Larino (CB): città di fondazione dei Frentani, fu conquistata dai Romani, la cui eredità massima è l'anfiteatro di "Larinum" ai piedi del paese medievale, inglobato in una discutibile area di espansione moderna.
Larino rinacque durante il Medioevo, e molti sono gli esempi dell'architettura gotica locale, primo tra tutti la facciata del Duomo di San Pardo, costruita da Francesco Petrini di Lanciano, poi il Palazzo Ducale, la chiesa di Santo Stefano e di San Giuseppe, benché queste siano state modificate nel Settecento.
Di architettura barocca il miglior esempio larinese è il convento di San Francesco dei Cappuccini nella zona periferica, insieme all'ex monastero di Santa Maria delle Grazie, il cui convento è stato demolito per un centro convegni di discutibile qualità artistica moderna.
A Larino molto celebre è la festa patronale di San Pardo, dove viene proposta una sfilata di carri trainati da bovi nel centro antico.
Montefalcone nel Sannio (CB): l'etimologia del nome non è ancora chiarita; si sa che nel 1869 il comune fu autorizzato a aggiungere "del Sannio" per differenziarlo da casi di omonimia.
Il ritrovamento di monete italiche sul Monte Rocchetta ha fatto supporre che ivi sorgesse la "Maronea" dei Sanniti, espugnata dal console Marcello nel 212 a.C.
Nel periodo angioino fu feudo della famiglia Cantelmo, poi degli Accursio. Nel 1381 il territorio fu concesso agli Zurlo che lo tennero fino al 1495, venendo aggregato al feudo di Guglionesi.
Nel borgo settecentesco da vedere sono la chiesa madre di Santo Stefano e il Palazzo baronale.
Monteroduni (IS): città sannita, fu conquistata nel VI secolo dai Longobardi i quali vi costruirono il castello. Nel 1193 il paese fu distrutto dagli scontri dei signori locali contro i Normanni, e lo stesso avvenne nella guerra contro gli Svevi.
Dal XIII secolo il paese fino al 1806, fu feudo di Pignatelli principi di Napoli, che si stabilirono nel castello, ristrutturandolo a dimora gentilizia; il castello è il monumento simbolo di Monteroduni, insieme al borgo antico, dove si trova l'ottocentesca chiesa di San Michele.
Oratino (CB): piccolo paese vicino a Campobasso, nominato uno dei "Borghi più belli d'Italia", caratterizzato da una pianta circolare con stradine a spirale che giungono nella piazza centrale del Palazzo Ducale.
La chiesa principale è dedicata all'Assunta, ma appena fuori dall'antico perimetro murario si trova uno degli esempi più interessanti del barocco molisano, nell'oratorio della Madonna delle Grazie.
Pietrabbondante (IS): antica città-santuario dei Sanniti, vi si trovano, appena fuori dall'abitato medievale, le rovine del sacro complesso templare e teatrale all'ellenistica, del II secolo a.C., principale attrazione del paese. Il borgo antico è stato ricostruito nel Medioevo presso una cresta rocciosa, dove si trovano la torre del castello e la chiesa di Santa Maria Assunta, monumenti primari.
Riccia (CB): il borgo aveva origini sannite, e si sviluppò nel Medioevo.
Nel 642 vi pervennero gli Schiavoni, scampati all'eccidio del duca Rodoaldo nella battaglia dell'Ofanto, successivamente il feudo fu dominio dei De Capua di Altavilla, che edificarono il castello, di cui è rimasta solo la torre centrale delle originali otto.
I feudatari avevano anche il privilegio di coniare moneta, essendo ancora conservato il palazzotto della Zecca.
Nel 1397 il principe Andrea Di Capua condusse nel castello la moglie Costanza di Chiaromonte, ripudiata dal re Ladislao di Durazzo.
Il borgo dunque presenta una connotazione prettamente rinascimentale-settecentesca, frutto del periodo secolari di forte sviluppo dovuto alla famiglia De Capua; si divide in due principali nuclei: uno più piccolo, dominato dalla torre del castello e dalle chiese dell'Annunziata e della Madonna delle Grazie, e il secondo di fondazione tardo settecentesca, più esteso, sorto attorno ai feudi del convento dell'Immacolata Concezione.
San Martino in Pensilis (CB): la nascita del borgo risale al 1110 circa, quando era un villaggio attorno alla chiesa madre di San Martino, realizzata dagli abitanti di Cliternia Frentana (Campomarino) sfuggiti dalla costa per evitare attacchi barbarici.
Con i Normanni, San Martino fece parte della Contea di Loritello, donata poi all'abbazia di Montecassino nel 1182, ed entrata nel ducato di Benevento.
I signori di San Martino furono i Conti di Montagano, venne poi venduta nel XIV secolo agli Orsini e poi a Giovanna di Durazzo, che detenne il feudo fino al 1433.
Il paese presenta una connotazione settecentesca, che mostra evidenti tracce del passato medievale; i monumenti maggiori sono la chiesa di San Martino, ricostruita in solenne aspetto settecentesco, e il Palazzo baronale, dove si trovava l'antico castello.
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