| Henri Lioret
Henri Lioret (Moret-sur-Loing, 26 luglio 1848 – Parigi, 22 maggio 1938) è stato un ingegnere e inventore francese.
Biografia
Lioret iniziò i suoi studi come orologiaio nella Scuola di orologeria di Besançon sino all'incontro con Émile Jumeau, creatore e realizzatore di bambole di lusso, il quale gli chiese di costruire un fonografo così piccolo da stare nel corpo di una bambola. Lioret riuscì ad accontentarlo e da quel momento abbandonò gli orologi per occuparsi interamente della registrazione e della riproduzione meccanica e, più tardi, ottica del suono.
Divenne, così, uno dei grandi pionieri della fonografia e, assieme ai fratelli Pathé, della diffusione del fonografo in Francia (1893). Gli si devono:
Il "Lioretgraph", variante migliorata del fonografo, che ottenne un grand prix all'Esposizione di Bordeaux (1895). Il perfezionamento del processo di incisione dei cilindri. Un metodo galvanoplastico per riprodurre industrialmente i cilindri. L'invenzione di cilindri infrangibili in celluloide. I principi teorici e pratici della registrazione ottica per il cinema (1905), in collaborazione con Léon Gaumont e i fratelli Laudet. La registrazione dei fenomeni fisiologici, assieme a Marais e Marage. Studi sulla rieducazione dei sordomuti, con Padre Marichel. Studi sulla fonetica sperimentale, condotti con il suo fondatore, l'abate Rousselot. L'invenzione dell'"Elicofono", per l'individuazione dei sottomarini. (Prima guerra mondiale). Un metodo di controllo acustico per l'artiglieria.
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Antoine Louis
Antoine Louis (Metz, 13 febbraio 1723 – Parigi, 20 maggio 1792) è stato un chirurgo e fisiologo francese.
Era appartenente a una famiglia di medici; suo padre era un chirurgo-maggiore in un ospedale militare locale. Da giovane si trasferì a Parigi, dove servì come gagnant-maîtrise alla Salpêtrière . Nel 1750 fu nominato professore di fisiologia, posizione che ha mantenuto per quarant'anni. Nel 1764 fu nominato segretario a vita dell'Académie Royale de Chirurgie. Louis pubblicato numerosi articoli sulla chirurgia, tra cui diverse biografie dei chirurghi che sono morti durante la sua vita. Ha anche pubblicato una raccolta di aforismi del medico olandese Hermann Boerhaave (1668-1738). Ad Antoine Louis è accreditata la progettazione di un prototipo della ghigliottina . Questo dispositivo, tuttavia, prende il nome dal medico francese Joseph-Ignace Guillotin, che era un sostenitore di un metodo più umano di pena capitale . Per un periodo di tempo dopo la sua invenzione, la ghigliottina era chiamata Louisette . Un altro nome per l'angolo sternale è l'angolo di Louis, che è il punto di congiunzione tra il manubrio e il corpo dello sterno. Opere
(FR) Antoine Louis, Memoire contre la legitimite des naissances pretendues tardives, A Paris, chez P.G. Cavelier, libraire, rue Saint Jacques, au Lys d'or, 1764. URL consultato il 19 maggio 2015.
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Auguste e Louis Lumière
I fratelli Auguste Marie Louis Nicolas Lumière (Besançon, 19 ottobre 1862 – Lione, 10 aprile 1954) e Louis Jean Lumière (Besançon, 5 ottobre 1864 – Bandol, 6 giugno 1948) sono stati due imprenditori francesi, inventori del proiettore cinematografico e tra i primi cineasti della storia.
Biografia
Auguste Louis Nicholas e Louis Jean Lumière nacquero a Besançon. Figli dell'imprenditore e fotografo Antoine Lumière e di Jeanne Joséphine Costille Lumière, sposatisi nel 1862, entrambi i fratelli lavorarono a lungo per lui, Louis come fisico e Auguste come direttore. Louis aveva sperimentato alcuni miglioramenti al processo fotografico: il più rilevante era il procedimento della lastra secca, un fondamentale punto di passaggio verso la pellicola fotografica. Quando loro padre andò in pensione nel 1892, i fratelli iniziarono a lavorare duramente per creare la pellicola cinematografica. Brevettarono un numero significativo di procedimenti, tra i quali è da segnalare la creazione del "foro di trascinamento" nella pellicola, come mezzo per trascinarla attraverso la camera e il proiettore.
Produssero un singolo strumento che funzionava sia da camera che da proiettore, il cinématographe, che brevettarono il 13 febbraio 1895[1]. La prima pellicola venne girata con questo strumento il 19 marzo 1895; il film era L'uscita dalle officine Lumière (La Sortie de l'usine Lumière), che viene spesso citato come il primo documentario (anche se questa definizione è sempre stata fonte di diversi dibattiti).
