IL FARO DEI SOGNI

Justice League

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Dopo Crisi Infinita (2006-2011)




Nel 2006 il presidente Paul Levitz, coadiuvato dallo scrittore Geoff Johns e dall'artista/autore Jim Lee, concretizza la pubblicazione dell'ambiziosa opera che si pone come sequel di Crisi sulle terre infinite nell'anno del trentennale di questa prima saga interconnessa ad un intero universo narrativo.

Il titolo del nuovo universe-wide crossover è Infinite Crisis (ovvero Crisi Infinita) con l'intento di riportare "ufficialmente" in essere il multiverso come struttura portante del DC Universe. La miniserie è affidata a Geoff Johns (ai testi) e Phil Jimenez (alle matite).

L'artista ha uno stile molto dettagliato e ricco di particolari, simile a quello di George Perez, autore negli anni ottanta di Crisi sulle terre infinite.

In quell'opera si assisteva alla fine del primo Multiverso DC con il collasso della continuity DC in un'unica linea temporale, senza più l'opzione di avventure ambientate in terre parallele e/o universi alternativi.

Di fatto però già negli anni novanta si ha la reintroduzione di realtà parallele o di storie al di fuori della continuity ufficiale, tra l'altro etichettate dal banner Elseworlds in copertina.

La stessa Justice League si era ritrovata ad affrontare la sua controparte malvagia, originaria dell'universo alternativo denominato Terra 3, e questo in una graphic novel di fine anni novanta.

L'opera in questione è JLA: Earth 2 di Grant Morrison e Frank Quietly. Crisi Infinita viene strutturata come miniserie con collegamenti e ripercussioni su tutte le serie supereroistiche della DC Comics con una pianificazione editoriale e diramazioni narrative paragonabili se non maggiori a quelle dell'opera originaria, di cui però rappresenta un punto di inversione.

I personaggi iconici che compongono il gruppo più celebre della casa editrice sono inevitabilmente coinvolti e si prestano ad un rinnovamento e rilancio della serie, ormai in declino di vendite da un quinquennio.

Le radici della nuova Justice League sono però da ricercare nella miniserie Identity Crisis, pubblicata tra il 2004 e il 2005, scritta da Brad Meltzer e disegnata da Rags Morales.

L'opera risulta essere un inaspettato successo editoriale e convince il presidente Levitz a dare il via libera per Crisi Infinita. L'opera del duo Meltzer-Morales non è però un universe-wide crossover, nonostante l'utilizzo del termine Crisis, si tratta invece di una storia più strettamente legata alle vicende dei membri della Justice League, con particolare attenzione per i personaggi secondari.

Meltzer ottiene la piena fiducia dell'editore per prendere le redini della nuova Justice League of America, ai disegni viene affidato Ed Benes.

La nuova serie esce sulla scia degli eventi della saga Crisi Infinita del 2006, della conseguente ristrutturazione della continuity e dal fatto che tutti gli eventi delle serie pubblicate subiscono un salto in avanti di un anno.

Gli eventi di questo periodo saranno poi ripercorsi nella serie 52. Durante questo periodo di transizione si rafforza la centralità di tre supereroi quali Superman, Batman e Wonder Woman, la Trinità della DC Comics.

Nel prologo alla nuova serie, il n. 0 del settembre 2006, Meltzer mette al centro della rinata Justice League queste tre icone e se ne sottolinea l'importanza come pietra angolare della storia del gruppo.

In questo modo si assiste però ad un retcon della continuity del team, in quanto Superman e Batman non sono mai stati dei perni della League ma il vero spirito del gruppo (ed elemento di continuità storica) è Martian Manhunter, che d'ora in poi perderà questa sua peculiarità.


Negli anni duemila la DC vuole fortemente puntare sui suoi elementi più popolari: Superman, Batman e Wonder Woman. La formazione di Brad Meltzer è composta da: Superman, Batman, Wonder Woman, Black Canary, Red Tornado, Red Arrow (ovvero Roy Harper, ex-sidekick di Green Arrow), Black Lightning, Vixen (presa dal periodo della Justice League Detroit), e Hawkgirl.

Come si può notare non mancano personaggi secondari e sidekick a fare da contorno ai Big Guns dell'editore. Tra l'altro Meltzer tradisce da subito la nuova linea editoriale che vorrebbe puntare sui personaggi celebri, da Superman a Flash, ma si attiene a quello che era già stato il suo approccio nella miniserie Identity Crisis, cioè l'attenzione ai supereroi di secondo piano.

La sua prima storyline, che arriva a coprire un arco di 6 albi (dal n. 1 al n. 6, ottobre 2006-aprile 2007), si intitola The Tornado's Path e verte sulla ricostruzione/retcon della storia del sintezoide Red Tornado (un omologo DC della Visione della Marvel).

La storia è però eccessivamente diluita e didascalica nel suo voler ristabilire una precisa continuity per un personaggio che non attira lettori occasionali e non entusiasma neppure i core-fan del team. Il n. 7 serve da epilogo e introduce due nuovi quartier generali per il gruppo: il primo è un satellite, già visto nelle storie del periodo Bronze Age, il secondo è la Hall of Justice, presa direttamente dalle serie a cartoni animati Super Friends. Gli albi nn. 8-10 sono un crossover con la nuova serie della Justice Society of America (post-Crisi Infinita), il titolo: The Lightning Saga.

