Il Giappone (AFI: [ʤapˈpoːne][6][7]; in giapponese 日本 Nihon? o Nippon?, ufficialmente 日本国 Nihon-koku? o Nippon-koku?) è uno Stato insulare dell'Asia orientale.
.Situato nell'oceano Pacifico, il Giappone si trova a est del mar del Giappone, Cina, Corea del Nord, Corea del Sud e Russia. Si sviluppa nell'area compresa tra il mare di Ochotsk nel nord, fino al mar Cinese Orientale e Taiwan nel sud. Il Giappone è un arcipelago composto da 6.852 isole, le cui quattro isole più grandi sono: Honshū, Hokkaidō, Kyūshū e Shikoku (tutte e quattro collegate tramite ponti o tunnel sottomarini), che da sole rappresentano circa il 97% della superficie terrestre del Giappone. Molte isole sono montagne, alcune di origine vulcanica e la vetta più alta del Giappone è il Monte Fuji, un vulcano attivo.[8]
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Con una popolazione di circa 127 milioni di abitanti è il decimo Paese più popoloso del mondo. La Grande Area di Tōkyō, che include Tōkyō e numerose prefetture vicine, è di fatto la più grande area metropolitana del mondo con oltre 30 milioni di residenti. Ricerche archeologiche indicano che l'arcipelago è abitato dal Paleolitico superiore. La prima menzione scritta sul Giappone si ha con una breve apparizione in un libro di storia cinese del primo secolo a.C. Alle influenze provenienti dal mondo esterno seguì un lungo periodo di isolamento che caratterizzò profondamente la storia del Giappone. Fin dall'adozione dell'odierna Costituzione il Giappone mantiene una monarchia parlamentare con un imperatore e un parlamento eletto noto come Dieta, rendendolo di fatto l'ultimo impero rimasto nel mondo.
Grande potenza regionale asiatica,[9][10] il Giappone ha la terza maggiore economia per prodotto interno lordo e la quarta maggiore per potere d'acquisto, è anche il quarto maggiore esportatore e il sesto maggiore importatore a livello mondiale. Il Giappone è inoltre uno Stato membro del G8 e del G7 ed è un membro non permanente del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il Paese ha un moderno apparato militare utilizzato per l'autodifesa, per missioni di pace e per aiutare gli alleati all'estero nel rispetto della Costituzione. Il Giappone è un Paese sviluppato con una qualità di vita molto elevata (ventesimo a livello mondiale). I cittadini giapponesi hanno inoltre la maggiore aspettativa di vita al mondo e il tasso di mortalità infantile è il secondo più basso dietro al Principato di Monaco.[11][12]
storia
Preistoria ed era classica
Hōryū-ji, complesso templare buddista della città di Ikaruga-no-Sato, vicino a Nara: gli edifici più antichi, (il Kondō, la pagoda a cinque piani e la porta centrale) risalgono al periodo Asuka e sono considerati le più antiche costruzioni in legno esistenti al mondo.
I primi segni di civiltà risalgono al XI millennio a.C. circa, con la cultura Jōmon, caratterizzata dal mesolitico al neolitico da uno stile di vita semi sedentario cacciatore-raccoglitore e da una forma rudimentale di agricoltura.[16] Si ritiene che tra la popolazione Jomon vi fossero gli antenati delle attuali popolazioni Ainu e Yamato e che questi perciò rappresentino i discendenti dei primi abitanti del Giappone.[17][18] I vasi di terracotta decorati realizzati in questo periodo costituiscono alcuni dei più antichi esempi superstiti di ceramica al mondo. Vasellami in Giappone: I resti di ceramica più antichi al mondo si trovano nei siti della grotta di Yuchanyan (Hunan, Cina), dove sono datati col metodo del carbonio-14 16100-14500 a.e.v. e a Miaoyan (Guangxi, sempre in Cina), qua invece datati 17100-15400 a.e.v.[19] L'antichità di tali siti è pari, se non superiore d'alcuni millenni,[20] ai siti corrispondenti in Giappone del principio del periodo Jōmon, i siti di Simomouchi e di Odai Yamamoto datati 17000 e 15000 a.e.v.[21]
Il periodo Yayoi, iniziatosi intorno al 300 a.C., segnò l'introduzione di nuove pratiche come la coltivazione del riso e la produzione di oggetti in bronzo e ferro, portate da immigrati dell'Asia continentale orientale.[22] Il Giappone compare per la prima volta in registrazioni scritte nell'Hou Hanshu cinese del 57 d.C., come «il popolo di Wa, formato da più di un centinaio di tribù». Secondo il Libro di Wei cinese il più potente regno giapponese nel III secolo era chiamato Yamataikoku ed era governato dalla leggendaria regina Himiko.
