IL FARO DEI SOGNI

FRASI DI SILVIO PELLICO

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view post Posted on 10/2/2019, 15:56     Top   Dislike
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Silvio_Pellico_1


Amore è di sospetti fabbro.




La gratitudine è l'anima della religione, dell'amor filiale, dell'amore a quelli che ci amano, dell'amore alla società umana, dalla quale ci vengono tanta protezione e tante dolcezze.




Non v'è dubbio che ogni condizione umana ha i suoi doveri. Quelli d'un infermo sono la pazienza, il coraggio e tutti gli sforzi per non essere inamabile a coloro che gli sono vicini.

 
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view post Posted on 26/2/2019, 19:20     Top   Dislike
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Chi mente, se anche non viene scoperto, ha la punizione in sé medesimo; egli sente che tradisce un dovere e si degrada.






Un'anima umana, nell'età dell'innocenza, è sempre rispettabile.






Ad amare l'umanità, è d'uopo saper mirare, senza scandalizzarsi, le sue debolezze, i suoi vizi.

 
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view post Posted on 12/3/2019, 15:17     Top   Dislike
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Tutto ciò che impari, t'applica ad impararlo con quanta più profondità è possibile. Gli studi superficiali producono troppo spesso uomini mediocri e presuntuosi.






Vederti, udirti, e non amarti... umana | cosa non è.

 
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view post Posted on 24/3/2019, 15:07     Top   Dislike
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Alle nove della sera di quel povero venerdì, l'attuario mi consegnò al custode, e questi, condottomi nella stanza a me destinata, si fece da me rimettere con gentile invito, per restituirmeli a tempo debito, orologio, denaro, e ogni altra cosa ch'io avessi in tasca, e m'augurò rispettosamente la buona notte.






Il venerdì 13 ottobre 1820 fui arrestato a Milano, e condotto a Santa Margherita. Erano le tre pomeridiane. Mi si fece un lungo interrogatorio per tutto quel giorno e per altri ancora. Ma di ciò non dirò nulla.

 
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view post Posted on 5/4/2019, 14:13     Top   Dislike
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Una diffidenza moderata può esser savia: una diffidenza oltrespinta, non mai.




Chi ragion vuol tutta gelo | Senza slanci, senza affetto, | Tarpa l'ali all'intelletto, | Non s'innalza fino al ver.

 
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view post Posted on 17/4/2019, 17:20     Top   Dislike
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Simile ad un amante maltrattato dalla sua bella, e dignitosamente risoluto di tenerle il broncio, lascio la politica ov'ella sta, e parlo d'altro.






Non v'è in terra virtù senza pianto.

 
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view post Posted on 29/4/2019, 16:33     Top   Dislike
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Non volerti sforzare ad avere amici. È meglio non averne alcuno che doversi pentire d'averli scelti con precipitazione. Ma quando uno n'hai trovato, onoralo di elevata amicizia.






Chi opera per sincera coscienza può errare, ma è puro innanzi a Dio.

 
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view post Posted on 11/5/2019, 20:45     Top   Dislike
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La verità è Dio. Amar Dio ed amare la verità sono la stessa cosa.




Quand'hai commesso un torto, non mentir mai per negarlo od attenuarlo. Debolezza turpe è la menzogna. Concedi d'avere errato; qui v'è magnanimità; e la vergogna che ti costerà il concedere, ti frutterà la lode de' buoni.

 
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view post Posted on 23/5/2019, 21:15     Top   Dislike
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Bella è sempre la pietà verso gl'infelici; sino verso i rei. La legge può aver diritto di condannarli; l'uomo non ha mai diritto d'esultare del lor dolore, né di dipingerli con colori più neri del vero.






Per credere, è d'uopo voler credere, è d'uopo amare fortemente il vero.

 
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view post Posted on 4/6/2019, 14:15     Top   Dislike
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Il vivere libero è assai più bello del vivere in carcere; chi ne dubita?




La disgrazia di non piangere è una delle più crudeli ne' sommi dolori.

 
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view post Posted on 27/6/2019, 16:51     Top   Dislike
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All'idèa del dovere l'uòmo non può sottrarsi, ei non può non sentire l'importanza di questa idea.






L'adempimento del dovere è talmente necessario al nostro bene, che pure i dolori e la morte, che sembrano essere il più immediato nostro danno, si cangiano in voluttà per la mente dell'uomo generoso che patisce e muore coll'intenzione di giovare al prossimo.