La storia manca dell'epicità necessaria agli incontro tra due gruppi storici quali la JLA e la JSA, d'altra parte non viene neppure menzionato il termine Crisis, termine-simbolo delle lotte affrontate dai due team sin dagli anni sessanta. Gli ultimi due albi di Meltzer deludono ulteriormente.

Il n. 11 (settembre 2007), illustrato da Gene Ha, ha come protagonisti Red Arrow e Vixen, due comprimari nelle saghe della League.

L'ultimo (il n. 12 dell'ottobre 2007) vede i membri del gruppo durante le ore di ozio e inattività.

Il run di Meltzer si chiude quindi sottotono e lasciando un vuoto di idee e concetti a cui potersi agganciare per i nuovi autori, l'enorme successo ottenuto da Identity Crisis non si è ripetuto e la nuova serie Justice League of America è già in difficoltà.

La scelta come successore di Brad Meltzer ai testi della serie è peculiare in quanto ricade sullo scrittore afroamericano Dwayne McDuffie, poco popolare nel 2006, ma che aveva ricevuto una certa attenzione da parte dei media nei primi anni novanta.

Nel 1993 è infatti il cofondatore, insieme a Denys Cowan, della Milestone Media.

Si tratta di una casa editrice che ha lo scopo di pubblicare serie di supereroi di origine non caucasica, proponendo scrittori e disegnatori di diverse etnie[48]. McDuffie si era fatto portavoce delle critiche verso il modo in cui venivano presentati i personaggi di origine asiatica, afroamericana e latina in generale o comunque estranei alle etnie indoeuropee.

Questi supereroi erano tendenzialmente stereotipi delle loro culture e mancavano di un background accurato e un approfondimento psicologico che andasse oltre il colore della pelle, questo stando alle dichiarazioni di McDuffie[48]. Grazie ad un accordo con la presidente Jenette Khan e il suo vice Paul Levitz, i fumetti Milestone vennero distribuiti dalla DC.

Le prime 4 serie ad essere pubblicate furono Hardware, Blood Syndicate, Icon e Static ma non ottennero il successo sperato e l'editore non superò la crisi di vendite che ha colpito il mercato fumettistico a partire dal 1996. Adesso grazie forse all'amicizia e considerzaione di Levitz (ora Presidente) e al buon lavoro di editor della serie animata sulla Justice League, McDuffie ha l'arduo compito di riportare gli albi del gruppo tra i più venduti del nuovo millennio.

L'impresa è però più ardua del previsto, il mercato è sempre più competitivo e le ingerenze degli editor della stessa DC finiscono per sabotare il lavoro di Dwayne.

Il primo albo è uno speciale dal titolo Justice League Wedding Special del novembre 2007. Per l'occasione si celebrano le nozze evento tra Green Arrow e Black Canary, all'epoca personaggi non ancora resi celebri dalle serie televisive uscite negli anni successivi (trasmesse da The CW).

I primi tre albi della serie gestiti dal nuovo autore (nn. 13-15, novembre 2007-gennaio 2008) sono poi dedicati alla reintroduzione nel team di Firestorm.

Ancora una volta si commette quindi l'errore di iniziare un nuovo run della League puntando i riflettori su personaggi secondari e di poca suggestione per la maggior parte dei lettori.

Lo stesso era capitato con Meltzer che iniziò il suo ciclo con una lunga saga (in 6 parti+epilogo) incentrata su Red Tornado, in parte responsabile della falsa partenza della nuova Justice League of America (vol. 2).

A partire dal n. 16, McDuffie perde la possibilità creare storyline che gli garantiscano libertà creativa.

Il n. 16 serve infatti da albo tie-in (di congiunzione) con la miniserie Tangent: Superman's Reign, opera ambientata nel Tangent Universe (universo alternativo della DC).

I nn. 17-19 vedono poi ai testi Alan Burnett che delinea una storia che serve da prologo a Countdown to Final Crisis.

La Crisi finale dell'universo DC è una specie di seguito di Crisi infinita e dovrebbe chiudere una trilogia di universe-wide crossover iniziata con Crisi sulle Terre Infinite del 1985-1986.

L'importanza dell'evento, la cui funzione è quella di attirare nuovi lettori verso l'universo fumettistico DC, condiziona però in maniera negativa la gestione dei personaggi della Lega della Giustizia. Tra l'altro l'evento prevede la morte di Batman, l'abbandono di Superman e Wonder Woman, e Black Canary che prende il comando del gruppo.

Pretesto per La Lanterna Verde Hal Jordan di lasciare anche lui la JLA, per fondarne un'altra, dando origine allo spin-off Justice League: Cry for Justice (miniserie di 7 albi, settembre 2009-aprile 2010). McDuffie arriva a polemizzare pubblicamente con la sua casa editrice nella seguita rubrica online Life in the Gutters del giornalista Rich Johnston.

Le sue lamentale riguardano l'ingerenza degli editor, l'impossibilità a gestire i personaggi (soprattutto quelli iconici quali Batman e Superman), i continui rimaneggiamenti dei team artistici e l'utilizzo della serie come piattaforma per lanciare crossover tra le serie del multiverso DC e spingere l'attenzione su personaggi di secondo piano[49]. Questo tipo di problematiche non sono certo una novità, ma erano già emerse negli anni settanta soprattutto con lo storico scrittore Gerry Conway e diversi altri.

