IL FARO DEI SOGNI

IL SACRO TERAPEUTICO-SCIAMANICO TRA NEW AGE E NEXT AGE

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(((claudio)))
view post Posted on 31/10/2022, 11:41 by: (((claudio)))     Top   Dislike
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I. INQUADRAMENTO STORICO

1.1. Il New Age

Gli studiosi che si sono accostati alle differenti espressioni culturali, artistiche, spirituali, terapeutiche, che utilizzano il simbolo “Nuova Era” o “Era dell’Acquario” con l’intento di cogliere ciò che le unisce, hanno spesso provato un particolare senso di smarrimento, causato dall’assenza di una struttura unificata e di un centro ispiratore di questa nuova realtà – new, appunto – che lega sincretisticamente diverse tendenze, più che religiose, è meglio dire, “spirituali”.

Come punto di partenza, per un tentativo di circoscrivere il fenomeno, potremmo riallacciarci all’opera di Wouter J. Hanegraaff, “New Age Religion and Western Culture. Esotericism in the Mirror of Secular Thought”, per cui la “Nuova Era” (in inglese “New Age”) assume i tratti di una corrente culturale, radicata nell’esoterismo occidentale del secolo XIX e volgarizzata nella seconda metà del secolo XX, che si presenta sotto l’insegna del mito dell’Acquario.[9] Secondo Hanegraaff, il nucleo concettuale di questo fenomeno risiede in una credenza utopistica di rinnovamento globale, sia sociale che individuale, dell’umanità, che starebbe per entrare in una nuova era di presa di coscienza spirituale a livello planetario, di armonia e di luce.[10]

Da un punto di vista terminologico, piuttosto che dottrinale, in linea col pensiero di Hanegraaff, i maggiori studiosi contemporanei sono concordi nel ritenere le espressioni “Nuova Era” e “Era dell’Acquario” come provenienti da alcuni ambienti esoterici europei ed americani della fine del sec. XIX inizio del sec. XX, dove le idee dell’evoluzionismo scientifico erano state applicate alla storia psicologica e spirituale dell’umanità e si alimentava l’attesa di un cambiamento radicale,[11] corroborata anche da alcune speculazioni astrologiche.

Uno dei libri di riferimento della galassia “New Age”, è senza dubbio “L’Ere du Verseau” pubblicato nel 1937 dall’esoterista francese Paul Le Cour. Basandosi su antiche teorie astrologiche, secondo cui il sole cambierebbe di segno zodiacale ogni 2169 anni circa, Le Cour era convinto che stesse per finire l’Era dei Pesci, iniziata il 21 marzo dell’era cristiana, e che il sole fosse in procinto di entrare nel segno zodiacale dell’Acquario. E mentre l’era dei Pesci era caratterizzata da grande ristrettezza e da innumerevoli guerre, l’era dell’Acquario sarebbe dovuta essere contraddistinta dall’abbondanza, simbolizzata dalla figura mitica dell’Acquario, il giovane Ganimede che versa da un’urna un fiotto d’acqua.[12]

(È interessante in questo caso ricordare, con Introvigne, che “su un altro versante, secondo la tradizione dei cicli dell’umanità – che si ritrova nella maggior parte delle grandi civiltà: indiane, greche, egiziane, sumere, indù, cinesi – quest’ultima sarebbe arrivata oggi al punto di passaggio dall’età del Ferro all’età dell’Oro. La serie di coincidenze cronologiche e l’identificazione del simbolo astrologico dei Pesci con il pesce come simbolo di Cristo – secondo l’acrostico greco Ichtus, “pesce”, che riassume l’invocazione “Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore”- rendevano facile l’associazione fra l’Età dei Pesci e l’era cristiana, e la successiva Età dell’Acquario con un’era in cui sarebbe apparso qualcosa di radicalmente nuovo rispetto al cristianesimo. Se, come ha osservato lo storico dell’esoterismo Robert Amadou, una serie di autori precedenti avevano influenzato lo schema di Paul Le Cour, va notato come per Le Cour l’Età dell’Acquario sarebbe stata caratterizzata da un nuovo cristianesimo, non più gerarchico sotto il segno di San Pietro, ma spirituale ed esoterico sotto il segno di San Giovanni”).[13]

