IL FARO DEI SOGNI

Categoria:Gruppi etnici in Cina

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view post Posted on 26/9/2023, 09:01     Top   Dislike
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Xibe


Gli Xibe (ᠰᡞᠪᡝ, sibe; in cinese, 錫伯 Xībó) sono un gruppo etnico facente parte dei 56 gruppi etnici riconosciuti ufficialmente dalla Repubblica popolare cinese. Vivono principalmente nella regione di Xinjiang. Originariamente gli Xibe vivevano intorno al fiume Nonni. Sono uno dei nove popoli sconfitti dall'imperatore Nurhaci nella battaglia di Gure del 1593. Furono sotto la dominazione dei khorchin mongoli anche quando questi furono assimilati alla dinastia Qing.

Gli Xibe ebbero i primi contatti diretti con i cinesi quando la dinastia cominciò le campagne militari contro i russi. Gli Xibe diedero un notevole supporto logistico. Nel 1692 furono incorporati nelle Otto Bandiere (divisioni amministrative della Manciuria) e si stabilirono a Qiqihar e in altre città della Manciuria.

Dopo aver conquistato il Turkestan Orientale, l'imperatore Qianlong presidiò parte del territorio Xibe (1764) per difendere la nuova frontiera. Nacque la Regione Autonoma di Qapqal.

Gli Xibe nel nord-est della Cina parlano il cinese come lingua madre. In Xinjiang, i discendenti della regione di Qapqal hanno invece conservato il loro linguaggio nativo, considerato oggi un dialetto della lingua mancese. Usano l'alfabeto Xibe, una forma di alfabeto mancese revisionato.

Gli Xibe credono di essere discendenti dei Xianbei.

La professoressa di storia cinese Pamela Kyle Crossley del Dartmouth College, con sede ad Hanover (New Hampshire), asserisce che i Russi abbiano coniato il termine Siberia proprio per l'avvento dei Sibe/Xibe.





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Yao (popolo)

Gli yao (in cinese 瑤族T, 瑶族S, YáozúP; in vietnamita người Dao), chiamati anche mien o dao, sono un gruppo etnico che vive principalmente in Cina e Vietnam. Comunità minori di yao si trovano in Laos, Birmania e Thailandia.

Formano uno dei 56 gruppi etnici riconosciuti ufficialmente dalla Repubblica popolare cinese e uno dei 54 gruppi riconosciuti dal governo vietnamita. Vivono principalmente nelle zone di montagna al confine tra la Cina sud-occidentale ed il Vietnam. Nell'ultimo censimento, ne sono stati contati 2.637.421 in Cina e sono approssimativamente 470.000 nel Vietnam.

Gruppi e lingue

Gli yao si dividono in vari gruppi che parlano lingue tra loro diverse e riconducibili a tre diversi ceppi: il hmong mien, il tai kadai ed il cinese:

Lingue hmong-mien
Lingue mien (in cinese: miǎnyǔ 勉语)
Lingue mian-jin:
Lingua iu mien, parlata da 818,685 persone (383 000 in Cina, 350 000 in Vietnam, 40 000 in Thailandia, 20 250 in Laos, 70 000 inegli Stati Uniti)[1]
Lingua kim mun (conosciuta anche come Lanten), parlata da più di 300 000 Yao[2]
Lingua biao mon, parlata da 20 000 persone[3]
Lingua dzao min, parlata da 60 000 persone[4]
Lingua biao-jiao mien, parlata da 43 000 persone[5]
Lingue hmong o miao:
lingua bu-nao bunu, parlata da 258 000 persone[6]
Lingua wunai bunu, parlata da 18,442 persone[7]
Lingua younuo bunu, parlata da 9,716 persone[8]
Lingua jiongnai bunu, parlata da 1,078 persone[9]
alcuni linguisti raggruppano le lingue hmong - per un totale di 287 000 persone - insieme ai vari dialetti della lingua bunu (bùnǔyǔ 布努语).
Lingue tai-kadai
Lingua lakkia (lājiāyǔ 拉珈语), parlata da 12 000 persone[10]
Lingua zhuang, parlata da 100 000 bunu
Lingua cinese
circa 500 000 yao parlano dialetti cinesi.