 
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view post Posted on 7/7/2019, 18:19     Top   Dislike
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L'uomo si reputa migliore, aborrendo gli altri.






Non disonorare il sacro nome d'amico, dandolo ad uomo di niuna o poca virtù.






Il dovere è attaccato inevitabilmente al nòstro essere; ce n'avvèrte la coscienza fin da quando cominciamo appena ad avere uso di ragione; ce n'avvèrte più fòrte al crescere della ragione, e sèmpre più fòrte quanto più questo si svòlge. Parimenti tutto ciò ch'è fuòri di noi ce ne avvèrte, perché tutto si règge per una legge armoniosa ed etèrna: tutto ha una destinazione collegata ad esprimere la sapiènza e ad eseguire la volontà di quell'Ènte che è causa e fine d'ogni còsa.

 
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view post Posted on 19/7/2019, 17:50     Top   Dislike
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- Perché alle torri del superbo Irnando | Sempre drizzi lo sguardo, o mio Camillo? | - Sposa, io molto l'amava; e in questi giorni | Di nevose bufère, ognor la dolce | Nostra infanzia mi torna alla memoria, | Quando, arridenti il padre suo ed il mio, | O di soppiatto noi dalle castella | Usciti, incontravamci appo la riva | Congelata del Pellice, e lung'ora | Qua e là sdrucciolon ci vibravamo | Ridendo e punzecchiandoci e luttando, | E sul ghiaccio cadendo, e (bozzoluta | Indi spesso la fronte o insanguinata) | Tornando a casa lieti e tracotanti.






Inno d'amore e di compianto al giusto, | Al giusto denigrato! Ebelin, fido | Campion del magno Ottone e consigliero, | Colui che al generoso Imperadore | Verità generose favellava, | E i biasimati torti indi con mente | Pronta e amorevol correggea e sagace; | Colui, che, senza ambizïon né orgoglio, | Spesso invece del sir ponea la destra | Al timon dell'impero, e lo volgea | Del sir con tanta gloria e securanza, | Che questi, anco in cimento arduo serrando | Le auguste ciglia al sonno, a lui dicea: | «Vigila or tu, che il signor tuo riposa;»

 
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view post Posted on 1/8/2019, 15:15     Top   Dislike
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Piangi, o la più gentil fra le convalli | Dello spumante Pellice, ove un giorno | Alle sale d'Aroldo i Saluzzesi | Cavalieri affluìano ad alte feste. | Più non vedrai delle sue torri a sera | Uscir giulivo il cieco vecchio Aroldo, | Caramente appoggiando un braccio e l'altro | Sovra Ioffrido e Clara, ed il canuto | Ciglio volgendo con amor, ma indarno, | Ai dolci rai del tramontante sole.






T'amo, Francesca, t'amo, | E disperato è l'amor mio!






Quando oltre l'Alpi il giovinetto Adello | Dal povero movea tetto paterno, | Pria di varcarle, un guardo all'orizzonte | Natìo rivolse e pianse: e rammentando | De' genitori la virtù e l'affetto | Ripeté il pronunciato innanzi a loro | Fervido giuramento.

 
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view post Posted on 15/8/2019, 10:43     Top   Dislike
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Esce LANCIOTTO dalle sue stanze per andare all'incontro di GUIDO, il quale giunge. Si abbracciano affettuosamente.

Guido. Vedermi dunque ella chiedea? Ravenna
Tosto lasciai; men della figlia caro
Sariami il trono della terra.
Lanciotto. Oh Guido!
Come diverso tu rivedi questo
Palagio mio dal dì che sposo io fui!
Di Rimini le vie più non son liete
Di canti e danze; più non odi alcuno
Che di me dica: Non v'ha rege al mondo
Felice al pari di Lanciotto. Invidia
Avean di me tutti d'Italia i prenci:
Or degno son di lor pietà. Francesca
Soavemente commoveva a un tempo
Colla bellezza i cuori, e con quel tenue
Vel di malinconia che più celeste
Fea il suo sembiante. L'apponeva ognuno
All'abbandono delle patrie case
E al pudor di santissima fanciulla,
Che ad imene ed al trono ed agli applausi
Ritrosa ha l'alma. ‐ Il tempo ir diradando
Parve alfin quel dolor. Meno dimessi
Gli occhi Francesca al suo sposo volgea;
Più non cercava ognor d'esser solinga;
Pietosa cura in lei nascea d'udire
Degl'infelici le querele, e spesso
Me le recava; e mi diceva.... Io t'amo.


segue

 
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