IL FARO DEI SOGNI

La Divina Commedia di Alighieri descrive la leggendaria Agharta?

« Older   Newer »
  Share  
(((claudio)))
view post Posted on 6/4/2019, 17:39 by: (((claudio)))     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,772
Reputation:
+1,695

Status:


Le stelle che formano l’attuale costellazione della Croce del Sud dovevano svolgere un ruolo particolarmente importante in questo tipo di religione astrale. Ciò spiegherebbe la sopravvivenza della loro memoria anche dopo che, per il fenomeno della precessione degli equinozi, esse erano divenute invisibili alla latitudine dell’Italia centrale e della Sardegna, il che divenne un fatto compiuto all’inizio dell’era volgare (mentre verso il V secolo dopo Cristo la Croce del Sud era diventata ormai completamente invisibile alla latitudine di Roma).
Può essere, pertanto, che quella memoria si sia conservata in maniera tale, che Dante ne venne a conoscenza, attraverso antichi testi di astronomia; così come può essere che egli abbia ricevuto informazioni più recenti in seguito a qualche viaggio di navigatori europei. Fatto è che nella vita di Dante resta un mistero rimasto ancora senza risposta: che cosa fece il sommo poeta dal 1300 al 1302 quando venne espulso da Firenze in quanto guelfo? Di sicuro viaggiò, ma dove? Nella sua grande opera, descrisse con accuratezza i tre mondi dell’Oltretomba: l’Inferno, il Purgatorio ed il Paradiso, situando l’ingresso dell’Inferno nei pressi di un monte a Gerusalemme. Da una cavità nella roccia, scese giù all’Inferno e lì, si trovò di fronte ad un mondo sconosciuto e misterioso. Più volte, all’interno della “Commedia”, Dante dichiara la veridicità del suo viaggio. Egli è convinto di averlo compiuto veramente. Se fosse vero, non avrebbe potuto compierlo proprio dal 1300 al 1302? Magari, Dante scese davvero attraverso una grotta nel sottosuolo e quello che vide era un altro mondo descritto poi nella Divina Commedia in modo del tutto simbolico. Probabilmente Dante scoprì, magari davvero nei pressi di Gerusalemme, uno degli ingressi alla mitica città sotterranea di Agharta, che secondo certi aspetti potrebbe essere considerata l’Inferno, in quanto lì dovrebbe risiedervi il re del mondo (secondo la tradizione induista), un essere associabile al più conosciuto Lucifero. Fu davvero così che Dante ebbe l’ispirazione per comporre la Divina Commedia? In effetti, certi punti dell’opera sono ancora un mistero, come quella parte in cui Dante sembra descrivere l’energia elettrica! Come fece a descriverla, se essa fu inventata solo cinquecento anni più tardi? La vide forse ad Agharta. Magari furono gli stessi abitanti della città sotterranea a costringerlo a non rivelare a nessuno quel che aveva visto esattamente, infatti è risaputo che nessuno torna vivo da Agharta, o chi vi torna (casi rari), torna senza lingua, perchè non è concesso rivelare i segreti della mitica città agli uomini di superficie. Questo spiegherebbe anche l’impronta fortemente simbolica data all’opera. Dunque, Dante potrebbe essere riuscito a fuggire da essa o scese a patti con quegli uomini… Sta di fatto che ritornò a Firenze per iniziare l’opera che l’avrebbe reso il più famoso dei poeti medievali. Ma dove fu Dante e cosa vide in quei due anni, forse non lo sapremo mai.

segue

 
Web  Top
9 replies since 2/4/2019, 14:07   423 views
  Share