Oltre che in Cina, le popolazioni yao vivono anche nel Vietnam del Nord (dove sono denominati Dao), nel Laos del Nord, in Thailandia del Nord ed in Birmania. Ci sono circa 60.000 yao in Thailandia del Nord, dove sono una delle sei tribù principali del paese. Ci sono inoltre molti rifugiati yao negli Stati Uniti, principalmente provenienti dagli altopiani del Laos che parlano la lingua iu mien.

Un gruppo di 61.000 persone dell'isola cinese meridionale di Hainan parla la lingua kim mun degli yao, ma sono ufficialmente riconosciuti come hmong dal governo cinese. Altre 139.000 persone che parlano lingue kim mun vivono nelle province cinesi dello Yunnan e del Guangxi e 174.500 nel nord del Laos e nel Vietnam.

I bunu si autodefiniscono anche nuox, buod nuox, dungb nuox o, secondo la loro denominazione ufficiale, yaof zuf.

Soltanto 258.000 dei 439.000 categorizzati come bunu nel censimento 1982 parlano la lingua bunu; 100.000 parlano lo zhuang e 181.000 parlano il cinese e il bouyei.
Religione
Sebbene alcuni yao pratichino una religione basata sul Taoismo cinese medioevale, molti si siano convertiti al Buddhismo Theravada ed alcuni al Cristianesimo, la maggior parte degli yao conserva le proprie credenze basate sull'Animismo.





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Yi (popolo)

Gli Yi (nel dialetto Liangshan: ꆈꌠ, trascrizione ufficiale: Nuosu, Alfabeto Fonetico Internazionale: [nɔ̄sū]; in cinese: 彝族S, YízúP; il vecchio nome "Lolo" è ora considerato dispregiativo in Cina, sebbene sia ufficialmente usato in Vietnam come Lô Lô) sono un gruppo etnico facente parte dei 56 gruppi etnici riconosciuti ufficialmente dalla Repubblica popolare cinese, e dei 54 gruppi etnici ufficialmente riconosciuti dal Vietnam.

Vivono principalmente in abitazioni rurali nelle province del Sichuan, Yunnan, Guizhou e Guangxi, di solito in zone di montagna. Secondo una statistica del 1999, ci sono circa 3300 Lô Lô nelle province vietnamite di Hà Giang, Cao Bằng e Lào Cai.

Gli Yi parlano la lingua Yi, del ceppo linguistico tibeto-birmano e molto simile alla lingua birmana.

Storia

La leggenda racconta che gli Yi discendono dall'antico popolo dei Qiang della Cina orientale; popolo da cui discendono anche i Tibetani e i Naxi, oltre agli odierni Qiang. Essi migrarono dal sud-est della Cina (regioni del Tibet) attraverso il Sichuan e penetrarono nella provincia di Yunnan, dove poi si insediarono definitivamente.

Praticano la religione dell'animismo e sono spiritualmente guidati da uno sciamano conosciuto come il Bimaw. Possiedono, inoltre, antichi testi religiosi scritti nel loro caratteristico linguaggio pittografico. Questa religione contiene diversi elementi del Daoismo e del Buddismo.

