Dopo Crisi Infinita (2006-2011)
Nel 2006 il presidente Paul Levitz, coadiuvato dallo scrittore Geoff Johns e dall'artista/autore Jim Lee, concretizza la pubblicazione dell'ambiziosa opera che si pone come sequel di Crisi sulle terre infinite nell'anno del trentennale di questa prima saga interconnessa ad un intero universo narrativo.
Il titolo del nuovo universe-wide crossover è Infinite Crisis (ovvero Crisi Infinita) con l'intento di riportare "ufficialmente" in essere il multiverso come struttura portante del DC Universe. La miniserie è affidata a Geoff Johns (ai testi) e Phil Jimenez (alle matite).
L'artista ha uno stile molto dettagliato e ricco di particolari, simile a quello di George Perez, autore negli anni ottanta di Crisi sulle terre infinite.
In quell'opera si assisteva alla fine del primo Multiverso DC con il collasso della continuity DC in un'unica linea temporale, senza più l'opzione di avventure ambientate in terre parallele e/o universi alternativi.
Di fatto però già negli anni novanta si ha la reintroduzione di realtà parallele o di storie al di fuori della continuity ufficiale, tra l'altro etichettate dal banner Elseworlds in copertina.
La stessa Justice League si era ritrovata ad affrontare la sua controparte malvagia, originaria dell'universo alternativo denominato Terra 3, e questo in una graphic novel di fine anni novanta.
L'opera in questione è JLA: Earth 2 di Grant Morrison e Frank Quietly. Crisi Infinita viene strutturata come miniserie con collegamenti e ripercussioni su tutte le serie supereroistiche della DC Comics con una pianificazione editoriale e diramazioni narrative paragonabili se non maggiori a quelle dell'opera originaria, di cui però rappresenta un punto di inversione.
I personaggi iconici che compongono il gruppo più celebre della casa editrice sono inevitabilmente coinvolti e si prestano ad un rinnovamento e rilancio della serie, ormai in declino di vendite da un quinquennio.
Le radici della nuova Justice League sono però da ricercare nella miniserie Identity Crisis, pubblicata tra il 2004 e il 2005, scritta da Brad Meltzer e disegnata da Rags Morales.
L'opera risulta essere un inaspettato successo editoriale e convince il presidente Levitz a dare il via libera per Crisi Infinita. L'opera del duo Meltzer-Morales non è però un universe-wide crossover, nonostante l'utilizzo del termine Crisis, si tratta invece di una storia più strettamente legata alle vicende dei membri della Justice League, con particolare attenzione per i personaggi secondari.
Meltzer ottiene la piena fiducia dell'editore per prendere le redini della nuova Justice League of America, ai disegni viene affidato Ed Benes.
La nuova serie esce sulla scia degli eventi della saga Crisi Infinita del 2006, della conseguente ristrutturazione della continuity e dal fatto che tutti gli eventi delle serie pubblicate subiscono un salto in avanti di un anno.
Gli eventi di questo periodo saranno poi ripercorsi nella serie 52. Durante questo periodo di transizione si rafforza la centralità di tre supereroi quali Superman, Batman e Wonder Woman, la Trinità della DC Comics.
Nel prologo alla nuova serie, il n. 0 del settembre 2006, Meltzer mette al centro della rinata Justice League queste tre icone e se ne sottolinea l'importanza come pietra angolare della storia del gruppo.
In questo modo si assiste però ad un retcon della continuity del team, in quanto Superman e Batman non sono mai stati dei perni della League ma il vero spirito del gruppo (ed elemento di continuità storica) è Martian Manhunter, che d'ora in poi perderà questa sua peculiarità.
Negli anni duemila la DC vuole fortemente puntare sui suoi elementi più popolari: Superman, Batman e Wonder Woman. La formazione di Brad Meltzer è composta da: Superman, Batman, Wonder Woman, Black Canary, Red Tornado, Red Arrow (ovvero Roy Harper, ex-sidekick di Green Arrow), Black Lightning, Vixen (presa dal periodo della Justice League Detroit), e Hawkgirl.
Come si può notare non mancano personaggi secondari e sidekick a fare da contorno ai Big Guns dell'editore. Tra l'altro Meltzer tradisce da subito la nuova linea editoriale che vorrebbe puntare sui personaggi celebri, da Superman a Flash, ma si attiene a quello che era già stato il suo approccio nella miniserie Identity Crisis, cioè l'attenzione ai supereroi di secondo piano.