Il primo spettacolo a pagamento si tenne il 28 dicembre a Parigi al Salon indien du Grand Café sul Boulevard des Capucines. Andarono in tour con il cinématographe nel 1896, visitando Londra e New York. Le immagini in movimento ebbero un'immediata e significativa influenza sulla cultura popolare con L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat (L'Arrivée d'un train en gare de la Ciotat), La colazione del bimbo (Le Repas de bébé), e il primo esempio di commedia con la farsa L'innaffiatore innaffiato (L'Arroseur arrosé).
Dopo la presentazione del cinematografo i Lumière vendettero numerosi apparecchi, che vennero portati in giro per il mondo creando la nuova professione dei "cinematografisti", eredi degli ambulanti che vendevano stampe nell'Europa del XVII e XVIII secolo.
Paradossalmente, i due fratelli ritenevano il cinema "un'invenzione senza futuro", poiché pensavano che presto il pubblico si sarebbe stufato dello spettacolo del movimento; per questo motivo decisero presto di occuparsi d'altro, rendendo la loro comparsa nella storia del cinema piuttosto breve.
Spostarono la loro attenzione sulla fotografia a colori e, nel 1903, brevettarono il processo "Autochrome Lumière", lanciato sul mercato nel 1907. La società Lumière fu una delle maggiori produttrici in Europa, finché il marchio Lumière non scomparve dal mercato a seguito della confluenza nel gruppo Ilford. Il cinema dei Lumière Manifesto del cinema Lumière del 1895
Con il cinematografo dei fratelli Lumière del 1895 si può iniziare a parlare di cinema vero e proprio: ossia della proiezione di fotografie, scattate in rapida successione in modo da dare l'illusione di movimento, di fronte a un pubblico pagante radunato in una sala; la prima proiezione avvenne il 28 dicembre 1895 nel seminterrato di un locale parigino. Di pochi anni più antico era il kinetoscopio di Thomas Edison, con lo stesso procedimento di animazione delle immagini che scorrevano in rapida sequenza; però il modo di fruizione monoculare (e quindi non proiettato) lo rendeva antenato del cinema vero e proprio, l'ultima fase del precinema. La proiezione permetteva dopotutto un maggiore guadagno economico per via della fruizione collettiva, per cui si impose presto.
In realtà le invenzioni legate alle fotografie in movimento furono innumerevoli in quegli anni (si contarono nella sola Inghilterra circa 350 brevetti e nomi). Tra tutte queste, l'invenzione dei Lumière aveva l'innegabile vantaggio dell'efficiente cremagliera, che trascinava la pellicola automaticamente a scatti ogni 1/25 di secondo, e una praticità mai vista, essendo la macchina da presa una piccola scatoletta di legno, facilmente trasportabile, che all'occorrenza, cambiando solo la lente, si trasformava anche in macchina da proiezione. Cinema come sguardo dominatore
Il nome proposto per il cinematografo da Lumière pare sarebbe stato Domitor, contrazione del latino dominator, che rispecchia i sogni e le suggestioni di onnipotenza del positivismo. Guardare la vita quotidiana degli altri (o di sé stessi, perché non erano infrequenti le auto-rappresentazioni) e salvarla nel tempo era una sorta di potere di registrazione delle cose, anche di vittoria sulla morte, che trova eco anche nella letteratura contemporanea: nel romanzo Il castello dei Carpazi del 1892 Jules Verne descriveva un inventore che riusciva a riprodurre le immagini e la voce di una cantante della quale era innamorato per averla con sé per sempre.
Inoltre assistere alle proiezioni cinematografiche gratificava lo spettatore nel vedere senza essere visto, come un "dominatore" del mondo, appunto: lo spettatore si sente (tutt'oggi) inconsciamente superiore ai personaggi ed è gratificato dall'assistere alle loro vicende. Non a caso la visione frontale del cinematografo era quella che nel teatro era riservata al principe ed alle personalità più importanti.
Le vedute di "dominatori" sono particolarmente evidenti nei primi documentari girati con la cinepresa Lumière nei primi due decenni del Novecento: nei filmati di Albert Kahn, Luca Comerio, Roberto Omegna o Bolesław Matuszewski si nota lo sguardo di superiorità verso le culture diverse da quella occidentale, legato alle ideologie del colonialismo e della conquista spietata. Le "vedute animate"
Il prodotto caratteristico del cinematografo Lumière sono le cosiddette "vedute animate" ovvero scenette realistiche prese dal vero della durata di circa cinquanta secondi (la durata di un caricatore di pellicola). L'interesse dello spettatore era tutto nel guardare il movimento in sé e nello scoprire luoghi lontani, non tanto nel veder rappresentate vere e proprie vicende.
Le inquadrature sono fisse e non esiste, se non in casi eccezionali, il montaggio; sono caratterizzate da un'estrema profondità di campo (si pensi all'Arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, dove il treno è a fuoco sia quando si trova lontano sullo sfondo sia quando arriva in primo piano) e da personaggi che entrano ed escono all'inquadratura, in una molteplicità di centri di attenzione (si pensi all'Uscita dalle officine Lumière). La centratura dell'immagine era infatti valutata approssimativamente, perché la macchina da ripresa Lumière non era dotata di mirino.
