| Russi
I russi (in russo: русские?, traslitterato: russkie) sono il gruppo etnico di maggioranza della Russia, dove rappresentano l'80% della popolazione totale con quasi 116 milioni di individui.[1]
Con il termine russi ci si riferisce di solito al popolo della Russia nella sua globalità, a discapito, molto spesso, delle numerose minoranze etniche presenti nel paese.[32] Russo nel senso di "abitante della Russia" si dice in lingua russa rossijanin (россиянин, plurale: россияне, rossijane), mentre a un russo etnico ci si riferisce con il termine russkij (русский, plurale: русские; russkie). Secondo Henri Pirenne, "russi" deriva da "rus", nome con cui erano chiamati gli invasori vichinghi che stabilirono la capitale a Kiev nel IX secolo.[33] Il termine è imparentato con l'indo-iranico ruxs/roxs, "chiaro".[34]
Popolazione
I russi sono il più grande gruppo etnico europeo ed uno dei più grandi del mondo, con una popolazione totale di circa 137 milioni di persone sparse per il globo. Di queste, circa 116 milioni vivono in Russia, mentre altri 18 milioni vivono nelle regioni adiacenti. Una significativa porzione di russi (circa 3 milioni) si è stabilita in Nord America e in Europa Occidentale ma la maggioranza vive in Europa dell'Est e in Asia (anche in Cina, dove fanno parte dei 56 gruppi etnici riconosciuti ufficialmente dalla Repubblica Popolare Cinese). Religione Matrimonio secondo la tradizione rodnovara russa. Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Religione in Russia.
In Russia una percentuale stimata del 43,5% della popolazione si dichiara non religioso secondo il censimento del 2010.[35] Il cristianesimo ortodosso della Chiesa ortodossa russa è la fede predominante tra coloro che professano una religione con il 41% (c. 58 milioni) di aderenti sul totale della popolazione.[35] Esso ha giocato un ruolo importante nello sviluppo della identità nazionale russa. Il 6,5% della popolazione russa (c. 9 milioni) è di fede islamica; si tratta soprattutto di popoli rossijane (cittadini russi) turco-mongolici, e non di russkie (russi etnici slavi).[35] A partire dagli ultimi anni dell'Unione Sovietica e specialmente dopo il suo crollo, dagli anni 1990, si è diffuso rapidamente tra i russi un movimento di ritorno alla religione pre-cristiana, la rodnoveria, cui aderisce circa l'1,2% (c. 2 milioni) della popolazione.[35] I russi al di fuori della Russia
I russi etnici migrarono attraverso l'area dell'Impero russo prima e dell'Unione Sovietica poi, a volte incoraggiati a stanziarsi nelle terre di frontiera. Alcune comunità di russi etnici, come i Lipovani stanziati presso il delta del Danubio o i Doukhobor in Canada, sono il risultato delle ondate migratorie di gruppi di dissidenti religiosi che si opposero al governo centrale. Oggi le più grandi comunità di russi etnici del mondo si trovano in Ucraina (circa 8 milioni), Kazakistan (4 milioni), Bielorussia (1,2 milioni), Israele (1,1 milioni), Lettonia (700.000), Uzbekistan (650.000), e Kirghizistan (500.000). Nelle isole Svalbard, appartenenti alla Norvegia, sebbene siano in poche centinaia, rappresentano la principale minoranza insieme agli ucraini. Vi sono anche piccole comunità di russi nei Balcani, o in nazioni dell'Europa Centrale come la Repubblica Ceca; o anche in Cina e nell'America Latina. I componenti di queste comunità possono identificare loro stessi come membri dell'etnia russa o di etnie di altri paesi, oppure di entrambe, a seconda dell'influenza culturale delle proprie origini.
I governi e la maggioranza della pubblica opinione in Estonia e Lettonia, dove è raccolta la più grande fetta di russi tra i paesi baltici, sono del parere che i russi etnici siano arrivati in questi paesi come parte delle ondate migratorie dell'era sovietica e che abbiano imposto una sorta di "russificazione" ai residenti storici come conseguenza della "colonizzazione" imposta da Mosca, cambiando gli equilibri etnici della regione. Tra i russi che migrarono nei paesi baltici, molti scelsero queste regioni per meri motivi economici, mentre a molti altri questo spostamento fu imposto.
Le persone che arrivarono in Lettonia e in Estonia durante l'era sovietica, in larga parte russi, avevano spesso un'unica scelta: quella di acquisire la cittadinanza dopo aver superato un test per dimostrare la conoscenza della lingua nazionale e degli usi e costumi del paese ospitante. La questione della lingua è una questione dibattuta ancora oggi, particolarmente in Lettonia, dove i russi hanno spesso protestato contro i piani governativi che avallano l'uso della lingua nazionale al posto del russo. Sin dal 1992, l'Estonia ha naturalizzato circa 137.000 residenti di cittadinanza non definita, in larga parte russi. 84.000, o il 7% della popolazione totale, resta senza cittadinanza.
Anche se non in modo massiccio come altri gruppi etnici, molti russi sono emigrati in passato in varie parti del mondo, in particolare in Canada, Stati Uniti d'America e Australia. Brighton Beach, nella zona di Brooklyn, New York, è un esempio di comunità di immigrati russi. Un altro è Sunny Isles Beach, un sobborgo a nord di Miami. Al contempo, molti russi etnici sono emigrati dai territori della ex Unione Sovietica a quelli dell'odierna Russia fin dai primi anni novanta. Molti di loro divennero rifugiati di molti stati dell'Asia Centrale e del Caucaso (così come i rifugiati russi della Cecenia, costretti ad emigrare dalla politica ostile ai russi condotta dalle autorità cecene negli anni passati). A tal proposito, sia l'Unione europea che il Consiglio d'Europa, così come il governo russo, hanno espresso le loro preoccupazioni per i diritti delle minoranze in parecchi paesi europei, principalmente in Lettonia. Cinesi russi
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