Adesso però, le dichiarazioni pubbliche di McDuffie non possono essere tollerate e, per la prima volta con forma ufficiale, uno scrittore della Justice League viene licenziato.

I nn. 35-37 sono affidati al veterano Len Wein, nei quali introduce una nuova versione della Royal Flush Gang, e dal n. 38 (del dicembre 2009), James Robinson diviene il nuovo scrittore regolare della serie, già impegnato sulla miniserie Justice League: Cry for Justice[51]. Come disegnatore gli viene affiancato Mark Bagley, divenuto celebre alla rivale Marvel per il lungo ciclo di storie della serie Ultimate Spider-Man realizzata con Brian Michael Bendis.

I primi albi di Robinson sono condizionati dai crossover in corso all'interno del DC Universe. I nn. 39-40 sono collegati a Blackest Night, il n. 43 è un tie-in della saga Rise and Fall incentrata su Green Arrow, mentre dal n. 44 al n. 48 (luglio-ottobre 2010) sono collegati a Brightest Day, crossover sequel di Blackest Knight.

I nn. 45-48, in particolare, si intrecciano a loro volta con le vicende della serie Justice Society of America per la saga The Darkest Things. James Robinson gode di una certa libertà creativa a partire dal n. 50 (del dicembre 2010) con l'arco narrativo denominato Omega in cui riprende il Sindacato del Crimine, nemesi e versione speculare della League proveniente da una terra parallela.

La storia non è particolarmente originale e sfrutta un'idea ormai più volte sfruttata nel Multiverso DC (ripristinato con Crisi Infinita).

Nei nn. 54-59 (aprile-settembre 2011), Robinson compone la sua storia più ambiziosa con la saga Eclipso Rising, dove si ripropone il villain Eclipso, responsabile della morte della quinta incarnazione di Starman, personaggio che sarà poi rilanciato dallo stesso Robinson con grande successo di critica e (parzialmente) di lettori. Insieme ad Eclipso sono protagonisti diversi personaggi del "mondo soprannaturale" della DC quali lo Spettro, Zauriel (dal run di Morrison) e Shade, uno dei co-protagonisti della serie Starman (vol. 2) realizzata da Robinson negli anni novanta. La serie Justice League of America (vol. 2) chiude con il n. 60 con data di copertina: ottobre 2011.

La serie non è mai riuscita a raggiungere un buon successo di vendite sin dai suoi esordi con Brad Meltzer, ma adesso alla DC vi è un nuovo presidente, Diane Nelson (dopo lo spodestamento di Paul Levitz) e una nuova rivoluzione è all'orizzonte per l'intera casa editrice. Il progetto prevede l'azzeramento di tutta la continuity dell'universo DC e il lancio di 52 nuove serie dal numero 1. Per la storica Justice League si prevede un reboot senza precedenti nella sua vita editoriale.




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Nuovi 52 (2011-2015)



Nel 2011 la DC Comics decide di mettere in atto un reboot di tutte le sue testate, azzerando gran parte della continuity del DC Universe.

Tutte le serie mensili in corso vengono cancellate e sostituite da nuove serie che partono dal n. 1.

Anche pubblicazioni storiche quali Detective Comics e Action Comics sono distribuite ricominciando la numerazione dal numero uno (evento mai accaduto dal loro debutto negli anni '30).

Si tratta del secondo rilancio radicale messo in atto dalla DC Comics, dopo quello del 1985-1986 con la saga Crisi sulle Terre infinite.

Come accaduto negli anni ottanta, però, si compie l'errore di non stabilire chiaramente quali avvenimenti della decennale storia dei personaggi sono ancora canonici e quali sono rimasti fuori dalla nuova continuity.

L'evento creato per dare una giustificazione narrativa a questo azzeramento di continuity è stato Flashpoint, cui seguì la nascita del nuovo universo narrativo, denominato The New 52 in quanto vengono lanciate 52 nuove serie mensili.

In contemporanea alla distribuzione nelle fumetterie, gli albi vengono resi disponibili il giorno stesso anche in versione digitale.

La prima serie delle Nuove 52 ad essere distribuita è quella sulla Justice League, a ribadire l'importanza storica che il team riveste all'interno delle strategie editoriali della DC. La data di copertina è ottobre 2011 e a curarne i testi è Geoff Johns, mentre i disegni sono affidati a Jim Lee e Scott Williams.

Johns e Lee, insieme al redattore Dan DiDio sono gli ideatori del nuovo progetto e lo stesso Lee è responsabile graficamente del restyling dei costumi e dei personaggi, visibilmente più giovani rispetto alle loro versioni pre-Flashpoint.

In questa nuova continuity tutti i supereroi DC sono infatti in circolazione da non più di 5 anni e non c'è più distinzione tra le generazioni della Golden Age e quelle successive.

Quindi non è mai esistito il gruppo della Justice Society of America operativo durante la seconda guerra mondiale, che nella linea temporale originale era tra l'altro l'ispiratore e il modello per la stessa Justice League.

Non vi è neanche più spazio per la nuova generazione di eroi anni novanta quali ad esempio il terzo Flash (Wally West), il nuovo Lanterna Verde Kyle Rayner o il nuovo Starman (Jack Knight).