Molti degli Yi nel nord-ovest dello Yunnan praticavano una complicata forma di schiavitù. Le persone erano divise in Yi Neri (i nobili) e in Yi Bianchi (la gente comune). Gli Yi Bianchi, insieme agli altri gruppi etnici della regione, erano trattati come schiavi, anche se agli schiavi più importanti era permesso possedere un proprio appezzamento di terreno, propri schiavi personali e di trattare addirittura nella compra-vendita di questi; inoltre potevano comprare la propria libertà.
Bibliografia

(EN) Cheng, Xiamin. A Survey of the Demographic Problems of the Yi Nationality in the Greater and Lesser Liang Mountains (Una indagine sui problemi etnici del popolo Yi delle Montagne Liang). Scienze sociali della Cina. 3: Autunno 1984, 207-231.
(EN) Dessaint, Alain Y. Minorities of Southwest China: An Introduction to the Yi (Lolo) and Related Peoples (Minoranze della Cina sud-occidentale: una introduzione al popolo Yi e alle altre etnie correlate). (New Haven: HRAF Press, 1980).
(EN) Du, Ruofu and Vincent F. Vip. Ethnic Groups in China (Gruppi etnici della Cina). (Beijing: Science Press, 1993).
(EN) Harrell, Stevan, ed. Cultural Encounters on China's Ethnic Frontiers. The History of the Yi (scambi culturali alle frontiere etniche cinesi. La storia del popolo Yi). (Seattle: University of Washington Press, 1995).
(EN) Harrell, Stevan, ed. Perspectives on the Yi of Southwest China (Prospettive del popolo Yi nel sud-ovest della Cina). (Berkeley / Los Angeles / Londra: University of California Press, 2001), ISBN 0-520-21988-0.
(EN) Ma, Yin, ed. China's Minority Nationalities (Minoranze ufficiali della Cina). (Beijing: Foreign Language Press, 1994).
(EN) Zhang, Weiwen and Qingnan Zeng. In Search of China's Minorities (Alla ricerca delle minoranze cinesi). (Beijing: New World Press).





fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Yi_(popolo)

 
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Zhuang


Gli Zhuang (zhuang: Bouxcuengh; trascrizione Sawndip: 佈壯, pinyin: Bùzhuàng; cinese semplificato: 壮族, cinese tradizionale: 壯族, pinyin: Zhuàngzú; lingua thai: ผู้จ้วง, P̄hū̂juang) sono uno dei 56 gruppi etnici riconosciuti ufficialmente dalla Repubblica Popolare Cinese.

Gli zhuang vivono principalmente nella Regione Autonoma di Guangxi Zhuang, nel sud della Cina, ma molti sono anche nelle province di Yunnan, Guangdong, Guizhou e Hunan. La loro popolazione è stimata intorno ai 18 milioni e sono la più grande minoranza del paese, seconda solo al ceppo dell'etnia nazionale cinese, gli han. Circa 400.000 zhuang sono stanziati nelle province settentrionali del Vietnam.[1][2][3][4]

Parlano diversi idiomi e dialetti conosciuti come lingua zhuang, non tutti mutuamente intelligibili. La maggior parte dei membri dell'etnia sono animisti ed osservano il culto degli antenati. Ci sono inoltre percentuali minori di buddhisti, taoisti, cristiani e musulmani.

Storia

Gli zhuang sono uno dei popoli indigeni della regione autonoma di Guangxi Zhuang.[5], le cui origini etniche probabilmente risalgono al paleolitico.[6] La storia di questo popolo è indissolubilmente legata con quella della antica etnia Bai-Yue ed affonda le sue radici ai tempi della civiltà Luoyue, stanziata lungo il Fiume Rosso, nel nordovest del Guangxi. Lo storico cinese Huang Xianfan, nella sua monumentale opera Storia Generale dello Zhuang, fa risalire il regno di Bu Luotuo, il leggendario antenato del popolo zhuang, al neolitico.[7][8][9] Nonostante lo studio di questo periodo sia controverso a causa dalla mancanza di testimonianze scritte, la scoperta di diversi siti archeologici ha permesso di identificare una successione delle culture neolitiche stanziate lungo il Fiume Rosso e lo Zuojiang-Youjiang. Lungo il fiume Zuojiang-Youjiang si svilupparono la civiltà del riso (iniziata nel 4000 a.C.),[10] la civiltà pala boulder (dal 3000 a.C. al 1000 a.C.)[11][12] e la civiltà Zuojiang. Lungo la valle del fiume Rosso erano stanziata le seguenti culture: la zhuang, la cultura Gannan, la Bu Luotuo, e la civiltà dei tamburi di bronzo zhuang.[13]
La suggestiva cittadina di Babao,nella contea di Guangnan, nel Guangxi