Il Grande Buddha nel tempio di Tōdai-ji, Nara, fuso originariamente nel 752
Durante il periodo Kofun, dal III secolo al VII secolo, si stabilì un centro dominante politico basato nell'area di Yamato, da dove sorse la linea dinastica degli imperatori giapponesi.
Il buddhismo fu importato in Giappone dal regno coreano di Baekje, a cui il Giappone fornì aiuto militare,[23] ricevendo il supporto della classe governante. Il principe Shōtoku si impegnò a diffondere il Buddhismo e la cultura cinese in Giappone. Gli viene attribuito l'aver portato una pace relativa al Giappone attraverso la proclamazione della Costituzione di 17 articoli.
Cominciando con gli editti di riforma di Taika del 645 la corte Yamato intensificò l'adozione di pratiche culturali cinesi e riorganizzò il governo e il codice penale basandosi sulla struttura amministrativa cinese dell'epoca.[24] Ciò preparò la strada al dominio della filosofia confuciana in Giappone fino al XIX secolo. In questo periodo venne utilizzata per la prima volta la parola Nihon (日本?) come nome per lo Stato emergente.
Il periodo Nara dell'VIII secolo segnò il primo emergere di un forte Stato giapponese, centrato intorno alla corte imperiale nella città di Heijō (l'odierna Nara). La corte imperiale si trasferì per un breve periodo a Nagaoka-kyō e quindi a Heian-kyō (ora Kyōto).
Gli scritti storici del Giappone culminarono all'inizio dell'VIII secolo con le cronache epiche del Kojiki e del Nihon Shoki. Queste due cronache danno un resoconto leggendario delle origini del Giappone. Secondo esse il Giappone venne fondato nel 660 a.C. dall'imperatore Jinmu, un discendente della divinità shintoista Amaterasu (la dea del sole). Si dice che Jinmu sia l'antenato della dinastia imperiale, rimasta ininterrotta fino ai nostri giorni. Comunque secondo gli storici il primo imperatore realmente esistito fu l'imperatore Ōjin.
Durante il periodo Heian (794-1185) fiorirono arte, poesia e letteratura autoctone, immortalate all'inizio dell'XI secolo dalla dama di corte Murasaki Shikibu nel Genji monogatari (Il racconto di Genji), il più antico racconto ancora esistente. I reggenti del clan Fujiwara controllarono la politica dell'epoca.
Era medievale
L'era medievale giapponese fu caratterizzata dall'emergere di una classe nobile e colta di guerrieri, i samurai. Nel 1185 in seguito alla sconfitta dei nemici del clan Taira, Minamoto no Yoritomo venne nominato Shōgun a vita e nel 1192 stabilì la sua base di potere a Kamakura. Da allora il titolo di shogun divenne ereditario[25] e il Giappone incominciò a essere governato da una oligarchia militare: con lo shogunato le élite e la popolazione si divisero in caste, pertanto si creò un'organizzazione sociale per certi versi simile ai sistemi feudali occidentali controllata e mantenuta stabile dai samurai.