Si assiste quindi ad una compressione della storia del DC Universe che porta ad una semplificazione delle dinamiche tra i personaggi e ad un conseguente appiattimento del contesto narrativo.


Lo stesso Geoff Johns, nel 2016, arriva a rimpiangere (anche se non rinnegare) l'azzeramento della continuity, decisione che porterà con Rebirth al ripristino di gran parte della storia decennale dei supereroi DC.

I primi sei albi si svolgono cinque anni nel passato (rispetto alle altre serie The New 52) e narrano le origini di questa nuova League.

La minaccia che porta alla formazione del team arriva da Darkseid e la squadra è formata da Superman, Batman, Wonder Woman, Flash (Barry Allen), Lanterna Verde (Hal Jordan), Aquaman e Cyborg.

A partire dal n. 7 le vicende si spostano nel presente. Jim Lee lascia i disegni dopo il n. 12 e la serie si trova a non avere più un punto di riferimento artistico e stilistico, mentre Geoff Johns ne cura i testi fino al cinquantesimo numero.

Dopo il successo iniziale, le vendite e il consenso calano e la serie chiude con il numero 52 (agosto 2016), gli ultimi due albi vedono ai testi Dan Abnett (n. 51) e Dan Jurgens (n. 52). A partire dal rilancio post-Flashpoint, la DC si propone l'obbiettivo di pubblicare 52 serie mensili regolari, ma questo proposito rimane difficile da mantenere nel corso del tempo (anche per le chiusure dei titoli di scarso successo), optando poi anche per numeri speciali e miniserie per completare il parco testate[56]. A partire da Justice League n. 40 (giugno 2015) il banner The New 52 viene definitivamente abbandonato.

Nel 2013 si assiste ad un importante cross-over con altri titoli legati a Justice League dal titolo Trinity War in cui si riprende il personaggio di Pandora, legato agli eventi che hanno portato alla nuova continuity del reboot del 2011[56]. Pandora, insieme a Phantom Stranger e Question, forma la "Trinity of Sin" (o "trinità del peccato"), anche se il significato di questa unione e i loro scopi non vengono chiariti in maniera convincente e coerente da Johns.


Alla fine della storia (n. 23) si assiste all'arrivo del Sindacato del crimine proveniente dalla terra parallela denominata Terra 3.


Si tratta delle versioni malvagie e contorte della Justice League e gli avvenimenti portano alla miniserie Forever Evil, il primo company-wide crossover dopo Flashpoint. I tie-in con la serie riguardano gli albi dal 24 al 29 e ci proiettano in una terra dominata dai supercriminali con una resistenza capeggiata da Lex Luthor.

Il punto di riferimento per delineare i componenti del Sindacato del Crimine è la graphic novel JLA: Earth 2 di Grant Morrison e Frank Quietly (pubblicata nel 2000).

Ai membri quali Ultraman, Owlman, Superwoman, Power Ring e Johnny Quick, si aggiungono per la prima volta le versioni malvagie di Firestorm (denominata "Deathstrom") e quella di Shazam (conosciuto anche come "Capitan Marvel"), il quale si tramuta da essere normale in supercriminale con l'invocazione "Mazahs" (versione distorta di "Shazam").


Nei numeri dal 30 al 34 (giugno-dicembre 2014) viene introdotta la versione post-Flashpoint della Injustice League[57], originariamente ideata sulle pagine della serie Justice League International da Keith Giffen. La nuova "Lega dell'Ingiustizia" viene formata da Lex Luthor.

Successivamente abbiamo l'arco narrativo The Amazo Virus, nei nn. 35-39, dove la League si trova ad affrontare la minaccia di un nuovo virus creato dalla LexCorp.

A questo segue l'ultimo e più ambizioso story-arc di Geoff Johns sulla Justice League, si tratta della storia Darkseid War, serializzata in 11 albi, dal n. 40 al n. 50.

Nella storia l'autore si confronta con i personaggi della saga del Quarto Mondo ideati da Jack Kirby negli anni settanta. La nemesi è qui rappresentata dal semidio Darkseid.

Nonostante quest'ultimo tentativo di dare spunti d'interesse alla serie, i lettori persi durante il lungo run di Johns non sono più recuperabili e la serie si avvicina all'ennesimo reboot.


Gli ultimi due albi sono affidati ad Abnett e Jurgens e servono solo a raggiungere il simbolico n. 52, numero simbolo de "I Nuovi 52" e ora epilogo dell'intero progetto editoriale.

Durante gli anni del progetto The New 52 vengono lanciate diverse serie spin-off o, comunque, ispirate dalla serie principale del gruppo. L'editore cerca di massimizzare a livello commerciale il successo e il clamore suscitato inizialmente della Justice League del duo Johns-Lee e sfrutta quindi il "brand" del celebre gruppo per distribuire nuove serie regolari.

Un'operazione di questo tipo collegata al team non accadeva dai primi anni novanta e li supera per numero di titoli.

Già il mese successivo (data di copertina novembre 2011) vengono distribuite due nuove serie regolari, ovvero Justice League Dark e Justice League International (vol. 3).

La prima presenta un gruppo totalmente nuovo di Leaguers, formato da personaggi che provengono da serie Vertigo o che agisco nell'ambito del misticismo.