I primi riferimenti storici sugli zhuang risalgono ai tempi della dinastia Zhou, che regnò in Cina tra il 475 a.C. ed il 221 a.C. I cinesi chiamavano Bai-Yue (百越/百粵, i Cento Yue, antenati degli zhuang) gli abitanti delle terre a sud del fiume Azzurro e li consideravano i barbari della Cina meridionale. L'odierno Guangxi orientale venne conquistato dall'impero cinese della dinastia Qin nel 214 a.C. Per portare la zona interamente sotto il proprio controllo, gli Qin Shi Huang costruirono il canale Lingqu, che collega tuttora il fiume Xiang e il Lijiang. Tale nuovo corso d'acqua favorì l'immigrazione nella zona di molti cinesi e di altre minoranze etniche.

Durante il periodo di declino della dinastia Qin, venne fondato nel 203 a.C. dal generale Zhao Tuo (趙陀), un regno indipendente noto come Nan Yue 南越 (Yue meridionale). Questo regno comprendeva parti delle odierne province cinesi del Guangdong, del Guangxi, dello Yunnan e gran parte dell'attuale Vietnam settentrionale. Il regno venne sostenuto dagli zhuang fino al suo collasso, avvenuto nel 111 a.C. La dinastia Han (206 a.C. – 220), considerando barbara la cultura degli zhuang, ridusse la loro autonomia e consolidò la propria autorità attraverso il posizionamento di avamposti militari a Guilin 桂(林), Wuzhou (梧州), e Yulin (玉林).

Nel 42 d.C., il generale Ma Yuan con un esercito, represse, nella regione dello Jiaozhi la sollevazione delle sorelle Trung (徵). La regione comprende il nord del Vietnam e le parti occidentali del Guangxi e del Guangdong. Dopo la sua vittoria il generale riorganizzò l'autorità locale degli zhuang, promosse diverse opere pubbliche, fece costruire canali ed aumentò la produttività del territorio. Il suo operato portò gli zhuang ad elevarsi ad una condizione più moderna, ed ancora oggi Ma Yuan viene venerato nei templi edificati in suo onore.

Dopo il collasso della dinastia Han, il flusso migratorio del popolo yao, proveniente dallo Hunan, provocò una certa instabilità nella regione, a causa della refrattarietà degli stessi yao ad assimilarsi con la popolazione locale. La zona del Guiping dello Guangxi, dove si insediarono gli yao sarebbe diventata un centro della rivolta contro il dominio han, e causò al popolo zhuang terribili sofferenze, a dispetto della loro tolleranza per i nuovi arrivati.

Sotto il dominio della dinastia Tang, il Guangxi divenne parte della provincia di Ling-nan Tao insieme all'attuale Hainan e alla provincia dello Guangdong. Lo studioso Liu Zongyuan divenne amministratore prefettizio a Liuzhou. Allarmati dall'espansione cinese, gli zhuang diedero il loro supporto al Regno Nanzhao, che si era, nel frattempo, notevolmente espanso nella regione dello Yunnan. Le armate di Nanzhao, tra il 751 ed il 754 ebbero la meglio su quelle imperiali, così il Guangxi venne allora diviso tra l'area di influenza zhuang ad ovest di Nanning, e l'area di influenza han ad est.

Dopo la caduta della dinastia Tang, la Cina meridionale passò sotto il controllo del regno Nan Han (Han meridionale), con capitale nel Guangdong, ma solo una parte del territorio venne sottratto agli zhuang. Questa nuova realtà politica, a causa della propria instabilità, venne conquistata dalla dinastia Song nel 971.

