IL FARO DEI SOGNI

La Divina Commedia di Alighieri descrive la leggendaria Agharta?

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(((claudio)))
view post Posted on 13/4/2019, 10:03 by: (((claudio)))     Top   Dislike
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Possibile che ci fu uno sbaglio? Se così fosse allora il monte in questione sarebbe il già famoso Monte Barbaro (Mons Barbarus) in Pozzuoli dove già Virgilio Mago si recò in compagnia del suo discepolo Philomeno. All’interno di questa città, sotto la testa del centauro Chironte, Virgilio trovò un misterioso libro che lo rese sapiente in tutte le cose e grazie al quale operò i molteplici miracoli che le leggende napoletane ci hanno tramandato. Lo trovò veramente o questo libro era già in suo possesso? Possibile che Virgilio stesso già conoscesse l’esistenza di una città sotterranea in territorio napoletano? Lo stesso Eugenio Siragusa, il contattista siciliano ed esperto di fenomeni UFO, definiva Virgilio una sorta di “mutante” con compiti molto particolari uno dei quali fu proprio quello di accompagnare Dante nel suo viaggio il cui resoconto, in maniera allegorica, è la ben nota Divina Commedia.

E’ molto probabile dunque, che al di sotto dell’intera area napoletana, siano ubicati più centri sotterranei collegati a mezzo di gallerie che a loro volta collegherebbero il tutto alla rete sotterranea di Agartha.

Virgilio_1

Ma approfondiamo la conoscenza del poeta dell’Eneide. Publius Virgilius Maro nacque ad Andes, oggi Pietole, un paesino in provincia di Mantova. Il poeta visse a Cremona fino all’età di diciassette anni, dopodichè si trasferì a Milano e poi a Roma dove studiò nella scuola del maestro Epidio. Nel 30 a.C. Virgilio si trasferì a Napoli, e fu proprio in questa città, sulla tranquilla e verde collina di Posillipo, che decise di stabilirsi per il resto della sua vita, preferendola alla sfarzosa Roma. Virgilio era un essere gracile e per le sue peculiari caratteristiche fisiche, forse ermafrodita, data la sua malcelata inclinazione naturale verso il sesso maschile.

Il culto di Virgilio, poeta, oratore, mago e taumaturgo eroe e protettore della città partenopea è arrivato fino ai tempi recenti fortemente radicato nella tradizione napoletana anche attraverso una delle feste più conosciute della città: la Festa di Piedigrotta. Solo da pochi anni non è più in voga, folle di pellegrini si recavano al luogo sacro dove oggi si trova santuario della Madonna di Piedigrotta e la Madonna di Montevergine.
Con l’avvento del Cristianesimo non riuscendo a sradicare il culto pagano che resisteva negli anni si decise di inglobarlo nei riti cattolici, come anche la figura di Virgilio e dei suoi prodigi. Virgilio così divenne un profeta cristiano che anticipò nell’Eneide la nascita di Gesù, travisando le parole e i versi scritti in onore dell’imperatore Ottaviano Augusto. La sua fama, mista a quella di mago, lo fece diventare una figura di riferimento in tutto il Medioevo, fino all’apoteosi della Divina Commedia, quando fu scelto da Dante Alighieri come accompagnatore e mentore del poeta fiorentino nel suo viaggio negli inferi. E il mistero sta proprio in questo viaggio. Virgilio e Dante sono entrambi grandi poeti vissuti però in periodi storici molto lontani tra loro, ma dalle conoscenze approfondite che Dante nella Divina Commedia dimostra di possedere a proposito di materie quali astronomia, matematica, e scienze in generale, è possibile che Dante abbia scoperto che Virgilio dopo tanti secoli era sopravvissuto all’interno della mitica Agharta? Virgilio fece da mentore a Dante “personalmente” nel “mitico” viaggio ipogeo. Del resto sappiamo quanto Virgilio fosse un personaggio assai singolare, dunque un ancestrale abitante di Agartha “salito in superficie” per indottrinare gli uomini?

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