formulare un pensiero se ti mancano le parole? Non si pensa o si pensa poco se non si hanno le parole”.
 
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view post Posted on 3/12/2022, 07:39     Top   Dislike
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Umberto Galimberti ha dichiarato " bisogna continuare a produrre e consumare di più del fabbisogno necessario. Come si può fare? Portando al nulla tutte le cose nel tempo più rapido possibile "

Quanto ha ragione.
Pensare che la ricchezza abbia qualcosa a che fare con i soldi è misera cosa. Pensare che avere l'Audi, il Rolex e l'appartamento al mare ti qualifichi appunto come ricco.
Sono tutti oggetti che necessitano solo di soldi per essere conquistati. Non di coraggio, non di un pensiero, non di un sacrificio vero. Sono solo cose che rendono diversamente poveri in una scala di insoddisfazione che non ha mai fine. L'auto sempre più grossa, l'orologio di metallo diverso, la vacanza sempre più esotica. Una spirale senza senso che ti allontana dal poco che hai per davvero, il tuo tempo, la tua capacità di ragionare, la tua esclusività, per lasciarti perennemente frustato.
Esistono solo due modi per essere davvero ricchi: potersi permettere tutto oppure non avere bisogno di nulla. Ed entrambi non hanno nulla a che vedere con il denaro.
La qualità della vita è una categoria dello spirito e non del portafoglio.

Paolo De Pascalis
 
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view post Posted on 9/12/2022, 10:42     Top   Dislike
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La vergogna è un sentimento fondamentale. Vergogna viene da vere orgognam: temo l'esposizione. Oggi l'esposizione non la si teme più. E allora cosa succede: se io mi comporto in una modalità trasgressiva, bè che male c'è. Vado incontro ai desideri nascosti di ciascuno di noi e li espongo, perché son bravo. E allora a questo punto non sono più visibili con chiarezza i codici del bene e del male. C'era Kant che diceva che il bene e il male ognuno le sente naturalmente da sé, usava la parola sentimento.

Oggi non è più vero. Semplicemente se uno ha il coraggio anche di mostrarsi vizioso, se ha il coraggio anche di mostrarsi trasgressivo è un uomo di valore, almeno lui ha il coraggio, ha interpretato i sentimenti nascosti di ciascuno di noi. Questo ormai significa, non dico il collasso della morale collettiva, ma persino di quella individuale, quella interna, quella psichica.

[Umberto Galimberti]
 
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view post Posted on 29/12/2022, 12:24     Top   Dislike
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“Il desiderio è mancanza. Ai bambini bisogna far mancare le cose. Non si devono regalare le cose ai bambini in qualunque momento, per il compleanno, a Natale, per pasqua, quando sono promossi. I giocattoli di solito stanno al posto delle parole mancate. Riempirli di cose che non hanno neanche desiderato è un errore, perchè così si sta uccidendo il loro desiderio. E spesso, se i regali sono troppi, finisce che i bambini li scartino con nervosismo isterico e poi li buttino lì, li lascino da parte. Si creano così i musei di giocattoli non giocati che hanno un solo risultato, quello di uccidere il desiderio dei bambini stessi.
Quando tu hai ucciso il desiderio nel bambino non ti devi lamentare se nell’adolescenza saltano fuori dei disastri. Un adolescente che è stato un bambino che ha avuto tutto non desidera più niente, non gli interessa niente, gli va bene il mondo così com’è, perchè il desiderio potenzialmente è rivoluzione, vuol dire che il mondo non ti va bene e lo vuoi cambiare. Perchè il desiderio è la macchina che ti fa cambiare il mondo, ma se tu hai indebolito il desiderio nel bambino, non ti devi lamentare che poi non abbia voglia di cambiare il mondo da giovane. Il desiderio, infatti, è una macchina potentissima che ti fa crescere, quando desideri qualcosa metti in atto delle strategie per raggiungerla, se automaticamente ti viene consegnata non metti in moto strategie, non cresci. E tutto quello che viene facilitato sono tutte montagne che non hai scalato.”

Umberto Galimberti
 
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view post Posted on 24/1/2023, 07:44     Top   Dislike
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L'avarizia è il più stupido dei vizi capitali perché gode di una possibilità, o se si preferisce di un potere, che non si realizza mai. Il denaro accumulato dall'avaro, infatti, ha in sé il potere di acquistare tutte le cose, ma questo potere non deve essere esercitato, perché altrimenti non si ha più il denaro e quindi il potere a esso connesso.

Quando il denaro diventa il fine ultimo, tutti i beni che non sono di natura economica come l’intelligenza, la cultura, l’arte, la forza, la bellezza, l’amore, per l’avaro cessano di essere valori in sé, perché lo diventano limitatamente alla loro convertibilità in denaro. Ma allora perché essere avari? Da quale angoscia si difende l’avaro?

L’avaro ha il terrore del futuro, da cui si protegge scegliendo un potere più raffinato, un potere che non si esercita nel presente, ma che nel futuro può essere esercitato in qualsiasi momento. Di questa possibilità gode l’avaro e la protrae fino al giorno della sua morte, che è sempre una morte disperata, non perché l’avaro in quell’occasione è costretto a separarsi dal suo denaro, ma perché è costretto a separarsi dal futuro, per garantirsi il quale ha accumulato denaro per tutta la vita. Quindi l’avaro ha paura della morte, non accetta la condizione di mortale che è propria dell’uomo, per questo il suo vizio è davvero un “vizio capitale”.

Umberto Galimberti, I vizi del nostro tempo. (Se vi piace ciò che pubblico, potete trovarmi anche su Instagram, dove vi parlerò dei grandi classico, mi trovate a questo link: bit.ly/ilprofessorx

#filosofia #cultura

 
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