Il gruppo iniziale è formato da John Costantine (dalla serie Hellblazer), Deadman, Madame Xandu, Shade, the Changing Man, Zatanna.

La serie viene affidata per i primi numeri a Peter Milligan, autore spesso impegnato per l'etichetta Vertigo, e a Jeff Lemire per i nn. 0,9-23.

La serie ha un discreto successo ma chiude con il n. 40 (maggio 2015)[59]. Justice League Dark serve inoltre da ispirazione per un lungometraggio d'animazione distribuito per il mercato home video.

La terza incarnazione della Justice League international riscuote invece meno successo e chiude dopo soli 12 albi, l'ultimo numero ha data di copertina dicembre 2012.

I testi sono affidati a Dan Jurgens che getta le basi per la formazione del gruppo sul modello della serie originale di Keith Giffen e Jean Marc DeMatteis.

Abbiamo quindi un gruppo di supereroi che si unisce sotto l'egida e il controllo delle Nazioni Unite 5 anni dopo la nascita della Justice League originale (secondo la nuova continuity post-Flashpoint).

Il gruppo è formato da Booster Gold, Fire, Guy Gardner, Rocket Red, Vixen, August General in Iron. Nonostante vi siano diversi membri della JLI originale, la serie non riscuote però lo stesso successo di quella degli anni ottanta.




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Questa tendenza si ripete per gli altri spin-off e dimostra un progressivo calo d'interesse per la Justice League.

Nel 2013 viene riproposto lo storico titolo Justice League of America, qui alla sua terza serie (o vol. 3). Lo stesso Geoff Johns si incarica di scriverne i testi, affiancato dagli autori canadesi Jeff Lemire e Matt Kindt.

Il primo albo esce con decine di copertine variant, ognuna rappresentante una bandiera di uno stato degli USA, il tutto accompagnato da una grande campagna di marketing. La serie chiude però con il n. 14 (luglio 2014).

Sempre nel 2014 viene lanciata l'ennesima nuova serie regolare denominata Justice League United che presenta, nel primo story-arc, la formazione della Justice League of Canada e i testi sono affidati ad uno scrittore canadese quale Jeff Lemire.

Si conclude dopo 16 numeri nel febbraio 2016. Nell'estate del 2015 si cerca di rilanciare il titolo Justice League of America ripartendo dal n. 1 e dando pieno controllo creativo a Bryan Hitch che aveva già lavorato sul gruppo insieme a Mark Waid sulla serie JLA con risultati altalenati e polemiche con lo stesso Waid.

Adesso ha modo di dare una sua visione del team ma la serie chiude, per scelte editoriali e ritardi sulla realizzazione degli albi, l'ultimo, il n. 10, esce nel 2017.

Hytch sembra però convincere i dirigenti della DC che gli affidano la nuovissima serie della Justice League rinata sotto il progetto DC Rebirth.



***
Justice League: Rebirth (2016-2018)
***


Il reboot dell'universo DC iniziato nel 2011 con l'intento di rinnovare i personaggi della casa editrice non riscosse il successo sperato, nonostante un buon risultato nelle vendite soprattutto nel primo biennio. La stessa Justice League, ripartita dal n. 1 nel 2011 con ai testi Geoff Johns e alle matite Jim Lee ha progressivamente perso lettori, al pari delle altre serie del progetto The New 52. Lo stesso Geoff Johns, principale responsabile creativo, ha ammesso che azzerare la continuity dei personaggi ha tolto in parte l'aspetto mitologico che circonda le icone di questo universo fumettistico.

La DC ha quindi deciso di operare un rilancio del parco testate integrando le storie del passato (soprattutto del periodo post-Crisis, quindi dopo il 1986) con quanto accaduto sulle nuove serie dell'ultimo quinquennio.

Dopo la pubblicazione dell'albo singolo Justice League: Rebirth (del 6 luglio 2016), viene quindi lanciata una nuova serie dal titolo Justice League che ritrova ai testi Bryan Hitch e ai disegni Tony Daniel.

Hitch stava già realizzando una serie sul supergruppo iniziata l'anno prima e che porta a termine nel corso del 2016. La nuova serie è quindicinale (distribuita dal 20 luglio) e vede un prezzo di copertina più contenuto ($2.99 invece di $3.99). Le dinamiche del gruppo sono cambiate in seguito alla revisione della continuity.

Torna il Superman pre-Flashpoint (che si era sposato e ora ha un figlio), mentre è morto il Superman introdotto da Grant Morrison dopo Flashpoint.

Questo destabilizza un team che vede l'arrivo di due debuttanti come Lanterne Verdi, ovvero Jessica Cruz e Simon Bazz, una Wonder Woman incerta sulle sue origini e Flash (Barry Allen) che comincia ad avere memorie della sua storia passata (pre-Flashpoint). A questi si aggiungono Batman e Cyborg[66].

A fine 2016 viene introdotta una versione finora inedita della League, ovvero la Justice League of China.

I membri appaiono sulla serie regolare New Super-man che vede come protagonista un "superuomo" creato da un misterioso ministero governativo.