L'operatore non è invisibile, anzi spesso dialoga con i personaggi (L'arrivo dei fotografi al congresso di Lione), e le persone ritratte erano invitate a riguardarsi alla proiezione pubblica ("auto-rappresentazione"). Questa caratteristica venne poi considerata come un difetto della registrazione nel cinema successivo, venendo poi rivalutata solo in epoca contemporanea.
Solo in un secondo momento nacquero le riprese in movimento (effettuate da treni in partenza o imbarcazioni) e, circa un decennio dopo i primi esperimenti, i Lumière iniziarono a produrre film veri e propri, composti da più "quadri" messi in serie, però proiettati separatamente, come le Passioni di Cristo. Figura fondamentale nelle rappresentazioni restava l'imbonitore che, come ai tempi della lanterna magica, istruiva, spiegava e intratteneva il pubblico commentando le immagini, che ancora non erano intelligibili autonomamente.
Riassumendo in breve, le caratteristiche delle vedute Lumière erano:
Inquadratura unica (assenza di montaggio; anche le storie più articolate, come le Passioni di Cristo, erano proiettate in spezzoni separati) Profondità di campo (la messa a fuoco contemporanea di figure vicine e lontane) Molteplici centri di attenzione in ciascuna inquadratura e movimento "centrifugo" dei personaggi (che entrano ed escono dall'inquadratura) Tracce dell'operatore nei film (non si nasconde che si sta facendo una ripresa: le persone sono consapevoli di essere riprese, guardano in macchina, si mettono in posa, salutano) Presenza dell'imbonitore alle proiezioni che spiegava le scene e narrava la storia (spesso era lo stesso addetto alla proiezione), quindi spettacolo incomprensibile da solo.
Filmografia parziale
28 dicembre 1895, prima proiezione cinematografica pubblica al Grand Café del Boulevard des Capucines di Parigi[2] L'uscita dalle officine Lumière (La Sortie de l'usine Lumière à Lyon) Il volteggio (La voltige) La pesca dei pesci rossi (La Pêche aux poissons rouges) L'arrivo dei fotografi al congresso di Lione (Le Débarquement des congressistes à Neville-sur-Saone) I maniscalchi (Les Forgerons) L'innaffiatore innaffiato (L'arroseur arrosè) La colazione del bimbo (Le Repas de bèbè) Il salto alla coperta (Le Saut à la couverture) La Place des Cordeliers a Lione (La Place des Cordeliers à Lyon) Il mare (Bagno in mare) (La Mer (Baignade en mer)) 1895 - La corsa nei sacchi (La Cours en sacs)[3] 1895 - Trasformazioni con cappelli (Chapeaux à transformations) 1895 - Una partita a carte (Partie d'écarté) 1895 - Barque Sortant du Port 1896 - Néron essayant des poisons sur des esclaves regia di Georges Hatot 1896 - Demolizione di un muro (Demolition d'un mur) 1896 - L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat (L'Arrivée d'un train en gare de La Ciotat) 1896 - Passeggiata degli struzzi ai giardini botanici di Parigi (Promenade des autruches aux jardins botanique de Paris) 1896 - Battaglia con le palle di neve (Battaile aux boules de neige) 1896 - Schaffouse, Chûtes du Rhin vues de loin 1897 - Débarquement d'une mouche regia di Georges Hatot 1897 - Le ultime cartucce (Les derniers cartuches) 1897 - Bambini (Enfantes) 1897 - Mort de Marat 1897 - Le rémouleur et l'assiette au noir co-regia di Georges Hatot 1897 - Pierrot et le fantôme regia di Georges Hatot 1897 - La nourrice et le soldat amoureux regia di Georges Hatot 1897 - La mort de Robespierre regia di Georges Hatot 1897 - L'Assassinat du duc de Guise regia di Georges Hatot 1897 - L'amoureux dans le sac (The Lover in the Bag) regia di Georges Hatot 1897 - Jean qui pleure et Jean qui rit co-regia di Georges Hatot 1897 - Assassinat de Kleber regia di Georges Hatot 1897 - Repas en famille 1898 - Napoli (Naples) 1898 - La Vie et la Passion de Jésus-Christ conosciuto anche come (La passion), co-regia di Georges Hatot[4] 1898 - Exécution de Jeanne d'Arc regia di Georges Hatot 1900 - Corrida Spagnola (Spanish Bullfight) 1900 - La Tour Eiffel (Le Tour Eiffel) 1900 - Danza spagnola (Danses espagnoles) 1902 - La famiglia Dam e il loro cane (Famille Dam et leur chien) 1902 - Le prince de Galles 1905 - La breve corsa del poliziotto (La petit course du policier)
Di numerosi cortometraggi esistono più versioni.
fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Auguste_e_Louis_Lumi%C3%A8re
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