IL FARO DEI SOGNI

Borghi del Salento, i 12 più belli da visitare

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(((claudio)))
view post Posted on 18/3/2024, 10:24 by: (((claudio)))     Top   Dislike
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Otranto
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Otranto

“Otranto, il punto più a Oriente d’Italia, è da millenni una città porto”, disse lo scrittore jugoslavo Predrag Matvejevic.

Le sue origini risalgono al V secolo a.C., poi l’antica città messapica fu greca, romana, bizantina, gotica, normanna, sveva, angioina e aragonese.

Il suo dialogo costante con il mare è testimoniato da antichi reperti archeologici che raccontano di commerci ricchi e frequenti con la Grecia, Creta e tutte le civiltà del Mediterraneo.

Attraverso le grandi istituzioni monastiche, gli insediamenti rupestri e gli anacoreti, ha aperto la porta alla Grecia, alla chiesa d’Oriente, alla luce di Bisanzio.

Era chiamata dai Romani Hydruntum, dal fiume Idro, ma secondo l’ipotesi più accreditata il nome deriva dal greco ùdor kai derento, acqua e monte.

Attraverso la porta Alfonsina allora si entra nella città murata, che oggi è inserita nella lista dei borghi più belli d’Italia oltre ad essere patrimonio Unesco. Si passeggia così nel centro storico, tra strade lastricate, vicoletti che conducono al mare, la luce accecante del Mediterraneo, l’incrocio con le palle di granito delle bombarde saracene e il giro dei bastioni.

Vi torneranno in mente le parole dello scrittore e giornalista Roberto Cotroneo che nel suo romanzo Otranto presenta la città come “una stella collassata dove c’è tutto l’universo, dove c’è la vita quotidiana e la storia, dove gli anni non passano e tutto sembra compenetrarsi, dove è facile che i fantasmi ti parlino per le strade, e dove tutti sanno di essere in un posto diverso, dove il tempo curva su se stesso, non è una retta, e curvando si richiude”.

Non perdete la cattedrale, i resti dell’abbazia di San Nicola di Casole distrutta dai turchi e l’ipogeo messapico nella Valle delle Memorie.



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Presicce
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Presicce

Presicce è una cartolina del Salento: ulivi dai tronchi contorti, muretti a secco, masserie fortificate, profumo del mare e il trionfo del barocco.

In provincia di Lecce si trova questo piccolo comune che fa parte dei borghi più belli d’Italia. Il suo nome potrebbe derivare dal latino praesidium, a indicare un presidio militare in funzione anti-saracena.

Secondo altri, il toponimo rimanderebbe all’abbondanza di acqua, da praesitium, sorto a causa della sete. In effetti, le prime tracce di un insediamento risalgono al VII secolo e sarebbero legate alla presenza di acqua, sotto forma di falde di superficie, che avrebbe attratto in questo luogo gli abitanti dei vicini casali in tempi di siccità.

Per avere un’idea di Presicce basta entrare nel centro storico e inoltrarsi nel bianco labirinto di spazi in cui si alternano palazzetti nobiliari e cinquecentesche case a corte, chiamate “li vecchi curti”.

Le stradine lastricate vi porteranno davanti a un’edicola mariana, a un edificio prestigioso come palazzo Arditi o al giardino pensile di gusto secentesco che macchia di verde le superfici del palazzo Ducale.

Ogni palazzo qui ha il suo giardino o cortile, e il suo frantoio ipogeo: sotto la città barocca si nasconde la città della fatica, quella dei frantoi scavati sottoterra per la frangitura delle olive.

Presicce è, infatti, la città dell’olio e degli ipogei, tutto ruota intorno all’oro giallo, al quale è dedicata anche una festa.



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