Per capire il movimento culturale che si è definito più tardi, tra gli anni 1960 e 1980, occorre per molti studiosi guardare alla sua matrice essenziale, che troviamo nella tradizione esoterico-teosofica[14] diffusa nell’ambiente intellettuale europeo dei secoli XVIII-XIX e specialmente nei circoli culturali della massoneria, dello spiritismo, dell’occultismo, della teosofia.[15] Questi circoli condividevano una forma di cultura esoterica, definita, dallo specialista francese Antoine Faivre,[16] da questi elementi: il principio dell’analogia ed il sistema delle corrispondenze fra microcosmo (l’uomo) e macrocosmo (il mondo); la possibilità dell’uomo di entrare in contatto con il mondo dell’aldilà tramite la conoscenza intuitiva e l’immaginazione, ricorrendo a mediatori particolari o ad appositi riti; la credenza in un’energia onnipervasiva (un fluido di tipo mesmeriano) che l’iniziato tenta di controllare; la centralità dei riti di iniziazione spirituale proposti all’uomo per farlo arrivare alla gnosi, una conoscenza di tipo salvifico; il concetto di Tradizione filosofica e religiosa, anteriore e superiore a tutte le religioni storiche e “dottrina segreta” chiave per comprendere il pensiero esoterico.

In questo senso, e seguendo ancora le idee di W. J. Hanegraaff, il “New Age” non farebbe altro che integrare l’esoterismo tradizionale (che si esprimeva nell’alchimia, nella magia, nell’astrologia) con forme di pensiero tipiche del mondo orientale e con esperienze di tipo gnostico,[17] proponendo una sorta di sapere che lo studioso olandese definisce “esoterismo secolarizzato”.[18] Questa integrazione è particolarmente chiara nelle opere di Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891),[19] una “medium” russa che fondò, insieme allo spiritista americano Henry Olcott, la Società Teosofica (New York, 1875), nel tentativo di fondere insieme in uno spiritismo di tipo evoluzionistico le tradizioni dell’Oriente e dell’Occidente e investigare le leggi inspiegate della natura con i poteri salvifici latenti nell’uomo.

Inoltre, e per rimanere nello stesso filone interpretativo, è importante citare l’ipotesi del “New Age” come un fenomeno di “nuova gnosi” proposta da G. Filoramo, il quale più precisamente afferma che, “in questo caso non si ha a che fare con forme di pensiero direttamente collegate alle tradizioni antiche dello gnosticismo (anche se alcuni esempi in questo senso non mancherebbero), quanto piuttosto con la ripresa indiretta di tradizioni esoteriche che, dal punto di vista della comparazione fenomenologica, presentano sorprendenti corrispondenze strutturali, ruotanti intorno al tema autoredentivo della religione del Sé”.[20] Il New Age, in questo caso, attingerebbe al pensiero gnostico per il quale si riconosce l’esistenza di piani e di progetti nell’universo da cui si deduce che questo è circondato e animato da una intelligenza, una coscienza cosmica universale, meglio espressa come “Energia”. Secondo l’itinerario gnostico il newager non “crede” perché la fede passa in secondo piano di fronte alla conoscenza, ma “sa”, perché è un iniziato ed ha raggiunto livelli superiori di conoscenza esoterica.

Ma il rapporto fra il “New Age” e una certa forma superficiale di esoterismo, non si limita a questo; la studiosa francese Françoise Champion, riprendendo l’ipotesi della “dissoluzione della religione” proposta da M. C. Bateson (1904-1980),[21] parla a proposito di una “nebulosa mistico-esoterica”, formata da un certo tipo di mentalità avente alcune essenziali caratteristiche di fondo, quali il privilegio dell’esperienziale, una concezione “olistica” del mondo, la superiorità del comportamento ispirato all’amore, un moderato ottimismo, il tentativo di trasformare se stessi tramite tecniche psico-corporali o psico-esoteriche, la ricerca di esperienze occulte, psichiche, fuori dall’ordinario, tutto finalizzato a raggiungere una felicità totalmente individuale[22].

Tutta questa sorta di falsa religiosità narcisistica, come pure il posto che occupano le tradizioni esoteriche quali fattori di rivitalizzazione spirituale nel dibattito contemporaneo sul ritorno del sacro (nel più generale e critico processo di secolarizzazione), rappresenta un momento decisivo nell’attuale panorama di ristrutturazione del campo religioso e culturale. Ma quali sono le origini di tali trasformazioni che, come abbiamo modo di vedere quotidianamente, stanno distruggendo la dimensione collettiva e sociale della religione?





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14 replies since 29/10/2022, 09:43   2741 views
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