IL FARO DEI SOGNI

IL SACRO TERAPEUTICO-SCIAMANICO TRA NEW AGE E NEXT AGE

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(((claudio)))
view post Posted on 20/12/2022, 16:44 by: (((claudio)))     Top   Dislike
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3.4 Riflessioni

Le opere di Castaneda e dei suoi seguaci, di Harner e della Andrews (ma in misura minore) hanno attualmente originato quel nuovo e ambiguo interesse per lo sciamanesimo, letteralmente esploso in America nella West Coast alla fine degli anni ottanta. Oggi esiste una rivista specializzata in “sciamanesimo esperienziale”, Shaman’s Drum, che tira oltre ottantamila copie, innumerevoli agenzie e associazioni propongono viaggi e gruppi di incontro, magari con l’uso di piante psicoattive, mentre anche in Inghilterra e Nord Europa si va affermando un movimento che, partendo dall’interesse per lo sciamanesimo ed i culti matriarcali, sconfina nella psicologia transpersonale di Stanislav Grof[161], nelle teorie di Gaia[162] di Jim Lovelock[163], nella Deep-Ecology di Joan Halifax[164] e nella salvaguardia della biodiversità e dei diritti dei popoli indigeni. Un tale movimento si configura come radicalmente diverso da quello nato negli anni sessanta intorno al paradigma psichedelico. Allora il movimento psichedelico era nato nelle marce di protesta contro la guerra del Viet Nam come un movimento di radicale rifiuto dei valori dell’American Life Style, e forse per questo aveva enfatizzato i valori destrutturanti dell’esperienza sciamanica psichedelica. Oggi non esiste alcuna connotazione di protesta e le premesse ideologiche dei giovani che viaggiano nel Sud del mondo alla ricerca di nuove esperienze visionarie portano ad una generale accettazione dei valori culturali dominanti: lo sciamano affascina non come elemento di rottura, ma come figura sincretica che preserva una atavica saggezza pur convivendo con le contraddizioni del mondo moderno. In questo senso il paradigma psichedelico, con le sue utopie, è ormai defunto. Oggi nessuno pretende più di cambiare il mondo, nessuno è più in attesa di una paradisiaca “New Age”, e chi ingerisce una pianta allucinogena percuotendo il suo tamburo sciamanico, magari acquistato per corrispondenza, da un rivenditore specializzato del New Mexico, cerca più una risposta salvifica di “vera conoscenza” chiedendo in più di uscire da questo mondo in cui una realtà resa sempre più virtuale dal dilagare dei mass-media preclude qualsiasi spazio interiore. Che poi lo faccia nel caldo asfissiante della foresta amazzonica o in un raffinato e confortevole centro della “Nuova Era” californiano potrebbe a mio avviso essere solo questione di scelta o di temperamento.
IV. IL NEOSCIAMANESIMO CASTANEDIANO TRA SALUTE E SALVEZZA. LA TEORIA

4.1. Introduzione

Fino ad ora mi sono basato sostanzialmente sui resoconti dei maggiori studiosi novecenteschi dello sciamanesimo e della cultura religiosa contemporanea, per riuscire a vedere da vicino come si presentano effettivamente alcuni suoi aspetti peculiari che rappresentano in vario modo certi elementi di questa tradizione, ripresi in maniera più o meno rigorosa dal mondo religioso contemporaneo .

Le fonti bibliografiche relative al neosciamanesimo (non da un punto di vista generale, ma in alcuni suoi elementi particolari) sono assai esigue, e le difficoltà di reperibilità mi costringono ad attingere ad opere controverse scritte di recente che sono quindi inevitabilmente destinate a subire la prova corrosiva del tempo.

Tra queste penso sia essenziale scegliere quelle castanediane, poiché – oltre al fatto che le conosco particolarmente bene, essendomi appassionato fin da subito ad esse – sono letteralmente alla base di tutti gli altri autori che abbiamo citato “neosciamanici”[165] (o perlomeno in rapporto con questo fenomeno) successivi, da Harner alla Donner[166], dalla Halifax alla sua seguace Gruber, da Lovelock, Lamb e Andrews alla Abelar,[167] Carmina Fort[168] e, in generale, a tutti i suoi discepoli più o meno noti (o più o meno fasulli). È per questo che analizzare ora l’opera di Castaneda è fondamentale: in essa ci sono praticamente tutti gli spunti che intessono le fila del neosciamanesimo contemporaneo, i nuovi riti che si trasformano in tecniche terapeutiche personali, la coscienza olistica, le possibilità della mente una volta liberata dalla sua “razionalità” di raggiungere una conoscenza “salvifica”, la vera “via” dello sciamano-guerriero, il nuovo modello di trance, di viaggio dell’anima, del cosiddetto “corpo spirituale”, “corpo di sogno”, di volo astrale attraverso il varco “consapevole” nella soglia della “salvezza”.

4.2. Perché Castaneda

Rimanendo nell’ambito del rapporto fra salute e salvezza delineato inizialmente riguardo al concetto di Religione del “sé” tipico dei fenomeni religiosi contemporanei, reputo inoltre basilare analizzare gli insegnamenti presenti all’interno dell’opera castanediana, perché penso che essi siano paradigmatici per comprendere la dimensione salvifica “neognostica” soggiacente al network dello sciamanesimo new age.

Abbiamo già visto[169] come in una concezione di tipo gnostico, in cui sia presente non solo un male cui sia attribuita in vario modo una dimensione ontologica, ma anche una conoscenza di per sé salvifica, acquisti estrema importanza il ruolo del Salvatore-Illuminatore, destinato a far trovare all’uomo-discepolo la sua vera natura e la sua essenza divina, di modo che egli, riconosciuto se stesso, possa combattere e liberarsi dalle illusioni del male e acquisire una profonda consapevolezza che gli consenta di ritornare alla sua “dimora originaria”.

Ora, a mio avviso, il Don Juan di Castaneda rappresenta bene, in chiave moderna, questa figura di nuovo “guru”, maestro-stregone “illuminato”, tanto caro ai newagers, in grado di trasmettere quella Vera Conoscenza che tiene dentro di sé sia la “salute” che la salvezza, un sapere esoterico (nascosto) mediante cui è possibile attingere ad arcane energie, a forze recondite dello spirito che la razionalità del mondo occidentale ha irrimediabilmente soffocato e ormai dimenticato.

Ma qual è questa conoscenza che trasmette? Con che tipo di “illuminazione” abbiamo a che fare? Si può qui utilizzare la categoria di “neognosticismo” per interpretare al meglio questo nuovo sciamanesimo, magari affiancandolo ad altri fenomeni “spirituali” ad esso vicini, o alla definizione di Self-Religions proposta dagli studiosi della religiosità di oggi, o, ancora, studiarlo come una delle tante proposte di “salute” – più che di “salvezza”- oggigiorno maggiormente in voga offerte dal New Age?

Ho già avuto la possibilità in precedenza di introdurre l’opera di Castaneda, sottolineandone l’importanza “storica” nell’ambito del ritorno dello Sciamanesimo nella cultura religiosa contemporanea; a questo punto è mia intenzione addentrarmi in maniera più approfondita nel sistema di conoscenze in essa presente, nel tentativo di riuscire ad offrire una risposta plausibile agli interrogativi che sopra ci siamo posti, sempre cercando di rimanere nello schema salute-salvezza facente da sfondo a questo mio lavoro.





segue 4.3. Il sistema di “Conoscenza” di Don Juan.

 
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