Dopo la morte di Yoritomo un altro clan guerriero imparentato con lui, il clan Hōjō, divenne reggente per gli shōgun. Lo shogunato Kamakura riuscì a respingere le invasioni mongole nel 1274 e nel 1281 con l'aiuto di una tempesta che venne interpretata dai giapponesi come un kamikaze o "vento divino". Lo shogunato Kamakura durò altri cinquant'anni e venne infine spodestato da Ashikaga Takauji nel 1333. Il successivo shogunato Ashikaga non riuscì a controllare i signori della guerra feudali (daimyō) e ciò provocò lo scoppio di una guerra civile. La guerra Ōnin (1467-1477) viene generalmente considerata come l'anticamera degli "Stati in guerra" o periodo Sengoku.
Nel XVI secolo commercianti e missionari portoghesi raggiunsero per la prima volta il Giappone, dando inizio al periodo Nanban ("barbari meridionali") di attivi scambi commerciali e culturali tra il Giappone e l'Occidente, introducendo anche la religione cattolica. Oda Nobunaga conquistò numerosi altri daimyo utilizzando tecnologie e armi da fuoco europee ed era sul punto di unificare la nazione quando venne assassinato (cfr. "Incidente di Honnōji") nel 1582. Toyotomi Hideyoshi succedette a Nobunaga e unificò la nazione nel 1590. Hideyoshi tentò due volte di invadere la Corea, ma venne ogni volta arrestato dalle forze coreane e dalla dinastia Ming cinese. In seguito a numerose sconfitte e alla morte di Hideyoshi le truppe giapponesi vennero ritirate nel 1597.
Giappone moderno
Il 31 marzo 1854 il commodoro Matthew Perry e le "Navi Nere" della marina degli Stati Uniti forzarono l'apertura del Giappone all'Occidente con la Convenzione di Kanagawa. La guerra Boshin del 1867-1868 condusse all'abdicazione dello shogunato e alla restaurazione Meiji, instaurando un governo centrato intorno all'imperatore. Il Giappone adottò numerose istituzioni occidentali, inclusi un sistema legale, un esercito moderno e un sistema parlamentare, quest'ultimo modellato su quello britannico, con Hirobumi Ito come Primo Ministro nel 1882.
Il periodo Meiji di riforme trasformò l'Impero del Giappone in una potenza mondiale, che si imbarcò in diversi conflitti militari per aumentare il suo accesso alle risorse naturali e la sua influenza su Corea e Cina, come la prima guerra sino-giapponese (1894-1895) e la guerra russo-giapponese (1904-1905). Con quest'ultima per la prima volta una nazione asiatica sconfisse una potenza europea. Nel 1910 il Giappone controllava la Corea e la metà meridionale di Sachalin. L'anno successivo i trattati ineguali firmati dal Giappone con le potenze occidentali vennero cancellati.
L'inizio del XX secolo vide un breve periodo di "democrazia Taisho", messa in ombra dalla crescita dell'espansionismo giapponese e della militarizzazione. La prima guerra mondiale permise al Giappone, che combatté al fianco degli Alleati vittoriosi, di espandere la sua sfera di influenza in Asia e i suoi possedimenti coloniali nel Pacifico. Al contempo solamente l'ultimatum di Gran Bretagna e Stati Uniti fece desistere il Giappone dal trasformare la Cina in un suo vassallo (cfr. "Lista delle ventun richieste"). Nel 1920 il Giappone si unì alla Società delle Nazioni, divenendone un membro del consiglio di sicurezza, ma nel 1933 ne uscì in seguito alle critiche per l'occupazione della Manciuria del 1931. Nel 1936 firmò il patto anti-Comintern con la Germania nazista, unendosi all'Asse nel 1940 (Patto tripartito).