La sua prima storyline, che arriva a coprire un arco di 6 albi (dal n. 1 al n. 6, ottobre 2006-aprile 2007), si intitola The Tornado's Path e verte sulla ricostruzione/retcon della storia del sintezoide Red Tornado (un omologo DC della Visione della Marvel).
La storia è però eccessivamente diluita e didascalica nel suo voler ristabilire una precisa continuity per un personaggio che non attira lettori occasionali e non entusiasma neppure i core-fan del team. Il n. 7 serve da epilogo e introduce due nuovi quartier generali per il gruppo: il primo è un satellite, già visto nelle storie del periodo Bronze Age, il secondo è la Hall of Justice, presa direttamente dalle serie a cartoni animati Super Friends. Gli albi nn. 8-10 sono un crossover con la nuova serie della Justice Society of America (post-Crisi Infinita), il titolo: The Lightning Saga.
La storia manca dell'epicità necessaria agli incontro tra due gruppi storici quali la JLA e la JSA, d'altra parte non viene neppure menzionato il termine Crisis, termine-simbolo delle lotte affrontate dai due team sin dagli anni sessanta. Gli ultimi due albi di Meltzer deludono ulteriormente.
Il n. 11 (settembre 2007), illustrato da Gene Ha, ha come protagonisti Red Arrow e Vixen, due comprimari nelle saghe della League.
L'ultimo (il n. 12 dell'ottobre 2007) vede i membri del gruppo durante le ore di ozio e inattività.
Il run di Meltzer si chiude quindi sottotono e lasciando un vuoto di idee e concetti a cui potersi agganciare per i nuovi autori, l'enorme successo ottenuto da Identity Crisis non si è ripetuto e la nuova serie Justice League of America è già in difficoltà.
La scelta come successore di Brad Meltzer ai testi della serie è peculiare in quanto ricade sullo scrittore afroamericano Dwayne McDuffie, poco popolare nel 2006, ma che aveva ricevuto una certa attenzione da parte dei media nei primi anni novanta.
Nel 1993 è infatti il cofondatore, insieme a Denys Cowan, della Milestone Media.
Si tratta di una casa editrice che ha lo scopo di pubblicare serie di supereroi di origine non caucasica, proponendo scrittori e disegnatori di diverse etnie[48]. McDuffie si era fatto portavoce delle critiche verso il modo in cui venivano presentati i personaggi di origine asiatica, afroamericana e latina in generale o comunque estranei alle etnie indoeuropee.
Questi supereroi erano tendenzialmente stereotipi delle loro culture e mancavano di un background accurato e un approfondimento psicologico che andasse oltre il colore della pelle, questo stando alle dichiarazioni di McDuffie[48]. Grazie ad un accordo con la presidente Jenette Khan e il suo vice Paul Levitz, i fumetti Milestone vennero distribuiti dalla DC.
Le prime 4 serie ad essere pubblicate furono Hardware, Blood Syndicate, Icon e Static ma non ottennero il successo sperato e l'editore non superò la crisi di vendite che ha colpito il mercato fumettistico a partire dal 1996. Adesso grazie forse all'amicizia e considerzaione di Levitz (ora Presidente) e al buon lavoro di editor della serie animata sulla Justice League, McDuffie ha l'arduo compito di riportare gli albi del gruppo tra i più venduti del nuovo millennio.
L'impresa è però più ardua del previsto, il mercato è sempre più competitivo e le ingerenze degli editor della stessa DC finiscono per sabotare il lavoro di Dwayne.
Il primo albo è uno speciale dal titolo Justice League Wedding Special del novembre 2007. Per l'occasione si celebrano le nozze evento tra Green Arrow e Black Canary, all'epoca personaggi non ancora resi celebri dalle serie televisive uscite negli anni successivi (trasmesse da The CW).
I primi tre albi della serie gestiti dal nuovo autore (nn. 13-15, novembre 2007-gennaio 2008) sono poi dedicati alla reintroduzione nel team di Firestorm.
Ancora una volta si commette quindi l'errore di iniziare un nuovo run della League puntando i riflettori su personaggi secondari e di poca suggestione per la maggior parte dei lettori.
Lo stesso era capitato con Meltzer che iniziò il suo ciclo con una lunga saga (in 6 parti+epilogo) incentrata su Red Tornado, in parte responsabile della falsa partenza della nuova Justice League of America (vol. 2).
A partire dal n. 16, McDuffie perde la possibilità creare storyline che gli garantiscano libertà creativa.
Il n. 16 serve infatti da albo tie-in (di congiunzione) con la miniserie Tangent: Superman's Reign, opera ambientata nel Tangent Universe (universo alternativo della DC).
