IL FARO DEI SOGNI

Australia

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(((claudio)))
view post Posted on 4/3/2023, 09:44 by: (((claudio)))     Top   Dislike
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Cultura: letteratura. Dopo il 1948

Si può far cominciare il periodo contemporaneo nel 1948, data di pubblicazione di The Aunt’s Story (Il racconto della zia) di Patrick White, premio Nobel 1973. Nelle altre opere di questo scrittore di primo piano, tra cui The Tree of Man (1955; L'albero dell'uomo) e Voss (1957; L'esploratore), si notano l'osservazione realistica e l'analisi psicologica. Altri romanzieri che si muovevano nella stessa direzione sono R. Stow, autore di To the Islands (1958; Verso le isole) e David Malouf (n. 1934); quest'ultimo si è poi dedicato anche alla poesia, pubblicando la propria prima raccolta (Typewriter Music) nel 2007, accolta da un ampio favore di pubblico. Importanti osservazioni sugli irlandesi in Australia ci vengono dall'opera di T. Keneally, Three Cheers for the Paraclete (Tre incoraggiamenti per il Paracleto), il quale nel 1982 ha pubblicato Schindler’s Ark, divenuto celebre anche grazie alla trasposizione cinematografica (Schindler’s List) di S. Spielberg. Nel campo della poesia contemporanea sono emerse le composizioni satiriche e anti-intellettuali di A. D. Hope, che trattano i temi del sesso e dell'immaginazione; quelle di J. McAuley (1917-1976), rispondenti a un'esigenza di ordine; tuttavia dominano la scena Judith Wright con Woman to Man (La donna all'uomo) e Les A. Murray (n. 1938), considerato uno dei maggiori poeti australiani, il quale fonde nei suoi versi storia e mito, religione e credenze arcane (Poems against Economics, 1972, Poesie contro l'economia; Selected Poems: the Vernacular Republic, 1976, Poesie scelte: la Repubblica dialettale); Fredy Neptune: A Novel in Verse, 1999). Nei primi anni Duemila è salita alla ribalta anche Dorothy Porter (n. 1954), che si è aggiudicata numerosi premi con le proprie raccolte, tra cui Before Time Could Change Us (2004), oltre ad aver riportato in auge un genere quasi dimenticato, il romanzo in versi. In poesia si segnalano inoltre l'opera di Fay Zwicky (n. 1933) e Roberta (Bobbi) Sykes (n. 1943). Tra gli scrittori di racconti emerge D. O'Grady (n. 1929), la cui opera più rappresentativa è A Long Way from Home (Molto lontano da casa). Tra gli autori teatrali fanno spicco i nomi di Ray Lawler, con il dramma The Summer of the Seventeenth Doll (1955; L'estate della diciassettesima bambola); di Alan Seymour (n. 1927), con One Day of the Year (1960; L'unico giorno dell'anno) in cui viene preso in esame il contrasto tra la vecchia e la nuova generazione attraverso l'osservanza dell'Anzac Day (Commemorazione del Soldato); di Barry Oakley (n. 1931) e Jack Hibberd (n. 1940). Tra il 1965 e la fine degli anni Ottanta la cultura letteraria australiana ha attraversato un periodo di grande creatività con la nascita di innumerevoli tendenze e indirizzi che è tuttavia difficile definire per il loro carattere composito ed eterogeneo. La concezione mitologica e simbolica della terra australiana, prevalente negli anni Cinquanta, cede il passo a una narrativa realistica di scrittori provenienti dal giornalismo. È questo il caso di Robert Drewe, autore di tre romanzi e vincitore del prestigioso Walkley Award per la narrativa. La cultura televisiva e i vorticosi mutamenti tecnologici determinano la nascita di tendenze letterarie sperimentali, influenzate dalle tematiche degli autori postmoderni americani: la narrativa ironica di Murray Bail e David Ireland gli esperimenti poetici di John Tranter (n. 1943), da molti oggi considerato il più importante poeta australiano e di cui ricordiamo il pluripremiato Urban Myths: 210 Poems: New and Selected (2006), e John Forbes (1950-1998), gli importanti lavori critici di Michael Wilding, nonché il neotradizionalismo di Peter Carey, così come quello di C. McCullough (n. 1937), autrice della celeberrima saga, Uccelli di rovo (1977), sono tutti fenomeni che si possono leggere in questa luce. Gli anni Settanta e Ottanta, definiti “del rinascimento australiano” per la loro indiscutibile vivacità intellettuale, sono stati caratterizzati anche dal tentativo di affrancarsi dall'influenza della cultura inglese, e da un parallelo tentativo di costruire un'autonomia e un'identità nazionali. In quest'ottica vanno letti i lavori di scrittori quali Tim Winton (n. 1960), con i suoi Cloudstreet (1991), The Riders (1994), The Turning (2004); Richard Flanagan (n. 1961, Tasmania); J. Davis (1917-2000); Elizabeth Jolley (1923-2007). Infine, la letteratura degli australiani all'estero nasce dal desiderio di comprendere il proprio ruolo attraverso lo schermo di altri valori culturali. Tenuta spesso ai margini, essa rappresenta invece un aspetto assai vitale della cultura australiana, con autori del calibro di Germaine Greer (n. 1939) e Peter Porter (n. 1929).

segue Cultura: arte. Le prime manifestazioni

 
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