Il soggetto si chiama Kenan Kong e l'esperimento che lo riguarda risponde alle necessità di avere un Superman cinese da parte della leadership dello Stato. Sin da subito vengono introdotte altre versioni cinesi dei supereroi statunitensi, quali Wonder Woman, Batman e un sidekick robotico dal nome Robinbot.

Questi divengono i membri fondatori della Justice League of China e l'importanza del supergruppo all'interno della serie porta ad un cambiamento del titolo dell'albo, che diviene New Super-man and the Justice League of China a partire dal n. 20 (distribuito il 14 febbraio 2018).

Nel febbraio 2017 viene lanciata una serie spin-off che riprende il titolo classico Justice League of America, qui alla sua quinta serie dal 1960.

L'albo nasce dalla miniserie Justice League Vs Suicide Squad, e viene preceduta dall'albo singolo Justice League of America: Rebirth n. 1 (distribuito l'8 febbraio).

Il gruppo viene assemblato da Batman e il line-up è formato da Black Canary, Killer Frost, The Ray, Vixen, The Atom e Lobo (nella sua versione anni novanta plasmata da Simon Bisley).

Quest'ultimo rappresenta l'imprevedibilità e instabilità di questa incarnazione della League che viene infatti pubblicizzata come "the roughest, the toughtest Justice League of all time!". I testi sono affidati a Steve Orlando e i disegni a Ivan Reis e Joe Prado.

La prima minaccia affrontata sono il gruppo degli Extremists, supercriminali provenienti da una realtà parallela e il cui obbiettivo è una dittatura globale che prevede la soppressione di ogni forma di dissenso.

Si tratta del team creato da Keith Giffen e Jean Marc DeMatteis nei primi anni novanta sulla serie Justice League Europe e sono versioni DC di alcuni dei principali supervillain della rivale Marvel.

La serie Justice League Rebirt (o Justice League vol. 3[2]) chiude con il n. 43 (data di copertina giugno 2018) al termine dello story-arc Justice Lost di Christopher Priest e Pete Woods.


Nello stesso mese chiude lo spin-off Justice League of America (vol. 5) con il n. 29, di Steve Orlando (testi) e Hugo Petros (disegni).




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Justice League Post-rebirth (dal 2018)




Nel 2018 la casa editrice va incontro a sostanziali cambiamenti a livello dirigenziale.


Dal mese di marzo Diane Nelson non è più Presidente della DC Entertainment e perde ogni suo ruolo all'interno del gruppo Warner Bros., ufficialmente si prende un periodo sabbatico.

Il suo braccio destro Geoff Johns, anch'esso presidente e massimo responsabile creativo della DC, viene deposto dai suoi incarichi pur rimanendo all'interno della casa editrice con il ruolo di scrittore di fumetti e redattore. Questi viene privato inoltre del suo ruolo di responsabile degli adattamenti cinematografici dei supereroi DC di cui è stato inoltre responsabile in ruolo di co-sceneggiatore e produttore.

Ufficialmente rimane come consulente per lo sviluppo dell'universo cinematografico DC e sarà ancora presente in veste di produttore e co-sceneggiatore del film Aquaman (in uscita a dicembre 2018), Wonder Woman 1984 e Green Lantern Corps, entrambi in produzione nel momento del cambiamento dei ruoli direttivi.

Johns paga indubbiamente la delusione degli incassi del film sulla Justice League del 2017 e il disappunto della critica e degli stessi lettori per la gestione del DC Extended Universe.

A livello editoriale si cominciano a sentire le prime ripercussioni già nel corso del 2018 e la Justice League e molti altri titoli risentono della necessità dell'ennesimo ricambio e rilancio. La serie legata all'evento DC Rebirth chiude con il n. 43 (distribuito il 18 aprile) e si decide di pubblicare una nuova serie regolare (dal n. 1) affidata a Scott Snyder (testi), Jim Cheung e Mark Morales (disegni), pubblicata dal 6 giugno.

Come ponte tra le due pubblicazioni esce la miniserie di 4 numeri Justice League: No Justice; Braniac recluta il gruppo per combattere un nuovo nemico che sta attaccando il suo pianeta d'origine, integrando la squadra con altri personaggi come Zatanna, Dottor Fate, Sinestro, Lex Luthor, Deathstroke, Robin (Damian Wayne), Beast Boy e Harley Quinn; al rifiuto iniziale, l'androide dichiara che l'attacco è conseguenza della rottura del Muro della Sorgente, il confine invalicabile dell'universo nella dimensione della Terra 52, avvenuta a conclusione del crossover Dark Night: Metal.

A tale scopo, Braniac organizza i membri dividendoli in 4 squadre separate: Wonder (Wonder Woman, Dottor Fate, Zatanna, Raven e Etrigan) composta da mistici, Entropy (Batman, Luthor, Deathstroke, Lobo e Beast Boy) composta da coloro che sfruttano il caos, Mystery (Superman, Martian Manhunter, Starfire, Starro e Sinestro) composta da alieni e Wisdom (Harley Quinn, Robin, Ryan Choi alias il nuovo Atom, e Cyborg) composta da geni (Quinn era una nota psichiatra prima di essere plagiata dal Joker).

Tuttavia, la missione verrà prima ostacolata da Amanda Waller sulla Terra, dove la donna trova il modo di colpire Braniac, e poi modificata da dagli stessi membri quando capiscono che Braniac voleva solo liberare il proprio clone Vrel Dox per farne la nuova incarnazione di se stesso.