La dinastia Song non fu in grado di soddisfare le aspirazioni degli zhuang, e non pose fine all'interminabile lotta portata nella regione dagli yao contro la Cina. Nel 1052, il capo zhuang Nong Zhigao condusse una rivolta contro i Song e fondò un regno indipendente a sud-ovest di Nanning. La rivolta fu soffocata, i cinesi ripresero il controllo del Guangxi ed i ribelli si dispersero negli odierni Yunnan, Laos e Thailandia.[14]

Dopo che la dinastia mongola degli Yuan si sbarazzò dei Song, le sue armate conquistarono nello Yunnan il Regno di Dali, che nel frattempo aveva raccolto l'eredità del Regno di Nanzhao. I mongoli istituirono la Provincia del Guanxi, che, sotto i Song era un territorio occupato. Gli zhuang e gli yao vennero oppressi, ed un ulteriore fattore di disturbo e instabilità per gli zhuang fu rappresentato dall'immigrazione nella zona del popolo miao, che lasciò il Guizhou e lo Hunan per trasferirsi nelle loro terre.

L'area diventò ingovernabile e ciò portò i cinesi, governati dalla nuova Dinastia Ming (1368-1644), a favorire le ostilità tra zhuang, yao e miao, ostilità che raggiunsero il loro culmine con la battaglia della gola di Rattan, che ebbe luogo nel 1465. Nello scontro tra le armate zhuang e quelle yao persero la vita 20.000 soldati. La politica dei Ming fallì, ma la riforma economica che imposero fece prosperare le città più grandi della regione.

La dinastia manciù dei Qing (1644-1912) lasciò la regione nel caos fino al 1726, quando impose un dominio diretto, esattamente come avevano fatto gli Yuan. La situazione in seguito tornò instabile ed il precario equilibrio sfociò nel 1831 con la ribellione degli yao. Dopo vent'anni, nel 1850, la provincia del Jiangsu fu teatro della rivolta dei Taiping. Otto anni dopo, l'esecuzione di un missionario francese nel Guangxi portò alla seconda guerra dell'Oppio. La guerra Franco-Cinese del 1885 pose il Vietnam sotto il controllo dei francesi, che furono però cacciati nel Guangxi da un'armata zhuang. L'instabilità dell'impero si acuì con le guerre dell'oppio, mentre l'ingerenza degli stranieri contribuì alla depressione economica del XIX secolo. Nel periodo a cavallo tra il XIX ed il XX secolo si susseguirono diverse rivolte nel paese.
Il signore della guerra Lu Rongting (陆荣廷), fondatore del Guangxi indipendente nel 1911

Il 6 novembre del 1911, a seguito della rivolta di Wuchang, il Guangxi dichiarò la sua indipendenza dall'impero Qing, mentre il generale zhuang Lu Rongting, venne messo a capo del governo militare rivoluzionario dello Guangxi. Il caos che seguì la caduta del potere centrale nel 1912, portò a due guerre tra il Guangxi ed il vicino Guangdong, che, a sua volta, si era dichiarato indipendente e che riuscì a sottomettere nel 1921 il Guangxi. L'esercito Zhuang si dissolse e gli ex militari si diedero al banditismo. La regione rimase in preda al caos fino al 1924, quando il signore della guerra Li Zongren, a capo del nuovo esercito di pacificazione del Guangxi, riconquistò l'indipendenza con il beneplacito del Kuomintang di Sun Yat-sen. Il Guangxi entrò così a far parte della neonata Repubblica di Cina; Li ed i suoi alleati divennero noti come la nuova banda del Guangxi, schierandosi con la fazione del Kuomintang che faceva capo a Chiang Kai-shek, entrando in conflitto con i comunisti.