Il Giappone attaccò il resto della Cina nel 1937, dando così inizio alla seconda guerra sino-giapponese. In risposta alle sue azioni, alcuni Stati occidentali, tra cui principalmente gli Stati Uniti, il Regno Unito e i Paesi Bassi, imposero un embargo delle forniture di petrolio e altre sanzioni. Il 7 dicembre 1941 l'aviazione giapponese, senza dichiarazione di guerra, attaccò la base navale statunitense di Pearl Harbor, nelle Hawaii, distruggendola in gran parte. Quest'azione fece entrare nella seconda guerra mondiale gli Stati Uniti, che quattro giorni dopo ricevettero la dichiarazione di guerra da Germania e Italia.
Fungo nucleare su Nagasaki, 9 agosto 1945.
Con progressione costante le forze giapponesi furono respinte o distrutte. Gli Stati Uniti si portarono man mano sempre più vicini al Giappone, e di conseguenza furono in grado di sferrare un numero sempre più alto di bombardamenti strategici su città come Tōkyō e Osaka, culminati infine con il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki. Questi attacchi uccisero diverse centinaia di migliaia di giapponesi e portarono alla conclusione della guerra. Il 14 agosto 1945 il Giappone accettò una resa incondizionata, a cui fece seguito l'organizzazione di un tribunale militare per perseguire i leader giapponesi per crimini di guerra; altri criminali di guerra vennero giudicati in tribunali locali dell'Asia e del Pacifico. L'Imperatore Hirohito ricevette l'immunità e mantenne la posizione di imperatore.
Molti storici criticarono e criticano tuttora il lavoro svolto dal generale Douglas MacArthur e dai suoi collaboratori, volto a esonerare l'Imperatore Hirohito e tutti i membri della famiglia imperiale coinvolti nella guerra, come i principi Yasuhito Chichibu, Tsuneyoshi Takeda, Yasuhiko Asaka, Naruhiko Higashikuni, Kotohito Kan'in e Hiroyasu Fushimi.[27][28][29]
La guerra costò al Giappone milioni di vite e distrusse la maggior parte della struttura industriale e infrastrutturale. Nel 1947 il Giappone adottò una nuova costituzione pacifista, cercando la cooperazione internazionale, enfatizzando i diritti umani e le pratiche democratiche. L'occupazione statunitense durò ufficialmente fino al 1952. Nel 1956 il Giappone divenne membro delle Nazioni Unite. Grazie a un programma di sviluppo industriale aggressivo e con l'assistenza degli Stati Uniti, l'economia giapponese crebbe rapidamente fino a diventare la seconda più grande economia del mondo, con un tasso di crescita medio del 10% per quattro decenni in quello che è stato chiamato miracolo economico giapponese. Questa crescita si arrestò all'inizio degli anni novanta, quando il paese soffrì una grave recessione. A partire dal 2001 il Giappone ha ripreso a crescere grazie alle riforme dell'ex premier Junichiro Koizumi, e ha anche riacquistato prestigio militare, affiancando gli Stati Uniti nella guerra al terrorismo.
L'11 marzo 2011 il Giappone ha subito il terremoto più forte mai registrato nella sua storia (e uno dei più violenti di sempre), con epicentro a 130 km al largo di Sendai; lo tsunami provocato dalla violenta scossa ha prodotto ingenti devastazioni e causato la morte di oltre 15.000 persone, nonché creato grave allarme circa la sicurezza delle centrali nucleari del paese, alla luce del disastro di Fukushima Daiichi, verificatosi nell'impianto nucleare di Fukushima, città sulla costa est del paese.
