💢Peter Pan ed il segreto dell’Ombra 💢
Di Peter Pan si potrebbero dire moltissime cose, a seconda della domanda che ci guida:
Perché insegue la sua ombra?
Dove (o come) ha imparato a volare?
Come è finito sull’Isola che non c’è?
Chi sono i Bimbi Sperduti? Perché Peter ne è la guida?
Perché viene spesso rappresentato con lo “zufolo”?
Ma soprattutto: perché si chiama proprio Peter Pan?
Per chi ha un minimo di conoscenza della mitologia, non serve molto altro per comprendere, poiché abbiamo tutti gli elementi per farlo: Peter è una specie di essere della natura, che va in giro con lo zufolo, spesso è a contatto con le fatine, cavalca una capra e… beh, si chiama anche PAN.
Naturalmente si sta parlando del “grande dio Pan” raccontato nell’antica mitologia greca.
Impossibile non riconoscere, nel “cavalcare la capra”, quel suo irsuto pelo caprino, quelle zampe e quelle corna tipiche delle raffigurazioni di questa divinità “boschiva”.
Inutile dire, poi, che anche il dio Pan ha il suo flauto, lo zufolo, la “siringa” (che prende il nome dalla ninfa) ed anch’egli è sempre in mezzo alle fate, nella veste di ninfe.
Caccia all’Ombra o Caccia all’Anima?
Di sicuro ti ricordi come il Peter Pan dell’esoterico Disney si presenta nella stanza di Wendy: sta cercando la sua ombra. Perché?
Perché un profondo conoscitore dei segreti delle favole come Disney ha voluto rappresentare (e presentare) Peter Pan nell’ombra e con l’ombra?
Nelle favole, spesso nei sogni, ma anche nel linguaggio di tutti i giorni, parlare di “ombra” significa non solo parlare del fenomeno fisico, ma anche di una metafora: l’inconscio psicologico, il lato negativo dell’antropos (di ogni uomo, in senso etico ed antropologico), la parte non riconosciuta di sé (una specie di sommatoria degli “io-divisi”, di tutte le nostre maschere), l’inconoscibile, l’invisibile, il terrore panico.
“Pan ci dice che il più forte desiderio della natura ‘dentro di noi’ è di unirsi con se stessa nella consapevolezza…” – Saggio su Pan, James Hillman
Dicendolo in breve, e senza complicarci troppo, Pan è l’ombra. Ecco perché Peter Pan cerca l’ombra, perché sta cercando se stesso. La sua è una Caccia all’Anima.
Ma Pan è uno specifico tipo di “Anima”: è il dio-capro, il dio della natura selvatica, della forza rigogliosa e generatrice senza fine, dell’Eros (e non del sesso), del pan-ico (paura). Pan è il Dio Selvaggio.
Il segreto di oggi, solo uno dei molti nascosti in Peter Pan, è che questo ragazzino che non vuole (o non può?) crescere, guida dei Bimbi Sperduti, capace di volare e di portarti all’Isola che Non-C’è, è in realtà l’immagine benevola di una forza primegenia potentissima, capace di incutere “timore pan-ico” anche agli stessi dei: Pan.
E’ la forza della natura Selvaggia che scorre in ognuno di noi, intollerante agli schemi razionali, ai vincoli morali, alle norme comportamentali. Il suo seme è Vita, è l’Anima che si dimena tra i mille compromessi, perché vuole tornare alla sua realtà originaria, selvatica.
Perché ciò che è “salvatico” è ciò che ti salva.
È il diluvio sul “mondo fuori”, per tornare alla Terra, alla Natura, al suo ritmo, al suo respiro.
È Amore al di là degli schemi di pensiero, è Eros creatore, perché esso è sempre al di là del Bene e del Male.
In definitiva Peter Pan è il desiderio di vita.
“Pan ci dice che il più forte desiderio della natura ‘dentro di noi’ è di unirsi con se stessa nella consapevolezza…” – Saggio su Pan, James Hillman
tratto da un articolo di Matteo Ficara