Negli anni che seguirono, oltre a massacrare i comunisti ed i presunti tali, Li Zongren sconfisse con il suo esercito, altri signori della guerra. Il suo divenne famoso con il nome di esercito volante e si rese importante nel processo di riunificazione della Cina operato da Chiang. L'armata Guangxi di Li fu la prima ad entrare a Pechino, dopo aver preso altre città importanti che si opponevano al Kuomintang. La successiva riorganizzazione dell'esercito proposta da Chiang Kai-shek fu respinta dai vertici del Guangxi, che lasciarono il Kuomintang e tornarono a governare la propria provincia. L'esercito nazionalista li sconfisse, ma la banda del Guangxi rimase al potere e si riorganizzò; nel 1931 si stavano per alleare con i signori della guerra del Guangdong, quando avvenne l'incidente di Mukden e la susseguente invasione giapponese della Manciuria. I cinesi di tutte le etnie e di tutti i partiti si coagularono in un fronte unito di resistenza e ciò consentì a Li ed ai suoi alleati di restare al potere per tutto il tempo che durò la guerra civile cinese, fino al 1949.

Nel 1939, durante la seconda guerra mondiale, il Guangxi fu il principale bersaglio degli attacchi giapponesi. Il famoso giornale patriottico Quotidiano Nazionale della Salvezza venne stampato a Guilin. Nel 1944 i giapponesi lanciarono un'offensiva per conquistare la parte occidentale del Guangxi, ma grazie ai guerriglieri zhuang e al contrattacco cinese, gli invasori furono sbaragliati.

Gli attriti fra Chiang e Li ripresero dopo la fine della guerra, e contribuirono al trionfo dei comunisti nel 1949. Nello stesso anno Li si rifugiò negli Stati Uniti, dopo essere stato per alcuni mesi presidente della Repubblica di Cina. Il Guangxi entrò ufficialmente nella nuova Repubblica Popolare Cinese nel dicembre del 1949. Nel 1958, dopo secoli di dominio cinese, gli zhuang ottennero il riconoscimento parziale delle loro aspirazioni, con la creazione della Regione Autonoma Zhuang del Guangxi. Tale evento gli ha consentito di ottenere una certa autonomia ed essere al contempo parte integrante della Cina. Critiche vengono mosse all'etnia per essere stata totalmente assimilata dalla cultura cinese. La loro lingua è stata riformata e non si può scrivere con gli ideogrammi. La Regione Autonoma degli Zhuang di Guangxi venne condizionata da una depressione economica fino al 1970.
Lingua, dialetti e sottogruppi

Gli zhuang parlano diversi idiomi e dialetti conosciuti come lingue zhuang, non tutti mutuamente intelligibili, facenti parte della famiglia delle lingue tai.[15] Lo zhuang standard (in pinyin: zhuàngyǔ) si parla nello Yongbei della contea di Wuming, e nel 2007 era parlato da 1.980.000 individui nella zona di Nanning, la capitale del Guanxi; viene talvolta utilizzato per eventuali documenti ufficiali. In passato la lingua zhuang veniva scritta con caratteri cinesi modificati, noti col nome di sawndip, ma è oggi trascritta ufficialmente con caratteri latini. Gli zhuang si tramandano oralmente il racconto epico Baeu Rodo.[16]
Distribuzione geografica e linguistica
Distribuzione degli zhuang in Cina, in blu è evidenziato il Guangxi ed in azzurro chiaro le altre province dove sono stanziati

Il territorio in cui sono stanziati è talmente vasto che si sono creati diversi dialetti (Tǔyǔ 土语 in cinese),[15] suddivisi dai linguisti cinesi nei due gruppi dialettali (fangyan 方言 in cinese) settentrionale e meridionale.[17]

Lo zhuang settentrionale comprende i seguenti dialetti parlati a nord del fiume Yong:[17][18]