Religione
Il Giappone gode di una piena libertà religiosa ai sensi dell'articolo 20 della sua Costituzione. Secondo una ricerca del 2011 il 22% della popolazione giapponese segue la religione buddhista.[72] Secondo un'altra ricerca del 2008 si definiva buddhista il 34% dei Giapponesi.[73] Tra il 49% e il 67%, la popolazione giapponese non riferisce una affiliazione a una religione organizzata.[72][73] Di fatto, la grande maggioranza della popolazione è legata a locali santuari e culti shinto, e una larga fetta pratica un sincretismo di scintoismo e buddhismo.[10] Tra le minoranze religiose vi sono l'islam, l'induismo, l'ebraismo, il cristianesimo (il quale viene praticato da meno dell'1% della popolazione giapponese[74]) e 217.155 testimoni di Geova.[75] Infine, a partire dalla metà del XIX secolo, numerosi nuovi movimenti religiosi sono emersi in Giappone.[76]
Lingue e dialetti
Più del 99% della popolazione parla giapponese come prima lingua.[10] Il giapponese è una lingua agglutinante caratterizzata dalla presenza di un sistema di onorifici che riflettono la natura gerarchica della società giapponese, con forme verbali e un particolare vocabolario indicante lo stato sociale di chi parla e di chi ascolta. Il sistema di scrittura giapponese utilizza i kanji (caratteri cinesi) e due serie di kana (alfabeti sillabici basati sui caratteri cinesi semplificati), così come l'alfabeto latino e i numeri arabi.[77]
Oltre il giapponese, le lingue ryukyuane, facenti parte della famiglia delle lingue nipponiche, continuano a essere usate a Okinawa, mentre la lingua Ainu, che non ha alcuna relazione dimostrata con la lingua giapponese o qualsiasi altra lingua, è quasi scomparsa, utilizzata solamente da pochi anziani nativi a Hokkaido.[78] La maggior parte delle scuole pubbliche e private richiedono agli studenti di seguire corsi sia in giapponese sia in inglese.[79]
Scienza e tecnologia
Il Giappone è ai primi posti nel campo della ricerca scientifica, in particolare nella tecnologia, nella produzione di macchinari e nella ricerca biomedica. Nella ricerca e sviluppo vengono impiegati circa 700 000 ricercatori con un fondo destinato di 130 miliardi di dollari, il terzo al mondo dopo Stati Uniti e Cina.[144] Il Giappone è ai primi posti anche nella ricerca scientifica fondamentale, avendo prodotto sedici premi Nobel per la chimica, la fisica e la medicina,[145] tre medaglie Fields,[146] e un Gauss Prize.[147]
I contributi più importanti del Giappone nel progresso tecnologico sono nei campi dell'elettronica, automobili, macchinari, ingegneria sismica, robotica industriale, ottica, chimica, semiconduttori e metalli. Il Giappone inoltre è leader mondiale nella produzione e nell'uso della robotica, possedendo più della metà (402 200 su 742 500) dei robot industriali del mondo.[148]
Tecnologia aereospaziale
L'Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) è attiva nella ricerca aerospaziale occupandosi dello sviluppo di razzi e satelliti e partecipando alle missioni della Stazione Spaziale Internazionale: il Japanese Experiment Module (Kibo) ha partecipato alle missioni di assemblaggio dello Space Shuttle nel 2008.[149]
Il 14 settembre 2007 fu lanciata dal Tanegashima Space Center la sonda lunare SELENE (Selenological and Engineering Explore) su un razzo vettore H-IIA (modello H2A2022). SELENE è anche conosciuta con il nome di Kaguya, ispirandosi al racconto della “principessa lunare” in Taketori monogatari.[150] Lo scopo della sonda era quello di raccogliere dati sull'origine della Luna e sulla sua evoluzione. Entrò nell'orbita lunare il 4 ottobre 2007,[151][152] volando a un'altitudine di circa 100 km.[153] Una volta terminata la missione fu fatta deliberatamente schiantare dalla JAXA sulla Luna l'11 giugno 2009.[154]
Le missioni previste dalla JAXA nel campo dell'esplorazione spaziale sono il lancio della sonda spaziale Akatsuki su Venere,[155][156] lo sviluppo della missione BepiColombo (inizialmente prevista nel 2013,[157][158] il lancio della missione ha subito vari spostamenti ed è stata rimandata di diversi anni;[159] fino all'aprile 2018)[160] e la costruzione di una base lunare entro il 2030.[161]
Cultura
La cultura giapponese ha subito molte modifiche nel corso dei secoli, cambiando da quella originaria (risalente al periodo Jōmon), fino a quella contemporanea, che combina influenze asiatiche, europee e statunitensi. L'arte tradizionale giapponese include le arti dell‘ikebana, dell‘origami, dell‘ukiyo-e, delle bambole, delle lacche, e delle ceramiche, il teatro (bunraku, bon-Odori, kabuki, nō e rakugo) e le tradizioni (i giochi, la cerimonia del tè, il budō, le spade, le arti marziali, l'arte della calligrafia, il vestiario e la figura della geisha).