Oltre alla nuova serie regolare Justice League di Scott Snyder formata da Superman, Batman, Wonder Woman, Flash II (Barry Allen), Aquaman, Martian Manhunter, Cyborg, Hawkgirl II (Kendra Shiera Sanders), escono nel mese di luglio 2018 due serie spin-off.

La prima è Justice League Odyssey, formata da Cyborg, Starfire, la green lantern Jessica Cruz, e Azrael (personaggio creato negli anni novanta per divenire il nuovo Batman nella saga Knightfall). Lo scopo di questa League è quello di affrontare minacce cosmiche.

La seconda in uscita è la nuova versione di Justice League Dark (in origine serie de I Nuovi 52) formata da Wonder Woman, Zatanna, Swamp Thing, Man-Bat e Detective Chimp. Il loro scopo è affrontare minacce di origine mistica.



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Crossover con altri editori e/o franchise




La DC Comics ha permesso che si realizzassero storie della Justice League nelle quali il team incontra personaggi pubblicati da altre case editrici o provenienti da franchise nati non nel mondo dei fumetti.


Queste opere prendono il nome di intercompany crossover, ovvero crossover tra due diverse case editrici.

Il primo progetto a prendere forma non poteva che essere l'incontro con il supergruppo Avengers della rivale Marvel Comics.

L'idea nasce nel 1979 ma la realizzazione e pubblicazione dell'atteso crossover avviene solo nei primi anni duemila con la miniserie JLA/Vendicatori.

Nel frattempo i primi intercompany crossover ad essere realizzati e distribuiti sono quelli con case editrici indipendenti quali la Image Comics e la Dark Horse a fine anni novanta.

Nel corso del tempo arrivano anche le collaborazioni con la casa editrice kuwaitiana Teshkeel Comics e i Boom!Studios oltre alla già citata Marvel Comics.

Il primo intercompany crossover ad essere pubblicato arriva nel 1997 grazie alla collaborazione con la Image Comics. Si tratta di un albo unico in formato prestige di 64 pagine.

Il titolo è JLA/WildC.A.T.s - Crime Machine ed è realizzato da Grant Morrison (testi), Val Semeiks (matite), Kevin Conrad e Ray Kryssing (chine).

Morrison si trovava a gestire la serie regolare della Justice League, allora denominata JLA mentre i rapporti tra la DC e Jim Lee (creatore del team WildC.A.T.s) erano molto buoni e avrebbero portato entro un anno all'assorbimento dei Wildstorm Studios da parte della stessa DC.


Fino al 1998 questi studios e i suoi personaggi erano stati parte della Image, una delle pietre fondanti della casa editrice indipendente fondata nel 1992 nonché del suo successo ma Jim Lee, in seguito al crash delle vendite di metà anni novanta, decise di ripararsi sotto l'ombrello della Warner Bros. (corporation e colosso dei media proprietaria della DC Comics).

JLA/Witchblade n. 1, secondo crossover realizzato con un personaggio della Image.
Questa volta si tratta della supereroina Witchblade (alterego dell'italo-americana Sara Pezzini) creata nel 1995 da Marc Silvestri e pubblicata per l'imprint Top Cow Productions. Gli autori sono Len Kaminski (testi), Mark Pajarillo (matite), Walden Wong (chine), data di copertina: dicembre 2000.


JLA Versus Predator, albo unico in formato prestige, pubblicato in collaborazione con la Dark Horse Comics, data di copertina: gennaio 2001.


Si assiste al primo crossover tra la Justice League e il protagonista di un franchise cinematografico quale Predator, reso celebre dal film del 1987 con Arnold Schwarzenegger e vari sequel. Gli autori del fumetto sono John Ostrander (testi) e Graham Nolan alle matite


Quest'ultimo, come disegnatore, ha raggiunto un notevole successo negli anni novanta lavorando sulla storica serie di Batman Detective Comics, coadiuvato ai testi da Chuck Dixon. I due sono, tra l'altro, responsabili della creazione del supercriminale Bane.


JLA/Vendicatori: miniserie di 4 numeri in formato prestige, pubblicata in accordo con la Marvel Comics. I numeri 1 e 3 sono denominati JLA/Avengers e i nn. 2 e 4 Avengers/JLA.

Gli autori sono Kurt Busiek (testi) e George Pérez (disegni), e gli albi sono pubblicati tra settembre 2003 e marzo 2004. Il progetto ha avuto una gestazione lunga e travagliata, iniziata nel 1979 quando una prima stesura della trama viene affidata a Gerry Conway e George Perez ne realizza una ventina di pagine. La realizzazione dell'opera viene però bocciata nei primi anni ottanta dal Redattore Capo della Marvel Jim Shooter.

Grazie al sostegno e attesa dei lettori continuano a circolare voci sulla eventuale ripresa del progetto nel corso degli anni novanta. Nei primi anni duemila Kurt Busiek (reduce da un ciclo di storie su The Avengers) e Mark Waid (al lavoro sui testi di JLA) cominciano a collaborare ad una nuova storia e George Perez è ancora interessato a realizzarne i disegni.

In seguito ad un accordo esclusivo con l'editore indipendente Crossgen, Waid esce dal progetto ma il duo Busiek-Perez riesce a completare un evento editoriale atteso 24 anni.