Guibei (桂北) - parlato nel 2007 nel Guangxi da 1.500.000 individui. (rif. ISO 639 zgb)[19]
Hongshui He (红水河) - secondo Ethnologue, questo dialetto si suddivide in ulteriori due dialetti, quello centrale, parlato nel 2007 da 1.080.000 individui nella parte centrale della valle del fiume Hongshui in Guangxi (rif. ISO 639 zch)[20] e quello orientale, parlato da 1.200.000 individui nella parte orientale della valle, in Guangxi (rif. ISO 639 zeh)[21]
Yongbei (邕北) -, lo zhuang standard, parlato nel 2007 da 1.980.000 individui nella zona di Nanning (rif. ISO 639 zyb)[22]
Youjiang (右江) - parlato da 870.000 individui nel 2007 nel Guangxi (rif. ISO 639 zyj)[23]
Guibian (桂边) - parlato da 1.000.000 di individui nel 2007 nel Guangxi (rif. ISO 639 zgn)[24]
Qiubei (丘北) - parlato da 200.000 individui nel 2007 nello Yunnan orientale (rif. ISO 639 zqe)[25]
Lianshan (连山) - parlato da 33.000 individui nel 2007 nel Guangdong (rif. ISO 639 zln)[26]
Liujiang (柳江) - parlato da 1.560.000 individui nel 2007 nel Guangxi (rif. ISO 639 zlj)[27]
Liuqian - questo dialetto non è compreso nella lista dei linguisti cinesi. Secondo Ethnologue, veniva parlato nel 2007 da 370.000 individui nella zona ad est di Liujiang, nel Guangxi (rif. ISO 639 zlq)[28]

Lo zhuang meridionale comprende i seguenti dialetti parlati a sud del fiume Yong:[17][18]

Yongnan (邕南) - parlato da 1.800.000 individui nel 2007 nel Guanxi meridionale e nello Yunnan orientale e da 10.000 nel Vietnam settentrionale (rif. ISO 639 zyn)[1]
Zuojiang (左江) - parlato da 1.500.000 individui nel 2000 nel Guanxi e nello Yunnan orientale e da 340.000 nel Vietnam settentrionale (rif. ISO 639 zzj)[2]
Dejing (得靖) (classificato da Ethnologue come zhuang yang) - parlato da 870.000 individui nel 2007 nel Guanxi occidentale e nello Yunnan orientale, e da un numero imprecisato nel Vietnam (rif. ISO 639 zyg)[3]
Wenma (文马) (classificato da Ethnologue come zhuang dai) - parlato da 120.000 individui nel 2007 nello Yunnan sudorientale e da 200 nel Vietnam (rif. ISO 639 zhd)[4]
Yanguang (砚广) (classificato da Ethnologue come zhuang nong) - il gruppo etnico nel 2007 era composto da 600.000 individui ed il dialetto era parlato da 500.000 nello Yunnan sudorientale (rif. ISO 639 zhn)[29]
Minz - questo dialetto non è compreso nella lista dei linguisti cinesi. Secondo Ethnologue, veniva parlato nel 2007 da 2.600 individui nella stessa zona dove si parla lo zhuang nong (Yanguang), a cui assomiglia molto (rif. ISO 639 zlq)[28]

Celebrità storiche

Huang Xianfan è stato un etnologo cinese conosciuto soprattutto per il suo ruolo nella fondazione della Scuola di Bagui e per le sue pubblicazioni di Zhuangologia.

Etimologia

Il nome Zhuang veniva scritto dai cinesi con l'ideogramma 獞. Tale carattere si riferisce anche ad una varietà di cani selvatici, così venne considerato un insulto etnico. Nel 1949, il radicale "animale" 犭 fu sostituito da quello "umano" 亻, e l'ideogramma divenne 僮, che significa bambino o anche giovane servitore. Infine, con l'introduzione del cinese semplificato, il primo radicale fu sostituito con 壮, ed il nuovo ideogramma 壮族 ha il significato di "robusto" o "forte".[30]





fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Zhuang

 
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