Il Giappone inoltre ha un sistema sviluppato per la tutela e la promozione delle proprietà materiali e immateriali culturali e del patrimonio nazionale.[195] Sedici siti sono stati iscritti nella Lista del Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, dodici dei quali hanno un'elevata importanza culturale.[196]
Arte
Con l'arrivo della civiltà occidentale non si può più parlare di un'arte autonoma, ma l'arte giapponese si inserisce vigorosamente nelle più moderne correnti artistiche, specie architettoniche.
Per quanto riguarda le arti tradizionali giapponesi, che sono tutte permeate dalla filosofia zen, esse hanno costituito per secoli un unicum che non ha corrispondenza in occidente. Giunte fino a noi pressoché intatte, sono tuttora vive e vitali; sono praticate in tutto il mondo da decine di migliaia di persone e hanno costituito un vettore essenziale della conoscenza all'estero della cultura giapponese. Tutte sono fondate sul principio della "via" (dō), cioè su un cammino interiore da percorrere per giungere all'illuminazione. Ma, al di là della loro valenza filosofica, hanno comunque un contenuto estetico che può essere percepito autonomamente. Queste forme espressive costituiscono il nucleo più autentico della cultura giapponese e a esse i giapponesi sono stati e sono molto legati.
Elemento costante e centrale di esse è la rappresentazione istantanea della bellezza, espressa il più sinteticamente possibile con il segno, la forma o il gesto. Le più note sono: il cha no yu (o sadō), la via del tè,[197] l‘ikebana (o kadō), la via dei fiori,[198] lo shodō, la via della calligrafia,[199] il kodo, la via dell'incenso.[200]
La grande onda di Kanagawa, ukiyo-e dell'artista Hokusai
Una menzione a parte la merita la corrente artistica del mono-Ha, originatasi sul finire degli anni sessanta per mano di un gruppo di artisti concentratisi sull'aspetto effimero e impermanente di oggetti ed eventi, messi in relazione allo spazio, all'uomo e alla realtà.[201]
Nell'architettura giapponese le case tradizionali e le strutture dei templi sono caratterizzate da pavimenti rivestiti da particolari tappeti chiamati tatami, pareti in legno, porte laccate, muri di argilla, soffitto a cassettoni, un tetto di tegole, muri di legno e gesso, oltre che porte scorrevoli note come shoji, le quali hanno la funzione di dividere le stanze e gli spazi interni da quelli esterni.[202]
La fusione della pittura tradizionale giapponese e di quella occidentale ha dato vita all'influenza artistica nota come giapponismo, sviluppatasi nella seconda metà del XIX secolo, e iniziatasi con la diffusione delle tipiche stampe giapponesi ukiyo-e in Europa;[203] oltre che ai manga, i fumetti tradizionali del Giappone, diventati famosi anche nel resto del mondo. I cartoni animati influenzati dallo stile dei manga vengono chiamati anime.[204] I videogiochi giapponesi hanno incominciato ad avere grande successo a partire dagli anni ottanta, grazie soprattutto all'opera di Nintendo, che si è lanciata con successo in questo mercato, seguita poi da Sony, SEGA, Konami e altre aziende negli anni novanta.[205]
Letteratura
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Letteratura giapponese e Poesia giapponese.