Il successo è clamoroso e la storia viene particolarmente apprezzata dai lettori più affezionati in quanto la trama ha diversi rimandi alla continuity di entrambi gli universi fumettistici.

A fine 2004 la DC pubblica una edizione speciale del crossover, raccolto in due volumi cartonati slipcase. Il secondo volume contiene le pagine disegnate da Perez nel 1983 e mai pubblicate prima.


JLA/Cyberforce: secondo crossover con la Top Cow Productions (imprint della Image Comics). La storia viene pubblicata in un albo unico di 48 pagine con data di copertina gennaio 2005.

Gli autori sono Joe Kelly (testi), Doug Mahnke (matite) e Norm Rapmund (chine). La Justice League incontra per la prima volta un supergruppo di una casa indipendente quale la Image.

Si tratta della Cyberforce, team creato nel 1992 da Marc Silvestri insieme al fratello Eric e alla fidanzata Cinthya Sullivan.

I membri del gruppo sono esseri potenziati ciberneticamente e fanno la loro prima apparizione in una miniserie di 4 numeri pubblicata tra il 1992 e il 1993, a cui si aggiunge un numero zero distribuito dopo la fine della miniserie.

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Justice League of America/I 99 o anche JLA/The 99 (come stampato in copertina): miniserie di 6 numeri pubblicata tra il 2010 e il 2011, in copertina è presente l'anagramma JLA (simile a quello della serie anni novanta) per indicare la Lega della Giustizia.

Si tratta del primo (e finora unico) crossover tra la Justice League e un team di supereroi di una casa editrice non statunitense. La serie I 99 è infatti pubblicata dalla casa editrice kuwaitiana Teshkeel Comics.

I 99 sono un gruppo di persone con superpoteri generatisi dall'influenza di 99 pietre, rappresentanti di tutti i valori e le virtù degli esseri umani e che coincidono con i 99 nomi con cui viene identificato Allah nel Corano.

I componenti dei 99 vengono da diverse etnie e tradizioni religiose e culturali, a rappresentare l'universalità di principi quali l'eroismo e la fratellanza. Gli autori del crossover sono Fabian Niciezia e Stuart Moore (testi) - Tom Derenick (matite) - Drew Geraci (chine).



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view post Posted on 23/7/2023, 06:22     Top   Dislike
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Justice League/Power Rangers: miniserie di 6 numeri distribuita dall'11 gennaio 2017.

Pubblicata in collaborazione con la Boom!Studios, detentrice dei diritti per la pubblicazione di fumetti sul franchise dei Power Rangers e realizzata da Tom Taylor (testi) e Stephen Byrne (disegni).

Nel 2017 esce un adattamento cinematografico sulla celebre serie televisiva degli anni novanta nata da un mash-up con uno show televisivo giapponese e ora riportata in vita grazie ad un blockbuster che vuole puntare sulla nostalgia e, contemporaneamente, rivitalizzare il brand Power Rangers.

Nello stesso anno, a novembre, è in uscita l'atteso lungometraggio sulla Justice League, per la prima di fronte alla trasposizione cinematografica.

La DC e la Boom!Studios cercano di capitalizzare sull'hype intorno ai due gruppi per dare vita al primo team-up che vede i Leaguers confrontarsi con degli eroi nati dallo schermo televisivo e non sulla carta stampata.

Lo spunto per l'incontro avviene in seguito ad un incidente che altera i teletrasporti del Command Center in Angel Groove (nell'universo narrativo dei Power Rangers) e Zack è catapultato nell'Universo DC dove viene inizialmente creduto un villain da Batman.


Injustice vs. He-Man and The Masters of the Universe: miniserie di 6 numeri scritta da Tim Seeley e disegnata da Freddie E. Williams II, pubblicata dal 18 luglio 2018.

La Justice League incontra i personaggi del franchise He-Man e i dominatori dell'universo, nato nei primi anni ottanta da una serie di action figure della Mattel e l'omonima serie televisiva d'animazione.

Il crossover non avviene però con la Lega della Giustizia dell'universo principale dei supereroi DC, ma con quella protagonista della serie Injustice e facente parte di una realtà alternativa denominata Injustice Universe.

I supereroi di questo universo, capitanati da Batman, si rivolgono al principe Adam di Eternia per ottenere aiuto contro il feroce dittatore che domina la loro Terra, ovvero una versione distorta di Superman.


Black Hammer/Justice League: Hammer of Justice: miniserie di 5 numeri scritta da Jeff Lemire e disegnata da Michael Walsh[83]. La Justice League incontra il gruppo creato dall'autore canadese Jeff Lemire per la casa editrice Dark Horse Comics e pubblicato dal 2015.

La serie ha generato diversi spin-off che hanno portato alla formazione del "Black Hammer Universe", caratterizzato da diversi stilemi narrativi e personaggi che riescono a fondere situazioni tipiche sia della Silver Age DC e sia del periodo revisionista post-Crisis.

L'incontro con la Justice League consacra questo nuovo universo supereroistico di Jeff Lemire e viene presentato dalle due case editrici come "The Ultimate Crossover Event of 2019!" (ovvero il crossover evento definitivo del 2019). Il primo albo viene distribuito il 3 luglio 2019.

 
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