I nn. 17-19 vedono poi ai testi Alan Burnett che delinea una storia che serve da prologo a Countdown to Final Crisis.
La Crisi finale dell'universo DC è una specie di seguito di Crisi infinita e dovrebbe chiudere una trilogia di universe-wide crossover iniziata con Crisi sulle Terre Infinite del 1985-1986.
L'importanza dell'evento, la cui funzione è quella di attirare nuovi lettori verso l'universo fumettistico DC, condiziona però in maniera negativa la gestione dei personaggi della Lega della Giustizia. Tra l'altro l'evento prevede la morte di Batman, l'abbandono di Superman e Wonder Woman, e Black Canary che prende il comando del gruppo.
Pretesto per La Lanterna Verde Hal Jordan di lasciare anche lui la JLA, per fondarne un'altra, dando origine allo spin-off Justice League: Cry for Justice (miniserie di 7 albi, settembre 2009-aprile 2010). McDuffie arriva a polemizzare pubblicamente con la sua casa editrice nella seguita rubrica online Life in the Gutters del giornalista Rich Johnston.
Le sue lamentale riguardano l'ingerenza degli editor, l'impossibilità a gestire i personaggi (soprattutto quelli iconici quali Batman e Superman), i continui rimaneggiamenti dei team artistici e l'utilizzo della serie come piattaforma per lanciare crossover tra le serie del multiverso DC e spingere l'attenzione su personaggi di secondo piano[49]. Questo tipo di problematiche non sono certo una novità, ma erano già emerse negli anni settanta soprattutto con lo storico scrittore Gerry Conway e diversi altri.
Adesso però, le dichiarazioni pubbliche di McDuffie non possono essere tollerate e, per la prima volta con forma ufficiale, uno scrittore della Justice League viene licenziato.
I nn. 35-37 sono affidati al veterano Len Wein, nei quali introduce una nuova versione della Royal Flush Gang, e dal n. 38 (del dicembre 2009), James Robinson diviene il nuovo scrittore regolare della serie, già impegnato sulla miniserie Justice League: Cry for Justice[51]. Come disegnatore gli viene affiancato Mark Bagley, divenuto celebre alla rivale Marvel per il lungo ciclo di storie della serie Ultimate Spider-Man realizzata con Brian Michael Bendis.
I primi albi di Robinson sono condizionati dai crossover in corso all'interno del DC Universe. I nn. 39-40 sono collegati a Blackest Night, il n. 43 è un tie-in della saga Rise and Fall incentrata su Green Arrow, mentre dal n. 44 al n. 48 (luglio-ottobre 2010) sono collegati a Brightest Day, crossover sequel di Blackest Knight.
I nn. 45-48, in particolare, si intrecciano a loro volta con le vicende della serie Justice Society of America per la saga The Darkest Things. James Robinson gode di una certa libertà creativa a partire dal n. 50 (del dicembre 2010) con l'arco narrativo denominato Omega in cui riprende il Sindacato del Crimine, nemesi e versione speculare della League proveniente da una terra parallela.
La storia non è particolarmente originale e sfrutta un'idea ormai più volte sfruttata nel Multiverso DC (ripristinato con Crisi Infinita).
Nei nn. 54-59 (aprile-settembre 2011), Robinson compone la sua storia più ambiziosa con la saga Eclipso Rising, dove si ripropone il villain Eclipso, responsabile della morte della quinta incarnazione di Starman, personaggio che sarà poi rilanciato dallo stesso Robinson con grande successo di critica e (parzialmente) di lettori. Insieme ad Eclipso sono protagonisti diversi personaggi del "mondo soprannaturale" della DC quali lo Spettro, Zauriel (dal run di Morrison) e Shade, uno dei co-protagonisti della serie Starman (vol. 2) realizzata da Robinson negli anni novanta. La serie Justice League of America (vol. 2) chiude con il n. 60 con data di copertina: ottobre 2011.
La serie non è mai riuscita a raggiungere un buon successo di vendite sin dai suoi esordi con Brad Meltzer, ma adesso alla DC vi è un nuovo presidente, Diane Nelson (dopo lo spodestamento di Paul Levitz) e una nuova rivoluzione è all'orizzonte per l'intera casa editrice. Il progetto prevede l'azzeramento di tutta la continuity dell'universo DC e il lancio di 52 nuove serie dal numero 1. Per la storica Justice League si prevede un reboot senza precedenti nella sua vita editoriale.
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