Parte di Genji monogatari risalente al XII secolo
Tra i primi manoscritti della letteratura giapponese i più importanti sono il Kojiki, il Nihon Shoki, e il Man'yōshū, raccolta di poesie dell'VIII secolo. Tutti vennero scritti in caratteri cinesi.[206] All'inizio del periodo Heian venne creato il sistema di trascrizione fonetica detto kana (formato da hiragana e katakana). Il Taketori monogatari (竹取物語? "Storia di un tagliabambù") è considerato il primo racconto della letteratura giapponese.[207] Una descrizione della vita di corte dell'epoca Heian viene data da Sei Shōnagon nel Makura no sōshi (枕草子? "Note del Guanciale"), mentre il Genji monogatari (源氏物語? "Storia di Genji") di Murasaki Shikibu è considerato il primo romanzo della storia.
Durante il periodo Edo la letteratura divenne l'arte dei chōnin (letteralmente “gente di città”), la gente ordinaria. Non era più, quindi, prerogativa degli aristocratici. Il cosiddetto Yomihon, ad esempio, divenne famoso, dando prova di questo cambiamento. Il periodo Meiji segnò il declino delle forme tradizionali della letteratura; infatti è proprio in questo periodo che la letteratura giapponese integrò le influenze occidentali. Natsume Soseki e Mori Ōgai furono i primi scrittori della letteratura giapponese moderna. Vennero seguiti da Akutagawa Ryunosuke, Tanizaki Jun'ichirō, Kawabata Yasunari, Mishima Yukio fino ad arrivare a Murakami Haruki e Banana Yoshimoto. Il Giappone vanta due scrittori vincitori di un Premio Nobel: Kawabata Yasunari (1968) e Ōe Kenzaburō (1994), mentre tra gli scrittori contemporanei conosciuti e pubblicati in Italia spiccano fra gli altri Banana Yoshimoto (Kitchen, Honeymoon, H/H, Tsugumi, Arcobaleno, Amrita), e Murakami Haruki (Norwegian Wood, Underground, La ragazza dello Sputnik).
Musica
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Musica giapponese.
Un uomo giapponese suona uno shamisen accompagnato da un cantante
Avendo preso in prestito dalle vicine culture strumenti, scale e stili, la musica giapponese è particolarmente eclettica. Molti strumenti musicali come il koto (simile al salterio) o la biwa (specie di liuto) vennero introdotti nel IX secolo e X secolo. L'accompagnamento del teatro nō nasce nel XIV secolo, e la musica popolare folcloristica con lo shamisen (chitarra a 3 corde a plettro) nel XVI secolo. La musica occidentale venne introdotta nel XIX secolo, ed è ormai diventata parte integrante della cultura giapponese.[208]
Per molto tempo i musicisti giapponesi si sono nutriti di elementi prevalentemente germanici; dopo la prima guerra mondiale i favori si sono, invece, volti sempre più verso la musica francese e italiana. Successivamente con l'avvento della globalizzazione anche i giapponesi si sono scoperti anglofili, imitando la musica pop e rock d'oltre oceano e cantando in inglese. Sono nati così negli anni ottanta due filoni (interconnessi al punto che spesso si contaminano l'un l'altro) che vengono definiti j-pop (legato soprattutto al fenomeno delle idol) e j-rock (che si suddivide a sua volta in diverse sotto categorie), dove la lettera J sta appunto a indicare la parola japanese ("giapponese"). Accanto a j-pop e j-rock si è sviluppato più recentemente anche l'hip hop giapponese.[209] Il karaoke è una delle attività da tempo libero più praticate in Giappone, con appositi locali a esso dedicato in cui si canta all'interno di piccole stanze in compagnia di pochi amici o del partner.[210] Fuori dall'Asia la musica contemporanea giapponese è conosciuta quasi esclusivamente grazie alle colonne sonore e musiche di sottofondo di videogiochi e anime.[209]